11 nov 2018

Ladri nella chiesetta di San Giorgio


MONTEPRATO/CERGNEU Razzia di lastre di rame dopo i lavori di manutenzione
Non c’è pace per la chiesetta di San Giorgio, sulle alture di Nimis/Neme. Il piccolo e antico edificio sacro, che sorge tra Monteprato/Karnice e Cergneu/ Černjeja, in mezzo al verde dei boschi, è finito nel mirino dei ladri. Una banda di malviventi ha fatto razzia delle lastre di rame posate sulle coperture a protezione dell’ambiente interno, composto da una unica navata, molto intima e raccolta. Il colpo è stato messo a segno a fine settembre, durante la notte.
Con ogni probabilità i ladri hanno tenuto d’occhio la chiesetta durante i lavori di manutenzione. Queste ultime opere si erano rese necessarie a seguito dei danni causati dal nubifragio che si è abbattuto anche in questa zona del Friuli nell’agosto dello scorso anno. Allora il forte vento aveva scoperchiato parte del tetto, con il serio rischio di una comprocompromettendo missione degli spazi interni. L’amministrazione comunale di Nimis/ Neme, che detiene la proprietà di questo luogo sacro, è corsa subito ai ripari. È stata avanzata una richiesta di contributo alla Regione e il fondo ottenuto dall’ente è stato impiegato, proprio alla fine dell’estate, per rifare la copertura. Si è optato per il rame, per estetica e per la garanzia della durata.
Non appena, però, la ditta incaricata dei lavori ha tolto l’impalcatura, i ladri sono entrati in azione. Nella prima notte seguita ai cantieri chiusi sono spariti sei metri lineari di rame, con grave danno a tutto il tetto. A fare la brutta sorpresa è stato un volontario della Protezione civile che si è messo subito in contatto con l’ufficio tecnico del municipio. Quindi è scattata la denuncia ai carabinieri della compagnia di Cividale/Čedad, che stanno indagando per identificare i ladri. Il danno non è legato solo al rame rubato, che ammonterebbe a 150 euro, ma anche al taglio delle lastre, che è stato fatto alla rinfusa, così tutto il lavoro appena concluso. Si parla di una spesa, adesso, di 14 mila euro.
La chiesa, cui si accede da due piste forestali bianche, con mezzi tipo pick-up, ha origini medievali. Alla parte più antica, che compone lo zoccolo e le fondamenta, entrambi in pietra, è stata successivamente aggiunta, negli anni Ottanta del secolo scorso, una porzione di muratura; tutto per poter posare un tetto e coprire l’edificio sacro, cui la comunità è molto legata.

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