21 mag 2014

Il conte Andrea Asquini,l'autonomista amico di Giacomo Casanova


Personaggi che han fatto la storia del Friuli

"Voi sul Friul" , ovvero Sguardi sul Friuli ,Pogledi na Furlanijo,è il titolo della rubrica nata dalla collaborazione tra Novi Matajur e la Patrie dal Friul (www.lapatriedalfriul.org),due testate che raccontano la nostra terra,utilizzando le lingue proprie di questa terra,ormai per fortuna,non più luogo di confine,ma cuore d'Europa.Un modo per raccontarsi e conoscersi meglio e ridurre le distanze tra le due lingue che,seppur vicine,hanno ancora molto da scoprire una dall'altra.
                                             


Il conte Andrea Asquini,un "Robin Hood" friulano,amico di Giacomo Casanova."Uno dei primi autonomisti friulani,e infatti Venezia lo riteneva molto pericoloso!":così Pierluigi Visintin descrive il conte Andrea Asquin,o Asquini,nel suo libro Friuli e friulani nelle Historie da me vie di Giacomo Casanova.Un'affermazione causata forse dal fatto che sulla storia friulana non si è alzata ancora la tela,visto che sembrerebbe proprio che altri friulani si siano battuti per l'autonomia lungo i secoli.

MEMORIE" FRIULANE"
Ci interessa raccontare di quella figura che Visintin definisce un "Robin Hood" friulano,e che Casanova incontra ai Piombi,la famosa prigione di Venezia dove i due si ritrovano compagni di cella. Non pensate ad un uomo con un fisico da eroe:il conte Andrea Asquini,condannato alla prigione a vita con una sentenza del 20 settembre 1753 "aveva settant'anni e non riusciva nemmeno a muoversi per il fatto che aveva una pancia grossa e una gamba rotta da poco,aggiustata male " .


ACCUSE PESANTI
Ma cosa aveva combinato per essere stato condannato?
Asquini,nel Consiglio cittadino di Udine,difendeva i contadini dai nobili che volevano loro il diritto di voto nelle assemblee provinciali.
Visto che le pretese dei contadini erano una turbativa dell'ordine,i nobili avevano fatto ricorso al tribunale degli Inquisitori e quelli avevano ordinato  al conte Asquini di abbandonare  i suoi clienti.Il conte aveva risposto che le leggi della città gli permettevano di difendere la costituzione e si rifiutò di obbedire.Gli Inquisitori,allora,lo avevano fatto arrestare e rinchiudere ai Piombi.
Non era la prima volta che il conte aveva a che fare con gli Inquisitori:già nel 1744 aveva ricevuto una severa ammonizione dal tribunale per accuse che erano talmente pesanti da non crederci:ovvero da aver causato litigi tra nobili e feudatari,di aver istigato contese tra Parlamento e Contadinanza ,di aver accusato ingiustamente un cassiere della Contadinanza,di aver falsificato documenti pubblici...Un accanimento,scrive Visintin"che ci fa pensare fosse un uomo di fiato e di azione e che la sua opera cercasse di ottenere più autonomia,di liberarsi dal controllo stretto di Venezia".

CHE CARATTERE!
Casanova-che conosceva bene gli uomini-lo ritiene una persona onesta,tanto da confidargli i suoi piani per fuggire dai Piombi.Unico difetto,era avaro:"non riuscirà mai a sradicare l'avarizia",scrive Casanova.
A conferma del carattere forte del conte,stte anni dopo l'evasione di Casanova,anche Asquini riuscì a scappare,il 10 gennaio 1762,e non sarà più ripreso dai veneziani.Secondo il professor Sergio Comelli i suoi discendenti sarebbero i conti Asquini di Fagagna,produttori di Picolit.

*Articolo tratto interamente dal Novi Matajur del 14 maggio 2014  precedentemente pubblicato a firma di Dree Venier sul n°4 dell'aprile 2009 dalla "Patrie del Friul".

http://novimatajur.it/

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