Ponivke (Slo) 4-06-1925 24 -08-2018 foto di Andrej Jakobčič |
Ciril Zlobec nacque in una famiglia contadina, ultimo di sette figli. Frequentò la scuola elementare a Avber , poi il ginnasio nel seminario a Gorizia e Capodistria , dal quale fu espulso nel 1941 per "assenza di spirito religioso e indisciplina": scriveva infatti poesia in lingua slovena e fondò e curò una rivista letteraria nella stessa lingua, cosa proibita dal regime fascista. Ritornato a casa, nel 1942 venne mandato al confino in Abruzzo. Dopo l'8 settembre 1943 entrò nelle file della Resistenza. Al termine della guerra, continua la scuola a Lubiana, dove si diplomò in slavistica e dove lavorò come giornalista, per la carta stampata e per la radiotelevisione. È autore di più di cento volumi, tra poesia, narrativa, saggistica e traduzioni. Per lungo tempo è direttore di Sodobnost, una delle prime riviste letterarie, mentre già prima della laurea aveva diretto la rivista letteraria d'avanguardia "Beseda". Sono conosciuti, oltre dalla lingua italiana, per autori vieni Dante Alighieri , Leopardi , Carducci , Montale , Ungaretti , Quasimodo ... Dal serbocroato tradusse Davičo, Popa, Mihalić. Fu presidente della Lega degli scrittori jugoslavi e fu vicepresidente per due mandati dell'Accademia delle Scienze e delle Arti slovene. Fa parte delle omologhe accademie croata, europea (Salisburgo) e mediterranea (Napoli) Fu deputato al Parlamento sloveno per due mandati. Dopo l'indipendenza della Slovenia fece parte della Presidenza della Repubblica.Parte importante della sua ispirazione è la poesia d'amore, presenti sono anche il tema dell'infanzia e la riflessione sulla poesia stessa. Si serve prevalentemente del verso libero, con influssi della lirica moderna italiana.
Per il suo lavoro letterario ricevette diversi, tra gli altri il Tomšič (1956), il Prešeren (1982), il Župančič (1976) e il Veronika (2000), ma il riconoscimento d'oro della Repubblica di Slovenia, nonché numerosi riconoscimenti italiani (Premio Città dello Stretto e Premio Montale nel 1984, Premio Carlo Betocchi - Città di Piombino nel 1993, Premio speciale Giuseppe Acerbi per l'opera omnia, Commendatore della Repubblica, "Insigne italianista" de Il Campiello, Sigillo d'Argento della Città di Trieste).
Pietra (I)
Avendo promesso di volare, dovrei
rischiare una caduta
rovinosa.
Dovrei, come un uccello, dal suo riparo
di roccia, prendere i volo
d’un balzo, senza aprire ali.
Però la pietra mi attendeva
fin dall’inizio dei tempi, dal lontano
tempo che pietra è diventata; ed ora
è tutto quanto pietra il riparo,
l’unico senso del suo essere solo
pietra. Se avesse mani, tenterebbe
di trattenermi; se avesse piedi,
tenterebbe d’inseguirmi; se avesse
una mente forse muterebbe idea,
e avrebbe pietà di me, se avesse
una mente forse muterebbe idea,
e avrebbe pietà di me, se avesse
un cuore. Ma giacché è pietra,
è spietata come ogni pietra. Mi schiaccerà
quando dal suo riparo vorrò mettermi
in volo – e nessuno mai saprà
verso quale meta.
traduzione di
Avendo promesso di volare, dovrei
rischiare una caduta
rovinosa.
Dovrei, come un uccello, dal suo riparo
di roccia, prendere i volo
d’un balzo, senza aprire ali.
Però la pietra mi attendeva
fin dall’inizio dei tempi, dal lontano
tempo che pietra è diventata; ed ora
è tutto quanto pietra il riparo,
l’unico senso del suo essere solo
pietra. Se avesse mani, tenterebbe
di trattenermi; se avesse piedi,
tenterebbe d’inseguirmi; se avesse
una mente forse muterebbe idea,
e avrebbe pietà di me, se avesse
una mente forse muterebbe idea,
e avrebbe pietà di me, se avesse
un cuore. Ma giacché è pietra,
è spietata come ogni pietra. Mi schiaccerà
quando dal suo riparo vorrò mettermi
in volo – e nessuno mai saprà
verso quale meta.
traduzione di
Grytzko Mascioni
Kamen (I)
Tvegati bi moral uničujoči padec
za obet letenja
Kakor ptica izpod kamna
moral bi vzleteti,
v skoku, brez zamaha kril.
A kamen čakal je od prazačetka name,
čakal tako dolgo, da postal je kamen:
zdaj ves kamnito skonjen je v zavetje,
ta edini smisel, da postal je kamen.
Če bi imel roké, bi jih iztegnil za menoj,
če bi imel nogé, bi stekel za menoj,
če bi imel glavó, bi si morda premislil,
če bi imel srcé, bi se umili me morda,
a ker je kamen in brezsrčen kot vsak kamen,
me bo zmečkal,
takoj ko hotel bom vzleteti izpod njega,
in nihče ne bo nikoli vedel, kam sem hotel.
tp://www.casadellapoesia.org/poeti/zlobec-ciril-62/per-la-parola-del-tempo/poesie
Kamen (I)
Tvegati bi moral uničujoči padec
za obet letenja
Kakor ptica izpod kamna
moral bi vzleteti,
v skoku, brez zamaha kril.
A kamen čakal je od prazačetka name,
čakal tako dolgo, da postal je kamen:
zdaj ves kamnito skonjen je v zavetje,
ta edini smisel, da postal je kamen.
Če bi imel roké, bi jih iztegnil za menoj,
če bi imel nogé, bi stekel za menoj,
če bi imel glavó, bi si morda premislil,
če bi imel srcé, bi se umili me morda,
a ker je kamen in brezsrčen kot vsak kamen,
me bo zmečkal,
takoj ko hotel bom vzleteti izpod njega,
in nihče ne bo nikoli vedel, kam sem hotel.
tp://www.casadellapoesia.org/poeti/zlobec-ciril-62/per-la-parola-del-tempo/poesie
Oggi ci ha lasciato Ciril Zlobec
RispondiEliminaCara Olga, qui imparo a conosce sempre qualcuno che un tempo era importante!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana, con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso