- 2 ago 2014 - 15:00Pravica to je ta od lisice ano od ukića, ki to šlo krest klabasice ta-h Jürinavin kar ony so bili šly miši dölo na Ravanco. Apertura percorso con la favola della volpe e del lupo che andarono a rubare le salsicce dagli Jùrinavi.
31 lug 2014
Pravica od lisïce anu ukića tu-w Oračićo / Il Belvedere racconta una favola Resia/Rezija
30 lug 2014
Srečanje treh Slovenij/Incontro delle tre Slovenie/Incuintri des trê Sloveniis/Treffen der drei Slowenien
3 avgust -3 agosto 2014
10.00 - Svete Višarje/Monte Lussari/Mont Sante di Lussari/Luschariberg
Na Svetih Višarjah se bo odvijalo že 26. Srečanje treh Slovenij. Ob 10.30 bo predavanje; ob 12.00 bo slovesna sv. maša; ob 13.00 bo na ploščadi za cerkvijo kratek kulturni program.
Sul Monte Lussari si svolgerà la 26. edizione dell’Incontro delle tre Slovenie. Alle 10.30 ci sarà una conferenza; alle 12.00 una santa Messa; alle 13.00 un breve programma culturale sullo spiazzo dietro la chiesa.
Insom la Mont Sante di Lussari a inmanein la 26. edizion dal Incuintri des trê Sloveniis,. Aes 10.30 e sarà une conference; aes 12.00 una Sante Messe; aes 13.00 un curt program culturâ tal plaçâl daûr la glesie.
Auf dem Luschariberg wird das 26. Treffen der drei Slowenien organisiert. Um 10.30 Uhr wird ein Vortrag gehalten; um 12.00 wird die heilige Messe gefeiert; um 13.00 wird ein kurzes Kulturprogramm auf dem Platz hinter der Kirche stattfinden.http://www.kdajkam.eu/srecanje-treh-slovenijincontro-delle-tre-slovenieincuintri-des-tre-sloveniistreffen-der-drei-slowenien/
29 lug 2014
Poezija-poesia
Terska dolina,
zemlja ki si rodila moje prednike,
zemlja zmeraj teptana,
kjer slovenski jezik ne zvoni več v mojih ušesih.
Sedaj se mi zdi,
da samo reka,ki teče iz Muške gore,
govori ta jezik meni drag.
Z veseljem se vračam v to zemljo,
kjer vse me spominja na tiste ljudi,
ki počivajo v tej preposti zemlji.
zemlja ki si rodila moje prednike,
zemlja zmeraj teptana,
kjer slovenski jezik ne zvoni več v mojih ušesih.
Sedaj se mi zdi,
da samo reka,ki teče iz Muške gore,
govori ta jezik meni drag.
Z veseljem se vračam v to zemljo,
kjer vse me spominja na tiste ljudi,
ki počivajo v tej preposti zemlji.
Val Torre (traduzione)
Val Torre,terra che hai generato i miei avi , terra da sempre calpestata,dove la lingua slovena non risuona più nelle mie orecchie.Ora mi pare ,che solo il fiume che scende dal Musi parli questa lingua a me cara.Ritorno con piacere qui,dove tutto mi ricorda quelle persone che riposano in quest' umile zolla.
E piove...piove anche nella Terska dolina...
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http://www.immaginidivertenti.org/tag/rana/page/3/ |
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www.slavorum.com |
Lo sapevi che...
È importante tenere allenato il cervello per non farlo invecchiare
Scoprite altre curiosità qui: http://bit.ly/1g04FGQ
Scoprite altre curiosità qui: http://bit.ly/1g04FGQ
28 lug 2014
Resia, terra di arrotini / Rezija, dežela brusarjev
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Stolvizza-Solbica foto dal dom |
Le zecche e la Malattia di Lyme
Oggi a Rai regionale FVG il prof.Ruscio, primario di ematologia dell'ospedale civile di San Daniele, ha parlato della malattia di Lyme e della sua diffusìone in FVG.
In Friuli Venezia Giulia le zecche sono diffuse nelle zone montane (Carnia,Val del Torre,Val Canale,Carso ) umide ed ombrose.
