25 feb 2018

La forania di Tarvisio oggi

Non tutti lo ricorderanno, ma il 10 febbraio del 1933 Papa Pio XI incorporò definitivamente nell’arcidiocesi di Udine il decanato di Tarvisio, che in passato era appartenuto alla diocesi di Gurk, e la parrocchia di Fusine in Valromana, che in passato era appartenuta alla diocesi di Lubiana. Cosi leggiamo nella bolla Quo Christi fideles.
Sono passati, ormai, ottantacinque anni e sono intervenuti tanti cambiamenti che hanno influito nella composizione e nella vita delle comunità e delle parrocchie locali: oltre alle opzioni del 1939, alla seconda guerra mondiale, al boom economico del dopoguerra e, più tardi, alla caduta dei confini, anche la discesa di molti abitanti verso la pianura per la mutata situazione dal punto di vista lavorativo e economico. In ambito religioso, aggiungiamo anche l’allontanamento della fede, nonché la crisi delle vocazioni.
Oggigiorno la forania di Tarvisio, che si trova al confine nord-orientale dell’arcidiocesi di Udine, vicino a Austria e Slovenia, ha ancora fedeli che, oltre all’italiano, parlano anche sloveno, tedesco e friulano. Tutte queste lingue sono, tra l’altro, presenti in diverse misure in ambito religioso – nei canti o durante le celebrazioni stesse. Il vicario foraneo, che si chiama anche decano, è mons. Claudio Bevilacqua, di 72 anni. Ha sede a Tarvisio/Trbiž, dove è anche parroco. Qui la messa è officiata ogni giorno. Attualmente don Bevilacqua è anche amministratore parrocchiale a Camporosso/Žabnice, dove la messa non è officiata regolarmente. Ricordiamo che dalla parrocchia di Camporosso dipende tradizionalmente anche il santuario di Lussari, a forte caratterizzazione plurilingue, dove il responsabile delle attività pastorali è padre Peter Lah, che parla sloveno, italiano e tedesco e legge anche il friulano. Soprattutto nelle festività, padre Lah scende a officiare la messa anche a Camporosso. Il catechismo è organizzato separatamente a Tarvisio e a Camporosso.
Nelle parrocchie di Malborghetto/Naborjet – cui sono legate anche le comunità di Bagni di Lusnizza/Lužnice e Santa Caterina/Šenkatrija – e di Ugovizza/Ukve – cui è legata la comunità di Valbruna/Ovčja vas il parroco titolare resta don Mario Gariup, di 77 anni, che parla italiano e sloveno. Malgrado i suoi problemi di salute abbiano, di recente, fatto circolare la voce delle sue dimissioni, al momento resta solamente sostituito nelle celebrazioni da colleghi provenienti perlopiù da altre zone dell’arcidiocesi. Le messe sono celebrate nei prefestivi a Malborghetto e Valbruna e nei festivi a Bagni di Lusnizza e Ugovizza. Il catechismo è organizzato per tutti a Ugovizza.
Don Giuseppe Morandini, che ha 73 anni, segue invece le parrocchie di Fusine/Bela Peč e Cave del Predil/ Rabelj, nonché la comunità di Coccau/Kokova, che dalla fine degli anni’80 è stata aggregata alla parrocchia di Tarvisio. Con variazioni in occasione delle festività, le celebrazioni sono officiate la domenica e il lunedì a Coccau, il mercoledì e il sabato a Cave e il giovedì e il venerdì a Fusine. All’occorrenza, don Morandini presta aiuto anche nelle parrocchie vicine. Le comunità di Coccau, Cave e Fusine svolgono il catechismo separatamente.
In generale nei canti, quando non durante le liturgie, è possibile sentire a volte il tedesco nelle chiese di Tarvisio, Coccau e Fusine in Valromana. Lo sloveno resta ancora molto presente nei canti e nelle celebrazioni di Ugovizza e un po’ meno in quelle di Camporosso. (Luciano Lister)

1 commento:

  1. Cara Olga, interessante sentire un po di storia di Tarvisio cittadina di confine.
    Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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