Il comune di Pulfero è stato classificato “montano” ed è stato inserito nell’ambito di applicazione della legge 38/2001 che tutela la minoranza linguistica slovena. Sono queste le due motivazioni, richiamate nella delibera della giunta del comune valligiano guidato dal sindaco Camillo Melissa, con cui l’ente, lo scorso 27 settembre, ha chiesto alla Regione di mantenere il plesso della scuola per l’infanzia sul territorio, in deroga al principio generale che stabilisce che il numero minimo di iscritti per l’avvio delle attività debba essere di 20 bambini.
L’asilo di Pulfero ha infatti quest’anno “solo” 17 iscrizioni. Ma la stessa Regione, con una delibera del 20 marzo scorso, ha stabilito che nel caso si tratti di territorio montano e/o con presenza di minoranze linguistiche, il comune possa chiedere e ottenere una deroga al limite minimo di frequentanti.
Lo stesso comune di Pulfero, nelle scorse settimane, aveva confermato la scelta di non fornire il servizio di trasporto scolastico per le famiglie che avessero optato per l’iscrizione alla scuola per l’infanzia bilingue di San Pietro. La motivazione principale, come già avvenuto lo scorso anno, era stata proprio quella di favorire in questo modo la “sopravvivenza” della scuola per l’infanzia (che fa parte dell’Istituto “monolingue” Dante Alighieri di San Pietro al Natisone) del Comune.
Pulfero si appella alla tutela della minoranza slovena per salvare l’asilo del comune
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