ROMA – RIM
Il Governo ha trasferito le risorse alla Regione Friuli Venezia Giulia Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha sbloccato i fondi – per 10 milioni di euro – per il funzionamento delle organizzazioni della minoranza slovena in base a quanto previsto dagli articoli 3, 8, 16 e 21 della legge di tutela. Secondo le informazioni pervenute dal ministero, le risorse sono già state trasferite alla Regione Friuli Venezia Giulia. Il fatto che i fondi non siano stati ridotti di nemmeno un euro è molto importante, anche in relazione alla forte contrazione nelle dotazioni finanziarie che ha interessato diverse voci del bilancio dello Stato e alle difficoltà che, a questo proposito, hanno incontrato i rappresentanti della minoranza italiana in Slovenia e Croazia e quelli delle organizzazioni degli esuli. Si sono, così, concretizzati gli impegni dell’ex deputata Tamara Blažina: il precedente governo ha regolato in modo sistemico il finanziamento della minoranza, che non dipende più dalla determinazione dell’importo nell’ambito del bilancio annuale dello Stato. Nello specifico alcuni anni fa, con l’appoggio della maggioranza parlamentare di centro-sinistra e dell’allora ministro delle Finanze, Paola De Micheli, Tamara Blažina aveva ottenuto l’opportuna modifica dell’articolo relativo al finanziamento della minoranza slovena. Allora l’ammontare delle risorse era stato aumentato a 10 milioni, allo stesso tempo la competenza a distribuire i finanziamenti era passata, in base ai suddetti articoli, i finanziamenti era passata, in base ai suddetti articoli, dal ministero delle Finanze alla Regione Friuli Venezia Giulia. In questo aveva svolto un proprio ruolo anche la Commissione regionale consultiva. La presidente dell’Unione culturale economica slovena-Skgz, Ksenija Dobrila, che ha riportato la notizia da Roma, ha espresso in un comunicato stampa la propria SLOVIT n° 4 del 30/4/19 | pag. 5 soddisfazione per il fatto che il decreto fosse stato sottoscritto e i finanziamenti già trasferiti. «Questo significa che gli uffici regionali adesso possono attivare tutti gli iter necessari per l’assegnazione delle dotazioni finanziarie, in particolare in relazione all’articolo 16, che per la nostra comunità organizzata è il più importante, visto che da esso dipende l’operatività di tutte le nostre istituzioni primarie e, di conseguenza, degli afferenti alle associazioni culturali e sportive», ha dichiarato. La novità di quest’anno dovrebbe essere anche il nuovo regolamento in base a cui sono stati proposti, all’assessorato regionale con competenza in materia di minoranze linguistiche, specifici criteri per valutare l’operato delle organizzazioni slovene e premiarle dal punto di vista finanziario. All’Unione culturale economica slovena ritengono che questo potrebbe rappresentare un’interessante sfida per la diversificata attività della minoranza slovena, visto che qualità e approcci innovativi otterrebbero un meritato riconoscimento economico. Dobrila è, allo stesso tempo, convinta che come comunità nazionale abbiamo buone potenzialità per uno sviluppo di successo, saranno però molto importanti un sempre maggior coordinamento e collaborazione tra le istituzioni sulla base di orientamenti programmatici e strategie condivise. Nel comunicato Dobrila invita anche l’amministrazione regionale a distribuire quanto prima i fondi trasferiti da Roma. Così aiuterebbe le organizzazioni che, per il ritardo nell’erogazione delle risorse, per la propria attività ordinaria sono costrette a richiedere prestiti bancari, pagando degli interessi. (Primorski dnevnik, 29. 3. 