31 lug 2016

KD Rečan in Združenje Blanchini uspešna na razpisih Dežele Furlanije-Julijske krajine




Kulturno društvo Rečan in Združenje Don Eugenio Blanchini sta med prejemniki prispevkov za projekte, namenjene ovrednotenju jezika, zgodovinske in kulturne dediščine. Seznam manjših slovenskih društev, organizacij ali ustanov, ki so bile uspešne na razpisih za proračunski leti 2015 in 2016, je objavila Služba za jezikovne manjšine Avtonomne dežele Furlanije – Julijske krajine. Projekti se financirajo s sredstvi iz 10. odstavka 18. člena deželnega zakona 26/2007 (tako imenovanega zakona za Slovence), za oba razpisa pa je bilo na razpolago nekaj več kot 91.300 evrov.
Leta 2015 se je iz Benečije na razpis prijavilo samo Kulturno društvo Rečan. Na Deželi so sklenili, da bodo podprli Senjam beneške pesmi in ga uvrstili celo na drugo mesto za projektom Združenja cerkevnih pevskih zborov iz Gorice “Govorica manjšine na spletu“. S tem festivalom, ki se lahko ponaša z dolgo tradicijo, saj so prvega priredili že leta 1971, organizatorji želijo dati mladim možnost, da preko svoje ustvarjalnosti okrepijo znanje slovenskega narečja. Pri društvu Rečan bi radi na naslednjem Sejmu beneške pesmi, ki bo letos jeseni, uvedli posebno “Nagrado Aldo Klodič”. Z njo bi radi spodbudili pisanje pesmi, ki so izraz okolja: to pomeni besedilo povezano z beneškim prostorom, njegovimi težavami, posebnostmi in zgodovino, melodična ter intimna glasba in skrbna izbira besed, da se ohrani beneško narečje. Takim pesmim bi radi pri KD Rečan posvetili tudi večer na letošnjem Sejmu beneške pesmi. Kot ponavadi bodo izdali tudi zgoščenko in brošurico z besedili.
Med ostalimi prejemniki prispevkov za leto 2015 so še Slovenski klub za projekt Magajna100, Združenje staršev osnovne šole in vrtca s slovenskim učnim jezikom Romjan za pobudo “Giovani ed anziani uniti nella memoria e nel divertimento” in Kulturna zadruga Maja za postavitev obeležja padlim slovenskim vojakom v 1. svetovni vojni v Doberdobu in izid monografije Resia/Rezija. Štirih projektov pa Dežela FJK ne bo financirala.
Na razpis za proračunsko leto 2016 so slovenska društva in organizacije prijavila devetnajst projektov, na prvo mesto pa se je uvrstilo Združenje don Eugenio Blanchini s projektom “Arhitekture slovenske prisotnosti na spletu”. Združenje bo za njegovo izvedbo prejelo 25 tisoč evrov.
Med prejemniki prispevkov so še Godbeno društvo Nabrežina (Skupej z’gud’mo 2016), Slovensko kulturno društvo Ivan Grbec (Ivan Grbec: skladatelj in pedagog), Kulturna zadruga Maja (Odkrivajmo talente Across the border 2016), Slovensko otroško in mladinsko pevsko društvo Vesela pomlad (Naš planet v pesmi in besedi), Slovensko kulturno društvo Lipa (Dogodki in doživljaji tekom strašne svetovne vojske – tisk in prevod dnevnika, ki ga je pisal Mihael Žagar med prvo svetovno vojno in v obdobju fašizma 1914-1929) in Slovensko kulturno rekreacijsko društvo Briški grič (C’era una volta… tra storia e tradizioni popolari”.
Na ta razpis so se prijavili tudi Študijski center Nediža, Center za kulturne raziskave Bardo (oba s projektom, posvečenim potresu) in Slovensko kulturno središče Planika s prvim delom projekta “Spoznajmo govore Kanalske doline”, a niso prejeli dovolj visoke ocene, da bi bile njihove dejavnosti deležne financiranja.http://novimatajur.it/cultura/kd-recan-in-zdruzenje-blanchini-uspesna-na-razpisih-dezele-furlanije-julijske-krajine.html

