IL PERSONAGGIO
La maggioranza di governo ha presentato una proposta di nuova legge elettorale che non piace a tutti Dopo 75 anni non è ancora noto come sia morto Zorko Ščuka, alla cui memoria il partito Fratelli d’Italia vorrebbe rendere omaggio con una «pietra d’inciampo». Certo è solamente il fatto che Ščuka sia stato visto per l’ultima volta dai suoi cari nel maggio del 1945. Alla fine del secondo conflitto mondiale gli appartenenti al Dipartimento per la Protezione della nazione cercarono l’agronomo nato a Trieste nel 1912 nella sua abitazione e lo portarono al carcere di Trieste e da lì a Ljubljana. Solamente a metà degli anni ‘90 la defunta figlia, Marija Ščuka Kerže, ha ritrovato nell’archivio di Ljubljana il fascicolo di detenzione del padre con un’annotazione a matita: liquidato. Non è noto dove sia stato ucciso Ščuka e per quale ragione. Durante il fascismo Ščuka fu attivo nelle associazioni slovene giovanili e collaborò con Tigr. Per questo motivo venne giudicato a dicembre del 1941 nel secondo processo triestino: mentre nel corso degli interrogatori descrisse minuziosamente agli inquisitori l’attività illegale, successivamente ritrattò tutto. A processo fu prima condannato a morte. Nel corso della notte a lui, Dorče Sardoč, Lavo Čermelj e Franc Kavs il massimo edittale della pena fu commutato in ergastolo, indi Ščuka fu condotto assieme a Čermelj all’isola d’Elba, da dove fece ritorno nel 1944. Fuggì successivamente in Svizzera per fare ritorno a Trieste alla fine della guerra. Sono plausibili due spiegazioni: il Dipartimento per la Protezione della nazione ha eliminato Ščuka o a causa del comportamento tenuto nel corso del secondo processo di Trieste o per la presunta collaborazione con i servizi segreti britannici. P. V. (Primorski dnevnik, 9. 2. 2020)
da SLOVIT
La maggioranza di governo ha presentato una proposta di nuova legge elettorale che non piace a tutti Dopo 75 anni non è ancora noto come sia morto Zorko Ščuka, alla cui memoria il partito Fratelli d’Italia vorrebbe rendere omaggio con una «pietra d’inciampo». Certo è solamente il fatto che Ščuka sia stato visto per l’ultima volta dai suoi cari nel maggio del 1945. Alla fine del secondo conflitto mondiale gli appartenenti al Dipartimento per la Protezione della nazione cercarono l’agronomo nato a Trieste nel 1912 nella sua abitazione e lo portarono al carcere di Trieste e da lì a Ljubljana. Solamente a metà degli anni ‘90 la defunta figlia, Marija Ščuka Kerže, ha ritrovato nell’archivio di Ljubljana il fascicolo di detenzione del padre con un’annotazione a matita: liquidato. Non è noto dove sia stato ucciso Ščuka e per quale ragione. Durante il fascismo Ščuka fu attivo nelle associazioni slovene giovanili e collaborò con Tigr. Per questo motivo venne giudicato a dicembre del 1941 nel secondo processo triestino: mentre nel corso degli interrogatori descrisse minuziosamente agli inquisitori l’attività illegale, successivamente ritrattò tutto. A processo fu prima condannato a morte. Nel corso della notte a lui, Dorče Sardoč, Lavo Čermelj e Franc Kavs il massimo edittale della pena fu commutato in ergastolo, indi Ščuka fu condotto assieme a Čermelj all’isola d’Elba, da dove fece ritorno nel 1944. Fuggì successivamente in Svizzera per fare ritorno a Trieste alla fine della guerra. Sono plausibili due spiegazioni: il Dipartimento per la Protezione della nazione ha eliminato Ščuka o a causa del comportamento tenuto nel corso del secondo processo di Trieste o per la presunta collaborazione con i servizi segreti britannici. P. V. (Primorski dnevnik, 9. 2. 2020)
da SLOVIT
CHI ERA ZORKO ŠČUKA
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