30 ott 2015

Così un tempo si onoravano i morti a Prossenicco-Prosnid

1 e 2 novembre nei ricordi di Alma e Roberto

A Prossenicco di Taipana,Alma(86 anni) e Roberto (78 anni) raccontano.
"Una volta qui a Prossenicco quando una persona moriva,veniva tenuta in casa ,la si vegliava , si stava tutti insieme.Prosnid era diviso in due "località" e per la sepoltura spettava alle famiglie che abitavano in quella parte del borgo scavare la fossa.Non era facile specialmente in inverno quando la terra era gelata fino a un metro,sotto,e si stava anche mezza giornata,in più persone,a scavare la fossa,con le pale - ricorda Roberto - Dovevamo stare attenti dove si faceva la fossa  perchè le aree di sepoltura non erano,non erano ben delimitate,come oggi.A volte succedeva di che il piccone finisse su una bara già tumulata tempo prima.Allora si ricopriva e si ricominciava tutto daccapo -.
Le casse da morto venivano realizzate a Prossenicco da 3 artigiani:Agostino Budolic,Valentino Melissa e a volte anche Ersilio Budolic.Erano 4 assi semplicissime messe assieme da due chiodi.Per coprire le fessure tra una parte di legno e l'altra si ricopriva la bara internamente con della carta nera.Quindi la messa funebre e il corteo verso il cimitero:il morto lo si portava sempre a spalla ,non esistevano carri o altri sistemi di trasporto.-Tumulato il feretro,le famiglia metteva poi una croce di legno sul cumulo di terra.-Niente nome ,niente foto,nessuna delimitazione con marmi o sassi attorno a quel simbolo cristiano,che valeva più di tutto.Del resto ognuno sapeva chi era stato sepolto in quel piccolo pezzo di terra consacrata".
E ancora oggi nei camposanti di Prossenicco ,gli anziani del posto sanno dove riposano,in pace, da tempo,le spoglie dei loro morti,anche se quella croce di legno non c'è più,divorata dal tempo:"Fanno un piccolo tumulo di terra e ci mettono un fiore sopra,per il primo novembre".
Gesti intimi,privati,che raccontano dell'amore per chi sappiamo esserci sempre accanto,anche dopo la morte fisica.
"Per la ricorrenza dei Santi la gente andava a sistemare le sepolture che,durante durante il resto dell'anno,lasciava un po' a parte, costretta dal duro lavoro nei campi,in stalla,nei boschi.Si mettevano delle candele bianche semplici,piantate nella terra,e accese finchè duravano.Erano belli i cimiteri illuminati".
I fiori? " Li facevano di carta crespa,di tutti i colori,messi nelle latte di pomodori pelati,se ne trovavano-dice Alma-.Alba Melissa,anche lei di Prossenicco,ricorda che alcuni facevano un tappeto di fiori recisi,molto piccoli,attorno alla croce di legno.E che mettevano dei nastri,sul simbolo di fede in Cristo:di color rosa per le defunte,celesti per i defunti uomini.Bianchi per i bambini.In chiesa,invece,veniva allestito un catafalco:sulla portantina usata per deporre il feretro durante i funerali,si metteva una bara vuota,vicino all'altare di destra.Ai piedi della cassa,coperta da un drappo nero,un'acquasantiera e un contenitore per le offerte:"La gente benediva il feretro come ci fosse un defunto in carne e ossa all'interno;e dava un soldo,destinato poi ai poveri o alla Chiesa locale,per le opere di bene ".
In quel "morto metaforico"",insomma,si coagulava ed elaborava il dolore del lutto di un'intera comunità.
                                                                                                                    Paola Treppo
fonte il dom del 31 ottobre 2015
Prossenicco da
wikipedia

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