Sloveni in Valcanale nel mirino


Molti in Valcanale idealmente si rifanno al Südtirol/Alto Adige, modello di tutela di lingue e popolazioni del territorio, ma poi nei fatti si comportano all’opposto, impedendo l’esercizio dei legittimi diritti degli altri invece di adoperarsi per il riconoscimento dei propri, altrettanto sacrosanti. Lo strano atteggiamento è emerso chiaramente a proposito della vicenda dei cartelli stradali bilingui, italiano-sloveno, installati dalla società «FVG Strade» sulla statale Pontebbana nel territorio del comune di Malborghetto-Valbruna. La società, infatti, è tenuta al bilinguismo italiano-sloveno in base alla legge statale di tutela 38/2001 e al decreto sul cosiddetto «bilinguismo visibile » del presidente della Regione, nel territorio nel quale è riconosciuta ufficialmente la minoranza slovena. Altrettanto dovranno fare l’Anas sul tratto di Pontebbana in sua gestione, Autovie Venete sull’autostrada A23 e le Ferrovie dello Stato. Ma la semplice attuazione di una legge, con un ritardo di ben 15 anni dall’approvazione, ha provocato tutta una serie di strali da parte di uomini delle istituzioni e di associazioni culturali, per non parlare dei commenti di singoli cittadini sui social network. La reazione più eclatante è stata l’imbrattamento dei nuovi cartelli, cioè un reato punibile – come già avvenuto in provincia di Trieste – con il carcere, dato che, la convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (legge 674/75) e il decreto in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa (legge 205/93) «si applicano anche ai fini di prevenzione e di repressione dei fenomeni di intolleranza e violenza nei confronti degli appartenenti alle minoranze linguistiche». «Non è possibile che a Tarvisio esistano cartelli stradali solo in italiano e sloveno e manchino quelli in friulano, perché in questo modo si creano dispetti», ha affermato il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini. Anche secondo il sindaco di Malborghetto-Valbruna, Boris Preschern, tutte le minoranze vanno trattate alla stessa maniera. Bene sarebbe, tuttavia, alzare per tedeschi e friulani la tutela al livello superiore, invece di abbassare quella degli sloveni a quello inferiore. E per farlo è necessario attivarsi concretamente e non solo a parole. «Non è mettendo cartelli bilingui che si tutelano gli sloveni della Valcanale; ho spiegato ripetutamente ai politici sloveni, compreso un loro ministro e ai responsabili delle associazioni slovene del Friuli Venezia Giulia, che se vogliono preservare lo sloveno e le altre minoranze linguistiche della Valcanale ci aiutino a insegnare meglio le nostre lingue a scuola organizzando una scuola trilingue a Ugovizza», ha affermato Preschern, senza spiegare tuttavia perché i bambini imparerebbero lo sloveno se poi non possono esercitare pubblicamente il bi/tri/ quadrilinguismo. Da parte sua, l’associazione dei tedeschi della Valcanale, il «Kanaltaler Kulturverein», con una nota firmata dal presidente, Alfredo Sandrini, richiama giustamente «di rispettare al massimo il principio di pariteticità tra le diverse etnie presenti in valle», ma la proposta finale ha dell’incredibile: «Vengano disinstallati i segnali stradali oggetto di polemica». Non si chiede, dunque, l’apposizione di cartelli in tedesco, ma di togliere quelli in sloveno. L’associazione più rappresentativa degli sloveni in Valcanale, la «Don Mario Cernet», replica chiedendo alle autorità competenti, di ripulire i cartelli bilingui imbrattati in Valcanale: «Sono di proprietà pubblica e installati sulla base della legge di tutela della minoranza linguistica slovena, che va rispettata». Il sodalizio sloveno fa sapere che «cerca costantemente di collaborare con le altre due comunità linguistiche minoritarie ufficialmente riconosciute in Valcanale – friulana e tedesca – e con le loro istituzioni». Con lo stesso spirito di ciò si prodiga per l’attuazione piena della legge statale 38/2001 di tutela della minoranza slovena. L’impegno vale specie circa l’articolo 5 della legge, che prevede che «nel quadro delle disposizio- ni della legge 15 dicembre 1999, n. 482, e dei principi della presente legge, forme particolari di tutela sono garantite alle popolazioni germanofone della Valcanale, tenendo conto della situazione quadrilingue della zona». L’associazione Don Mario Cernet «si rende ben conto di come la legislazione italiana in materia di minoranze non crei pari diritti per tutte le comunità linguistiche ufficialmente riconosciute. Per questo si impegna affinché gli organi competenti alzino il livello di tutela anche per le comunità linguistiche friulana e tedesca nei diversi ambiti – non solo rispetto ai cartelli, che in base alla legge potrebbero essere installati in friulano e tedesco solo su strade comunali e provinciali. In Valcanale sloveni e tedeschi hanno convissuto in pace per secoli. Passate due guerre mondiali e le opzioni, in Valcanale parliamo italiano, ma anche friulano ed ancora sloveno e tedesco. Il livello di tutela va innalzato a favore di tutte e quattro le comunità»....continua in sloveno qui http://www.dom.it/kanalski-slovenci-pod-udarom_sloveni-in-valcanale-nel-mirino/

30 lug 2016

I legami tra resiani e carinziani / Skupni izvor Rezijanov in Korošcev

SOLBICAMercoledì 10 agosto, nell’ambito della tradizionale escursione notturna sul percorsoTa lipa Pot, dalle ore 17.00 a Stolvizza/Solbica (ritrovo in Piazza dell’Arrotino) si potrà partecipare a un’escursione per le vie del paese, guidata da Sandro Quaglia, con rievocazione storica e animazione sull’insediamento in Val Resia degli slavi alpini, antenati di tutti gli attuali sloveni.
L’insediamento di Resia, infatti, come storicamente accertato, è da inquadrare nell’ambito della colonizzazione slava della Val Canale, del Canal del Ferro e dell’alta valle dell’Isonzo. Tutti questi territori furono lasciati liberi dai Longobardi, – quando questi si stabilirono definitivamente nella pianura friulana. Vi sono molti indizi, desunti da dati storici e linguistici, in base ai quali si può ricostruire una stretta relazione tra i resiani e gli sloveni carinziani. Uno stadio antico della fonologia resiana corrisponde, infatti, a quello dei dialetti sloveni parlati anche in Valcanale. Ciò induce a supporre che l’insediamento di Resia sia avvenuto tramite l’ampia apertura della valle presso Resiutta. Il greto del torrente Resia, piuttosto largo fino all’altezza di San Giorgio/Bila, sembra rappresentare la via d’accesso scelta dai primi coloni scesi dal Canal del Ferro. A testimonianza di questa colonizzazione dell’intera area orientale, abbiamo a disposizione i numerosi toponimi slavi o sloveni disseminati nelle valli di Raccolana e Dogna e nel Canal del Ferro. Forti indizi fanno pensare che la colonizzazione sia stato un processo di alcuni secoli.
Gli slavi, che praticavano la pastorizia e l’agricoltura, al loro arrivo ricavarono prati e campi tagliando alberi e bonificando terreni. Costruirono le prime abitazioni della valle con tronchi d’albero tra i boschi, accanto ai principali corsi d’acqua affluenti del torrente principale. Erano anche apicoltori, cacciatori e pescatori.
Dopo questa prima parte della manifestazione, alle 19.30 nel paese si partirà per la camminata notturna con festa sotto le stelle al centro naturalistico «La casa resiana», con cena medievale, musica e balli resiani. Dalle 22.30 si rientrerà a Stolvizza (iscrizione tutto compreso: € 15,00 – prenotazione obbligatoria al numero 360960179). R.U.
http://www.dom.it/i-legami-tra-resiani-e-carinziani_tesne-vezi-med-rezijani-in-korosci/