Precauzione da avere per chi va in montagna:
- vestirsi il più possibile : no pantaloncini,no torso nudo,non sedersi sull'erba
- prediligere il colore bianco : le zecche ne sono attratte ed ispezionando gli abiti sono più visibili
- non camminare nell'erba alta,ma preferire i sentieri
- cambiarsi d'abito e fare la doccia dopo la passeggiata
- ispezionare attentamente il corpo
- i repellenti sono tossici ,eventualmente metterlo sui vestiti
Se si è stati punti da una zecca
- rimuovere l'insetto usando un'apposita pinzetta ( fare una manovra come fa il carpentiere per togliere un chiodo )
- non schiacciare o rompere la zecca
- non usare olio,alcool od altro ,perchè in tal caso la zecca rigurgita il veleno
- osservare la zona della puntura per vedere se si arrossa,in tal caso andare dal medico
- fare le analisi dopo 6 settimane se la zona non si arrossa
- non prendere antibiotici senza consiglio medico
- non recarsi al Pronto Soccorso
Le zecche sono più frequenti se l'inverno è stato piovoso e mite.
Non aver paura di andare in montagna,se si seguono questi consigli non ci saranno problemi.
immagine da http://www.gmdb.it/rosandra/zecche.htm
In Friuli Venezia Giulia le zecche sono diffuse nelle zone montane (Carnia,Val del Torre,Val Canale,Carso ) umide ed ombrose.
Precauzione da avere per chi va in montagna:
- vestirsi il più possibile : no pantaloncini,no torso nudo,non sedersi sull'erba
- prediligere il colore bianco : le zecche ne sono attratte ed ispezionando gli abiti sono più visibili
- non camminare nell'erba alta,ma preferire i sentieri
- cambiarsi d'abito e fare la doccia dopo la passeggiata
- ispezionare attentamente il corpo
- i repellenti sono tossici ,eventualmente metterlo sui vestiti
Se si è stati punti da una zecca
- rimuovere l'insetto usando un'apposita pinzetta ( fare una manovra come fa il carpentiere per togliere un chiodo )
- non schiacciare o rompere la zecca
- non usare olio,alcool od altro ,perchè in tal caso la zecca rigurgita il veleno
- osservare la zona della puntura per vedere se si arrossa,in tal caso andare dal medico
- fare le analisi dopo 6 settimane se la zona non si arrossa
- non prendere antibiotici senza consiglio medico
- non recarsi al Pronto Soccorso
Le zecche sono più frequenti se l'inverno è stato piovoso e mite.
Non aver paura di andare in montagna,se si seguono questi consigli non ci saranno problemi.
per saperne di più vai qui :http://www.sconfini.eu/Medicina/zecche-la-diffusione-delle-malattie.html
La malattia di Lyme
La malattia di Lyme è un'infezione batterica che può essere trasmesso a persone dal morso di un cervo zecca infetta. Le zecche ottenere i batteri dopo nutrendosi del sangue di un piccolo mammifero o uccello che è stato infettato. Un cervo zecca infetta deve essere attaccato a te abbastanza a lungo per essere pieno di sangue per trasmettere la malattia di Lyme.
Quali sono i sintomi della malattia di Lyme?
In genere circa due settimane dopo una puntura di zecca, una eruzione cutanea rossa circolare si sviluppa intorno alla sede del morso. Essa può essere accompagnata da febbre, brividi, mal di testa e affaticamento. Se non vengono diagnosticati e trattati in questa fase, i sintomi possono risolvere da soli. Poche settimane più tardi, si può sviluppare diverse eruzioni cutanee rosso tondo, febbre, o di Lyme meningite, che è un'infezione del liquido spinale da parte dei batteri di Lyme. L'infezione del ginocchio o dell'anca può verificarsi mesi dopo. Se trattati in una di queste fasi, l'infezione è completamente curabile.
Cosa devo fare se scopro una zecca attaccato?
Utilizzare le pinzette per afferrare attentamente la zecca il più vicino alla pelle possibile. Estrarla delicatamente con un movimento lento e costante perché si desidera estrarre l'intera zecca, compresa la sua testa. La sede del morso può essere rossa e pruriginosa, mentre la zecca è attaccata a causa di una reazione allergica alla saliva della zecca. Tenete d'occhio il sito della puntura di zecca per i prossimi due o tre settimane per vedere se si sviluppa un rash. Se lo fai sviluppare una eruzione cutanea, consultare il medico.
Non dovrei vedere il mio medico se soffro di una puntura di zecca?
