31 gen 2017

Da Stregna a Pola nel segno della pittura


Tra le storie di ‘lontananza’, che sempre di più riguardano le Valli del Natisone, questa ha un sapore particolare. È affidata al caso, più che alla necessità di cercare una nuova dimora. Ce la siamo fatta raccontare direttamente da lei, via telefono, incuriositi dalla presenza, in una comunità di artisti che da oltre due decenni opera a Pola, in Istria, di un cognome che non ammette equivoci.
Eccoci così a parlare di e con Debora Trusgnach, che oggi nella vita si occupa di pittura decorativa e di ‘trompe d’oeil’, quella tecnica pittorica che ci fa credere di vedere oggetti reali e tridimensionali che in realtà non ci sono. Debora ha origini a Stregna per parte di madre ed a Drenchia per parte di padre, ha vissuto oltre vent’anni tra Oblizza e Tribil Inferiore.
Dieci anni fa decide di passare alcuni giorni di vacanza a Pola. “A quel tempo mi dilettavo con illustrazioni, ma anche filastrocche, stando là in vacanza ho incontrato una persona che mi ha parlato di Gradska Radionica, mi ha detto che mi sarebbe piaciuto. Mi sono recata dal presidente e fondatore, Marjan Sinošić, che mi ha detto che sarei potuta rimanere per un paio di giorni, e poi ne avremmo parlato”, racconta Debora. La permanenza è stata più lunga del previsto: “Quando ho visto all’opera gli appartenenti all’associazione, che stavano realizzando un murales a Dignano, ho pensato che quello era ciò che volevo fare. Marjan mi ha detto che potevo restare, che avrei lavorato con la pittura. Sono dieci anni che lo faccio, e non vorrei fare altro.”
Oggi Debora si occupa, all’interno di Gradska Radionica, di vari progetti. “È un luogo dove c’è continuo movimento di artisti, che non si occupano solo di arte figurativa ma anche, ad esempio, di ricerca musicale sperimentale. Qui è stata creata anche la prima Banca del tempo croata.” Si tratta di una banca in cui l’unità di misura usata come valuta è un’ora, ovvero sessanta minuti. Ognuno può registrarsi online sul sito della banca e mettere a disposizione della società il proprio tempo, il proprio sapere o le proprie abilità, ottenendo in cambio il servizio richiesto da un altro socio della banca.
Se fa mai ritorno nelle Valli del Natisone, anche solo per una visita a parenti ed amici? “Ci vengo ogni due o tre mesi – risponde Debora –, l’atmosfera di casa è sempre quella, mi piacerebbe anche starci di più e, perché no, dedicarmi in qualche modo anche lì alla mia attività.”
http://novimatajur.it/cultura/da-stregna-a-pola-nel-segno-della-pittura.html

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