Storia religiosa della Slavia friulana

Capitolo IV


Le Filiali Slave della Pieve di Tarcento

Ciseriis e Zomeais ♣

 Don Leonardo Sbuelz pievano di Tarcento propone a capp. di Ciseriis don Evangelista Costantini da Fraelacco a seguito della morte di don Antonio Cuntigh avvenuta nel 1885. Ora è prefetto di disciplina in Seminario. "Urge moltissimo questo immediato provvedimento allo scopo di evitare gravissime questioni delle quali questa disordinata Pieve presenta un perpetuo e lacrimevole semenzaio". Viene nominato invece don Giovanni Kautz. Per la facoltà di confessione gli s'impone esemplarmente: "*Ti ordiniamo di non permetterti di confessare le donne (eccetto i casi di necessità) prima del sorgere del sole o dopo il tramonto, né in qualche altro ambiente che non siano i confessionali disposti in luogo patente e dignitoso, neppure faccia a faccia o davanti ai piedi, ma di lato, frapposta una grata minutamente perforata; non ti permetterai poi di ascoltare le confessioni delle ammalate nella camera da letto se non con la porta spalancata per non incappare immediatamente nelle pene dell'inabilità di confessare e nella sospensione a divinis o altre pene discrezionali ti costringeremo a piegarti"
. Tale disposizione è stata riportata ad unguem. C'è da chiedersi che cos'era questa confessione se ci si doveva accostare in punta di piedi come si trattasse di un terreno minato. La donna, pure moribonda, configura per l'uomo prete un'occasione fatale. A questo punto poco importa che si tratti di una donna. Chi ha "istituito" questo potenziale postribolo sacramentale non ha interpretato l'intenzione di Cristo quando raccomandava "confitemini alterutrum peccata vestra" (Gc 5,6). Sull'evoluzione di questa "sacramento" la storia è stata una sequela di abusi innominabili contro le coscienze e la privacy della persona. Rappresenta nella sua essenza la continuità della tortura dal carattere "purificatorio" dell'inquisizione: controllare, manipolare, straziare, aiutare sempre per evitare le inesorabili pene dell'inferno. Questo approccio è passato tale e quale nella prassi psicanalitica sotto il paravento della dignità scientifica. Almeno la confessione si abbinava alla comunione, la seduta psicanalitica alla pasticca. Se l'uomo non vuol trasformarsi in un ambulatorio "ambulante", deve liberarsi dai padri-padroni del suo spirito, spilorci e sporcaccioni. Non è forse vero che la colpa del povero è di essere povero? Nell'istante in cui si pente non lo è più. Nel 1890 il pievano don Leonardo Sbuelz avverte il vescovo che don Kautz è ammalato. Di ritorno dalla messa, giunto in casa, "venne sorpreso da una tal convulsione che oltre ai pianti e gridi da spaventare la gente, montato sulle furie mise in frantumi due sedie nel tinello e diede una morsicatura alla propria madre". Accorsero i cooperatori di Tarcento, chiamati dal padre; fu trovato "in braccio alla disperazione... Qui non si tratta di reali rimorsi, perché il prete è buono, ma sibbene di aberrazione"; può impazzire; si provveda; si tratta di cose note. L'autorità farà i suoi passi se non si provvede in ambito ecclesiastico. "Fuori casa" in luogo diverso. Lascia la cura nel 189318. È l'esempio di ciò che può capitare a chiunque, specie in una società "dissestata" in "crisi di valori". Va distinta la malattia dalla crisi esistenziale. Cappellano di Ciseriis dal 1894 al 1897 è don Giacomo Del Medico da Billerio. Zomeais diviene cappellania nel 1911. Comprende l'assistenza allo Stabilimento tessile Cascami di Bulfons. Nel 1904 La Società Fratellanza fra operai per assistersi vicendevolmente in caso di malattia non ottiene la benedizione del gagliardetto, perché aconfessionale ed è priva di simboli di Santi. Secondo il foraneo di Tarcento mons. Leonardo Sbuelz l'intento è di raccogliere adesioni tra gli abitanti di Zomeais19. La solidarietà finora garantita dalle confraternite assume caratteri laici, con un misto di efficienza secolare e protezione spirituale. I preti in questo caso si manifestano poco intelligenti, e dispiace dirlo perché fra poco e non certo per intuizioni illuminanti, promuoveranno il Pp "aconfessionale" di don Sturzo, almeno per qualche anno, finché non diventeranno previdenti, benedicendo le bandiere dei balilla e simili. La fabbrica di cascami Bulfons è sorta in seguito alla costruzione della diga per l'energia elettrica sul Torre. Il pievano di Tarcento ripercorre le vicende storiche delle ville slave. "Di fatto dal 1840 in cui venne soppresso il Vicariato degli Slavi, il paese di Ciseriis rimase fino al 1886 privo di qualsiasi provvedimento di Cura spirituale ad onta dei replicati inviti fatti dai superiori di uniformarsi alle disposizioni prese con le altre filiali di montagna facienti parte dell'abolito vicariato". Il Vicariato degli Slavi comprendeva: 1- Lusevera affranca 1891; 2- Sedilis 1902; 3- Cesariis 1904; 4- Stella 1906; 5- Sammardenchia 1906; 6- Pradielis 1906; 7- Villanova 1912 ecc.. Il Vicariato aveva sede a Ciseriis; Ciseriis e Zomeais del 1840 fino al 1875, quando ottenne riconoscimento. Sorto nel 1607 comprendeva i due comuni di Ciseriis e di Lusevera. "Il Vicario per le Ville Slave (Vicarius sclaborum) godeva di un'autorità e indipendenza quasi assoluta e veniva eletto e nominato dietro pubblico regolare concorso, dei rappresentanti dei cosidetti dieci Comuni (Frazioni); al Pievano di Tarcento non aspettava che la conferma ed aveva uno stipendio assicurato mediante contratto notarile della civile autorità riconosciuto. Il Vicario per gli Slavi era equiparato al Vicario di Segnacco di cui aveva uguali i diritti (specie in assenza e mancanza del Pievano) e eguali doveri che consistevano in un semplice signum subiectionis coll'offerta del cero, consuetudine questa comunissima nel Patriarcato aquileiese". In pratica non vogliono pagare l'affranco in quanto l'emolumento del 1887 a Tarcento era considerato solo la paga per il servizio prestato e non segno di soggezione. Così 3 capi famiglia di Ciseriis al vescovo20. Cappellano curato di Ciseriis dal 1900 al 1906 è don Stefano Flamia da Gemona21; dal 1907 al 1915 capp. don Pietro Flamia da Gemona e dal 1919 al 1922 don Onorio Gentilini da Moimacco. Cappellano di Zomeais dal 1910 al 1915 è don Luigi Paschini da Tolmezzo22, nel 1907 don Pietro Piemonte da Buia23.

