29 gen 2015

Tokaji & Tocai


   in primavera

In primavera
Narratore della tradizione orale autoctona, Federico Orso, è coadiuvato dal violinista ungherese Janos Hasor nel firmare una rappresentazione che è portavoce di leggenda, tradizione e storia, per raccontare fatti passati e odierni che, servendosi di testi noti, trattano di legami tra popolazioni legate dall'essenza di un'area semplice ma controversa, misteriosa e insieme affascinante. Quella “terra di confine”, a Federico Orso tanto cara, che è crogiolo di razze e tradizioni, unite sebbene divise, di origine latina, slovena e germanica alle quali, come vedremo, è legata pure la tradizione magiara. Il tutto accomunato dal filo rosso del “Nettare degli Dei”.

Del resto bene rintracciamo 'un fare usuale' per questo cantastorie proprio nella descrizione che egli stesso inserisce nella sua pagina, trattando della propria poliedrica attività:
 
“Narro episodi e vicende fra storia e mito, dove spesso è difficile stabilire quale sia il mito e quale sia la storia. E per questo lo faccio dovunque: nelle strade e nelle piazze, nei luoghi di visita, passeggiando in città o girando in bici, in barca o a cavallo, degustando in cantina o in osteria, sedendo assieme a tavola per pranzo o cena... Così, il mio spettacolo va in scena sempre, dove c'è la gente”


e che bene viene siglata da alcune dense righe tratte dal Libro Terzo del pirandelliano “Uno, nessuno e centomila”: 

“Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.” (Luigi Pirandello)

Quella dote di 300 barbatelle...

Quella dote di 300 barbatelle...
E' esplicativo, pertanto, per illustrare gli incontri che inizieranno dal prossimo mese di marzo, la presentazione resa da Federico Orso stesso nella propria pagina quale antefatto e introduzione del tutto:

“Nell'immagine un'etichetta di Tocai dell'antica cantina dei conti Formentini di San Floriano del Collio con la copia di una stampa del loro castello nel 1609, anno in cui nacque Aurora che, nel 1632, andò in sposa al nobile magiaro Adam Batthyani portando in Ungheria come dote 300 barbatelle di Tocai..."
"Un affascinante viaggio nella Cultura del "Nettare degli Dei", dedicato in particolare alle vicende di due celebri Vini, il Tokaji ungherese ed il Tocai friulano, che natura e storia hanno voluto fratelli e che speculazione e burocrazia umane hanno inteso dividere, addirittura negando ad uno di essi la propria identità!
Fra citazioni tratte da poesia, letteratura e musica dell'Arte internazionale (da Omero a Hemingway, da Beethoven a Verdi) e brani raccolti dalle tradizioni orali e dalle Civiltà contadine magiare e friulane, Janos Hasur (musicista e violinista ungherese) e Federico Orso (scrittore e contastorie friulano) raccontano in uno spettacolo di teatro-canzone multilingue la storia ed il mito del vino, a cominciare da Noè, decimo patriarca della Bibbia, per passare al Patriarcato di Aquileia ed a Santo Stefano Primo Re d'Ungheria arrivando a Baudelaire e Neruda, concludendo con la dote di una nobildonna friulana che nel XVII secolo andava in sposa ad un nobile magiaro con 300 barbatelle di Tocai..."

dove il nostro cantastorie conclude:

 
"Un'ora circa di spettacolo effervescente, scientifico, simpatico, poetico, ironico e... "politico" nel senso etimologico (o enologico?) della parole. Da ospitare ovunque: una cantina, un cantinone, un'azienda, un capannone, un teatrino, un teatrone, un cortile, una piazza, un'osteria, un ristorante... dovunque c'è la gente con tanta voglia di stare assieme, magari bevendo un bicchiere... di tokaji e di tocai!!!"

Info e prenotazioni: info@federico-orso.it 
Pagina di Federico Orso

http://www.vinoecibo.it/eventi/serate-a-tema/tokaji--tocai.html#!prettyPhoto

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