11 lug 2012

NJIVICA:nuove offerte per sfruttare il turismo di passaggio


  
 

A Njivica aprono il negozio di Alessia Berra e Da Stefanutti 
Sulla strada regionale 646 che collega l’Italia alla SloveniaLa strada regionale 646, che attraverso la Terska dolina congiunge l'Italia alla Slovenia, è una delle principali risorse turistiche della valle. Soprattutto nel periodo estivo tanti turisti la scelgono per raggiungere i vicini centri turistici di Bovec e Kobarid. Lo stradone è in particolar modo amato dai “bikers” che lo reputano un tracciato ideale per mettere alla prova le caratterische dei propri bolidi.
Tuttavia questa “risorsa turistica” è stata finora poco sfruttata. Questo gap è stato in parte colmato grazie all'avvio di due nuove attività che, senza dubbio, invoglieranno i turisti della road 646 a farvi una sosta. La novità più rilevante è l'apertura del negozio dell'azienda agricola Zore di Alessia Berra che, praticamente da sola, ha creato a Plestišče un'impresa modello. La sua specialità è la trasformazione del latte di capra. La ricotta affumicata e stagionata per oltre due mesi affinché si sviluppino benefiche muffe, ha un sapore intenso, ma per nulla agressivo. Si abbina bene al Ramandolo, vino dolce che nasce nel limitrofo comune di Nimis/Neme. I formaggi di Alessia – lo spalmabile fresco di 4 giorni, quello fresco alle erbe, la caciotta – sono delicati, ma di personalità. Ottimo lo yogurt. Intenso ed importante lo stagionato di 12 mesi, che parte da latte crudo. Tutti questi ed altri squisiti prodotti si possono da sabato scorso acquistare anche nel nuovo negozio  che Alessia ha ricavato nei locali della ex latteria a Njivica, proprio a ridosso della S.R. 646. Il negozio sarà aperto dal mercoledì alla domenica,  dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle ore 15.30 alle 19.00.
Qualche metro più in là ha ripreso vita anche l'antica locanda “Da Stefanutti”, molto conosciuta in passato per la pesca sportiva che si poteva praticare nelle vasche costruite nell'adiacente parco. I gestori promettono che sarà ripristinata anche tale attività, burocrazia permettendo. I “nuovi” locandieri sono in realtà una vecchia conoscenza della Terska dolina: hanno lasciato la gestione dell'albergo “Ai Ciclamini”, portando però con sé i profughi che vi alloggiavano. Ciò  fa intuire che i famosi “35 euro al giorno per profugo” non vanno di certo in tasca ai poveri immigrati che, ormai da un anno, sperano di  ricevere i propri permessi di soggiorno per poter cercare  un lavoro. Nel frattempo, i giovani esuli hanno dato grande prova di capacità e volontà, rimettendo a nuovo i locali esterni della locanda “Da Stefanutti” che, ora, rappresenta un ulteriore punto di pausa per i viandanti della S.R. 646.
E il vecchio albergo “Ai Ciclamini” che pure sorge vicino allo stradone? A breve anch'esso tornerà operativo grazie all'intrapredenza di due giovani sorelle di Ter che sono decise a farlo funzionare, certe di poter intercettare i gusti e le necessità del turista che attraversa la Terska dolina lungo la 646.
tratto da:
http://www.novimatajur.it/main.php?page_id=articolo&id=1963

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