11 ott 2018

MINORITY SAFEPACK

«Le firme non devono restare sulla carta» In Italia raccolte a sostegno quasi 80 mila firme, in Slovenia circa 7 mila. Minority SafePack è stata una iniziativa dei cittadini europei di successo, dal momento che le autorità competenti nei 27 Stati membri dell’Unione europea hanno convalidato un totale di 1128385 adesioni. Il numero definitivo sarà noto quando anche le autorità francesi annunceranno la validità delle loro adesioni. «Le minoranze nazionali autoctone sono parte del patrimonio culturale europeo, grazie ad esse il nostro continente è per davvero diversificato. Per questo abbiamo bisogno di strumenti adeguati per tutelare la loro identità linguistica e culturale», ha sottolineato Lorant Vincze, presidente dell’Unione federale delle nazionalità europee (FUEN), organizzazione promotrice di questa iniziativa dei cittadini europei, che invita l’Unione europea ad adottare una serie di misure legislative per potenziare la tutela delle minoranze etniche e linguistiche. Al 63. congresso di FUEN nei Paesi Bassi è stata messa a punto una strategia affinché le adesioni all’iniziativa dei cittadini europei Minority SafePack non restino solo sulla carta. I delegati hanno adottato anche una serie di risoluzioni, tra l’altro, per il riconoscimento politico della comunità tedesca in Slovenia. Della più grande organizzazione di raccolta delle minoranze in Europa fanno parte già 98 organizzazioni di minoranze da 33 paesi. I 200 delegati sono confluiti a Leeuwarden, capoluogo di provincia della Frisia (in frisone Ljouwert), dove hanno elaborato una strategia per una politica europea sulle minoranze più efficace. Obiettivo centrale dell’attività di FUEN è riuscire a conseguire, mettendo assieme le forze e con un’azione politica coordinata, l’attuazione dei diritti per le minoranze e pari opportunità per le comunità etniche in Europa. L’Unione europea ha un mercato comune, un’unica valuta e valori universali. La legislazione in materia di minoranze è, invece, ancora di competenza dei singoli Stati membri. Affinché la situazione cambi, FUEN l’anno scorso ha dato il via all’iniziativa dei cittadini europei Minority SafePack, petizione che invita l’Unione europea a emanare una serie di atti per potenziare la tutela delle minoranze etniche e linguistiche autoctone. Così, l’iniziativa dei cittadini europei ha soddisfatto i requisiti per poter essere presa in esame dalla Commissione europea. Tema centrale del congresso di quest’anno a Ljuowert è stata l’analisi dell’iniziativa civica, in particolare degli ulteriori passi politici affinché le adesioni non rimangano davvero solo sulla carta. In Italia l’iniziativa europea in favore delle minoranze etniche e linguistiche Minority SafePack è stata sostenuta e sottoscritta da 80.739 cittadine e cittadini. La “quota” italiana è stata di 54.750 firmatari, superata perlopiù grazie ai sudtirolesi, che si sono fortemente mobilitati in favore dell’iniziativa dopo le elezioni politiche di marzo. Per quanto riguarda la minoranza slovena, le firme sono state raccolte dalla Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso e dall’Unione culturale-economica slovena-Skgz. In Slovenia sono state raccolte circa 7 mila firme.
(Primorski dnevnik, 3. 8. 2018)
da Slovit del 30-09-2018

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