Partiamo da una personalità poco conosciuta (il Primorski slovenski biografski leksikon lo ignora), lo speleologo Lodovico Quarina di Vernasso (1867-1956). Dopo essersi diplomato perito agrimensore a Udine, si impiegò come geometra presso il catasto. Svolse la sua attività prima in sardegna, poi in Toscana e a Pesaro, dove lo colse lo scoppio della prima guerra mondiale, al termine della quale fu trasferito a Gorizia e nel 1924 a Udine. I suoi impegni professionali non gli impedirono di dedicarsi ai suoi molteplici interessi: speleologia, agraria, geologia, toponomastica, storia e archeologia. Già nel 1885 compì una esplorazione nella Grotta d’Antro, impresa che venne ricordata da Achille Tellini nelle sue «Pellegrinazioni speleologiche». In Toscana pubblicò alcuni studi sulla speleologia e l’idrografia della Garfagnana, più tardi sui fenomeni carsici della repubblica di San Marino e dell’Emilia.
Nel corso degli anni Quarina pubblicò nella rivista della Filologica friulana «Ce fastu?» numerosi studi storici e scientifici: «Castellieri e tombe a tumulo in Provincia di Udine» (1943), una breve nota sulla raccolta onomastica della Filologica (1940), note sulla storia del granoturco in friuli (1941) sui castelli della Val Natisone (1950) e la Grotta di San Giovanni d’Antro (1952). Per la rivista della Società alpina friulana «In Alto» scrisse alcune note sui fenomeni carsici delle Valli del Natisone (1939); collaborò inoltre con l’Accademia di scienze, lettere ed arti di Udine, della quale era socio dal 1935, con l’Istituto geografico militare e con l’Istituto storico di cultura dell’arma del genio, sul cui Bollettino pubblicò lo studio sulle Vie romane del Friuli.
Nel 1930 Lodovico Quarina venne chiamato a far parte della sottosezione toponomastica del comitato scientifico del Cai, che allora era presieduto da Ardito Desio, e in occasione del 13° congresso geografico italiano, che si svolse a Udine in quell’anno, intervenne con una relazione dal titolo Notizie sulle raccolte toponomastiche friulane. Lodovico Quarina morì a Udine nel 1956 e venne sepolto nella natia Vernasso. (U. Sello, Nuovo Liruti, 3/IV)
Di Vernasso era anche Bruno Guyon, di un anno più giovane del Quarina (1868-1943). Dopo aver compiuto gli studi elementari, medi e superiori a Cividale e Udine, si iscrisse all’Università di Bologna dove si laureò in lettere. Il linguista Graziadio Isaia Ascoli lo indirizzò agli studi linguistici, in particolare della toponomastica. Insegnò negli istituti superiori di Milano, Castrovillari, Cosenza, Maddaloni, Napoli, Arpino.
Dal 1915 al 1919 era comandato all’Istituto orientale di Napoli, dove insegnò serbocroato e sloveno, docenza che gli fu tolta illegalmente e senza fondati motivi. Per breve tempo fu il primo lettore di lingua italiana presso l’Università di Belgrado. Guyon (come scrisse egli stesso in una memoria) fu il primo, e non solo in Italia ma in Europa, a scoprire e ad iniziare a studiare la toponomastica mediterranea preariana e le tracce preeuropee dei toponimi, senza le quali non è possibile farsi un’idea del mondo linguistico preromano. Con queste ricerche volle studiare la lingua etrusca e scoprire i suoi legami con le altre parlate italiane.
Numerose furoni gli studi che Bruno Guyon pubblicò in riviste e libri friulani e italiani su argomenti che riguardano la storia locale, le colonie slave in Italia, la toponomastica slava nella venezia Giulia, i toponimi etrusco-meditterranei della Venezia Giulia… Nel 1902 (2ª edizione, Milano 1918) presso l’editrice Hoepli di Milano pubblicò Grammatica, esercizi e vocabolario della lingua slovena. Nell’introduzione sottolinea la necessità che gli italiani conoscano la lingua slovena, che viene parlata al di qua delle Alpi da 40mila persone, al fine di conoscere la toponomastica slovena in Friuli ed accedere con facilità alle altre lingue slave.
