20 ago 2019

Il percorso. Saltando di qua e di là del Natisone fino a collegarsi con il tracciato del Posočje


Con il sindaco di Pulfero, Camillo Melissa, ripercorriamo la vicenda della pista ciclabile da Loch a Robič. L’iniziativa è partita già nel 2012 con il progetto europeo «Bimobis ». Con quello è stato realizzato il tratto da San Pietro a Ponteacco, che ora ha davvero un grosso traffico ciclistico e pedonale di turisti e residenti. In breve dovrebbe arrivare un finanziamento regionale per far proseguire il tracciato da Tiglio a Tarcetta, scavalcando il Natisone, e da lì proseguire sulla strada esistente sulla riva destra del fiume.
Tutti i Comuni delle Valli hanno sostenuto l’importanza di completare il percorso fino alla Slovenia, così è arrivato lo stanziamento per la progettazione e la realizzazione del tratto in questione per un totale di 3,7 milioni di euro dalla Regione con i fondi di investimento comprensoriale erogati alle Uti.
La gestione delle pratiche è stata affidata all’ufficio tecnico dell’Uti, che ha affidato la progettazione a quattro professionisti associati. Secondo il progetto, passato nel consiglio comunale di Pulfero per l’approvazione e la variante urbanistica, la pista parte da Loch e termina all’ex valico di confine di Stupizza. Nonostante non siaparte integrante del percorso in progettazione, sarà oggetto di attenzione anche il tratto che attraversa il borgo di Specognisfino alla «Šuošterjova jama-Grotta del calzolaio», che il Comune ha interesse a valorizzare perché lo ritiene un sito turistico importante. La pista da Loch dovrebbe proseguiresulla riva sinistra, accanto alla statale 54, fino alle due gallerie. Lì è previsto il passaggio sulla riva destra con un ponte, per proseguire, accanto al «Villaggiodell’orso» fino al ponte
del Pojana e lì ritornare alla riva sinistra e congiungersi con il tratto che arriva in territorio sloveno da Kobarid. Infatti, nell’alta valle dell’Isonzo sono arrivati sette milioni euro per le piste ciclabili.
«Il nostro consiglio comunale l’anno scorso ha approvato la variante urbanistica e l’ha inviata agli uffici regionali competenti. In Regione hanno tenuta ferma la pratica per parecchio tempo e una ventina di giorni fa è arrivato il decreto. Prima ancora hanno fatto delle osservazioni, dicendo che non è opportuno far passare, all’altezza delle gallerie, la pista sull’altra riva, perché ci sono problemi di carattere geologico, ma sopratutto ambientale: il ranocchio, l’allocco degli Urali, specie di pesci, sottobosco. Ma per costruire la pista dalla parte delle gallerie comporterebbe un investimento incredibile, nell’ordine di una decina di milioni in più rispetto a quanto preventivato ». Secondo il programma, i lavori sarebbero dovuti essere appaltati e iniziare entro quest’anno in cinque lotti da realizzare contemporaneamente, in modo da avere la pista pronta per la prossima primavera.
Ora, invece, si aspetta l’arrivo del geologo, affinché faccia delle verifiche e quindi si indichi il percorso che dovrebbe andare a sbalzo sul fiume, dove ci sono le gallerie, per poi proseguire fino a Stupizza e passare sull’altro versante lungo il ponte che c’è già. Ma il problema sarà trovare i dieci milioni di euro necessari alla realizzazione.

dal Dom del 31/07/2019

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