Negli anni Ottanta sono stato per dieci anni sindaco di Taipana, poi presidente della Comunità montana Valli del Torre e dell’Uncem, l’associazione regionale dei Comuni montani. In quella sede si studiava come risolvere i problemi di questa montagna. Ricordo che i dieci presidenti delle Comunità montane, anziché andare a discutere sui riparti della Regione, decisero di presentare un’unica richiesta e mi incaricarono di rappresentarli. Così agli assessori e ai dirigenti chiesi un’efficace politica per la montagna. Noi, infatti, eravamo consapevoli che fosse necessario agire in forma non settoriale, ma attraverso un piano di sviluppo per l’intera area montana. Siamo partiti con grande entusiasmo, ma poi è arrivata la «seconda Repubblica», io ho dovuto fare l’emigrante in Russia, sono tornato e ora faccio il consigliere comunale a Taipana. Ebbene, dopo trent’anni mi sembra di essere al punto di partenza, con tante cose che sono cambiate in peggio. Ci sono, tuttavia, delle speranze, delle prospettive reali. Il sindaco di Taipana e gli altri sindaci hanno attivato un’iniziativa molto importante e si sono uniti in «cluster» 25 Comuni dell’area confinaria di Italia e Slovenia. È una grande cosa che si pensi a piani di sviluppo a lungo termine, non solo nell’immediato, che uniscono tutte queste forze. È un valore aggiunto del quale dobbiamo tenere conto e sul quale dobbiamo puntare. Tra le opportunità che abbiamo e non sono state sfruttate al meglio c’è anche l’articolo 21 della legge di tutela 38/2001 per la minoranza linguistica slovena, che dà tutti gli anni ai Comuni circa poco più di 500 mila euro da spendere per lo sviluppo socio- economico del nostro contesto. Il vicesindaco di San Pietro al Natisone si è fatto vanto di 900 scolari e studenti che frequentano il polo scolastico in un Comune con 2200 abitanti, ma bisogna anche dire che in altre realtà si vogliono chiudere le scuole dell’infanzia ed elementari. E invece sarebbe importantissimo investire risorse in scuole bilingui italiano-sloveno. Nel nostro territorio si incrociano il mondo latino e quello slavo, che va fino a Vladivostok Šakali, dove sono stato. È un vantaggio che ho sperimentato direttamente: in due mesi, conoscendo il dialetto di Taipana ho imparato il russo e potuto aprire un’azienda. Un giorno in un hotel ho acceso il televisore e visto un documentario che parlava degli sloveni come popolo più occidentale della civiltà slava: le immagini mostravano le cascate di Taipana che danno origine al Natisone. La Slovenia ha fatto grandi passi e ciò ci dà grandi opportunità. Il mio sindaco, Alan Cecutti, è nato a Povoletto, ma ha scelto di andare a vivere a Prossenicco. Ha imparato lo sloveno, ha comprato l’ex caserma della Guardia di Finanza e l’ha trasformata in agriturismo. Così il paese più disagiato della nostra regione, il più lontano ha ripreso a vivere: è nata un’altra attività, ha iniziato a venire gente, qualcuno ha riaggiustato la casa ed è iniziato un certo movimento turistico. Di fronte a Prossenicco, in territorio sloveno, c’è il paese di Robidišče. Ci vivevano sei persone e non c’era nemmeno la strada. Adesso ha una trentina di abitanti, un agriturismo, due bed and breakfast e un terzo in costruzione. Ci sono stato la scorsa estate ed era pieno di turisti. Per lasciare l’auto ho dovuto mettere un euro nel parkomat… Se si è riusciti a fare questo a Prossenicco e Robidišče senza l’intervento pubblico, con fondi propri e il sacrificio personale, le speranze di rinascita ci sono. Possiamo dare ancora un senso alle nostre realtà, perché sono una risorsa. Il futuro è nell’ambiente, nella fibra ottica. Ho fatto un anno di ospedale e da lì ero collegato costantemente con le mie aziende, mentre è assurdo che da Taipana non lo possa fare. In definitiva, i nostri punti di forza sono il turismo, l’ambiente e soprattutto l’articolo 21 della legge di tutela per la minoranza slovena. Storia e cultura sono la nostra ricchezza. Ne sono consapevole da tempo. Quando ero presidente della Comunità montana, io democrstiano, ho voluto assessore alla Cultura il prof. Guglielmo Cerno, mancato un anno e mezzo fa, perché ha dedicato la propria vita ai valori della nostra storia e della nostra cultura. Questo è il messaggio di speranza che voglio lanciare.
Armando Noacco (Consigliere capogruppo di maggioranza a Taipana. Dall’intervento al convegno «La nuova scommessa della montagna ai margini»)
Načelnik večinske svetniške skupine v tipajskem občinskem svetu Armando Noacco je posegel na posvetu o perspektivah za razvoj Benečije, ki je potekal 26. januarja v Špietru. Izhajajoč iz svojih političnih in podjetniških izkušnjah, tudi kot lastnik dokaj velikega podjetja v Rusiji, je poudaril, da je treba utemeljiti preporod Benečije, Rezije in Knalske doline na dosledno uresničitev zaščitnega zakona za Slovence in na sodelovanje s sosednjo Slovenijo.
Noacco la risorsa sloveni
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