Pesa quasi quattro etti il piccolo tesoro trovato a inizio gennaio nei boschi delle Valli del Natisone dagli uomini della Forestale della stazione di Cividale del Friuli. Si tratta di una specie particolare di tartufo, il cosiddetto «tartufo legnoso », e la sua presenza nelle Valli mette in evidenza la grande biodiversità che caratterizza questa zona del Friuli. Trovare un tartufo di questo tipo, che non è commestibile, significa trovarsi in una zona ricca di tartufi buoni da mangiare, ricercati e apprezzati dai palati dei buongustai. Ne è prova la presenza, nelle Valli, di cercatori di tartufi, non sempre in regola, a volte «pizzicati» a cercare questo tesoro dei boschi senza autorizzazione. E ne è prova anche la traccia, diffusa, del passaggio frequente di cinghiali, animali selvatici che dal fiuto riconoscono subito, a distanza, la presenza, sotto terra, di tartufi commestibili e non commestibili. Il tartufo legnoso presenta un’ampia e profonda cavità centrale; il peridio è di colore ocra scuro e la gleba è talmente coriacea che quando viene essiccata diventa dura come un sasso. È un tartufo molto comune in Italia, ma la durezza è la mancanza di profumo lo rendono non commestibile. I tartufi considerati non commestibili non si possono raccogliere; non sono tossici, tanto che vengono mangiati anche da alcuni animali. È frequente trovare tartufi non commestibili insieme ad altri tipi che si possono invece mangiare, come nel caso delle Valli del Natisone. (P. T.)
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Gomoljika, ki teži skoraj 400 gramov - Un tartufo di quasi quattro etti
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