17 gen 2019

Le strategie militari tra Ugovizza e Valbruna

LE INIZIATIVE DELL’ASSOCIAZIONE LANDSCAPES stanno portando a una rivalutazione della storia delle fortificazioni in tutta la Valcanale
Folta partecipazione locale, ma soprattutto da oltreconfine, sabato, 12 gennaio, al convegno «Il forte di Beisner e le opere fortificatorie sul Kugelberg: esiti di quattro anni di studio e valorizzazione dell’Opera 4 di Ugovizza». Organizzato dall’AssociazioneLandScapes – Paesaggi alpini in Valcanale al Palazzo Veneziano di Malborghetto, il convegno ha aperto nuove prospettive sulla storia delle fortificazioni militari nell’intera vallata.
Ricordiamo che l’Associazione LandScapes opera per fare conoscere il paesaggio e per la salvaguardia di strutture e memorie militari relative al Vallo Alpino del Littorio. Apre al pubblico, inoltre, i fortini dell’Opera 4 (chiamato Forte Beisner) tra Ugovizza e Valbruna e dell’Opera 3 presso Malborghetto.
Al convegno, tradotto anche in tedesco da Evelina Kravina, sono intervenuti diversi relatori di prestigio nel campo delle costruzioni militari e non solo: l’ingegnere Volker Pachauer dell’Österreichische Gesellschaft für Festungsforschung (la Società austriaca per la ricerca delle fortificazioni, con sede a Vienna), l’ingegnere Aleksander Potočnik dellaMonash University di Melbourne (in collegamento Skype dall’Australia), la dott. ssa Alessandra Gargiulo della Società friulana di archeologia e la dott.ssa Anita Pinagli e Paolo Blasoni dell’Associazione LandScapes.
L’evento si è aperto con la donazione ufficiale di una palla di cannone del 1809. È stata trovata vicino al Forte Hensel da una famiglia umbra, che ha contattato LandScapes per recuperarla e donarla alla comunità locale. È stata consegnata a Lara Magri, curatrice del Museo del Palazzo Veneziano.
Partendo dai resti delle fortificazioni trovati sulla collina del monte Palla, Aleksander Potočnik ha presentato al pubblico alcuni disegni che raffigurano come sarebbe stata fortificata la collina nel 1848 e come sarebbe dovuta diventare: una fortificazione con una casamatta e una batteria orientata verso la Val Saisera, forse circondata da mura.
Per l’Associazione LandScapes, Paolo Blasoni e Anita Pinagli hanno parlato dell’evoluzione dell’Opera 4 da struttura del Vallo Alpino a struttura della guerra fredda e delle iniziative del sodalizio, tra cui il restauro interno dei fortini, il recupero della memoria e le iniziative che vedono collegate le visite ai fortini sul territorio a passeggiate nei singoli paesi, in cui vengono presentate storia e tradizioni delle comunità locali.
L’Associazione LandScapes ha, tra l’altro, avuto contatti con uno dei figli dell’ingegner Guido Tarantelli, che nel 1936 era arrivato in Valcanale per costruire strade e ponti e che, in seguito, si era visto attribuita gran parte degli appalti relativi alla costruzione delle opere. Per la Società friulana di archeologia, la dott.ssa Alessandra Gargiulo ha fatto pervenire un proprio intervento. Assieme alla Società friulana di Archeologia, LandScapesha partecipato alla rea- lizzazione dell’Archeocarta ( www. archeocartafvg.it), un portale on line su cui trovare informazioni sui siti storico-archeologici in passato oggetto di ritrovamenti e oggi non più visibili; sui siti e musei attualmente visitabili e su chiese, abbazie, castelli, eccetera.
La collaborazione è avvenuta soprattutto rispetto all’itinerario 4, relativo al Gemonese e alla via per il Norico. Con l’Associazione Land-Scapes,
inoltre, la Società friulana di archeologia organizza ogni anno l’iniziativa «Una giornata in Valcanale », per presentare i paesi della zona.
Il convegno ha fornito l’occasione di parlare di una ricerca sul Forte Beisner condotta con l’aiuto di Volker Pachauer, Ulrike Weiss e Aleksander Potočnik e iniziata nel 2015 (nel centenario della prima cannonata sul Fort eHensel).
Nel 2016 la ricerca ha portato alla scoperta di alcune mappe all’Archivio di guerra di Vienna, riportanti una fortificazione che nel 1848 avrebbe dovuto trovarsi sul monte Palla, in tedesco Kugelberg – nelle cui viscere, molti anni dopo, fu scavato il Forte Beisner. In un’altra mappa della Biblioteca marciana di Venezia, riportante con precisione i confini in Val Saisera, la collina del Kugelberg era chiamata «Il fortino». Questi indizi non sono di poco conto: offrono una prospettiva di ricerca del tutto nuova rispetto alla storia delle fortificazioni in Valcanale, indicando che il manufatto su quella collina sarebbe stato molto più antico del Forte Hensel, i cui resti ancora svettano sul promontorio del Tschalawai presso Malborghetto.
Oltre agli enti menzionati, nell’organizzazione del convegno sono stati coinvolti anche l’Uti del Canal del Ferro-Val Canale, il Comune di Malborghetto- Valbruna e l’Österreichische Kameradschaftsbund Kärnten.
dal Dom del 15/01/19

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