“Tutte le tipicità delle comunità locali, che nell’insieme rendono unico il Friuli Venezia Giulia, meritano di essere tutelate e valorizzate. In quest’ottica sarà quindi commissionato uno studio linguistico-culturale per valutare se, ferma restando la piena tutela della minoranza linguistica slovena presente nell’area, si possano comprendere meglio gli aspetti della lingua e della cultura della Val Resia e come tutelarli al meglio”.
Così l’assessore regionale Pierpaolo Roberti che, lo scorso 20 marzo, ha incontrato la giunta comunale di Resia guidata dal sindaco Sergio Chinese. Chinese che, il prossimo 26 maggio, potrebbe ripresentarsi alle elezioni comunali e correre per il terzo mandato, sostiene da sempre l’estraneità del dialetto di Resia dal sistema dialettale sloveno. Al punto da aver elaborato egli stesso una grafia ora utilizzata dal Comune anche negli atti pubblici.
Se lo studio cui ha accennato Roberti sarà elaborato da linguisti titolati (e non da politici o da sedicenti esperti in materia) le conclusioni non potranno discostarsi da quelle già elaborate dall’assemblea dell’associazione italiana degli slavisti sia nel 1989 che nel 2006 e che riportiamo qui di seguito:
L’assemblea dell’Associazione Italiana degli Slavisti, riunita a Udine in occasione del 4° Congresso Italiano di Slavistica, ritiene doveroso esprimersi sull’origine e l’appartenenza dei dialetti sloveni che si parlano lungo la fascia confinaria della Provincia di Udine. L’uso strumentale di definizione di questi dialetti (quali “po našin”, “natisoniano”…) e delle genti che li parlano (quali “slavofone”, “popolazioni autoctone di origine slava” ecc.) appare funzionale a negare l’appartenenza di questi dialetti e di queste genti alla comunità linguistica e culturale slovena. A questo proposito ribadiamo quanto già affermato nel 1989 dall’AIS in un documento in cui tra l’altro si sottolineavano i seguenti punti:sottolineavano i seguenti punti:
-Gli sloveni della provincia diUdine (Valli del Natisone, Val di Resia e Valle del Torre e del Cornappo) parlano tre diversi dialetti sloveni, appartenenti, come i dialetti sloveni delle province di Gorizia e Trieste, al gruppo dei dialetti sloveni comunemente definiti del Litorale. L’appartenenza di questi dialetti alla lingua slovena è attestata da un’innumerevole serie di studi scientifici, recepiti e messi a frutto con contributi originali dai glottologie dagli slavisti italiani e stranieri.- Una relativa diffusione della lingua letteraria slovena nel passato e l’ “arcaicità” dei dialetti sloveni in uso nelle località della provincia di Udine suddette non è dovuta a una presunta e scientificamente inesatta estraneità di questi dialetti alla lingua slovena, bensì a fattori storici e amministrativi che hanno determinato la situazione linguistica attuale.
-La peculiarità dei dialetti sloveni della popolazione slovena della provincia di Udine, nonché il loro particolare sviluppo storico, non possono essere quindi assunti a motivazione di un’artificiosa distinzione di queste parlate dal resto della lingua slovena o da una differenziata applicazione delle leggi di tutela (482/99 e 38/01)
Roberti incontra Chinese e promette un nuovo studio “linguistico-culturale” sul Resiano. Che resta un dialetto sloveno
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