31 dic 2014

Vivi la vita :poesia di Madre Teresa

Sono sempre bellissime le parole di Madre Teresa che ci riempiono il cuore!
Čudovite besede, Mati Tereza nam vedno odpre košček srca!

immagini libera da diritti


La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

Madre Teresa


HIMNA ŽIVLJENJA

Življenje je priložnost, izkoristi jo.
Življenje je lepo, občuduj ga.
Življenje je užitek, okušaj ga.
Življenje so sanje, uresniči jih.
Življenje je izziv, sprejmi ga.
Življenje je dolžnost, izpolni jo.
Življenje je igra, igraj jo.
Življenje je dragoceno, skrbi zanj.
Življenje je bogastvo, ohrani ga.
Življenje je ljubezen, uživaj jo.
Življenje je skrivnost, odkrij jo.
Življenje je obljuba, izpolni jo.
Življenje je žalost, premagaj jo.
Življenje je pesem, prepevaj jo.
Življenje je boj, sprejmi ga.
Življenje je pustolovščina, tvegaj jo.
Življenje je sreča, pridobi si jo.
Življenje je življenje, varuj ga.

Mati Terezija

Propositi per il nuovo anno,ecco i miei,scrivete i vostri.


Mancano poche ore alla fine di questo 2014.Tutto sommato a me è andata bene per quanto riguarda la salute e tutto il resto.Comunque io  da sempre non spreco,non faccio spese folli,mi accontento dell'indispensabile,ma non per mancanza di soldi ,ma per principio.



 I miei propositi per il 2015
 -Iniziare a mangiare meno,perchè sono ingrassata di qualche chiletto
-continuare a fare ginnastica di mantenimento
-essere più paziente con chi mi sta accanto (a volte è proprio difficile)
-pensare di più prima di parlare
-sorridere sempre
-lasciar perdere,ne vale la pena
-stare meno davanti al pc (se riuscirò a mantenere)

E i vostri propositi per il 2015 quali sono?
Non voglio invadere la vostra privacy,scrivete cose generiche.
Spero che qualcuno risponda,non offendetevi,ma sapete che io amo i commenti che danno vita al blog.
Grazie da  Olgica


30 dic 2014

Nell’anno nuovo con la koleda koledo

Una volta il giorno di Capodanno in Val Torre i bambini andavano di casa in casa per ricevere il "koledo".Questo era una "mancia" che consisteva in noci,nocciole,castagne,mele,solo più tardi caramelle ,uova o qualche monetina.

Questa usanza la troviamo anche a Resia, in Val Natisone, in Slovenia e in altri paesi di origine slovena.In Val Torre i bambini cantavano una filastrocca:
"koledo novo ljeto,Buoh nan dejte no dorò lieto".



koledniki di M.Gaspari (pittore sloveno)
Koledniki:i ragazzi che andavano il giorno di Capodanno a chiedere la "mancia"

Anche la Slavia si sta preparando a festeggiare la fine dell’anno vecchio e l’arrivo del 2015. Una delle tradizioni più antiche è la «koleda», la questua del periodo natalizio conosciuta in Slovenia e in tutto il mondo slavo. Un tempo il rito si svolgeva in tutti i paesi. Ora nelle Valli del Natisone è restato a Cicigolis di Pulfero, dove nell’ultima sera dell’anno (dalle ore 17.30) gli uomini del paese, portando una stella, intonando canti tradizionali, effettuano una questua di casa in casa. Al mattino (dalle 9.30) si svolge, invece, la koleda dei bambini. A Lusevera, nell’Alta val Torre, i bambini raccolgono la «Koleda» l’1 gennaio, mentre a Ugovizza, in Valcanale, lo fanno il 6 gennaio, nella solennità dell’Epifania. Il Capodanno sarà atteso nelle valli slovene del Friuli con veglioni nelle abitazioni e nei locali pubblici. Ormai è tradizione che gli appassionati della montagna si ritrovino a farsi gli auguri in vetta al Matajur. I membri della Planinska družina Benečije faranno il veglione nel loro rifugio «Dom na Matajure», mentre quelli della sottosezione Cai «Valnatisone» saliranno dal paese di Montemaggiore.

