STOLVIZZA vuole valorizzare la propria fortificazione

La rocca di Resia

Fra le testimonianze perdute della storia  tardo-antica e medievale storia  tardo-antica e medievale di di storia  tardo-antica e medievale di Resia, nonché fra le meno conosciute, visto che ne restano poche vestigia, c’è sicuramente la rocca che sorgeva sul punto più elevato del crinale ( ta-na Rado/ monte Castello) su cui si adagia il nucleo antico di Stolvizza/Solbica.

Di questa antica fortificazione, oggi sono ancora visibili importanti testimonianze. Si tratta dei ruderi delle fondamenta e delle murature che emergono da terra, ora appena visibili per il consistente interro e la compatta vegetazione che li coprono. Quest’anno, tra fine luglio e inizio agosto, la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il «Museo della gente della Val Resia», ha avviato alcuni consistenti interventi di sondaggio di un ampio tratto di una possente muratura e di alcuni edifici, con il risultato di renderli perfettamente visibili. L’intervento è stato messo in atto, soprattutto, per saggiare l’effettivo potenziale dei resti strutturali, che ad oggi è del tutto evidente.L’associazione culturale"Museo della gente della Val Resia"e vuole attivarsi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione dei tratti murari direttamente collegati a quello su cui si è già intervenuti quest’anno, anche al fine di procedere a un’indagine archeologica più approfondita, nella prospettiva di un più ampio piano di valorizzazione generale dell’area. I lavori immediati per il recupero delle murature hanno previsto una prima fase di bonifica della vegetazione infestante nell’area dei ruderi, il disseppellimento dei tratti murari e la pulitura degli apparati strutturali, che hanno portato alla luce materiale archeologico di diversa natura, ora al vaglio delle competenti autorità. Legata al luogo vi è una leggenda locale, che proponiamo, qui accanto, in resiano.

Sandro Quaglia