La netta vittoria di Matteo Salvini a queste elezioni europee in Italia assume dimensioni ancora maggiori in Friuli Venezia Giulia. La lista Lega-Salvini premier, che in tutta Italia ha preso il 35,56 per cento dei consensi, ha raccolto in Regione il 42,6%, cioè 245.636 voti. Un risultato trainato soprattutto dai dati delle province di Pordenone (45,8%) e Udine (45,7%). In provincia di Udine la Lega è infatti il partito più votato in quasi tutti i comuni (unica eccezione Terzo d’Aquileia dove ha prevalso di un soffio il Pd) e quindi anche in quelli della fascia confinaria. Da Malborghetto Valbruna a Prepotto ha superato ovunque il 40 per cento dei consensi. Anche in quei comuni in cui si è votato per il sindaco e in cui, quindi, l’affluenza – ferma al 57% in regione e al 59,7 in tutta la provincia – è stata simile a quella per le politiche 2018. A Malborghetto Valbruna (affluenza al 79%) il partito di Salvini ha ottenuto il 54% dei voti. A Resia (73,2% di votanti) il 58, a Lusevera il 46,6, ad Attimis il 48,7, a Pulfero il 56,2, a San Leonardo il 43,5, a San Pietro il 45,2, a Stregna il43,7, a Grimacco il 46,5, a Prepotto il 58,2. Da Tarvisio (49%) a Drenchia (46,6%), passando per Taipana (56%), dove per il partito di Salvini si è speso in prima persona il sindaco Alan Cecutti. La Lega quindi stravince anche là dove non c’erano le elezioni comunali e l’affluenza è stata sensibilmente più bassa.
A riprova del successo leghista basti ricordare che nelle politiche del 4 marzo 2018 ha ottenuto, in regione, 177.809 voti, alle europee 67.827 voti in più al netto del vistoso calo dei votanti (il 75,12% nel 2018, il 57% domenica scorsa). Un successo che, in anni recenti, ha un solo precedente, a dir la verità non fortunatissimo per come si è concluso: quello del Pd guidato da Matteo Renzi alle elezioni europee del 2014. Lontano da quei risultati, che risalgono a un’era geologica fa, per quanto rapidamente si evolve il quadro politico in questo momento storico, il Partito democratico – secondo più votato sia in Italia che in regione – ha mostrato timidi segnali di ripresa rispetto alla debacle del 4 marzo 2018. Passando dal 18,7% al 22,2% in Friuli Venezia Giulia. Sebbene – a ben vedere – abbia perso 801 voti assoluti: da129.112 del 2018 a 128.302 alle europee. Nella fascia confinaria risulta ovunque il secondo partito più votato, ma resta sotto quota 20% nella maggioranza dei comuni. Ad eccezione di Attimis (20,3), Faedis(21,9), Grimacco (20,2) e Cividale del Friuli (21,4). Grande sconfitto della tornata elettorale è il Movimento 5 stelle, alleato (contraente?) di governo della Lega. Che si trova di fronte alla debacle più netta dalla sua fondazione, soprattutto nelle regioni del centro e del nord. E, in particolare, anche nella nostra in cui è passato dal 24,6% delle politiche al 9,6% delle europee: da 169.299 voti a 55.529, meno di un terzo. Complessivamente, anche in provincia di Udine, il Movimento è risultato il terzo partito più votato, ma nella fascia confinaria è stato superato da Fratelli d’Italia a Tarvisio, Malborghetto Valbruna e San Leonardo e da Forza Italia a Nimis, Attimis, Faedis, Torreano, Pulfero, Stregna e Cividale del Friuli. Se quello del partito di Giorgia Meloni (e, in queste elezioni anche di Renzo Tondo in regione) è sicuramente un successo (visto che ha aumentato i consensi dal 5,3% del 2018 al 7,6, quarto partito in Regione), Forza Italia è l’altro grande sconfitto delle europee (in Friuli Venezia Giulia ha ottenuto il 6,7% contro il 10,7 del 2018).http://novimatajur.it/attualita/salvini-pigliatutto-anche-nei-comuni-della-fascia-confinaria.html
A riprova del successo leghista basti ricordare che nelle politiche del 4 marzo 2018 ha ottenuto, in regione, 177.809 voti, alle europee 67.827 voti in più al netto del vistoso calo dei votanti (il 75,12% nel 2018, il 57% domenica scorsa). Un successo che, in anni recenti, ha un solo precedente, a dir la verità non fortunatissimo per come si è concluso: quello del Pd guidato da Matteo Renzi alle elezioni europee del 2014. Lontano da quei risultati, che risalgono a un’era geologica fa, per quanto rapidamente si evolve il quadro politico in questo momento storico, il Partito democratico – secondo più votato sia in Italia che in regione – ha mostrato timidi segnali di ripresa rispetto alla debacle del 4 marzo 2018. Passando dal 18,7% al 22,2% in Friuli Venezia Giulia. Sebbene – a ben vedere – abbia perso 801 voti assoluti: da129.112 del 2018 a 128.302 alle europee. Nella fascia confinaria risulta ovunque il secondo partito più votato, ma resta sotto quota 20% nella maggioranza dei comuni. Ad eccezione di Attimis (20,3), Faedis(21,9), Grimacco (20,2) e Cividale del Friuli (21,4). Grande sconfitto della tornata elettorale è il Movimento 5 stelle, alleato (contraente?) di governo della Lega. Che si trova di fronte alla debacle più netta dalla sua fondazione, soprattutto nelle regioni del centro e del nord. E, in particolare, anche nella nostra in cui è passato dal 24,6% delle politiche al 9,6% delle europee: da 169.299 voti a 55.529, meno di un terzo. Complessivamente, anche in provincia di Udine, il Movimento è risultato il terzo partito più votato, ma nella fascia confinaria è stato superato da Fratelli d’Italia a Tarvisio, Malborghetto Valbruna e San Leonardo e da Forza Italia a Nimis, Attimis, Faedis, Torreano, Pulfero, Stregna e Cividale del Friuli. Se quello del partito di Giorgia Meloni (e, in queste elezioni anche di Renzo Tondo in regione) è sicuramente un successo (visto che ha aumentato i consensi dal 5,3% del 2018 al 7,6, quarto partito in Regione), Forza Italia è l’altro grande sconfitto delle europee (in Friuli Venezia Giulia ha ottenuto il 6,7% contro il 10,7 del 2018).http://novimatajur.it/attualita/salvini-pigliatutto-anche-nei-comuni-della-fascia-confinaria.html
Salvini pigliatutto anche nei comuni della fascia confinaria
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