https://fauna31.files.wordpress.com/2011/02/ville-e-vicariati-slavi04.pdf

Niente cellulari fino a 10 anni


Taipana: Grassato si sfoga, venerdì la resa dei conti

“La manovra di non far passare il Dup (Documento unico di programmazione, ndr) è stata programmata e strumentalizzata al fine di bloccare l’attività di questa amministrazione con l’intento finale di costringere il sottoscritto e la giunta comunale alle dimissioni”. Scrive così il sindaco di Taipana Claudio Grassato in un ‘avviso alla popolazione’ pubblicato anche sul sito istituzionale del Comune.
I fatti a cui si riferisce (la mancata approvazione del Dup e, quindi, del bilancio di previsione) risalgono all’ultima seduta del Consiglio comunale, tenutasi lo scorso 15 luglio. In quell’occasione parte dei consiglieri eletti con la maggioranza hanno votato contro il documento, determinando la bocciatura del testo e aprendo, di fatto, alla sempre più concreta possibilità che il comune venga commissariato.
Sembra infatti difficile che il prossimo 29 luglio, giorno in cui il Consiglio è stato convocato per discutere nuovamente i temi inerenti al bilancio di programmazione, Grassato possa trovare una maggioranza e ricucire lo strappo. Dovesse ripetersi lo stesso scenario della precedente votazione (sei favorevoli e sei contrari con un’assenza) l’arrivo del commissario sarebbe a quel punto inevitabile.
Ad oggi infatti sembra alquanto improbabile un ripensamento dei quattro consiglieri eletti in maggioranza (Lara Vazzaz, Donato Pascolo ed Elio Berra – Rhena Pascolo era assente) che hanno votato contro la linea della giunta sommando i propri voti ai consiglieri eletti con l’opposizione (Natascia Comelli, Gino Cormons e Giuseppe Mauro).
La crisi politica nel comune di Taipana si trascina da quasi un anno, da quando cioè il consigliere (e già primo cittadino) Elio Berra ha rassegnato le proprie dimissioni da vicesindaco. Per due volte in questo periodo, ad esempio, contro il parere di Grassato, il consiglio ha bocciato l’adesione di Taipana all’Uti del Torre.
E nell’avviso alla popolazione di cui sopra, il sindaco Grassato indica proprio Elio Berra come il responsabile della crisi. “Da quale pulpito vengono certe considerazioni!” scrive Grassato riferendosi ad alcune affermazioni dello stesso Berra apparse sul quotidiano locale in cui aveva sostenuto che “a Taipana serve un rinnovamento. Il vero rinnovamento – secondo il sindaco – c’è stato ed è tutt’ora in corso! Non è stato forse che il consigliere Elio Berra ha dato le dimissioni da vicesindaco quando si è reso conto che i nuovi sindaco e assessori rappresentano realmente quel cambiamento tanto auspicato dalla cittadinanza che ne ha votato favorevolmente il nuovo corso?”
E poi, più avanti rincara la dose: “Di quale autorità divina si sente investito per decidere di cambiare ovvero distruggere l’attuale giunta, di stabilire chi sarà il prossimo sindaco, gli assessori e i consiglieri?”.
Insomma, anche alla luce della lettera alla cittadinanza del sindaco, sembra proprio che i margini per ricucire i pezzi della maggioranza di Taipana siano davvero molto ristretti.http://novimatajur.it/attualita/taipana-grassato-si-sfoga-venerdi-la-resa-dei-conti.html

