«Le firme non devono restare sulla carta»
In Italia raccolte a sostegno quasi 80 mila firme, in Slovenia
circa 7 mila.
Minority SafePack è stata una iniziativa dei cittadini
europei di successo, dal momento che le autorità
competenti nei 27 Stati membri dell’Unione europea
hanno convalidato un totale di 1128385 adesioni. Il
numero definitivo sarà noto quando anche le autorità
francesi annunceranno la validità delle loro adesioni.
«Le minoranze nazionali autoctone sono parte del
patrimonio culturale europeo, grazie ad esse il nostro
continente è per davvero diversificato. Per questo abbiamo
bisogno di strumenti adeguati per tutelare la
loro identità linguistica e culturale», ha sottolineato
Lorant Vincze, presidente dell’Unione federale delle
nazionalità europee (FUEN), organizzazione promotrice
di questa iniziativa dei cittadini europei, che invita
l’Unione europea ad adottare una serie di misure legislative per potenziare la tutela delle minoranze etniche
e linguistiche. Al 63. congresso di FUEN nei Paesi Bassi
è stata messa a punto una strategia affinché le adesioni
all’iniziativa dei cittadini europei Minority SafePack
non restino solo sulla carta. I delegati hanno adottato
anche una serie di risoluzioni, tra l’altro, per il riconoscimento
politico della comunità tedesca in Slovenia.
Della più grande organizzazione di raccolta delle minoranze
in Europa fanno parte già 98 organizzazioni
di minoranze da 33 paesi. I 200 delegati sono confluiti
a Leeuwarden, capoluogo di provincia della Frisia (in
frisone Ljouwert), dove hanno elaborato una strategia
per una politica europea sulle minoranze più efficace.
Obiettivo centrale dell’attività di FUEN è riuscire a
conseguire, mettendo assieme le forze e con un’azione
politica coordinata, l’attuazione dei diritti per le
minoranze e pari opportunità per le comunità etniche
in Europa. L’Unione europea ha un mercato comune,
un’unica valuta e valori universali. La legislazione in
materia di minoranze è, invece, ancora di competenza
dei singoli Stati membri. Affinché la situazione cambi,
FUEN l’anno scorso ha dato il via all’iniziativa dei cittadini
europei Minority SafePack, petizione che invita
l’Unione europea a emanare una serie di atti per potenziare
la tutela delle minoranze etniche e linguistiche
autoctone. Così, l’iniziativa dei cittadini europei ha soddisfatto i requisiti per poter essere presa in esame dalla
Commissione europea. Tema centrale del congresso
di quest’anno a Ljuowert è stata l’analisi dell’iniziativa
civica, in particolare degli ulteriori passi politici affinché
le adesioni non rimangano davvero solo sulla
carta. In Italia l’iniziativa europea in favore delle minoranze
etniche e linguistiche Minority SafePack è stata
sostenuta e sottoscritta da 80.739 cittadine e cittadini.
La “quota” italiana è stata di 54.750 firmatari, superata
perlopiù grazie ai sudtirolesi, che si sono fortemente
mobilitati in favore dell’iniziativa dopo le elezioni politiche
di marzo. Per quanto riguarda la minoranza slovena,
le firme sono state raccolte dalla Confederazione
delle organizzazioni slovene-Sso e dall’Unione culturale-economica
slovena-Skgz. In Slovenia sono state
raccolte circa 7 mila firme.
(Primorski dnevnik, 3. 8. 2018)
da Slovit del 30-09-2018
(Primorski dnevnik, 3. 8. 2018)
da Slovit del 30-09-2018
MINORITY SAFEPACK
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