«Credo sia stata una concomitanza di eventi – dice una delle sorelle –; Papa Francesco ha indetto l’Anno Santo, l’Anno della Misericordia. E in tante persone, più di sempre, è nato forte il desiderio di ritrovare il Signore, nella preghiera, cercando un luogo lontano dalla confusione, immerso nella calma, come è il nostro monastero. Ogni giorno in questo luogo sacro c’è l’Adorazione, in chiesa, e numerosi fedeli hanno voluto essere presenti. Più degli altri anni». Pure al parlatorio, dove le religiose sono sempre disponibili all’ascolto attraverso la grata, sono giunti tanti uomini e donne, in cerca di conforto, di una parola di aiuto, di comprensione e di un messaggio di speranza.
«Accogliamo sempre ogni richiesta – dice la sorella – anche quelle che arrivano tramite il telefono. Siamo consce di essere solo uno strumento del Padre Nostro. Questa è la casa del Signore. Ed è davanti a Lui, che è qui, che le persone si guardano dentro, cercando la pace, l’amore, il perdono».
Nella chiesa del convento di clausura di Attimis delle Suore Clarisse Sacramentine, “gemello” di quello Moggio Udinese, è stata celebrata nel 2016 la messa di Natale, a mezzanotte, e quella di fine anno, alle 23.30. «Per entrambe le messe c’è stata una grandissima affluenza, una grandissima partecipazione che ci ha riempito di gioia». Guardando a tutto il 2016 appena trascorso, le suore fanno notare come, nei mesi della bella stagione, ci sia stata una notevole richiesta di trascorrere alcuni giorni in ritiro spirituale, nelle stanze della foresteria. «Mai come la scorsa estate abbiamo ricevuto tante domande in questo senso: c’è il bisogno, in sempre più uomini e donne, di silenzio e di preghiera. Le richieste sono state così tante che ci siamo viste costrette, in alcuni casi, purtroppo, a non poter accogliere tutti. In molti, allora, hanno scelto di passare solo un giorno, o mezza giornata, in ritiro».
In questi mesi freddi, le suore stanno ristrutturando l’area della foresteria. I locali saranno nuovamente fruibili a fine primavera, forse anche prima. «Anche alcuni sacerdoti passano qualche giorno in ritiro, o persone che arrivano da molto lontano». Nel 2016, infine, una bella notizia per questo grande monastero di clausura: ci sono state, infatti, due nuove vestizioni. Due postulanti hanno vestito l’abito di Santa Chiara e sono entrate in Noviziato. Una ha radici nelle Valli del Natisone. Si tratta di Daniza Cencig, nata a Togliano in comune di Torreano/Tauorjana, il cui padre è di Montefosca/Čarni varh, in comune di Pulfero/Podbuniesac.
P. T.dom del 15/01/2017
Molte le richieste di preghiere
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