29 lug 2016

Intervista a Fiore di collina

La mia amica bloggerpet è stata intervistata 

Intervista a Fiore Di Collina di Ok Animali


I nostri amici a 4 zampe sono una fonte continua di energia e amore per noi e ci sembra di non ricambiarli mai abbastanza. Un blog dove si sente l’amore per gli animali e la passione di chi ci scrive è Ok Animali! Per questo abbiamo voluto conoscere più da vicino Fiore di Collina, la pet blogger che cura i contenuti di questo blog, dando consigli e utili spunti a tutti coloro che cercano informazioni per il benessere dei nostri amici pet!
Passiamo la parola a lei per conoscere meglio la sua attività.
Fiore, parlaci un po’ di te: quali sono i tuoi interessi e le tue passioni? Salve a tutti, i miei interessi sono principalmente rivolti ai miei blog, alla lettura, alla fotografia, mi piace passeggiare in posti tranquilli, ma anche fare shopping; le mie passioni beh…ovviamente i miei due ‘pelosi’ Kim la cagnolina e Ron il gattone!    
okanimaliCome è nata l’idea di aprire un Pet blog? All’inizio diversi anni fa collaboravo con un’altra ragazza che aveva aperto un blog dedicato agli animali. Quando lei si ritirò decisi di proseguire da sola.
In Ok Animali si trovano tantissimi consigli e approfondimenti sul mondo pet. Dove trovi l’ispirazione per gli argomenti del tuo blog?
L’ispirazione nasce da notizie che trovo sul web oppure da esperienze personali avute attraverso i miei 4zampe!
Hai un cane e un gatto. Ti va di raccontarci qualche cosa su di loro? Vanno d’accordo?
I miei due “mitici pelosi” come li nomino io nel web, sono per me e mio marito i nostri “bimbi pelosi” , la cagnolina ha 13 anni e mezzo e praticamente è con noi fin da quando ci siamo sposati, si puo’ dire sia stato ‘un matrimonio a tre’ J , il gatto ha 10 anni e mezzo ed è subentrato nella famiglia qualche settimana dopo la ‘perdita’ del precedente gatto…..la casa era vuota senza di lui e pure la cagnolina ne sentiva l’assenza, per cui è stata una scelta ‘dovuta’!   Vanno molto d’accordo, a volte fanno la lotta oppure si ‘rubano ‘ il cibo a vicenda, anche se poi togliamo la ciotolina del gatto, perché il suo cibo non fa bene al cane. Dormono anche vicini, sono veramente adorabili!
Per chi non li conosce, i gatti sono degli animali scontrosi, poco affettuosi ed egoisti. Qual è la loro componente “caratteriale” che ami di più e che vorresti far apprezzare anche a chi non capisce i nostri amici felini?
Io amo i gatti proprio per la loro indipendenza; il mio gatto devo dire però che è molto affettuoso, soprattutto con mio marito…egoista non direi poiché, come sopra detto, è disposto anche a lasciare mangiare il suo cibo alla golosissima Kim!
Qual è invece secondo te la qualità meno conosciuta dei cani?
Penso che ogni cane abbia la sua personalità e caratteristica dovuta sia alla razza o alla nascita, non saprei dire una qualità meno conosciuta perché ritengo che anche questo possa variare da cane a cane.
Ron-cuoriChe consiglio puoi dare a tutti coloro che si trovano per la prima volta alle prese con dei piccoli di gatto e cani appena nati e non sanno proprio cosa fare?
Se sono appena nati sarà la stessa ‘mamma’ a sapere cosa fare, mi auguro che nel frattempo ci sia una bella cuccia pronta, in un posto tranquillo e protetto, ma poi logicamente consultate il veterinario per informarvi sull’alimentazione post/allattamento , sui vaccini, sulla sverminazione  e constatare la loro buona salute! ( Anche il web è fonte di consigli, magari proprio un blog come Ok Animali!)
Fiore di Collina vi aspetta su Ok Animali!

Da Vedronza a Pradielis - Pešpot iz Njivice v Ter


Njivica TerAlla scoperta della natura lungo il Clabagnavizza, in Alta Val Torre, grazie a una bella opera di sistemazione che è stata eseguita, tra gli altri, anche da Donatello Mizza, Moro Mattia, Fabio Feruglio, Mattia Sinicco e Igor Cerno, con il supporto di Camilla Molaro. Si tratta di uno splendido sentiero, molto antico peraltro, che collega Vedronza con Pradielis, e che è stato da poco riportato agli antichi splendori. Percorrerlo non richiede alcuna capacità o preparazione particolari. È stato anche installato un tabellone che racconta la storia del tracciato. L’escursione dà la possibilità di ammirare noci e noccioli, le emergenze rocciose, i vecchi muri a secco e la natura incontaminata, bagnata, nella parte bassa, dal torrente Torre. Ci sono anche delle panchine per fare una sosta nel verde.