Non hai bisogno di vedere regolarmente il medico per ogni morso di zecca. Meno della metà della popolazione di zecche dei cervi locale trasporta la malattia di Lyme e zecche sono inefficienti a trasmettere, il che rende le possibilità di essere infettati piuttosto basso. Se il sito morso diventa rosso, doloroso, o gonfia consultare il medico per determinare se è stato infettato con altri batteri.
fonte dal web
26 lug 2014
Gold blog in net - parade
Ho ricevuto un premio da net-parade l'award blog gold : grazie ai miei visitatori .
http://www.net-parade.it/attestato_riconoscimento.aspx?sito=bardo-lusevera-news.blogspot.com&t=11
http://www.net-parade.it/attestato_riconoscimento.aspx?sito=bardo-lusevera-news.blogspot.com&t=11
25 lug 2014
GLI SLAVI DEL FRIULI di Izmail Ivanovic Sreznevskij
3 continuazione
( dagli appunti di viaggio del professore di slavistica Izmail I.Sreznevskij del 1841)
Le case -hiše
Gli "Slovegni" (val Torre e Natisone) fanno le case (hiše) di pietra,che sono ancora più povere di quelle dei Resiani,benchè siano dello stesso stile. E' "ricco" quel contadino che,oltre alla cucina,possiede un'altra stanza (izba),la camera da letto (tjamara za spat) ed una cantina (klijet),(zahljev).
Qualche casa è adorna di un balcone (pojòu).Le stalle sono nel cortile (hljev za žvino).Il cortile spesso non è recinto e separato da quello del vicino se non da un mucchio di letame:i recinti sono molto rari.Nel labirinto dei sentieri che si intrecciano nei cortili dei paesetti ci si può facilmente smarrire-più d'una volta mi è toccato di chiedere che mi mostrassero la via per uscirne ed andare in questo o quel villaggio.Non ci sono affatto strade.
I lavori
"Ohimè ,questi Schiavi! Vivono come ladri e senza una strada che entri od esca dai loro paesi!" mi disse in Friulano,descrivendomi quei poveri " Slovegni ".Si scordava naturalmente che anch'essi nel piano vivevano così,or non è molto.
Le grandi famiglie si mantengono unite,senza che i figli e le figlie sposati si separino dai genitori.Tutti lavorano,senza distinzione,come in Resia,fin che hanno la forza.A me è capitato di vedere,sopra un onte,delle ragazze con le scuri,intente ad estrarre con gran fatica radici d'alberi dalla terra in mezzo alle rocce;dovevano portare da loro stesse quelle "legna" fino da basso ed alle loro case;ma lavoravano allegramente scherzavano e cantavano le loro canzoni,tutte coperte di sudore in quella inumana fatica.Ristettero per un minuto o due,piene di sudore,e ci indicarono la strada,poi,dopo averci augurato buon viaggio,ripresero a lavorare.
A S.Pietro ho veduto donne porre l'arco sopra un ripostiglio da loro edificato come bravi muratori .Non è raro vedere i maschi affaccendarsi in cucina oppure alla filatura del lino.Ma nonostante la miseria,non ho veduto che pochissimi mendicanti,forse perchè,secondo la loro antichissima tradizione,i parenti anche più remoti provvedono ai poveri dando loro un tetto se non l'hanno.Inoltre lo "Slovegn" si vergogna di mendicare:non così ho notato fra i Friulani,i quali,sia grandi che piccini,sono susbito pronti a domandare "per amore di Dio".
L'agricoltura ed i campi si trovano in condizioni pietose. Il mais è il prodotto principale, ma dov'esso non può crescere,seminano l'avena ,il miglio e più spesso la segala.I pochi campi più fortunati possono essere dissodati dall'aratro (plug) e rotti dall'erpice (grèba ) : vi attaccano cavalli e muli oppure buoi e vacche.I campi di lino (lyn ) sono coltivati con gran diligenza.Hanno orti ( zagraje ) per le ortaglie e frutteti
(vaàrti),nelle vicinanze dei villaggi,con castagni , meli ,fichi,peri,e ciliegi.
La selvaggina è abbastanza abbondante sui monti :il lupo,la volpe,il cervo ed il capriolo non si sono ancora trasferiti in quelle zone. Con una speciale rete (strjetka )le donne stesse danno la caccia alla volpe;però non è loro concesso il diritto di cacciare il cervo e il capriolo,benchè se l'occasione si presentasse esse sarebbero capaci di attaccarli senza la benchè minima paura.