2019) CONSIGLIO REGIONALE Foibe e negazionismo, divampa la polemica Gli storici: «La Regione impone una verità di Stato». Il mondo della cultura al presidente della Repubblica: è un pericoloso attacco alla libertà di ricerca e parola L’Unione istriani promuove lo stop dei fondi regionali per chi nega l’esistenza delle foibe. L’Anpi condanna questa scelta, il mondo culturale triestino raccoglie le firme contro la mozione e indirizza la petizione al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sollecitandolo a bloccare «il tentativo di imporre la verità di Stato». Il presidente dell’Istituto friulano per la storia e il movimento di liberazione, Gianni Ortis, invita infine a separare il rigore degli studi storici dalle affermazioni di parte o legate al dibattito politico. Non c’è pace sul confine orientale. Possiamo affermarlo perché anche quando l’Istituto regionale per la storia della Resistenza (Irsrec), con la psoddisfazione per il fatto che il decreto fosse stato sottoscritto e i finanziamenti già trasferiti. «Questo significa che gli uffici regionali adesso possono attivare tutti gli iter necessari per l’assegnazione delle dotazioni finanziarie, in particolare in relazione all’articolo 16, che per la nostra comunità organizzata è il più importante, visto che da esso dipende l’operatività di tutte le nostre istituzioni primarie e, di conseguenza, degli afferenti alle associazioni culturali e sportive», ha dichiarato. La novità di quest’anno dovrebbe essere anche il nuovo regolamento in base a cui sono stati proposti, all’assessorato regionale con competenza in materia di minoranze linguistiche, specifici criteri per valutare l’operato delle organizzazioni slovene e premiarle dal punto di vista finanziario. All’Unione culturale economica slovena ritengono che questo potrebbe rappresentare un’interessante sfida per la diversificata attività della minoranza slovena, visto che qualità e approcci innovativi otterrebbero un meritato riconoscimento economico. Dobrila è, allo stesso tempo, convinta che come comunità nazionale abbiamo buone potenzialità per uno sviluppo di successo, saranno però molto importanti un sempre maggior coordinamento e collaborazione tra le istituzioni sulla base di orientamenti programmatici e strategie condivise. Nel comunicato Dobrila invita anche l’amministrazione regionale a distribuire quanto prima i fondi trasferiti da Roma. Così aiuterebbe le organizzazioni che, per il ritardo nell’erogazione delle risorse, per la propria attività ordinaria sono costrette a richiedere prestiti bancari, pagando degli interessi.
(Primorski dnevnik, 29. 3. 2019)
Il Governo ha trasferito le risorse alla Regione Friuli Venezia Giulia Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha sbloccato i fondi – per 10 milioni di euro – per il funzionamento delle organizzazioni della minoranza slovena in base a quanto previsto dagli articoli 3, 8, 16 e 21 della legge di tutela. Secondo le informazioni pervenute dal ministero, le risorse sono già state trasferite alla Regione Friuli Venezia Giulia. Il fatto che i fondi non siano stati ridotti di nemmeno un euro è molto importante, anche in relazione alla forte contrazione nelle dotazioni finanziarie che ha interessato diverse voci del bilancio dello Stato e alle difficoltà che, a questo proposito, hanno incontrato i rappresentanti della minoranza italiana in Slovenia e Croazia e quelli delle organizzazioni degli esuli. Si sono, così, concretizzati gli impegni dell’ex deputata Tamara Blažina: il precedente governo ha regolato in modo sistemico il finanziamento della minoranza, che non dipende più dalla determinazione dell’importo nell’ambito del bilancio annuale dello Stato. Nello specifico alcuni anni fa, con l’appoggio della maggioranza parlamentare di centro-sinistra e dell’allora ministro delle Finanze, Paola De Micheli, Tamara Blažina aveva ottenuto l’opportuna modifica dell’articolo relativo al finanziamento della minoranza slovena. Allora l’ammontare delle risorse era stato aumentato a 10 milioni, allo stesso tempo la competenza a distribuire i finanziamenti era passata, in base ai suddetti articoli, i finanziamenti era passata, in base ai suddetti articoli, dal ministero delle Finanze alla Regione Friuli Venezia Giulia. In questo aveva svolto un proprio ruolo anche la Commissione regionale consultiva. La presidente dell’Unione culturale economica slovena-Skgz, Ksenija Dobrila, che ha riportato la notizia da Roma, ha espresso in un comunicato stampa la propria SLOVIT n° 4 del 30/4/19 | pag. 5 soddisfazione per il fatto che il decreto fosse stato sottoscritto e i finanziamenti già trasferiti. «Questo significa che gli uffici regionali adesso possono attivare tutti gli iter necessari per l’assegnazione delle dotazioni finanziarie, in