29 dic 2014

Ciaspolata notturna


VIDEO Monteaperta/Viškorša- Borgo di Sopra


Platischis-Platišče

Per chi non lo conosce, Platischis è un piccolo paesino che fa parte del comune di Taipana a 663 metri s.l.m. situato a ridosso del Parco Comunale del Gran Monte e Sorgenti del Natisone.
Molti lo ricorderanno per esservi nati ed aver passato l'infanzia, altri per avervi trascorso le vacanze, altri per piccole passeggiate e molti altri per mille altre ragioni.
Nel corso degli anni, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, il paese ha subito grossi mutamenti causati dall'emigrazione, dal terremoto del 1976 e dal cambiamento generazionale.
foto di Debora Sabbadini
Platischis-Platišče
i28 dicembre 2014
fonte:http://platiscanodoc.jimdo.com/

lez.15 - Sloveno/Aspetto verbale

L'aspetto verbale è la proprietà che definisce la durata nel tempo di un'azione. Se un'azione è delimitata nel tempo, cioè momentanea oppure inizio o conclusione di un'azione duratura, l'aspetto si dice perfettivo. Se per l'azione non è specificata la durata, o se l'azione perdura o si ripete, l'aspetto si dice imperfettivo.

aspetto perfettivoaspetto imperfettivo
azione momentaneadurata non specificata
inizio azionel'azione perdura
fine azionel'azione si ripete

Nella lingua italiana

Come nel latino, in italiano l'aspetto di una forma verbale è individuabile in due modi, o dal significato della frase, o dalla costruzione grammaticale della stessa. La costruzione grammaticale si esplicita solo nei tempi passati dell'indicativo. Per definire l'aspetto delle altre forme del verbo, fa fede il significato del contesto.
Per esempio, il verbo "guardare" al presente ed al futuro è sempre imperfettivo, perché non può denotare un'azione momentanea, per la quale bisognerà ricorrere ad altri verbi (scorgere, vedere) o perifrasi (iniziare a guardare, smettere di guardare). Nei tempi passati invece l'aspetto non è una questione di significato, dato che sono stati creati appositi tempi per definirlo. Se l'azione è perfettiva (istantanea, inizio o fine), si usa il passato remoto o il passato prossimo. Se l'azione è imperfettiva (indefinita, perdurante o ricorrente), si usa l'imperfetto: "guardai" e "ho visto" sono perfettivi (l'azione è stata momentanea), "guardavo" è imperfettivo (azione duratura).
Il verbo "vedere" è un altro esempio che mostra come l'aspetto dipende dalla costruzione della frase e dal tempo usato oppure da altre parole (verbi o avverbi) aggiunte per chiarire il concetto. Esempio dei vari modi per esprimere l'aspetto del verbo "vedere":
Aspetto perfettivoAspetto imperfettivo
Quando vedo un amico, lo saluto.
azione momentanea
La scritta si vede male.
durata indefinita
Comincio a vedere una soluzione.
inizio azione
Vorrei vedere il film.
durata definita, ma non istantanea
Ho visto abbastanza.
fine azione
Ho visto molti casi simili.
l'azione si ripete
La constatazione più importante che se ne deduce è che il verbo italiano può essere perfettivo o imperfettivo, dipende dal contesto e dal tempo grammaticale. Nella lingua slovena invece la maggior parte dei verbi ha un solo aspetto e quando lo si vuol cambiare bisogna utilizzare un altro vocabolo, solitamente un verbo derivato.

Nella lingua slovena

Le lingue slave (come anche varie lingue non indoeuropee) hanno risolto il problema dell'aspetto in modo diverso. Invece di affidarsi al significato del contesto o creare appositi tempi, queste lingue hanno sviluppato vocaboli diversi per le diverse situazioni possibili. Per le azioni perfettive vengono usati solo i verbi dall'aspetto perfettivo, i quali impongono il significato alla frase sia nel presente che nel passato. Lo stesso vale per quelle imperfettive. Per esempio:
italianosloveno
desidero "bere" il caffèželim piti kavo
desidero "finire di bere" il caffèželim popiti kavo
"bevo" (sto bevendo) il caffèpijem kavo
"bevo tutto" il caffèpopijem kavo
"bevevo" il caffèpil sem kavo
"bevvi" il caffèpopil sem kavo
"ho bevuto" il caffèpil sem kavo
"ho bevuto tutto" il caffèpopil sem kavo
Come si vede, le varie forme del verbo italiano si riducono a due sole possibilità nello sloveno: o si usa il verbo piti (bere) che è imperfettivo, oppure si usa il verbopopiti (bere fino in fondo) che è perfettivo.
Alcuni verbi possono essere perfettivi o imperfettivi, e il loro aspetto viene definito in base al significato della frase. Esempi:
  • Fant "je poslušal" stričev nasvet. (Il ragazzo diede ascolto al consiglio dello zio.) – azione istantanea, aspetto perfettivo
  • Fant "je rad poslušal" stričeve nasvete. (Il ragazzo ascoltava volentieri i consigli dello zio.) - azione di durata indefinita, aspetto imperfettivo
  • Takoj "sem fotografiral" razliko. (Ho fatto subito una foto della differenza.) – azione istantanea, aspetto perfettivo
  • "Fotografiral sem" samo podnevi. (Facevo foto solo di giorno.) – azione duratura, aspetto imperfettivo.