Le case -hiše
Gli "Slovegni" (val Torre e Natisone) fanno le case (hiše) di pietra,che sono ancora più povere di quelle dei Resiani,benchè siano dello stesso stile. E' "ricco" quel contadino che,oltre alla cucina,possiede un'altra stanza (izba),la camera da letto (tjamara za spat) ed una cantina (klijet),(zahljev).
Qualche casa è adorna di un balcone (pojòu).Le stalle sono nel cortile (hljev za žvino).Il cortile spesso non è recinto e separato da quello del vicino se non da un mucchio di letame:i recinti sono molto rari.Nel labirinto dei sentieri che si intrecciano nei cortili dei paesetti ci si può facilmente smarrire-più d'una volta mi è toccato di chiedere che mi mostrassero la via per uscirne ed andare in questo o quel villaggio.Non ci sono affatto strade.
I lavori
"Ohimè ,questi Schiavi! Vivono come ladri e senza una strada che entri od esca dai loro paesi!" mi disse in Friulano,descrivendomi quei poveri " Slovegni ".Si scordava naturalmente che anch'essi nel piano vivevano così,or non è molto.
Le grandi famiglie si mantengono unite,senza che i figli e le figlie sposati si separino dai genitori.Tutti lavorano,senza distinzione,come in Resia,fin che hanno la forza.A me è capitato di vedere,sopra un onte,delle ragazze con le scuri,intente ad estrarre con gran fatica radici d'alberi dalla terra in mezzo alle rocce;dovevano portare da loro stesse quelle "legna" fino da basso ed alle loro case;ma lavoravano allegramente scherzavano e cantavano le loro canzoni,tutte coperte di sudore in quella inumana fatica.Ristettero per un minuto o due,piene di sudore,e ci indicarono la strada,poi,dopo averci augurato buon viaggio,ripresero a lavorare.
A S.Pietro ho veduto donne porre l'arco sopra un ripostiglio da loro edificato come bravi muratori .Non è raro vedere i maschi affaccendarsi in cucina oppure alla filatura del lino.Ma nonostante la miseria,non ho veduto che pochissimi mendicanti,forse perchè,secondo la loro antichissima tradizione,i parenti anche più remoti provvedono ai poveri dando loro un tetto se non l'hanno.Inoltre lo "Slovegn" si vergogna di mendicare:non così ho notato fra i Friulani,i quali,sia grandi che piccini,sono susbito pronti a domandare "per amore di Dio".
L'agricoltura ed i campi si trovano in condizioni pietose. Il mais è il prodotto principale, ma dov'esso non può crescere,seminano l'avena ,il miglio e più spesso la segala.I pochi campi più fortunati possono essere dissodati dall'aratro (plug) e rotti dall'erpice (grèba ) : vi attaccano cavalli e muli oppure buoi e vacche.I campi di lino (lyn ) sono coltivati con gran diligenza.Hanno orti ( zagraje ) per le ortaglie e frutteti
(vaàrti),nelle vicinanze dei villaggi,con castagni , meli ,fichi,peri,e ciliegi.
La selvaggina è abbastanza abbondante sui monti :il lupo,la volpe,il cervo ed il capriolo non si sono ancora trasferiti in quelle zone. Con una speciale rete (strjetka )le donne stesse danno la caccia alla volpe;però non è loro concesso il diritto di cacciare il cervo e il capriolo,benchè se l'occasione si presentasse esse sarebbero capaci di attaccarli senza la benchè minima paura.
Conoscere gli stati confinanti con il Friuli :la Carinzia
La Carinzia (in tedesco Kärnten, in sloveno Koroška, in bavarese Karntn,) è il più meridionale dei nove stati (Bundesländer) dell'Austria.
Geografia
Consiste principalmente di un bacino all'interno delle Alpi, nel quale le Alpi carniche delimitano il confine meridionale con l'Italia (province di Belluno in Veneto e di Udine in Friuli-Venezia Giulia) e la Slovenia (regioni Bassa Stiria/Štajerska, Carinzia/Koroška e Alta Carniola/Gorenjska). La catena dei Tauri la separa dal Salisburghese a nord. A est troviamo il land della Stiria, mentre a ovest la Carinzia forma una valle continua con il Tirolo orientale (Osttirol) (parte del Tirolo). È conosciuta soprattutto per i suoi magnifici laghi. Il fiume principale della regione è la Drava(Drau).
La capitale è Klagenfurt, a cui si affianca un'unica altra città di una certa importanza, Villaco (Villach). Queste due città hanno in comune forti legami economici.
