22 ago 2012

Gruppo focloristico «Val Resia» cacciato dalla sua casa

 

Il gruppo folkloristico «Val Resia» cacciato dall’amministrazione comunale dal centro culturale «Ta rozajanska kultürska hiša» di Prato, struttura realizzata dopo il terremoto del 1976, proprio su richiesta del prestigioso sodalizio ambasciatore di Resia in tutto il mondo, con fondi della Repubblica di Slovenia stanziati a sostegno della comunità slovena locale. E al danno si potrebbe aggiungere la beffa dell’affidamento della gestione dei locali all’associazione «Identità e tutela Val Resia», che osteggia con forza il riconoscimento della minoranza slovena e l’applicazione delle relative leggi di tutela.
«Estate amara per il gruppo folkloristico “Val Resia”, al quale il Comune di Resia non ha rinnovato la convenzione per la gestione del centro culturale “Ta rozajanska kultürska hiša” (Casa della cultura resiana), scaduta il 30 giugno di quest’anno – si legge in un comunicato del sodalizio–. Dopo oltre 30 anni di gestione, al gruppo folkloristico “Val Resia” viene raccomandato di sospendere tutte le attività con nota sindacale, parzialmente rettificata verbalmente in occasione di un incontro interlocutorio svoltosi presso il municipio».

Nell’assemblea del gruppo folkloristico, prontamente riunita dalla presidente, Pamela Pielich, per affrontare l’emergenza venutasi a creare, alcuni componenti veterani hanno ricordato che, proprio la loro associazione aveva voluto, chiesto ed ottenuto la costruzione di tale struttura, donata per il tramite del Comune di Resia, a seguito del terremoto del 1976 dalla Slovenia, allora parte della Repubblica federativa socialista jugoslava, «per potervi avere sede ed operare nel tempo in tranquillità».
«Oggi però – prosegue il comunicato – il rinnovo della convenzione appena scaduta non è così scontato. Questo a causa della richiesta dell’associazione “Identità e Tutela Val Resia” di Resia di poter gestire l’immobile, richiesta sostanzialmente fondata su una non meglio precisata “cattiva gestione” del centro da parte del gruppo folkloristico, evidenziata anche in precedenti denunce trasmesse all’ente proprietario. Pare si contesti, in particolare, la circostanza per cui nella casa della cultura resiana abbia sede anche il circolo culturale “Rozajanski dum” di Resia che, per la cronaca, lì ha sede sin dal 1983. Tale circostanza del resto, era ben conosciuta alle amministrazioni locali succedutesi per trent’anni che con tale associazione hanno più volte direttamente collaborato».
La presidente del gruppo folkloristico «Val Resia» si è detta amareggiata per quanto sta accadendo e ha annunciato possibili azioni dimostrative, anche eclatanti, al fine di sostenere le motivazioni del gruppo.

«Al gruppo, evidentemente poco apprezzato in patria nonostante i suoi 173 anni di storia gloriosa e il riconoscimento presidenziale del 2007, – conclude il comunicato – non resta che farsi sentire e, qualora non dovesse riottenere la gestione del Centro, chiedere ospitalità in altre strutture, a Resia oppure nei comuni limitrofi, non ritenendo possibile e fattibile una coabitazione di più enti nella medesima struttura. L’auspicio è di non dover ripercorrere a ritroso un lungo cammino iniziando nuovamente a distribuire la propria attrezzatura e documentazione presso le abitazioni dei componenti e riprendere le proprie attività presso osterie oppure all’aperto, come in passato».
http://www.dom.it/gruppo-focloristico-val-resia-cacciato-di-casa/

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