È stato uno dei punti per cui l’amministrazione di Stregna si è battuta di più negli ultimi anni, ora, dopo la firma del presidente della Regione Massimiliano Fedriga lo scorso 20 febbraio, è stato ufficialmente istituito il biotopo naturale “Prati di Tribil Inferiore – Dolenji Tarbij”.
Per Planino, Kamenica, Kalus, fra i prati stabili più suggestivi e caratteristici delle Valli del Natisone, è arrivato quindi un importante riconoscimento che contribuirà sia a mantenere le caratteristiche peculiari che hanno oggi, sia ad ampliarne i margini in quelle porzioni progressivamente abbandonate negli anni, sia a potenziarne la fruibilità secondo i canoni di un turismo lento e non impattante.
Per Planino, Kamenica, Kalus, fra i prati stabili più suggestivi e caratteristici delle Valli del Natisone, è arrivato quindi un importante riconoscimento che contribuirà sia a mantenere le caratteristiche peculiari che hanno oggi, sia ad ampliarne i margini in quelle porzioni progressivamente abbandonate negli anni, sia a potenziarne la fruibilità secondo i canoni di un turismo lento e non impattante.
Ed è ovviamente soddisfatto il sindaco Luca Postregna, impegnato su questi temi da prima di iniziare l’attività amministrativa: “Il riconoscimento del biotopo arriva al termine di un percorso. Prima di avviare l’iter ci siamo confrontati su questo tema specifico con la popolazione e non abbiamo riscontrato ostilità al progetto da parte dei cittadini”. I prati di Tribil Inferiore – Dolenji Tarbij, ora, potranno beneficiare dei finanziamenti mirati alla tutela dei biotopi (di cui la Regione sta rivedendo il regolamento) oltre a quelli della legge 10/2010 e quelli specifici per lo sfalcio previsti dal Piano di sviluppo rurale. Di fatto, il regolamento che disciplina ora il biotopo, mira a salvaguardarne la biodiversità che si è creata nel secolare rapporto simbiotico fra natura e intervento dell’uomo. Le norme, in ogni caso, è bene precisare, non imporranno vincoli o limitazioni all’attività venatoria. Ma appunto, favoriranno una fruizione “ragionata” del territorio, che ne salvaguardi le caratteristiche.
Il biotopo, per la cui realizzazione si è speso in questi mesi in prima persona anche il consigliere regionale Giuseppe Sibau, oltre a diventare modello di buona prassi per altre realtà simili della fascia confinaria della provincia di Udine, potrà portare benefici in termini di visibilità a tutto il territorio delle valli del Natisone. Nell’immediato, in quanto area tutelata, porterà certamente un vantaggio al punteggio per il progetto che i comuni di Stregna e San Leonardo intendono presentare per il bando del Torre-Natisone Gal sulla misura 19 (azione 3.1) che prevede il “sostegno ad investimenti sul patrimonio delle aree rurali con iniziative volte a promuovere la fruizione pubblica”.
Oltre alle considerazioni tecniche e sui vantaggi economici dell’operazione, il sindaco Postregna tiene a sottolineare che “in tutti questi anni, con le iniziative sul recupero dei terreni incolti, il sostegno alla prima associazione fondiaria del Friuli Venezia Giulia, l’Asfo Erbezzo, nata nel territorio di Stregna, la realizzazione dei percorsi tematici, fino a questa istituzione del biotopo abbiamo, credo, contribuito a far crescere la consapevolezza del valore del territorio in cui siamo”. “Il fatto che non ci siano state ostilità particolari a questi progetti dimostra che i cittadini di Stregna sono una comunità fiera del paesaggio in cui vive e che quindi si propone di utilizzare gli strumenti che ci sono per tutelare e migliorare questo bene”.http://novimatajur.it/attualita/tutela-e-sviluppo-sostenibile-nasce-il-biotopo-sui-prati-di-tribil.html
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