6 lug 2018

La forania di San Pietro sotto Cividale

N6nove foranijeella ricorrenza dei patroni diocesani, i Santi Ermacora e Fortunato, il 12 luglio l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, firmerà e proclamerà la riforma dell’arcidiocesi di Udine. In preparazione a tale evento, che cambierà in modo profondo il volto della Chiesa udinese, mons. Mazzocato sta incontrando i sacerdoti. Per la nuova forania di Cividale, in cui saranno riunite le attuali foranie di Cividale, San Pietro al Natisone/Špietar e Rosazzo, l’incontro si è svolto lunedì, 25 giugno, ovviamente a Cividale.
In tale sede i sacerdoti hanno votato chi proporre all’arcivescovo quale vicario della nuova forania. La scelta è caduta sul parroco e decano di Cividale, mons. Livio Carlino.
In base al progetto, presentato già due anni fa, delle attuali 24 resteranno solo 9 foranie e saranno istituite 56 superparrocchie. Ciò significa che, sulla carta, le parrocchie continueranno a essere quelle di adesso, ma, di fatto, saranno riunite nelle cosiddette collaborazioni pastorali – con un un solo parroco, cui andrebbero in aiuto altri sacerdoti e diaconi.
Cosa ciò significhi per il territorio abitato dalla minoranza slovena, è presto detto. La forania di San Pietro al Natisone non ci sarà più e tutte le  parrocchie delle Valli del Natisone costituiranno un’unica collaborazione pastorale, nell’ambito di una forania di Cividale estesa fino a Manzano.
Nelle Valli del Torre continuerà a esistere la forania di Tarcento; quella di Nimis diventerà una colaborazione pastorale nell’ambito della quale si troveranno tutte le parrocchie in cui risiedono fedeli di lingua slovena: Cergneu/Černeja, Subit/Subid, Taipana/Tipana, Monteaperta/Viškuorša, Platischis/Plestišča, Prossenicco/Prosnid, Lusevera/Bardo, Pradielis/Ter e Villanova delle Grotte/Zavarh.
La Valcanale e il Canal del Ferro si troveranno nell’ambito della Forania della Carnia, ribattezzata in Forania della Montagna. Le parrocchie della Valcanale ricadranno nell’ambito della collaborazione pastorale di Tarvisio/Trbiž; Resia/Rezija in quella di Moggio Udinese.
In due anni si è molto parlato della riforma – nell’ambito di incontri diocesani, nelle foranie e nelle parrocchie. Sono emerse molte critiche costruttive e proposte alternative, tuttavia non sono sopraggiunte grosse modifiche al progetto iniziale.
Il quindicinale Dom e le associazioni Blanchini e Cernet, in un particolare documento, avevano proposto l’istituzione di una forania per la Slavia veneta e di una forania per il Canal del Ferro e la Valcanale. Avevano richiesto, inoltre, che nelle nuove superparrocchie fosse provvisto alla presenza di sacerdoti e diaconi che conoscessero e parlassero lo sloveno.
Un’organizzazione di questo tipo, nelle parrocchie in cui la minoranza linguistica slovena è presente, ha trovato sostegno tra molti sacerdoti e operatori pastorali. Purtroppo, tra la fascia dirigente dell’arcidiocesi di Udine, sono incappati orecchie sorde.

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