PLANET BARDO 2016



dalla Vita Cattolica 
dal Dom

PLANET BARDO eventi in alta val TORЯЕ

Stasera 29.07.2016 a Lusevera/Bardo super serata alla scoperta degli Angeli Buoni Cattivi e Ribelli. Alle 19:00 con Glauco Lendaro Camilles. Segue una notte all'insegna della bella musica con due signori sugli '80 e Concrete Jellÿ illuminata dagli effetti di Hybrida.
http://www.comune.lusevera.ud.it/index.php?id=2317


Resia in festa con il suo aglio / Praznik rezijanskega stroka


aglio1Domenica 31 luglio 2016 il protagonista degli eventi della Val Resia sarà il rinomato aglio, con la famosa «Festa dell’Aglio » organizzata dalla Pro Loco Pro Val Resia in collaborazione con l’Associazione Produttori Aglio di Resia. Lostrok è un prodotto agricolo della valle identificabile per la sua tunica rossastra e il suo particolare aroma dolce. Coltivato con tecniche tradizionali, viene messo a dimora nel mese di novembre e raccolto nel mese di luglio. Diventato presidio Slow Food nel 2004, è un prodotto di nicchia che ogni anno attira a Resia centinaia di persone. Pur in costante aumento negli ultimi anni, la produzione dell’aglio resiano rimane per lo più a carattere famigliare, su scala ridotta e costituisce un’importante integrazione al reddito per le famiglie residenti. Nell’ambito della festa del 31 luglio, dalle ore 12.00 ci sarà una degustazione di piatti a base di aglio di Resia curati dello chef Mauro Scarabelli (menù degustazione completo su prenotazione obbligatoria). In mattinata «Camminata dell’Aglio di Resia» organizzata dal Parco naturale delle Prealpi Giulie (prenotazioni entro le ore 17.00 di venerdì 29 luglio). Lo stesso mette a disposizione anche un bus navetta gratuito con partenza da Udine. (info@parcoprealpigiulie. it – 043353534). Durante tutta la giornata sarà possibile acquistare l’aglio coi suoi prodotti derivati, prodotti tipici regionali e dell’artigianato locale. A partire dalle ore 10.00 fino alle ore 18.00 si terranno diversi ed interessanti laboratori, conferenze e momenti informativi: «L’Aglio di Resia: conosciamo le caratteristiche sensoriali attraverso lo sniffing» a cura del dottor Sirio Cividino, nella sede del Parco naturale delle Prealpi Giulie; nell’area degustazione «Misurazione pressione arteriosa e lettura dell’accumulo dello stress ossidativo» a cura della farmacia di Resia/Rezija e di Moggio Udinese, «Come farsi il sapone in casa» a cura di Marina Bortolotti in collaborazione con l’Azienda agricola «Naše Trave», «Aglio: ottimo alleato contro lo stress ossidativo» a cura del dottor Lorenzo Miolli; «Il Radic di Mont: raccolta, preparazione e degustazione di questa pregiatissima erba selvatica di alta montagna» a cura dell’Associazione produttori Radic di Mont, «La montagna: cosa sapere sulle zecche» a cura della dottoressa Anna Beltrame entrambi presso la sala consiliare ed infine «Come riconoscere le qualità dell’olio extravergine di oliva: corso guidato all’assaggio » a cura dell’Associazione friulana olivicoltori, si terrà nell’area degustazione. Sono, inoltre, visitabili la mostra permanente presso la sede del Parco naturale delle Prealpi Giulie a Prato di Resia/Ravanca (ogni giorno dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00), nonché la Mostra dell’Arrotino di Stolvizza/Solbica, il Museo della gente della Val Resia in località Poje, la mostra sugli eventi del terremoto ad Oseacco/Osoane. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all’ufficio Iat della Pro Loco Val Resia, aperto al pubblico presso il Centro visite del Parco naturale delle Prealpi Giulie a Prato (dal venerdì al lunedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00; sabato e domenica nel pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 18.00), telefonare allo 0433-53534, visitare il sito www.resianet. org o la pagina facebook Pro Loco Val Resia o scrivere una mail a proloco.provalresia@gmail.com.
V nedeljo, 31. julija, bo v Reziji praznik znamenitega rezijanskega česna, ki ga po domače imenujejo “strok”. V Reziji je česen največja kmetijska posebnost. Kot veliko redkost so ga pred izumrtjem rešili rezijanski kmetovalci v sodelovanju z gibanjem “Slow Food”. S tem rezijanski česen ponosno nosi oznako Presidia, kar pomeni, da ta česen raste najbolje v tej dolini. Sajenje česna pa je sploh znanje za sebe. Proti koncu novembra stavijo semena v zemljo, nato jih prekrijejo z gnojem, suhim listjem in obilo sena. Nato semena počivajo. Prebudi jih šele pomladanska toplota. Mladi česen izkopavajo v prvi polovici julija, potem ga  par tednov sušijo.http://www.dom.it/resia-in-festa-con-il-suo-aglio_praznik-rezijanskega-stroka/

28 lug 2016

ESCURSIONE

L'antichissimo anello Luskavac- Klanac ( si collega Pradielis a Micottis e Lusevera) è stato ottimamente pulito.
È una meraviglia della natura ma anche della fatica umana per costruirlo.
È stata ripulita e riportata alla luce anche una antica sorgente appena fuori del borgo Crastie.
Approfitto per invitarvi Domenica 31 Luglio ( ritrovo ore 9.30 presso area festeggiamenti di Lusevera) per l'escursione guidata con Fabio Feruglio.


foto da fb
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Passeggiata naturalistica verso la Malga del Monte Mia

In occasione della FESTA DEL MONTE MIA organizzata dal Comune di Pulfero e da Keep Point Scrl, per i festeggiamenti per la concessione della proprietà forestale del Comune di Pulfero per il periodo 2016-2028, ForEst - Studio Naturalistico organizza un'escursione naturalistica GRATUITA per raggiungere la Malga del Monte Mia dove si terranno i festeggiamenti.