Lingua
La popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca con un unico (e facilmente individuabile) dialetto. Esiste anche una minoranza di madrelingua slovena, parlante vari dialetti sloveni del ceppo carinziano, pari a circa 15.000 - 40.000 persone, concentrate nel sud est della regione.
Storia
In epoca storica questa regione era abitata dai Paleoveneti e dai celti Carnii, da cui il nome della regione (difatti una parte di essa si trova in Italia col nome di Carnia). Il ducato di Carinzia fece storicamente parte del Sacro Romano Impero sino alla sua dissoluzione nel 1806, divenendo poi un territorio della corona sotto l'Impero asburgico.
Censimento in Carinzia nel 2001 Percentuale della popolazione di lingua slovena | |
---|---|
██ 5–10 %
██ 10–20 %
██ 20–30 %
██ >30 %
|
Con la dissoluzione dell'Impero dopo la Prima guerra mondiale e dopo il tentativo jugoslavo di annettere la regione con la forza nel 1919, un plebiscito nelle zone meridionali del Land, svoltosi il 10 ottobre 1920, sotto il controllo della Società delle Nazioni, sancì la volontà della Carinzia di appartenere all'Austria. Nel 1945, alla fine del secondo conflitto mondiale, per la seconda volta gli jugoslavi tentarono l'annessione della parte meridionale della regione, ma, dopo un altro plebiscito che ebbe lo stesso esito, dovettero ugualmente rinunciare.
Amministrazione
La Carinzia è suddivisa in otto distretti e due città statutarie. Di seguito l'elenco dei distretti con la sigla della targa e il numero corrispondente alla cartina.
Città statutarie
- Klagenfurt K
- Villaco (Villach) VI
Distretti
- Spittal an der Drau SP
- Hermagor HE
- Villach-Land VL
- Feldkirchen FE
- Klagenfurt-Land KL
- Sankt Veit an der Glan SV
- Völkermarkt VK
- Wolfsberg WO
Planet Bardo
PLANET BARDO eventi in alta val TORЯЕ - Amici di Lusevera ha aggiunto 2 nuove foto all'album Un piccolo spazio è un grande spazio.
Scritto di Michele Obit - Illustrazioni di Fausto Gonzales
Carlo invita immediatamente Fausto: troviamo un tavolo, vai a prendere il materiale, ti metti qui da qualche parte. E’ così che si fa, che andrebbe fatto. Un piccolo spazio è un grande spazio, majhen prostor je velik prostor. Dieci minuti dopo Fausto è lì, le cuffiette alle orecchie, un foglio davanti che non è già più bianco e non è ancora disegno, ma lo diventerà.
La biblioteca di Ter (Pradielis) è chiusa. Da una finestra - dove c'è un grande cartello con la scritta biblioteca, anche se in un modo che non attira molto l'attenzione - scorgo alcuni libri: il Compendio statistico del Friuli Venezia Giulia edizione 1991, un'edizione del Codice civile, un libro su Saddam scritto da Magdi Allam (non l'ho mai sopportato, questo Allam, quasi quasi Saddam mi stava più simpatico), le poesie di Dino Menichini, che era di Stupizza, comune di Pulfero, una storia della filosofia, un libro di Maurizio Costanzo. C'è, dentro, una porta aperta, e allora mi immagino altre stanze, immagino che oltre le stanze ci sia un tunnel che passi sotto le montagne e colleghi questa biblioteca con un'altra biblioteca, e quest'ultima con un'altra ancora, e così via, e che insomma la biblioteca di Ter sia il punto di arrivo di un sistema di biblioteche che si scambiano i libri tra di loro. Solo così, del resto, riesco a concepire come nella biblioteca di Ter ci possa essere un libro di Maurizio Costanzo.https://www.facebook.com/planetbardo
23 lug 2014
Naredimo kope sena - Jainich - Berda 2014 - Facciamo i covoni di fieno
GRAZIE ROMEO per questo magnifico video che ci mostra le vecchie tradizioni delle Valli del Natisone con le canzoni in sloveno .
HVALA ROMEO za ta krasni video ki nam prikaže stare tradicije Nadiških dolin z slovenskimi pesmi.
22 lug 2014
Eventi Bardo -Lusevera
Kakor ste videli skupnost BARDO-LUSEVERA je organizirala za ta teden kulturne , umetniške prireditve in praznik emigranta.
