15 ott 2015

Le Valli del Natisone e del Torre nel nuovo Piano paesaggistico

Il Piano paesaggistico regionale come insieme di strumenti operativi in grado di promuovere il territorio. In questo senso quindi – secondo l’assessore regionale Mariagrazia Santoro – il progetto del ‘Parco del Natisone’ e le esperienze pilota avviate nei comuni di Stregna e Savogna rispondono perfettamente alla nuova logica di pianificazione, in grado di mettere insieme le esigenze di tutela di interesse pubblico con diversi settori dell’economia, in primis il turismo.santoro2
È quanto emerso durante il workshop, tenutosi nella sala consiliare di Cividale lo scorso 12 ottobre, incentrato proprio sul Piano paesaggistico di cui si sta dotando la Regione e in particolare sui paesaggi delle valli del Natisone e del Torre.
Durante la prima parte del convegno, dopo i saluti del sindaco della città ducale Stefano Balloch e del direttore della Soprintendenza Archelogica della Regione Luigi Fozzati, Chiara Bertolini (Direttore del Servizio tutela del paesaggio e biodiversità), Mauro Pascolini (Direttore del dipartimento di Scienze umane dell’Università di Udine) e Francesco Marangon (ordinario del Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine) hanno illustrato obiettivi, linee guida e struttura del Piano paesaggistico, frutto della colaborazione della Regione, di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali, con l’Università di Udine. parcoNatisoneDiviso in tre parti (statutaria, strategica e di gestione) il piano raccoglie tutte le disposizioni in materia di beni paesaggistici stabilendo i criteri, territoriali ed urbanistici, per la loro gestione. Da realizzarsi, favorendo la creazione di reti, secondo il principio della sostenibilità (anche del turismo).
Rispondono già alla filosofia del Piano – come ha affermato l’assessore Santoro – i progetti del Parco del Natisone (presentato dalla presidente dell’associazione Claudia Chiabai) e le iniziative avviate nei comuni di Stregna e Savogna illustrate dal sindaco di Stregna Luca Postregna.
Dopo la sottoscrizione della carta di intenti sul Contratto di fiume – ha spiegato Chiabai – da parte di tutte le amministrazioni comunali attraversate dal Natisone (compreso il Comune di Caporetto in Slovenia) “ci proponiamo ora di sollecitare tutti i livelli istituzionali per poter accedere alle linee di finanziamento europeo (Med ed Interreg) in modo da procedere (entro i prossimi 18 mesi) alla fase di elaborazione del piano d’azione. L’obiettivo del progetto – ha spiegato – è quello di costruire uno scrigno in cui tutte le eccellenze del territorio possano essere valorizzate seguendo un modello di sviluppo sostenibile anche dal punto di vista turistico. Il rilancio economico della zona in questo modo favorirebbe anche la creazione di nuove opportunità di lavoro”.
Secondo Postregna (ai lavori del convegno ha preso parte anche il sindaco di Savogna Germano Cendou) il “futuro del paesaggio delle valli del Natisone” passa attraverso la tutela e la valorizzazione della biodiversità – soprattutto delle praterie di montagna – prodotto dell’equilibrio fra uomo e natura. “Il senso di soffocamento dei cittadini e l’abbandono della montagna” che oggi caratterizzano le valli possono essere contrastati grazie ad alcuni strumenti messi a disposizione dalla legislazione regionale se adeguatamente finanziati: la tutela dei biotopi naturali e la legge (10/2010) per il recupero dei terreni incolti.
Alcune azioni in questo senso – ha ricordato il sindaco di Stregna – sono state già avviate: nel comune di Savogna da alcuni anni sono stati destinati 90 ettari per il pascolo dei bovini, a Stregna è nata invece un’associazione fondiaria, uno strumento con cui è possibile ovviare al problema della parcellizzazione fondiaria e delle multiproprietà.
http://novimatajur.it/attualita/le-valli-del-natisone-e-del-torre-nel-nuovo-piano-paesaggistico.html

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