particolare in relazione all’articolo 16, che per la nostra comunità organizzata è il più importante, visto che da esso dipende l’operatività di tutte le nostre istituzioni primarie e, di conseguenza, degli afferenti alle associazioni culturali e sportive», ha dichiarato. La novità di quest’anno dovrebbe essere anche il nuovo regolamento in base a cui sono stati proposti, all’assessorato regionale con competenza in materia di minoranze linguistiche, specifici criteri per valutare l’operato delle organizzazioni slovene e premiarle dal punto di vista finanziario. All’Unione culturale economica slovena ritengono che questo potrebbe rappresentare un’interessante sfida per la diversificata attività della minoranza slovena, visto che qualità e approcci innovativi otterrebbero un meritato riconoscimento economico. Dobrila è, allo stesso tempo, convinta che come comunità nazionale abbiamo buone potenzialità per uno sviluppo di successo, saranno però molto importanti un sempre maggior coordinamento e collaborazione tra le istituzioni sulla base di orientamenti programmatici e strategie condivise. Nel comunicato Dobrila invita anche l’amministrazione regionale a distribuire quanto prima i fondi trasferiti da Roma. Così aiuterebbe le organizzazioni che, per il ritardo nell’erogazione delle risorse, per la propria attività ordinaria sono costrette a richiedere prestiti bancari, pagando degli interessi. (Primorski dnevnik, 29. 3. 2019) CONSIGLIO REGIONALE Foibe e negazionismo, divampa la polemica Gli storici: «La Regione impone una verità di Stato». Il mondo della cultura al presidente della Repubblica: è un pericoloso attacco alla libertà di ricerca e parola L’Unione istriani promuove lo stop dei fondi regionali per chi nega l’esistenza delle foibe. L’Anpi condanna questa scelta, il mondo culturale triestino raccoglie le firme contro la mozione e indirizza la petizione al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sollecitandolo a bloccare «il tentativo di imporre la verità di Stato». Il presidente dell’Istituto friulano per la storia e il movimento di liberazione, Gianni Ortis, invita infine a separare il rigore degli studi storici dalle affermazioni di parte o legate al dibattito politico. Non c’è pace sul confine orientale. Possiamo affermarlo perché anche quando l’Istituto regionale per la storia della Resistenza (Irsrec), con la psoddisfazione per il fatto che il decreto fosse stato sottoscritto e i finanziamenti già trasferiti. «Questo significa che gli uffici regionali adesso possono attivare tutti gli iter necessari per l’assegnazione delle dotazioni finanziarie, in particolare in relazione all’articolo 16, che per la nostra comunità organizzata è il più importante, visto che da esso dipende l’operatività di tutte le nostre istituzioni primarie e, di conseguenza, degli afferenti alle associazioni culturali e sportive», ha dichiarato. La novità di quest’anno dovrebbe essere anche il nuovo regolamento in base a cui sono stati proposti, all’assessorato regionale con competenza in materia di minoranze linguistiche, specifici criteri per valutare l’operato delle organizzazioni slovene e premiarle dal punto di vista finanziario. All’Unione culturale economica slovena ritengono che questo potrebbe rappresentare un’interessante sfida per la diversificata attività della minoranza slovena, visto che qualità e approcci innovativi otterrebbero un meritato riconoscimento economico. Dobrila è, allo stesso tempo, convinta che come comunità nazionale abbiamo buone potenzialità per uno sviluppo di successo, saranno però molto importanti un sempre maggior coordinamento e collaborazione tra le istituzioni sulla base di orientamenti programmatici e strategie condivise. Nel comunicato Dobrila invita anche l’amministrazione regionale a distribuire quanto prima i fondi trasferiti da Roma. Così aiuterebbe le organizzazioni che, per il ritardo nell’erogazione delle risorse, per la propria attività ordinaria sono costrette a richiedere prestiti bancari, pagando degli interessi.
(Primorski dnevnik, 29. 3. 2019)
Dal bilancio dello Stato 10 milioni di euro per gli sloveni in Italia
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