1 dic 2015

Prato di Resia senza cameraro - Ta-na Ravanci ni ćamararja

Quest’anno nella parrocchia di Prato di Resia non c’è la figura del cameraro, eletta tra i fedeli della Val Resia. I fedeli si augurano che la tradizione venga ripresa quanto prima.

Te starejši dokument ki jë napïsel den ćamarar tu-w Reziji jë od lëta 1338. Itadej ćamarar an bil köj ta-na Ravanci zajtö ki bila köj na cirköw. Tu-w te stare dokuminte nalažamo pa pïsano da ko wsaka ves mëla cirkow ta-na Ravanci bil rüdi ćamarar mo poklïcen da ćamarar od Madone po laski Cameraro maggiore ki an skërbël za nejvinčo cirkow, to ta-na Ravanci. Isö zajtö ki po stari te ravanski ćamarar jë bil zbren ta-mi judmi z wse štiri vase (z Bile, z Njive, z Osajoni ano z Solbice) zajtö ki ta-na Ravanci ni stalo karjë judi. Pa nešnji din ta-na Ravanci ni karjë judi ano za wöjo isaa plavon, pra Gianluca Molinaro, an zdëlel vedet da litos nï ta novaa ćamararja. To be bilo lëpo prawzet spet to staro nawado. Upajmo da den drüi bot to bodi itako. (s.q.) http://www.dom.it/ta-na-ravanci-ni-camararja_prato-di-resia-senza-cameraro/

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Chi è il cameraro?

 Il cameraro, ovvero la persona che si assume l’incarico di elemosinare il denaro per i bisogni della chiesa per le strade, presso le famiglie e nei luoghi pubblici in certe date fissate da statuti secolari, assume una funzione pubblica al servizio della chiesa del paese per la durata di un anno.
Per la chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo di Stolvizza le prerogative di questa istituzione sono determinate dallo statuto “Diritti e doveri del cameraro in carica” che, tranne qualche piccola modifica, ricalca quello redatto nel 1853. La più antica memoria di questa istituzione nella frazione resiana risale al XVII secolo.
Vista l’importanza di questa figura, ancora oggi tra i diritti al cameraro è riservato, nelle giornate in cui compie la questua, il primo banco in chiesa riconoscibile da un drappo bianco appositamente realizzato. Per assolvere al suo compito, il cameraro in carica si serve, come segno di riconoscimento, di una scatola circolare d’argento, larga qualche centimetro, sul coperchio della quale è incisa l’immagine del titolare della chiesa. In queste scatole c’è il tabacco da fiuto che viene offerto a coloro che donano l’obolo. Il cambio della cameranza, oggi come in passato, avviene alla presenza del popolo riunito sul sagrato davanti alla chiesa. In questo giorno, i camerari uscenti consegnano al parroco la somma raccolta che quest’anno ha raggiunto la straordinaria cifra di 10 mila euro, elemosinata dalla famiglia Lettig Kuroć.
Dopo la consegna delle elemosine si è proceduto alla chiama dei nuovi camerari che sono Giuliano Fiorini, Luigia Negro Öjskina e Andrea Quaglia Ġuket. A loro è andato il plauso di tutta la comunità e l’augurio di buon lavoro di don Gianluca Molinaro, vicario parrocchiale, che ha ribadito che si presenteranno per conto della parrocchia perpetuando questa antica tradizione che contribuisce al mantenimento e al decoro dei luoghi di culto in Val Resia.


4 commenti:

  1. Ciao Olgica, perdona la mia ignoranza ma cosa rappresenta la figura del cameraro? Sarei curiosa di saperne qualcosa in più...Buona serata, Stefania

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    1. Hai ragione Stefyp,ho fatto un aggiunta al post.Saluti :k

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  2. Interessante, ho letto tutto con vero piacere....non sapevo che l'investitura del cameraro fosse così importante e che seguisse regole precise. Grazie e buona serata, Stefania.

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