“Il Natisone ha sì qualche piccola criticità, ma studiando a fondo questo fiume, anche in relazione ai tanti altri che abbiamo analizzato in questi anni, mi sento di dire che possedete una grandissima risorsa, un tesoro”. È un passaggio dell’intervento di Massimo Bastiani, docente alla Sapienza di Roma e coordinatore tecnico-scientifico del tavolo nazionale dei Contratti di fiume, durante la prima assemblea del contratto di fiume del Natisone che si è tenuta lo scorso 8 settembre a Cividale.
Ad aprire i lavori è stato l’assessore regionale alle attività produttive e al turismo Sergio Emidio Bini che, elogiato il lavoro compiuto fin qui per la realizzazione del contratto sul fiume, ha affermato che “può rappresentare uno dei must da inserire nella promozione turistica della nostra regione”.
Chiamata a presiedere l’assemblea Claudia Chiabai, presidente dell’associazione Parco del Natisone da cui è partita l’idea del progetto, ha quindi annunciato l’ingresso nel contratto dei Comuni di Grimacco, Drenchia, Stregna, Savogna e San Leonardo (Pulfero e San Pietro avevano già aderito) su cui insistono gli affluenti del Natisone.
Il Contratto di fiume, ha infatti spiegato la presidente, è un progetto partito ufficialmente lo scorso anno con la sottoscrizione della dichiarazione di intenti da parte dei Comuni interessati e si interseca con quello per la realizzazione del
Parco fluviale transfrontaliero che coinvolge tutti i territori lungo l’asta del Natisone, compreso il tratto nel comune di Caporetto.
Quanto al Contratto di fiume, ha spiegato Bastiani, è stata realizzato nel corso dell’anno un accurato quadro conoscitivo che, come prevede lo strumento, ha visto la partecipazione di enti pubblici, privati cittadini e società civile. E ha preso in esame indicatori fisici (stato delle acque, situazione idrogeologica), ma anche socio-economici (trend demografico, attività produttive, potenzialità di sviluppo) evidenziando valori e criticità.
Quanto al Contratto di fiume, ha spiegato Bastiani, è stata realizzato nel corso dell’anno un accurato quadro conoscitivo che, come prevede lo strumento, ha visto la partecipazione di enti pubblici, privati cittadini e società civile. E ha preso in esame indicatori fisici (stato delle acque, situazione idrogeologica), ma anche socio-economici (trend demografico, attività produttive, potenzialità di sviluppo) evidenziando valori e criticità.
Da un punto di vista geologico, ha riferito Bastiani, a fronte di qualche rischio di crolli nel tratto montano, il Natisone presenta diversi siti unici, ‘geositi’, che, come fatto in altre realtà, possono essere valorizzati. La qualità delle acque risulta ovunque buona o sufficiente, con alcune eccellenze quanto alla naturalità del corso d’acqua in particolare nelle località di Stupizza (Pulfero), Vernasso e Biarzo (S. Pietro al Natisone). Il bilancio idrico sulla portata delle acque è buono, anche perché non ci sono problematiche derivanti dalla presenza di centrali idroelettriche.
Quanto all’uso del suolo, la diminuzione delle attività agricole ha portato ad un aumento dei boschi di latifoglie, ma andrebbero recuperati prati stabili e terrazzamenti. Significativo poi il trend demografico che risulta in diminuzione in tutti i comuni. Un dato che fa il paio con la diminuzione delle attività economiche in tutti i settori (tranne quello dei servizi) compreso, sorprendentemente, quello turistico.
Lo stesso Bastiani ha poi presentato il modello del fiume Cére in Francia che, grazie alla realizzazione del Contratto di fiume avviata nel 1998 (da una situazione di partenza molto più critica rispetto al Natisone), rappresenta oggi una meta turistica fra le più frequentate del Paese. Non a caso – ha aggiunto – in Italia il modello del Contratto di fiume, introdotto a livello legislativo nel 2007 con tre progetti, interessa oggi 300 realtà e più di 4mila Comuni. Fra questi, ha poi affermato David Belfiore, quello realizzato nelle Marche sul fiume Esino, che ha prodotto un notevole rilancio del territorio.
A conclusione dei lavori Chiabai ha ricordato le azioni da mettere in atto per promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio che fa riferimento al Natisone. Su tutti l’ottenimento della balneabilità, per cui ha invitato i Comuni ad iniziare l’iter. Ma anche le idee pensate dai ragazzi delle scuole assieme all’associazione Parco del Natisone, in alcuni casi già realizzate come la ‘notte in trincea’ sul Kolovrat, nel comune di Drenchia, che dopo l’esperienza con i ragazzi delle superiori, è diventata un appuntamento aperto al pubblico.http://novimatajur.it/attualita/natisone-una-grandissima-risorsa.html
Natisone, una grandissima risorsa
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