Il Consiglio provinciale di Udine ha respinto la mozione del consigliere di Sel Fabrizio Dorbolò che chiedeva l’integrazione degli opuscoli ‘Tre lingue per una specialità’, redatti dallo stesso ente di palazzo Belgrado, con l’inserimento, nella pubblicazione dedicata alla minoranza linguistica slovena, dei comuni di Resia, Attimis, Nimis, Faedis, Prepotto e Torreano.
Durante la riunione dello scorso 27 ottobre, contro la proposta di Dorbolò si sono espressi i consiglieri della maggioranza che sostiene il presidente Pietro Fontanini (ad eccezione di Nino Bruno, Udc, che si è astenuto al pari del Pd Simone Lerussi) e due consiglieri dell’opposizione.
Si tratta dei democratici Luciano Cicogna e Gabriele Pitassi. Insufficienti dunque i voti favorevoli degli altri consiglieri del Pd e dell’indipendente Federico Simeoni.
Si tratta dei democratici Luciano Cicogna e Gabriele Pitassi. Insufficienti dunque i voti favorevoli degli altri consiglieri del Pd e dell’indipendente Federico Simeoni.
Non è bastata a convincere il consiglio la presentazione della mozione di Dorbolò che ha definito il mancato inserimento in particolare del comune di Resia nell’opuscolo sulla minoranza slovena come una probabile dimenticanza, un refuso, della Provincia a fronte della normativa regionale e statale (compreso il decreto del Presidente della Repubblica con la tabella dei comuni inseriti nella tutela della minoranza linguistica slovena) e le pubblicazioni scientifiche in materia, tutte concordi nel definire il resiano una parlata arcaica del sistema dialettale sloveno. Dorbolò ha richiamato anche la lettera indirizzata al presidente della Provincia, in cui le due organizzazioni slovene (Skgz e Sso) chiedono la rettifica della stessa pubblicazione ai sensi della normativa in vigore.
Nella replica Fontanini ha però chiarito che “se c’è stata una dimenticanza è stata quella di non aver inserito fra le lingue minoritarie parlate nel territorio della provincia il resiano, una lingua slava che non è lo sloveno. Questa è la posizione ufficiale della Provincia – ha rimarcato – e dire che a Resia si parla sloveno è una falsità”. Fontanini, a sostegno dalla sua tesi, ha citato una lettera inviatagli dal sindaco di Resia Sergio Chinese che risponde a quella delle organizzazioni slovene.
Dando lettura di alcuni passaggi del testo il presidente della Provincia ha ricordato come Resia chieda da anni una verifica della legge quadro sulle minoranze linguistiche (la 482/99) perché il legislatore inserisca, fra le lingue da tutelare, anche il resiano.
Appunto personale
Non mi risulta che il sindaco di Resia sia un linguista.Dire che il resiano sia un dialetto sloveno non è una falsità ,ma è la pura verità.Chinese e Fontanini si leggano gli studi della maggioranza degli studiosi che lo dicono e non seguano la tesi di personaggi che non hanno mai studiato la linguistica di Resia e della Benečija.
Resia
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