Tanto tuonò, ma alla fine non piovve. Durante la seduta del consiglio regionale di oggi, 21 giugno, l’assessore Pierpaolo Roberti ha annunciato lo stralcio della norma (nr. 54) della legge omnibus in discussione che avrebbe modificato l’articolo 22 della legge regionale di tutela della minoranza linguistica slovena (26/2007). Niente albo parallelo, almeno per il momento, per le associazioni che promuovono le “varianti locali” delle valli del Natisone, del Torre e della Val Canale.
La decisione è quella di convocare un tavolo con tutti i soggetti interessati per approfondire la questione.
Sin dalla sua presentazione, la modifica alla legge di tutela era stata criticata sia dalle organizzazioni più rappresentative della minoranza slovena Skgz ed Sso sia dalla commissione consultiva regionale della minoranza stessa. Visto che la modifica avrebbe comportato il finanziamento, con i fondi della legge di tutela, per associazioni che sostengono l’estraneità dei dialetti delle vallate a ridosso del confine in provincia di Udine al sistema dei dialetti sloveni.
Si è detto soddisfatto per la scelta, dopo l’annuncio di Roberti, il consigliere Igor Gabrovec della Slovenska skupnost che ha apprezzato la scelta di “non cambiare la legge senza il coinvolgimento della minoranza cui la legge è riferita”. “Il dialogo sul tema della promozione dei dialetti con i soggetti interessati e le istituzioni è la scelta migliore” ha affermato Gabrovec in Consiglio.
Il viaggio di ieri dei pochi attivisti (e pochissimi amministratori ma nessun sindaco del territorio interessato) verso Trieste che volevano salutare l’approvazione della modifica si è quindi rivelato doppiamente inutile. Non solo nella seduta di ieri del Consiglio non è stato affrontato il tema, visto che l’intera giornata è stata dedicata alla discussione sui punti nascita di Palmanova e Latisana, ma lo stesso assessore ha oggi stralciato la proposta di modifica.
La decisione è quella di convocare un tavolo con tutti i soggetti interessati per approfondire la questione.
Sin dalla sua presentazione, la modifica alla legge di tutela era stata criticata sia dalle organizzazioni più rappresentative della minoranza slovena Skgz ed Sso sia dalla commissione consultiva regionale della minoranza stessa. Visto che la modifica avrebbe comportato il finanziamento, con i fondi della legge di tutela, per associazioni che sostengono l’estraneità dei dialetti delle vallate a ridosso del confine in provincia di Udine al sistema dei dialetti sloveni.
Si è detto soddisfatto per la scelta, dopo l’annuncio di Roberti, il consigliere Igor Gabrovec della Slovenska skupnost che ha apprezzato la scelta di “non cambiare la legge senza il coinvolgimento della minoranza cui la legge è riferita”. “Il dialogo sul tema della promozione dei dialetti con i soggetti interessati e le istituzioni è la scelta migliore” ha affermato Gabrovec in Consiglio.
Il viaggio di ieri dei pochi attivisti (e pochissimi amministratori ma nessun sindaco del territorio interessato) verso Trieste che volevano salutare l’approvazione della modifica si è quindi rivelato doppiamente inutile. Non solo nella seduta di ieri del Consiglio non è stato affrontato il tema, visto che l’intera giornata è stata dedicata alla discussione sui punti nascita di Palmanova e Latisana, ma lo stesso assessore ha oggi stralciato la proposta di modifica.
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