10 dic 2019

A Suns Europe un altro successo per la musica della Catalogna

L’originalità della composizione sospesa fra jazz e rock, l’arrangiamento ‘minimal’, la profondità del testo e l’intensità dell’interpretazione sul palco del teatro Giovanni da Udine. Questi gli elementi che sono valsi il premio per la miglior canzone, secondo la valutazione della giuria internazionale, a Magalí Sare con il brano Amb els ulls tancat al Suns Europe 2019. Dopo l’anno scorso (a vincere era stato il duo Jansky) un altro successo per la Catalogna al festival musicale nelle lingue minorizzate d’Europa. Il paese, attraversato da tensioni politiche e stretto fra aspirazioni indipendentiste e repressione dello Stato centrale, si conferma fucina di talenti e laboratorio per espressioni artistiche del tutto originali.
La serata del 30 novembre però ha messo in evidenza come la musica in lingua minoritaria goda, nonostante (o, forse, grazie a) lo scarso clamore mediatico, di ottima salute.
Il pubblico – gli spettatori che hanno riempito il ‘teatrone’ e quanti hanno potuto seguire l’evento in diretta su Radio onde furlane che ha organizzato l’evento o sul canale Sardo “Eja tv” – ha premiato, con votazione online, il pop vigoroso e coloratissimo di Leon Moorman (Knooin, il titolo del brano), che ha cantato nella lingua della bassa Sassonia.  Al secondo posto, secondo la giuria, si è classificato invece il gruppo basco Mocker’s con la canzone Érebo: hard rock vigoroso, tecnica, precisione e velocità fulminante e onirici passaggi psichedelici. Terzi i giovani gallesi Sybs, con Paid Gorfyn Pam, e il loro punk-rock energico ma per nulla sgangherato.
Al di là delle preferenze di giuria e spettatori però, la qualità del festival, grazie anche alla direzione di Leo Virgili, si è confermata comunque altissima: dal freddo rock melodico portato dalle isole Far Oer dai Son of Fortune al pop dolce dei galiziani Ataque Eschampe. Come la ricerca efficace dei Malasorti che, dalla Sardegna, hanno presentato un mix trascinante di dub, elettronica e caldi suoni delle periferie urbane dei paesi del Mediterraneo. Dal cantone dei Grigioni invece, è arrivata la ballata, con un ricco arrangiamento di cori vocali e suoni tradizionali, di Mattiu Defuns. Non è mancato nemmeno il ritmo in levare del dub festoso degli Occitani Mauresca Fracas Dub.
A tenere, altissimi, i colori del Friuli, è stata infine la cantautrice rock Silvia Michelotti. Hans, il titolo della canzone che cita la poetica di Oscar Wilde, è il racconto crudo, in un vestito rock cucito perfettamente sull’interpretazione della cantautrice, di una relazione affettiva sbilanciata, fra vittima (in)consapevole e carnefice. Un tema difficile che, ha raccontato Michelotti al termine dell’esibizione intervistata dai due conduttori della serata Doro Gjat e Martina Iori, si collega inevitabilmente a quello della violenza sulle donne.
Segno che, ha dimostrato ancora una volta il Suns, le lingue minoritarie, minorizzate o regionali che dir si voglia, sono perfettamente in grado, come tutte le altre, di raccontare tutto il complesso spettro delle emozioni e delle relazioni umane. Esattamente come il linguaggio universale della musica.

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