Luna di miele brevissima con la carica di sindaco per Luca Postregna, insediato alla guida del Comune di Stregna lo scorso 18 dicembre dal Tribunale amministrativo regionale, che gli ha dato ragione nel ricorso contro l’ex primo cittadino Mauro Veneto che nello spoglio del 26 maggio aveva prevalso di un voto. Appena il tempo di nominare la giunta nelle persone di Caterina Dugaro (vicesindaco), Claudio Garbaz e Franco Simoncig nonché di giurare davanti al consiglio comuale, che è stato pesantemente attaccato dall’opposizione e da esponenti del centrodestra valligiano per aver postato sul proprio profilo Facebook la bella canzone «Io non mi sento italiano» del compianto Giorgio Gaber.
«C’è qualcuno – replica Postregna – che accoglie questo pezzo per quello che realmente dice e c’è chi guarda solo al titolo per strumentalizzarlo ed attaccarmi. Non sta a me giudicare chi non gradisce il titolo e il testo di Gaber, ma non posso rimanere impassibile di fronte alle provocazioni che colpiscano non solo la minoranza linguistica slovena, ma danneggiano le Valli del Natisone nel loro insieme».
Tra l’altro, Gaber, al secolo Gaberščik, era originario della vicina Tolmin, addirittura imparentato con il prof. Silvester Gaberšček, che in Benecia ben conosciamo.
«Mi fa piacere anche questo. E colgo l’occasione per ribadire l’apprezzamento per il suo intervento alla presentazione del libro sulla storia della Slavia scritto da Giorgio Banchig. Mi ha fatto davvero piacere e l’ho anche diffuso perché lo ritengo estremamente educativo».
Sindaco Postregna, come sono state le prime settimane alla guida del Comune?
«Mi sono trovato subito molto impegnato nell’attività amministrava e in riunioni sovracomunali. In particolare con i colleghi delle Valli e a livello di ambito socio assistenziale in merito all’attuazione della riforma delle autonomie locali».
A questo proposito, qual è la posizione di Stregna?
«Io, il sindaco di Savogna e quello di Drenchia abbiamo inviato agli altri primi cittadini una bozza di documento nel quale si propone la costituzione di un’Unione nella fascia confinaria con la Slovenia tra i comuni dell’attuale Comunità montana nei quali è riconosciuta la minoranza slovena al fine di usufruire della deroga, come previsto dalla legge regionale, al numero minimo di abitanti e alla previsione di far coincidere le unioni intercomunali con gli ambiti socio assistenziali».
Perché questa scelta?
«Credo che questa dimensione per un’area svantaggiata come la nostra sia negli interessi dei cittadini che appartengono alla minoranza slovena e di quelli che non si riconoscono in essa. Non si tratta di fare dichiarazioni di appartenenza perché Stregna nell’elenco dei Comuni tutelati c’è già e questo ci dà il diritto di chiedere la deroga».
«C’è qualcuno – replica Postregna – che accoglie questo pezzo per quello che realmente dice e c’è chi guarda solo al titolo per strumentalizzarlo ed attaccarmi. Non sta a me giudicare chi non gradisce il titolo e il testo di Gaber, ma non posso rimanere impassibile di fronte alle provocazioni che colpiscano non solo la minoranza linguistica slovena, ma danneggiano le Valli del Natisone nel loro insieme».
Tra l’altro, Gaber, al secolo Gaberščik, era originario della vicina Tolmin, addirittura imparentato con il prof. Silvester Gaberšček, che in Benecia ben conosciamo.
«Mi fa piacere anche questo. E colgo l’occasione per ribadire l’apprezzamento per il suo intervento alla presentazione del libro sulla storia della Slavia scritto da Giorgio Banchig. Mi ha fatto davvero piacere e l’ho anche diffuso perché lo ritengo estremamente educativo».
Sindaco Postregna, come sono state le prime settimane alla guida del Comune?
«Mi sono trovato subito molto impegnato nell’attività amministrava e in riunioni sovracomunali. In particolare con i colleghi delle Valli e a livello di ambito socio assistenziale in merito all’attuazione della riforma delle autonomie locali».
A questo proposito, qual è la posizione di Stregna?
«Io, il sindaco di Savogna e quello di Drenchia abbiamo inviato agli altri primi cittadini una bozza di documento nel quale si propone la costituzione di un’Unione nella fascia confinaria con la Slovenia tra i comuni dell’attuale Comunità montana nei quali è riconosciuta la minoranza slovena al fine di usufruire della deroga, come previsto dalla legge regionale, al numero minimo di abitanti e alla previsione di far coincidere le unioni intercomunali con gli ambiti socio assistenziali».
Perché questa scelta?
«Credo che questa dimensione per un’area svantaggiata come la nostra sia negli interessi dei cittadini che appartengono alla minoranza slovena e di quelli che non si riconoscono in essa. Non si tratta di fare dichiarazioni di appartenenza perché Stregna nell’elenco dei Comuni tutelati c’è già e questo ci dà il diritto di chiedere la deroga».
L’INTERVISTA INTEGRALE NELL’EDIZIONE CARTACEA DEL DOM
Srienski kamun ima novega šindika in novi kamunski konsej. Deželno upravno sodišče-TAR je 18. dičemberja lani arzglasilo za šindika Luco Postregno namest Maura Veneta, ki je 25. maja lietos v Srednjem udobiu za samuo adan glas. Natuo je Postregna tardiu, de so bli ob štietju Venetu dali dva glasuova odvič in je zatuo napravu priziu (rikorš). Upravno sodišče mu je v četartak, 18. dičemberja, dalo pru. Arzveljavilo je adan glas Venetu, takuo, de je končni rezultat 120-120. Po deželnim zakonu (lecu) za lokalne volitve, če primeta dva kandidata le tiste število glasou, udobi mlajši kandidat, ki je v telim parmieru pru Postregna. Po blogu burnjak.blogspot.it, po novim bojo v srienskim konseju v večini šindik Postregna in konsiljerji Aldina Vuerich, Claudio Garbaz, Amerigo Dorbolò, Franco Simoncig, Renato Marcon, Caterina Dugaro, Danila Qualizza in Claudio Duria- vig, v opozicijskih klopeh bojo pa ex šindik Veneto, Alice Clinaz, Davide Beuzer in Augusto Crisetig. Nieso vič konsiljerji Giacomo Stulin, ki je biu vičešindik, Fabio Stulin, Anna Lucia Ieroncig, Dario Predan in Stefania Predan.
Intevista con il neosindaco Postregna
RispondiEliminaPogovor z Luco Postregno