12 lug 2018

I giovani sloveni in Italia hanno una mentalità europea

KLAGENFURT - CELOVEC
Presentata la seconda ricerca empirica-analitica sui giovani della minoranza slovena d’oltre confine Nel centro librario “Haček” a Klagenfurt-Celovec è stata recentemente presentata la seconda delle quattro pubblicazioni della prima ricerca empirico-analitica, rivolta a giovani appartenenti alla minoranza slovena (Italia, Austria, Ungheria e Croazia) dal titolo «Scelte identitarie dei giovani nell’oltreconfine sloveno». La pubblicazione scientifica è stata presentata a Klagenfurt dalla direttrice dell’Istituto di Ljubljana per le questioni nazionali-Inv, Sonja Novak Lukanovič, da Vera Kržišnik-Bukic (Inv, project manager), Zaira Vidau (Istituto di ricerca sloveno-Slori di Trieste) e dal redattore della pubblicazione Milan Obid (Szi Celovec). Dal confronto tra l’appartenenza identitaria di quattro minoranze slovene d’oltre confine, i ricercatori hanno evidenziato significative differenze tra i singoli gruppi all’interno degli stessi. Alla presentazione del lavoro sull’appartenenza identitaria dei giovani nell’area d’oltre confine, sul loro rapporto con la Slovenia e su quanto reputino importante tutelare l’identità etnica e linguistica tra i giovani della minoranza nei singoli Stati, la ricercatrice dello Slori Zaira Vidau ha presentato gli esiti della ricerca in Italia. Secondo Vidau si può affermare che i giovani intervistati in Italia (in provincia di Trieste, Gorizia e Udine) hanno un’impostazione mentale europea e sono nel contempo legati all’ambiente d’origine. I giovani (dai 15 ai 29 anni) nell’area di confine in Italia considerano il bilinguismo una caratteristica del singolo individuo e del territorio. Sono, inoltre, orgogliosi di potersi confrontare con le culture slovena e italiana, perché questo permette di imbattersi in diverse interpretazioni sul tema. Sulle base di queste peculiarità si definiscono come sloveni d’oltre confine, intendendo questo come identità etnica autonoma le cui peculiarità sono il bilinguismo, l’identificazione con la cultura e lingua slovene, la distan-za da Slovenia e Italia quali entità statali, il rispetto della lingua e cultura italiane. L’identità dei giovani sloveni in Italia è costituita dalla dimensione geografica e spaziale, che include l’Italia e in essa l’area d’oltre confine, e dalla dimensione nazionale-culturale e linguistica, che riguarda la lingua slovena ed è espressione dell’appartenenza alla comunità slovena. Il rapporto che i giovani sloveni in Italia hanno verso la Slovenia come Stato è vario. Alcuni vanno spesso in Slovenia, soprattutto in vacanza, per brevi gite, escursioni nella natura e gastronomiche, ma sentono di non conoscerla sul piano politico e amministrativo. Preferiscono la Slovenia quale destinazione per il proprio percorso di studi universitario. A questo proposito rivestono un ruolo importante anche le organizzazioni slovene per i giovani in Italia, che avvicinano i giovani alla Slovenia attraverso varie forme di attività sportiva, culturale e ricreativa. Una parte dei giovani sloveni in Italia sente di non appartenere né all’uno né all’altro Stato, mentre altri hanno un rapporto alla pari verso Slovenia e Italia. Indipendentemente dal rapporto verso la Slovenia, si riconoscono tutti nell’inno e bandiera sloveni, come ha rivelato la ricerca. I giovani sloveni in Italia hanno un «rapporto freddo» verso lo Stato italiano, nonostante siano consapevoli che dal punto di vista della cultura (musica, televisione, libri, ecc.) sono pienamente integrati nella sfera italiana. Sotto questo aspetto si distinguono dai loro coetanei in Slovenia, ai quali tuttavia si sentono molto simili. Solo la lingua su entrambi i versanti del confine ha proprie peculiarità. Milan Obid ha detto che la lingua slovena ha una grande importanza per i giovani sloveni in Italia e in Austria. Nei giovani d’oltre confine in questi due Stati è evidente un senso di responsabilità per la tutela e continuità di entrambe le minoranze. In Italia più che in Austria un fattore che incide sull’identità nazionale dei giovani è la consapevolezza storica. Come la prima, dal titolo «La condizione generale dei giovani nell’area d’oltre confine slovena», anche la seconda monografia è il risultato e la continuazione di un progetto triennale di ricerca scientifica, realizzato e concluso un anno fa dai ricercatori di tre istituti scientifici d’oltre confine: l’Istituto sloveno di ricerca-Slori di Trieste, l’Istituto scientifico sloveno-Szi e l’Istituto nazionale sloveno Urban Jarnik-Snij di Klagenfurt-Celovec nonché l’Istituto per le questioni nazionali-Inv di Lubiana quale punto di riferimento in Slovenia per le questioni minoritarie. Entro l’anno dovrebbero essere pubblicate le altre due opere – la terza sul tema del profilo linguistico e la quarta sulla partecipazione dei giovani alla vita politica e sociale. Gli autori del progetto sono Vera Kržišnik Bukic (project manager), Mojca Medvešek, Katalin Munda Hirnok, Sonja Novak Lukanovič, Milan Obid, Barbara Riman, Zaira Vidau e Devin Jagodic (gli ultimi due dello Slori). L’obiettivo del progetto è cogliere le tendenze dei giovani nell’area d’oltre confine in Italia, Austria, Ungheria e Croazia, che siano d’aiuto alla politica nel progettare provvedimenti efficaci a favore degli sloveni d’oltre confine, come ha sottolineato la direttrice dell’Inv, Sonja Novak Lukanovič, auspicando nel contempo in una continuità del lavoro in quest’ambito. Alla presentazione a Klagenfurt è intervenuta anche la segretaria dell’Ufficio per gli sloveni nel mondo, Aleksandra Pivec, che ha assicurato sostegno ai successivi progetti inerenti i giovani dell’area di confine. Ivan Lukan (Primorski dnevnik, 16. 6. 2018)
da Slovit 30 giugno 2018

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