26 lug 2018

Le proprietà miracolose dell’olio di San Giovanni

DALL’IPERICO si ricava un unguento curativo per i problemi legati all’apparato cardiocircolatorio, le scottature, le infiammozioni e le ferite
Dall’iperico, o fiore di San Giovanni, Šentjanževka in sloveno, si ricava un olio a dir poco miracoloso e curativo per tutta una serie di disturbi. Il fiore è giallo, da non confondere con il ranuncolo, giallo anch’esso (pur se di aspetto completamente diverso), dal quale l’iperico si distingue per la presenza sui suoi petali di vescicole visibili in modo chiaro in riflesso con il sole. Sono proprio queste vescicole che secernono il liquido rosso benefico che macchia le mani se si stropicciano i petali e colora l’olio extravergine d’oliva se i fiori vi vengono messi a macerare per dieci giorni al sole.
Per la «Teoria della signatura» o «Signatura rerum» elaborata da Paracelso, medico e alchimista svizzero vissuto a cavallo tra ‘400 e ‘500,su ogni elemento del Creato sarebbe stato lasciato un segno, le piante recherebbero già nel loro aspetto l’indicazione degli organi umani a cui giovano: per esempio la sezione di una carota ricorda l’occhio umano e in effetti il betacarotene, contenuto in questo ortaggio, è una vitamina molto utile alla vista; le noci ricordano l’encefalo, con tanto di emisferi destro e sinistro, le rughe richiamano la corteccia cerebrale, infatti la scienza ha scoperto che questi frutti aiutano lo sviluppo dei neurotrasmettitori, sono ricchi di nutrienti per il Dna e le cellule nervose.
«Similia similibus curantur»: i simili si curino con i simili. Il liquido rosso che secerne l’iperico, secondo la teoria di Paracelso, ricorderebbe il sangue, potrà giovare quindi a questo e a tutti i problemi legati all’apparato cardiocircolatorio; ma anche alle scottature, alle infiammazioni e alle ferite. L’olio di San Giovanni è ottimo per l’apparato cutaneo e, se massaggiato, dona flessibilità alla pelle,costituendo quindi un alleato anche nelle cure di bellezza. È però fotosintetico, è meglio evitare di esporsi al sole avendolo addosso.
La pianta era detta anche Scacciadiavoli: pare che la tisana preparata con i fiori essiccati abbia proprietà rilassanti e calmanti; un mazzetto contenente l’iperico e altre erbe si trovava in ogni casa: serviva a scacciare tutto ciò che poteva minacciare il focolare. Il nome “fiore di San Giovanni” ha due spiegazioni: la prima è legata al liquido rosso che secernono i petali che ricorderebbe la morte violenta e il sangue di San Giovanni Battista decapitato, di cui ha dato vivida raffigurazione il Caravaggio in due suoi celebri quadri: “Salomè con la testa del Battista” e “La decollazione di San Giovanni Battista”. La seconda è collegata al momento migliore per la raccolta che, secondo la tradizione, cadrebbe proprio la vigilia della festa di San Giovanni (23 giugno) nelle ore calde della giornata.
Veronica Galli

2 commenti:

  1. Le proprietà miracolose dell’olio di San Giovanni

    RispondiElimina
  2. Mi hanno dato le capsule per la depressione Olga, purtroppo mi hanno fatto stare peggio, tanto da finire in ospedale in gennaio. Ora devo prendere antidepressivi chimici , le erbe non servono più. Ciao, buona domenica.

    RispondiElimina


Il tuo commento è l'anima del blog,
Grazie della tua visita e torna ogni tanto da queste parti , un tuo saluto sarà sempre gradito. *Olgica *

ultimo post

auguri