VI ASPETTIAMO - VAS ČAKAMO !!!
IL FAGIOLO FIORINA E LO STAK NELL’ELENCO UFFICIALE DEI PRODOTTI TRADIZIONALI
Il Decreto 5 giugno 2014 – Quattordicesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali riporta due prodotti tipici del territorio di Lusevera, il fagiolo rampicante fiorina e lo stak, che sono entrati a far parte dell’elenco dei prodotti tradizionali agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Il riconoscimento nasce dopo un percorso di studio e valorizzazione portato avanti da diverse istituzioni assieme agli agricoltori ed ai ristoratori locali.
Da alcuni anni infatti il Comune di Lusevera, il Parco naturale delle Prealpi Giulie e l’organizzazione agricola Kmečka Zveza stanno attuando un progetto volto a recuperare la coltivazione e l’uso di questi prodotti al fine di favorire la conoscenza e la valorizzazione del territorio assieme alla creazione di piccole economie locali.
“Questo – ha affermato il sindaco di Lusevera Guido Marchiol - è un ulteriore importante riconoscimento della specialità dell’alta val Torre ed è un attestato di merito a tutta la comunità che ha saputo preservare fino ad oggi le sue tradizioni, cultura e peculiarità. Ora dobbiamo continuare il percorso di valorizzazione del fagiolo fiorina e dello stak al fine di dare nuove possibilità di sviluppo turistico al territorio. Oltre al Parco Prealpi Giulie, un sentito ringraziamento va ai concittadini Marina Gelleni e Eros Vassalli per aver dato un fondamentale contributo all’iniziativa”.
Da alcuni anni infatti il Comune di Lusevera, il Parco naturale delle Prealpi Giulie e l’organizzazione agricola Kmečka Zveza stanno attuando un progetto volto a recuperare la coltivazione e l’uso di questi prodotti al fine di favorire la conoscenza e la valorizzazione del territorio assieme alla creazione di piccole economie locali.
“Questo – ha affermato il sindaco di Lusevera Guido Marchiol - è un ulteriore importante riconoscimento della specialità dell’alta val Torre ed è un attestato di merito a tutta la comunità che ha saputo preservare fino ad oggi le sue tradizioni, cultura e peculiarità. Ora dobbiamo continuare il percorso di valorizzazione del fagiolo fiorina e dello stak al fine di dare nuove possibilità di sviluppo turistico al territorio. Oltre al Parco Prealpi Giulie, un sentito ringraziamento va ai concittadini Marina Gelleni e Eros Vassalli per aver dato un fondamentale contributo all’iniziativa”.
PLANET BARDO 2014
Concerto di benvenuto agli artisti 21.07.2014 — presso Villanova Delle Grotte.
Concerto di benvenuto agli artisti 21.07.2014 — presso Villanova Delle Grotte.
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Elisa Iovele e Davide Tomazetig Chiesa di S.Floriano |
21 lug 2014
Terminata la 21esima edizione della Postaja/Stazione Topolò
Topolò è un piccolo paese tra le montagne della Nadiska dolina-Valli del Natisone.Il nome del borgo prende il nome dall'albero del pioppo,in sloveno Topol.Le casette sono diposte una vicina all'altra e sono separate solo da strette vie pedonali in selciato.La casa più caratteristica ,di origini medioevali,è la casa dell'izba a tre livelli con due stanze per piano .La prima stanza del piano rialzato,detta cucina nera (črna kuhinja),ha un focolare basso aperto e la bocca della stufa-forno chiamata "peč ".
E 'terminata ieri la 21° edizione di Stazione Topolò-Postaja Topolove.Il laboratorio artistico-culturale ha avuto la durata di 10 giorni con un successo strepitoso, infatti ci sono stati moltissimi visitatori (ieri più di 300).Stamane su Rai regione FVG ha parlato l'organizzatore Moreno Miorelli che si è dichiarato entusiasta anche dell'edizione 2014.Nel piccolo paesino di Topolò abitano 20 persone che dopo le titubanze del primo anno ora sono contenti ,perchè in 10 giorni il paesino si riempie di gente da ogni dove che alloggia nell'albergo diffuso e nelle case private.Molte case sono state ristrutturate con i fondi europei ,ma manca un bar o trattoria per poter offrire un ristoro ai turisti durante tutto l'anno.Quest'anno è venuta a Topolò anche la governatrice della nostra regione Debora Seracchiani che è rimasta entusiasta.