Meraviglie Naturalistiche sul Monte Mia

Passeggiata naturalistica verso la Malga del Monte Mia

31 Luglio 2016

Immagine incorporata 2
cliccando sulla foto potete accedere all'evento Facebook


DIFFICOLTA’: Escursionistico (E)
DISLIVELLO: 700 m in salita per raggiungere la Malga
DURATA: 2 ore e mezzo
RITROVO: ore 8.45 presso il Ponte sul Natisone di Stupizza, Loc. Stupizza - Pulfero (UD)
GUIDEStefania Gentili (Guida AIGAE), Marco Pascolino (Guida Agrotecnico naturalista)

DESCRIZIONE: la mulattiera che collega il fondovalle con i versanti scoscesi del Monte Mia si snoda tra la fresca vegetazione ripariale del Fiume Natisone, i boschi fitti della Forra del Pradolino, fino alle faggete secolari delle più alte quote. Percorrendo il sentiero sugli ancestrali passi degli abitanti dei villaggi estivi di Predrobaz e Pradolino, si guida la mente attraverso memorie di vita tradizionale, e si scoprono agli occhi le meraviglie naturalistiche che fanno di questo luogo un ambiente protetto e salvaguardato.

RISTORO: all'arrivo in Malga sarà possibile partecipare ai festeggiamenti oraganizzati dal Comune di Pulfero, cui seguiranno rinfresco e musica dal vivo.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: la partecipazione all'escursione è GRATUITA.
PRENOTAZIONE: E' necessario prenotare contattando Stefania Gentili tel: 333 4374335 e-mail: stefaniagentili3@gmail.com, oppure Marco Pascolino tel: 339 5220309 e-mail: mpascolino@gmail.com.
E' PREVISTO UN NUMERO MASSIMO DI 50 ISCRITTI.

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO: Scarponcini da trekking. Equipaggiamento anti pioggia.

27 lug 2016

La cabinovia del Kanin ritorna a funzionare

La cabinovia del Kanin tornerà in funzione il 4 o il 5 agosto 2016













Tradizioni Culinarie in ALTA VAL TORRE - Festa Ex Emigranti

Vojmir (Guerino) Tedoldi

Vojmir  (Guerino)TedoldiPadenghe del Garda (BS)-Ljubljana
27.07.1919 – 24.04.1984
novinar-giornalista
Korenine je po materi imel v tipanski občini. Od nje se je naučil slovenščine in prevzel slovensko zavest. Med drugo svetovno vojno je bil vojak narednik (sergente) v Ljubljani z italijansko vojsko. Tam je spoznal slovensko učiteljico Jožico Miklavčič, s katero se je po vojni poročil v Karnahti. Po 8. septembru se je pridružil jugoslovanskim partizanom.Po vojni je bil uradnik za dodelitev kartic obrokov (tessere annonarie) najprej v občini Tipani, nato v Pravisdomini. Takrat je začel pisati za Primorski dnevnik in bil med ustanovitelji časopisa Matajur (glasilo Beneških Slovencev v Videmski pokrajini danes Novi Matajur) ter bil skupaj z ženo 23 let njegov prvi urednik. Bil je samouk, pri člankih v slovenskem jeziku mu je pomagala žena Jožica. Prva številka Matajurja je izšla 3. oktobra leta 1950, izhajal pa je do decembra 1973.Leta 1949 je bil izvoljen v glavni odbor Demokratične fronte Slovencev Beneške Slovenije.
Tedoldi je imel v letih do smrti uvozno-izvozno podjetje na področju grafičnega materiala in v tem času sodeloval tudi s časopisnim podjetjem Delo iz Ljubljane, ukvarjal pa se je tudi s tiskanjem turističnih prospektov za Jugoslavijo in Slovenijo.
http://www.kries.it/index.php/osebnost/vojmir-tedoldi/

traduzione personale

Vojmir (Guerino)Tedoldi ebbe le sue radici da parte materna nel comune di Taipana dalla quale imparò lo sloveno e la coscienza di appartenere all'etnia slovena.
Durante la seconda guerra mondiale fu militare dell'esercito italiano (sergente) a Lubiana
durante l'occupazione .Qui conobbe la maestra slovena Jožica Miklavčič che sposò  dopo la guerra e con la quale si stabilì a Cornappo.
Dopo l'8 settembre si impiegò nell'ufficio delle tessere annonarie prima nel comune di Taipana ,poi a Pravisdomini.(ultimo comune della provincia di Udine).Fu allora che iniziò a scrivere per il giornale Primorski dnevnik.
Fu fra i fondatori del giornale Matajur (organo della Beneška Slovenija nella provincia di Udine oggi Novi Matajur) che con l'aiuto della moglie diresse per 23 anni.Il primo numero uscì il 3 ottobre 1950 ed uscì regolarmente fino al dicembre 1973.
Nel 1949 fu eletto nel consiglio del Fronte democratico degli Sloveni della Beneška Slovenija.
Negli ultimi anni ,fino alla morte,Tedoldi  diresse una società di import-export che si occupava di materiale grafico.Nel frattempo collaborava con la società del  Delo di Lubiana, si occupò anche della stampa di depliants turistici e  di libri per la Jugoslavia e la Slovenia.