Nel 1916 diede alle stampe a Milano il volume Balcanica con scritti sull’anima slava, sulla poesia femminile serba, sul Kosovo, sulla poesia del Montenegro. Nel 1919, sempre presso la Hoepli di Milano, Guyon pubblicò una Grammatica teorico-pratica della lingua serba (Jem, Psbl, fasc. 6).
Su queste pagine abbiamo più volte scritto del geografo e politico Francesco Musoni di Sorzento (1864-1926), che dopo il matrimonio, nel 1897, fissò la sua residenza a Sanguarzo di Cividale. Compì gli studi superiori nel seminario di Udine per poi iscriversi all’Università di Padova, dove si laureò in lettere nel 1888. Dopo alcuni anni di insegnamento a Ceva (Cn) e a Palermo, nel 1892 fu nominato professore all’Istituto commerciale Zanon di Udine. In città si inserì negli ambienti culturali e iniziò a collaborare alle riviste che trattavano di geografia seguendo le precise indicazioni del suo maestro Giovanni Marinelli. Con il figlio di questi, Olinto, e con Arrigo Lorenzi fondò il Circolo speleologico friulano e la rivista «Mondo sotterraneo» di cui fu direttore. Nel 1902 ottenne la libera docenza e nel 1915 la cattedra di geografia a Palermo, ma non accettò l’incarico anche perché nel 1914 fu eletto consigliere provinciale di Udine, carica che mantenne fino al 1923. In precedenza, dal 1894 al 1902 fu sindaco di San Pietro al Natisone. Nel 1923 organizzò e diresse, come preside e professore di storia e filosofia, il liceo scientifico di Udine che intitolò al geografo Giovanni Marinelli.
Musoni indirizzò i suoi interessi e studi in particolare al Friuli e alla Slavia, sui quali pubblicò ricerche etnografiche, storiche, toponomastiche e folcloristiche, nonché ai popoli della Jugoslavia. I suoi scritti sono stati pubblicati in volumi (una dozzina) e in riviste specialistiche quali «Rivista geografica italiana», «Il mondo sotterraneo», «Pagine friulane», «Il Friuli», «Archivio per lo studio delle tradizioni popolari» di Palermo, «Atti dell’Accademia di Udine». Noto è il suo contributo pubblicato nel 1912 nella Guida delle Prealpi Giulie (F. Micelli, Nuovo Liruti, 3/III; Svk, Psbl, fasc. 10; per le opere di Musoni cfr. la bibliografia a cura di L. Dugaro in F. Musoni, Tra gli sloveni di Montefosca, S. Pietro, 1996).
da http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/musoni-francesco/ |
Francesco Musoni (San Pietro al Natisone, 21 novembre 1864 – Udine, 18 ottobre 1926) è stato un geologo e storico italiano.Francesco Musoni nacque a Sorzento, nel comune di San Pietro al Natisone, da Antonio e da Teresa Tomasetig. Nel 1888 si laureò presso l'università di Padova. Da laureato si dedicò all'insegnamento; questa attività lo condusse per un breve periodo a Palermo e successivamente a Cuneo. Nel 1892 ritornò a Udine dove insegnò per molti anni all'istituto Tecnico "Zanon" e al Liceo Scientifico di Udine, che in seguito prese il nome dallo studioso di geografia Giovanni Marinelli, del quale il Musoni fu allievo prediletto.Fu pure libero docente presso l'università di Padova. Collaborò inoltre alla pubblicazione dell'Enciclopedia Treccani. Come consigliere provinciale della provincia di Udine, volle fortemente il potenziamento della linea ferroviaria che da Cividale del Friuli portava a Caporetto...continua da https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Musoni#cite_note-4
Tra le personalità della Slavia anche speleologi, geografi e linguisti
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