Planet Bardo: un incontro con l’arte, la musica e la cultura
Planet Bardo: un incontro con l’arte, la musica e la cultura.
“Un’esperienza di arricchimento spirituale”. Così il neo assessore alla cultura Zanussi ha definito il festival internazionale dell’arte Planet Bardo che prenderà avvio lunedì 21 luglio nella Terska dolina. Il cartellone di eventi prevede per quel giorno, alle ore 18.30, nella chiesa di Zavarh il concerto di benvenuto agli artisti della cantante Elisa Iovele e del polistrumentista Davide Tomasetig. Ospiti della quarta edizione di Planet Bardo saranno la belga Anne-Marie Letenre, il tarcentino Carlo Vidoni, gli sloveni Dea Volarič e Jože Šubič, la gemonese Maria Plos, il triestino Roberto Tigelli e l’austriaco Wolfgang Buchta. Novità dell’evento 2014 sarà la partecipazione del giornalista del Novi Matajur e poeta Miha Obit e del fumettista Fausto Gonzeles che, attraverso la parola e il disegno, descriveranno le proprie sensazioni durante il soggiorno in valle. Mercoledì 23 luglio Planet Bardo farà tappa nel capoluogo. Alle ore 18.30, presso l’area festeggiamenti Stolberg, Paolo Comuzzi proietterà alcuni filmati da lui realizzati e inerenti i paesaggi della val Torre e le interviste a Valenzio Culetto di Ter in merito alla transumanza in Kisalica e a Luigi Moderiano di Pleštišče sulla sua vita da emigrante. Subito dopo Sandrino Coos presenterà la sua ultima fatica letteraria “SFASCIO: Testimonianze dopo l’8 settembre 1943”. Si tratta di un’opera in tre volumi che descrive il periodo più difficile e cruento del secondo conflitto mondiale, dall’armistizio del 1943 al termine delle operazioni belliche, in Carnia, nelle valli del Torre, del Cornappo e del Natisone. Vengono prese in esame l’occupazione tedesca e cosacca e la lotta di liberazione, con particolare riguardo anche ai protagonisti civili di tale periodo. Di conseguenza i tre volumi sono una microstoria e propongono ai lettori fatti e dati poco conosciuti, ma utili a riempire vuoti nel complesso quadro della Resistenza. La serata culturale del mercoledì terminerà con il concerto dei Celtic Pixie, presenti tra gli artisti di Folkest 2014. Il gruppo è nato dall’idea di ricreare le tipiche atmosfere da “pub” di Irlanda, Bretagna, Scozia; da qui anche il nome riferito al tipo di musica (Celtic) abbinato a un dispettoso folletto del Devon (Pixie). Nati nell’estate del 2011 con Luca Pontel alla fisarmonica, Claudio Mucin al violino e Gigi Vecchione alla chitarra e bodhran, hanno poi visto l’inserimento di Marco Quas al flauto e dei whistles. Ha recentemente completato la formazione il contrabbasso di Andrea De Biasi. È infine previsto per sabato 26 luglio, alle ore 18.30, presso l’area Stolberg di Bardo l’evento clou della manifestazione: l’inaugurazione dell’esposizione con le opere realizzate dagli artisti nel corso della settimana. Oltre al direttore artistico Rocco Burtone sarà presente il coordinatore della manifestazione Dino Durigatto. A completamento della serata e della manifestazione, Lisa Toscani “darà voce” agli scritti di Miha Obit. (I.C.)
http://novimatajur.it/cultura/planet-bardo-un-incontro-con-larte-la-musica-e-la-cultura.html
http://novimatajur.it/cultura/planet-bardo-un-incontro-con-larte-la-musica-e-la-cultura.html
Bando di concorso per i progetti "senza confini" Austria
Nakupovalni center ATRIO v Beljaku je objavil razpis za nagrado iz svojega sklada za prihodnost. Po ustanovitvi sklada leta 2007 vsaki dve leti podeljuje 20.000 € vredno nagrado za alpsko-jadranske projekte. Pogoj je vključitev Koroške, Slovenije in Furlanije-Julijske krajine.
