ROMA
Il parlamento ha adottato una risoluzione che apre la strada alla misura di bilancio del governo Giovedì, 11 ottobre, il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato la nota di aggiornamento al DEF che spiana la strada al Documento di economia e finanza (DEF) e, assieme a quest’ultimo, al documento programmatico di bilancio del governo per il 2019. La maggioranza, formata dall’alleanza tra Movimento 5 stelle e Lega, ha, senza difficoltà, superato questa prova e assicurato da un punto di vista politico il bilancio governativo, di cui il parlamento si occuperà nei prossimi giorni e settimane. Non è riuscito a far desistere dai propri piani il governo nemmeno il presidente dell’ente pensionistico Inps, Stefano Boeri, che si dice convinto che l’annunciata abolizione della cosiddetta riforma pensionistica Fornero costerà al Tesoro (e ai contribuenti) circa cento miliardi di euro di debito pubblico aggiuntivo. Nella nota di aggiornamento al DEF è scritto anche che, dal prossimo anno, il governo inizierà una progressiva abolizione del cosiddetto Fondo per il pluralismo, che dispone di una solida base finanziaria grazie alla legge sull’editoria. Questa misura è stata nuovamente annunciata, l’11 ottobre, dal vicepresidente del governo Luigi Di Maio. Nei giorni precedenti, per questa sua posizione, aveva ricevuto dure critiche da parte della federazione sindacale dei giornalisti FNSI, dall’associazione degli editori FIEG e anche dalla federazione dei giornali cattolici. Dato che la nuova legge sull’editoria ha abolito i cosiddetti contributi ai giornali e salvato solo il sostegno finanziario ai mezzi di comunicazione delle minoranze linguistiche e ai media regionali e religiosi, la senatrice slovena del Partito democratico, Tatjana Rojc, teme che la coalizione di governo possa colpire i mezzi di comunicazione della minoranza, tra i quali anche il Primorski dnevnik. In un comunicato stampa spiega il ruolo del nostro giornale e degli altri media in lingua slovena nella vita quotidiana degli sloveni in Italia. «Il potenziale impoverimento del Primorski dnevnik rappresenterebbe un grave colpo non solo per la minoranza slovena, ma ancor di più per la diversità linguistica del Friuli Venezia Giulia» ha dichiarato la senatrice. La parlamentare del Partito democratico ha richiamato l’attenzione non solo delle colleghe di partito, ma anche dei senatori della Südtiroler Volkspartei e dell’Union Valdôtaine sul pericolo di una contrazione dei contributi statali al Primorski dnevnik. Rojc ha annunciato anche un intervento in Commissione cultura al senato, quando quest’ultima prenderà in esame i progetti del governo nel settore dell’editoria. La senatrice slovena, che è membro della Commissione difesa, ha preso accordi con proprio partito per «passare» in Commissione cultura ogni volta che siano all’ordine del giorno questioni inerenti gli sloveni e le minoranze linguistiche. Rojc annuncia un incontro a Roma sui mezzi di comunicazione della minoranza e, se sarà necessario, anche un intervento presso le autorità della Slovenia. S. T. (Primorski dnevnik, 12. 10. 2018)
Il parlamento ha adottato una risoluzione che apre la strada alla misura di bilancio del governo Giovedì, 11 ottobre, il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato la nota di aggiornamento al DEF che spiana la strada al Documento di economia e finanza (DEF) e, assieme a quest’ultimo, al documento programmatico di bilancio del governo per il 2019. La maggioranza, formata dall’alleanza tra Movimento 5 stelle e Lega, ha, senza difficoltà, superato questa prova e assicurato da un punto di vista politico il bilancio governativo, di cui il parlamento si occuperà nei prossimi giorni e settimane. Non è riuscito a far desistere dai propri piani il governo nemmeno il presidente dell’ente pensionistico Inps, Stefano Boeri, che si dice convinto che l’annunciata abolizione della cosiddetta riforma pensionistica Fornero costerà al Tesoro (e ai contribuenti) circa cento miliardi di euro di debito pubblico aggiuntivo. Nella nota di aggiornamento al DEF è scritto anche che, dal prossimo anno, il governo inizierà una progressiva abolizione del cosiddetto Fondo per il pluralismo, che dispone di una solida base finanziaria grazie alla legge sull’editoria. Questa misura è stata nuovamente annunciata, l’11 ottobre, dal vicepresidente del governo Luigi Di Maio. Nei giorni precedenti, per questa sua posizione, aveva ricevuto dure critiche da parte della federazione sindacale dei giornalisti FNSI, dall’associazione degli editori FIEG e anche dalla federazione dei giornali cattolici. Dato che la nuova legge sull’editoria ha abolito i cosiddetti contributi ai giornali e salvato solo il sostegno finanziario ai mezzi di comunicazione delle minoranze linguistiche e ai media regionali e religiosi, la senatrice slovena del Partito democratico, Tatjana Rojc, teme che la coalizione di governo possa colpire i mezzi di comunicazione della minoranza, tra i quali anche il Primorski dnevnik. In un comunicato stampa spiega il ruolo del nostro giornale e degli altri media in lingua slovena nella vita quotidiana degli sloveni in Italia. «Il potenziale impoverimento del Primorski dnevnik rappresenterebbe un grave colpo non solo per la minoranza slovena, ma ancor di più per la diversità linguistica del Friuli Venezia Giulia» ha dichiarato la senatrice. La parlamentare del Partito democratico ha richiamato l’attenzione non solo delle colleghe di partito, ma anche dei senatori della Südtiroler Volkspartei e dell’Union Valdôtaine sul pericolo di una contrazione dei contributi statali al Primorski dnevnik. Rojc ha annunciato anche un intervento in Commissione cultura al senato, quando quest’ultima prenderà in esame i progetti del governo nel settore dell’editoria. La senatrice slovena, che è membro della Commissione difesa, ha preso accordi con proprio partito per «passare» in Commissione cultura ogni volta che siano all’ordine del giorno questioni inerenti gli sloveni e le minoranze linguistiche. Rojc annuncia un incontro a Roma sui mezzi di comunicazione della minoranza e, se sarà necessario, anche un intervento presso le autorità della Slovenia. S. T. (Primorski dnevnik, 12. 10. 2018)
preoccupazione per il futuro dei media della minoranza slo
RispondiElimina