26 lug 2016

Matej Bor

Matej Bor (vero nome: Vladimir Pavšič), 1913-1993

Prima della seconda guerra mondiale fu professore, giornalista e critico teatrale in Slovenia. Nell'autunno del 1941 durante la visita ai combattenti della Resistenza appartenenti alla compagnia Grosupeljska četa, potè conoscere per la prima volta da vicino l'impresa partigiana, come rivela la reazione diretta alla lettura delle sue poesie della insurrezione. Durante la guerra fu autore di poesie patriottiche ed elegiache, e delle scenette teatrali che il Teatro popolare sloveno (Slovensko narodno gledališče) organizzava nel territorio liberato. Con la ballata"L'incontro" si conclude il ciclo delle sue poesie "L'amore nel vortice", pubblicate subito dopo la fine della guerra, scritte nell'occasione della esumazione dei resti di sua moglie Nina-Erna Jamarjeva, caduta da partigiana. Matej Bor ravviva la giovane donna e le parla, per staccarsi dall'impensabile terrore e dalla assurdità di una morte violenta.

Srečanje

Nek jesenski večer
v mračni obkrški hosti
zmotili čudni gosti
so tvoj mir.

Vzeli smo izpod mahu,
kar ni posrkala vase
zemlja te dolge čase,
odkar si tu,

vzeli, kar v zimskih nočeh
lisice so pozabile,
ko so skoz metež nosile
te v lačnih zobeh.

Položil na vresje sen
tvojo razbito lobanjo,
dolgo strmel sem vanjo
ves tih in nem.

Kje je jasnina oči,
kje sta ustni opojni?
Vame v grozoviti spokojni
dvoje votlin reži.

Kje si? Ne, to nisi ti,
Ti si se skrila vame,
tu te smrt ne zajame,
tu so še tvoje oči.

Tu je ponosni tvoj stas,
k meni gibko se privija,
kadar burja zavija
v nočni čas,

kadar sam s sabo sprt
v ulice slepe zablodim,
s tabo kot v davnih dneh hodim,
nate oprt.

Laž zre iz teh votlin,
nič ne bom gledal vanje,
zemlja, vzemi lobanje,
meni pusti spomin.

Ljuba, pridi nocoj,
vabi te mesečina,
vabi te sila spomina,
vabi te ljubi tvoj.

L'incontro

In una sera d'autunno
nel carso scuro desolato
ospiti strani hanno turbato
la tua tranquillità.

Abbiamo scavato sotto gli insetti
là dove la terra, da quando giaci
non ha frammentato solo gli stracci
da quando riposi qua

Abbiamo preso i resti delle notti d'inverno
che le volpi si dimenticavano,
mentre nel caos ti portavano
tra i denti affamati.

Ho posato sull'erica
il tuo teschio rotto,
Il mio sguardo non fu interrotto
nel silenzio stavo muto.

Dov'è quella limpidezza degli occhi,
dove è la bocca inebriante?
Nel silenzio terrificante
due vuoti ringhiano su di me.

Dove sei tu? No, questo non sei tu,
Tu in me ti sei nascosta,
là dove la morte non ti si accosta,
là i tuoi occhi stanno.

Ora la tua figura fiera,
agilmente a me si affida,
mentre la bora grida
in quest'ora notturna,

quando in me, mi chiudo
e giro per le strade senza svolta,
con te passeggiando com'una volta,
e verso di te mi apro.

Quello che mi fissa dai vuoti è falso,
oltre di loro niente si troverà,
porta via il teschio, o terra,
e lasciami il ricordo.

Amorosa, vieni stanotte,
t'invita la luna con la sua gloria,
t'invita la forza della memoria,
t'invita il tuo amoroso.

http://www.cnj.it/CULTURA/sloveni.htm

fonte foto da

By Unknown - This image is available from the Digital Library of Slovenia under the reference number L26YK3HKThis tag does not indicate the copyright status of the attached work. A normal copyright tag is still required. See Commons:Licensing for more information.Deutsch | English | Español | Italiano | Македонски | Português | Slovenščina | +/−, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17297334

25 lug 2016

SENOSIEKI NA KAMENICI - I FALCIATORI A CAMENICA

kope - covoni
f oto di Danjela  Škočir
il frico
la polenta
i fisarmonicisti
la merenda
i rastrellatori

 i falciatori

cote e porta cote in legno

battitore di falce

                                                  Dall'album del Novi Matajur

 https://www.facebook.com/novi.matajur/photos/?tab=album&album_id=1755758201305270



KAKUO TO DIELOU SIENO 

Kuo smo siekli trao,nu so parnesli obet ta na kus.Pouno čas na ba polenta anu friko,kada fartaja.To siekou od 4 anu pou poudne,anu od četeri  (Bardo) (štiri-Zavarh) do sedan.U mies to malo počivau .To mieu sklepati falčet/kosu manko dvakrat poudne.To siempre nosou želiza za sabun. Žvečar kuo to siekou to bou pouno tavanou. Zjutra invece to bo simpre mokro od rose .Kuo u zvonou poudne to spieu Angelus.Nismo nič kapišali,kuo smo piele, zake to bo souse par latin.Ma to mjeu spiete anu rat.

KOPA


  • usiči storž jasenovi
  • a oladiti anu ušpičati
  • storti jamu z strangulinan
  • kuo to stuorou jamu dan bot,to u pokriu z nu lastro za druo lieto
  • upičiti storž
  • losti tri opurnjice anu zvižati s tartami
  • storti kopišče s pejčami,koli,ramači anu vije
  • storti brače od siena anu  e losti ta na ležišče oku storža
  • metati sieno z vili ta na kopo
  • dan u mieu biti ta na kopi
  • kuo na paršla kopa do šije,to mieu u zbutati anu z rabjami liepo dati formu
  • storti šiju
  • losti škufu storjenu od viej od kostanja
  • finišati kopu z rebu
  • kadà nu su kladli še kolač

fonte:Bardo dan bot  di Dino del Medico

approfondisci :http://www.dom.it/lultimo-saluto-a-dino-del-medico/

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