Il 50° dell’Unione emigranti sloveni ha dato l’occasione per
riflettere sulle misure necessarie contro lo spopolamento
della montagna
La Regione Friuli Venezia Giulia «crede fermamente
nell’importanza di sostenere le attività delle associazioni dei corregionali all’estero e di tutelare la cultura delle
minoranze linguistiche e gli stanziamenti in Stabilità e nel bilancio di previsione lo dimostrano».
È questo il concetto espresso dall’assessore regionale alle Autonomie locali, politiche comunitarie e corregionali all’estero, Pierpaolo Roberti, durante la cerimonia commemorativa per il cinquantesimo anniversario
di Fondazione dell’Unione emigranti sloveni del Friuli
Venezia Giulia/Slovenci po svetu, tenutasi a Cividale
l’1dicembre.
Rimarcando come il Friuli Venezia Giulia sia sempre
stato una terra d’emigrazione, Roberti ha evidenziato
che «uno dei problemi che oggi la nostra Regione deve
affrontare è lo spopolamento delle aree montane, che
riguarda tutte le comunità linguistiche. Dobbiamo, infatti, invertire rapidamente questo fenomeno, creando
opportunità di lavoro. La Regione sta quindi lavorando a piani di sviluppo rivolti alle aree interne del Friuli
Venezia Giulia, in particolare la montagna e le Valli del
Natisone, che hanno bisogno di attenzioni particolari».
L’assessore ha spiegato che «per creare occupazione
dobbiamo favorire l’insediamento di imprese con misure specifiche, come il taglio dell’Irap che verrà inserito nella prossima legge di Stabilità. Dobbiamo fare in
modo che le persone abbiano l’opportunità di rimanere nei luoghi dove sono nate, senza doversi per forza
trasferire nei grandi centri urbani per trovare un posto
di lavoro e costruirsi una vita». L’assessore ha quindi
evidenziato che «è molto importante mantenere vivo
il rapporto tra gli emigranti, i loro figli e il territorio d’origine. Un concetto che, nel caso degli appartenenti alle
minoranze linguistiche come quella slovena, è doppiamente rilevante, perché si inserisce nell’ambito delle
azioni sostenute dalla Regione per la valorizzazione
della cultura e delle tradizioni delle minoranze.
Si tratta di iniziative che vanno condotte in primo
luogo per il senso di riconoscenza e di vicinanza che il
Friuli Venezia Giulia ha verso tutti i suoi emigranti, ma
anche perché auspichiamo che un domani chi ha dovuto trasferirsi all’estero possa ritornare e magari investire nella sua terra d’origine, creando nuove imprese e
posti di lavoro».
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, la senatrice
Tatjana Rojc, il consigliere regionale, Elia Miani, e il sindaco di Cividale, Stefano Balloch, il consigliere del presidente della Slovenia, Boštjan Žekš, e il rappresentante dell’Ufficio governativo per gli sloveni d’oltreconfine
e nel mondo, Robert Kojc.
Presenti molti sindaci della Slavia in fascia tricolore e
l’arciprete di Cividale, mons. Livio Carlino.
Tra il pubblico c’erano i rappresentanti dei circoli degli emigranti sloveni, giunti per l’occasione da tutto il
mondo.
A fare gli onori di casa è stata la presidente dell’Unione, Graziella Bianco Coren, che nella propria relazione
ha ripercorso la storia dell’associazione e ne ha ricordato i principi, validi ancor oggi.
Il momento musicale della celebrazione è stato affidato al coro «Matajur» di Clenia.
(ARC/MA/e, 1. 12. 2018)
da Slovit del 31 gennaio 2019
da Slovit del 31 gennaio 2019
creare lavoro per fermare l'emigrazione
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