Rientrò a Zavarh e fu fatto sindaco di Bardo-Lusevera dal 1916 al 1924 , si abbonò al giornale sloveno "Goriška Straža " (Guardia di Gorizia )scritto in lingua cragnolina. Fu così che in casa impararono nuove parole slovene,perchè il nonno leggeva le notizie.
Il fattaaccio
A Mokronog successe che un sabato , giornata di paga, i salari erano stati rubati e il nonno dovette chiudere l'impresa e ritornarsene a Zavarh.
Dopo tanti anni , un inverno arrivò a piedi da Njivica, un suo vecchio operaio un po' malandato . Gli erano morte le bestie nella stalla (acquistate con i soldi del furto ),la moglie e una figlia .L'uomo disperato e preso dal rimorso, era andato da un frate a confessare il furto. Il religioso gli consigliò di andare a Zavarh , di restituire ciò che gli era rimasto e di chiedere perdono .
Sembra una storia inventata , ma è successa veramente al nonno di mio marito.
Una volta esistevano questi episodi in cui la fede invogliava a restituire e chiedere perdono. Oggi , purtroppo ,questi fatti sono molto rari !
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