Con ‘Zborzbirk’ si valorizza il patrimonio museale del territorio
Negli ultimi tempi il tema del turismo come risorsa del territorio è tornato alla ribalta. È stata lanciata la proposta di creazione di un nuovo ente turistico, si è sottolineata la necessità di potenziare la collaborazione con la Slovenia, maestra nello sfruttare le proprie potenzialità turistiche, fa poi assai discutere la proposta di variante al piano regolatore di Stregna che potrebbe dare il via a nuove realizzazioni per fini agrituristici in zone prative nei pressi di Tribil inferiore e Tribil superiore.
Ma mentre le nostre amministrazioni danno la netta sensazione di perdersi in proposte turistiche senza progettualità, seguendo il motto “proviamo 'sta cosa e poi vediamo come va”, c'è chi cerca di ragionare per strategie ed obiettivi.
Nel nostro ambiente lo fa, per esempio, l'Inštitut za slovensko kulturo di Špietar la cui intrapredenza, secondo le indiscrezioni, è stata nuovamente premiata dall'Europa con il finanziamento del progetto standard Zborzbirk promosso dall'Isk sul nostro territorio. Dunque, dopo il successo del progetto JezikLingua che porterà alla costituzione di un importante centro multimediale turistico e culturale, a San Pietro sta per trovare attuazione anche questo ulteriore importantissimo progetto di valorizzazione del patrimonio museale dei territori a ridosso della ex fascia confinaria.
Il segreto che si nasconde dietro a questo successo dell'Inštitut è molto semplice. Si pensa alle eccellenze che già esistono sul territorio e si cerca di valorizzarle al massimo sfruttando gli strumenti che si hanno a disposizione: risorse umane, strumentali, reti di conoscenze, tecnologia.
Questa metodologia di lavoro dovrebbe essere adottata anche dalle singole amministrazioni, partendo dall'idea che il territorio non ha bisogno nè di progetti faraonici, nè di mille mediocri azioni turistiche. In campo turistico il motto da seguire dovrebbe invece essere: “facciamo poche cose, ma che siano veramente buone“.
La Terska dolina, in questo momento, potrebbe dare un esempio di come far funzionare bene le cose in questo settore se solo si cominciasse a ragionare in questi termini. Le grotte di Zavarh sono di sicuro un’importante attrazione turistica, ma hanno un limite. Il turista delle grotte riceve tutte le informazioni inerenti il mondo sotterraneo della valle, ma non viene messo al corrente dell'incredibile patrimonio culturale, linguistico ed artistico che la valle conserva. Allo stesso modo, il centro informativo del Parco Naturale Prealpi Giulie di Pian dei Ciclamini da al turista informazioni sulla flora e sulla fauna della dolina, ma non offre notizie sulla vita, usanze e costumi della gente che ci abita.
Il progetto Zborzbirk presenta una nuova opportunità, quella di fare del Museo etnografico di Bardo un efficace centro turistico e culturale che, facendo rete con tutte le realtà esistenti sul territorio, dia la possibilità al turista di conoscere le peculiarità culturali della Terska dolina e di ricevere le necessarie informazioni sulle attività che animano il territorio nonchè consigli su dove alloggiare, mangiare od acquistare prodotti tipici. Dunque, l'amministrazione potrebbe cominciare ad investire su questa realtà, magari affidando ad un giovane il compito di tenere aperto il Museo, per lo meno nei fine settimana del periodo estivo. Con una piccola spesa, la Terska dolina avrebbe una nuova attrazione che potrebbe invogliare i turisti delle grotte e di Pian dei Ciclamini a “scendere” per scoprire l'intera valle con grande beneficio per tutti gli operatori.
Le nostre valli possiedono numerose attrattive turistiche che aspettano solo di essere riconosciute e valorizzate con progettualità, intelligenza, la formazione di professionalità ed un deciso sostegno alle iniziative che già esistono e si sono rivelate capaci di esaltare le risorse di cui esse dispongono.
Fonte:Novi Matajur
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