Prijave na razpis za leto 2015 so mogoče do 31. decembra 2014. Sodelujejo lahko javne ustanove, društva, šole, podjetja in zasebniki. Lani so prejeli nagrado za mednarodni projekt z naslovom „Kulturna dediščina naših sosedov“ Razvojna agencija Zgornje Gorenjske, Slovenska prosvetna zveza (SPZ) iz Celovca in „Carso nostro - Naš Kras“ v Repnu pri Trstu. fonte:http://www.slovenci.it/index.php/news/slo-news/17-avstrija/91-natecaj-za-projekte-senza-confini
Bando di Concorso per i progetti "senza confini" -traduzione
Il Centro commerciale ATRIO di Villaco ha pubblicato un bando di concorso per l'aggiudicazione del suo fondo per il futuro. Dopo la costituzione del fondo nell'anno 2.007 ogni 2 anni vengono destinate delle borse di studio del valore di 20.000 € come premio per i progetti dell'Alpe-Adria. La condizione è appartenere alla Carinzia, Slovenia e Friuli-Venezia Giulia.
Le partecipazioni al bando di concorso per il 2015 sono possibili fino al 31 dicembre 2014. Possono parteciparvi enti pubblici, associazioni, scuole, aziende e privati. L'anno scorso il premio è stato ricevuto per un progetto internazionale dal titolo "Il patrimonio culturale dei nostri vicini " dall'Agenzia di Sviluppo dell' Alta Carniola, dal SZP slovena di Klagenfurt e dal "Carso nostro - Naš Kras“ di Monrupino-Repen di Trieste.
20 lug 2014
Falciatori di Jainich e Berda 2014
Pubblicato il 19/lug/2014 da Romeo Trevisan
Il video vuole raccontare l'originalità di questa manifestazione dove tutti lavorano e fanno festa. Quest'anno, c'è stato l'aiuto dell'Agriturismo "La Casa delle Rondini" di Dughe e della "Trattoria da Walter" di Altana.Niente birretta fresca e nemmeno posti a sedere, ma tanto fieno sotto le natiche e tanta allegria.Cambio della Cameranza a Resia
Il Cameraro è un volontario che durante l'anno raccoglie fondi per la parrocchia,in cambio dell'offerta offre una "presa" di tabacco da fiuto.Dopo la Messa vengono svelati i nomi dei nuovi Camerari.
Questa tradizione l'ho vista anni fa alla sagra di San Antonio a Uccea-Učja.
Il 27 luglio si ripeterà questa tradizione in occasione della festa di Sant'Anna a Stolvizza di Resia-Solbica.
Mia nonna (Terska dolina) usava il tabacco da fiuto ( era usato solo dalle donne) ed aveva una scatolina di corteccia di betulla (brieza) .Da un ramo giovane , tolta la parte legnosa, veniva sagomata la scatolina con tanto di coperchio.Se conservata all'asciutto durava anni.
LA CAMERARIA -aggiornamento con altre notizie
Un’altra lezione che ci viene dallo stile di vita cristiana e di presenza comunitaria, proprio dei nostri vecchi, è reperibile nell’amorevole ed ammirevole cura che essi ebbero per l’amministrazione delle chiese, amministrazione chiamata a quei tempi «cameraria» e il «cameraro» era l’incaricato della gestione. La carica di cameraro era ambita nei nostri villaggi o paesi rurali, molto più che l’ufficio di sacrestano ai nostri giorni; l’investitura veniva data per elezione effettuata nella «vicìnia» la carica durava solo un anno. Compito del cameraro era riscuotere gli affitti dei campi e delle case di proprietà della chiesa, i livelli (canoni annui su terreni ceduti in godimento perpetuo), i legati (lasciti testamentari): tutti diritti che venivano assolti con prodotti agricoli come «formento, oglio», oppure in «contadi», cioè moneta corrente, registrando regolarmente ogni entrata e rilasciando la debita ricevuta. A ciò s’intervallano le uscite per spese di manutenzione della chiesa, culto, acquisti, retribuzioni, viaggi, incarichi, corrispondenza d’ufficio, contabilità ed altre voci. Scaduto l’anno della cameraria, i conti vengono pubblicati e votati in vicinia alla presenza di un notaio, scrivano o perito, il quale ne redige il resoconto che poi viene inoltrato con tutte le pezze giustificative in «filza» al revisore competente, il«Ragionato»; costui esamina la documentazione e poi la sottopone all’autorità competente (per Tricesimo al «Luogotenente della Patria del Friuli»), che emana il decreto di approvazione e determina le modalità per il saldo di eventuali pendenze, che dovevano solitamente essere pagate nello spazio di un mese, pena le «summarie esecutioni».
http://www.sanpelagio.it/pagine/storia4.html
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