Dal prossimo anno inizierà a funzionare la Rete per la lingua slovena
Su 32 comuni dove è ufficialmente riconosciuta la presenza della minoranza linguistica slovena, due hanno ritenuto di non aderire alla Rete per la lingua slovena messa in campo dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
A quanti hanno aderito, l’Ufficio centrale per la lingua slovena offrirà aiuto nel garantire il bilinguismo. L’accordo per l’adesione alla rete non è stato sottoscritto L’attuale amministrazione comunale di Torreano non sentirebbe il bisogno di operare anche in sloveno, mentre Resia, invece, rifiuterebbe l’adesione per la posizione di alcuni resiani secondo cui, nella valle
a ovest del Canin, si parlerebbe la lingua slava resiana e non il dialetto sloveno resiano. Il Comune di Resia,quindi, avrebbe subordinato l’adesione alla rete a una modifica del testo della convenzione, dove all’aderente sono assicurati il sostegno finanziario previsto dalla legge statale di tutela della minoranza slovena e l’aiuto gratuito dell’Ufficio centrale per la lingua slovena. In cambio, ad esempio, l’aderente s’impegna a adottare la terminologia determinata dall’amministrazione regionale.
La rete è attiva dal 2019; per il suo funzionamento
nel triennio 2019-2021 il governo regionale ha riservato 3.240.000 euro. Una buona parte dell’importo andrà all’impiego di personale con conoscenza della lingua slovena o all’affidamento di servizi a operatori esterni.Alcuni comuni effettueranno i servizi in forma associata, come Savogna-Sovodnje e Sagrado-Zagraj, San Floriano del Collio-Števerjan e Cormons-Krmin e i comuni
delle Valli del Torre e del Natisone. In Valcanale, invece,opererà uno sportello linguistico plurilingue.
L’attività della rete è indirizzata dall’Ufficio centrale per la lingua slovena, che si occuperà di erogare i fondi statali agli aderenti e che saltuariamente pubblicherà bandi per progetti speciali di promozione dell’uso dello sloveno nella pubblica amministrazione.
Alla rete, finora, hanno aderito 30 comuni, le aziende sanitarie attive nella zona d’insediamento della comunità linguistica slovena, la Camera di commercio di
Trieste e Gorizia e l’Agenzia regionale per la protezione
ambientale.
Su 32 comuni dove è ufficialmente riconosciuta la presenza della minoranza linguistica slovena, due hanno ritenuto di non aderire alla Rete per la lingua slovena messa in campo dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
A quanti hanno aderito, l’Ufficio centrale per la lingua slovena offrirà aiuto nel garantire il bilinguismo. L’accordo per l’adesione alla rete non è stato sottoscritto L’attuale amministrazione comunale di Torreano non sentirebbe il bisogno di operare anche in sloveno, mentre Resia, invece, rifiuterebbe l’adesione per la posizione di alcuni resiani secondo cui, nella valle
a ovest del Canin, si parlerebbe la lingua slava resiana e non il dialetto sloveno resiano. Il Comune di Resia,quindi, avrebbe subordinato l’adesione alla rete a una modifica del testo della convenzione, dove all’aderente sono assicurati il sostegno finanziario previsto dalla legge statale di tutela della minoranza slovena e l’aiuto gratuito dell’Ufficio centrale per la lingua slovena. In cambio, ad esempio, l’aderente s’impegna a adottare la terminologia determinata dall’amministrazione regionale.
La rete è attiva dal 2019; per il suo funzionamento
nel triennio 2019-2021 il governo regionale ha riservato 3.240.000 euro. Una buona parte dell’importo andrà all’impiego di personale con conoscenza della lingua slovena o all’affidamento di servizi a operatori esterni.Alcuni comuni effettueranno i servizi in forma associata, come Savogna-Sovodnje e Sagrado-Zagraj, San Floriano del Collio-Števerjan e Cormons-Krmin e i comuni
delle Valli del Torre e del Natisone. In Valcanale, invece,opererà uno sportello linguistico plurilingue.
L’attività della rete è indirizzata dall’Ufficio centrale per la lingua slovena, che si occuperà di erogare i fondi statali agli aderenti e che saltuariamente pubblicherà bandi per progetti speciali di promozione dell’uso dello sloveno nella pubblica amministrazione.
Alla rete, finora, hanno aderito 30 comuni, le aziende sanitarie attive nella zona d’insediamento della comunità linguistica slovena, la Camera di commercio di
Trieste e Gorizia e l’Agenzia regionale per la protezione
ambientale.
(dal Primorski dnevnik del 22. 12. 2018)
pubblicato su Slovit di gennaio 2019
Su 32 comuni, due hanno rifiutato l’Ufficio per la lingua slovena
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