Derivazione dei verbi

Per creare i vocaboli necessari ai due aspetti, la lingua si è sviluppata come segue. Se il vocabolo di base era imperfettivo. venivano creati dei vocaboli perfettivi dal significato simile mediante prefissi, per esempio il citato piti diede popiti, izpiti. napiti (bere tutto, bere fino in fondo, abbeverare), oppure leteti (volare) diventòodleteti, prileteti, preleteti, izleteti (volare via, arrivare di volo, sorvolare, lasciare il nido).
Se il vocabolo di base era perfettivo, i nuovi vocaboli imperfettivi dal significato simile si svilupparono agendo sulla base del vocabolo, modificando i terminali di queste basi o aggiungendovi dei suffissi. Per esempio il verbo skočiti (fare un salto) ha mutato la base skoč- in skak- ottenendo skak-ati, skak-lja-ati, poskak-ova-ti(saltare continuamente, saltellare continuamente, saltare più volte) ed altri.
I verbi derivati sono certamente presenti anche in italiano, ma proprio a causa dell'aspetto verbale nella lingua slovena sono più numerosi, cioè i verbi di partenza possono sviluppare una maggiore quantità di verbi derivati. Ad esempio "scrivere" ha i derivati "descrivere, ascrivere, iscrivere, trascrivere, riscrivere, coscrivere", e il suo equivalente sloveno pisati ha i derivati opisati, pripisati, vpisati, prepisati, napisati, dopisati, odpisati, izpisati, popisati (descrivere, ascrivere [o aggiungere una postilla], iscrivere, trascrivere, compilare uno scritto [o corrispondere per posta con qualcuno], rispondere alla lettera, stralciare per iscritto, riempire con la scrittura [o censire]). Oltre a questi esistono per tutti anche le forme "allungate" che danno ai vocaboli il significato ripetitivo, cioè ad esempio opisovati significa "descrivere a lungo o più volte". Risultano così i derivati opisovati, pripisovati, vpisovati, prepisovati, dopisovati, odpisovati, izpisovati, popisovati.
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28 dic 2014

Il Friuli e l'accoglienza ai profughi


Come può accettare Papa Francesco di recarsi al Lussari, quando nella stessa area dove sono state raccolte le duemila cartoline che lo invitano al suantuario dei tre popoli si raccolgono firme contro l’accoglienza dei profughi a Tarvisio?
 Se lo chiede il direttore, mons. Marino Qualizza, nell’editoriale del quindicinale Dom del 30 novembre, per concludere che così la venuta del Papa con ogni probablità resterà solo un desiderio. «Sul Lussari – conclude – continueremo a pregare e incontrarci, affinché quel luogo speciale continui a diffondere amore, solidarietà e vi ci preghi sempre per la pace nel mondo».http://www.dom.it/papez-na-visarjah-je-zelja_il-papa-lussari-desiderio/
Gorizia :profughi  afgani lungo l'Isonzo
da google

Certo che spesso la nostra regione non fa una bella figura riguardo  l'accoglimento dei profughi : a Tarvisio firme contro i profughi,a Pontebba minacce di morte al Sindaco che vuole accoglierli,a Gorizia l'ordinanza antibivacco .Il sindaco vorrebbe  scaricarli a Udine,perchè ce ne sono meno che a Gorizia.Mamma mia,si fa la conta delle persone accolte!
A Nimis invece sono stati ospitati e il comune si è dato da fare per impegnarli nella manutenzione dei luoghi pubblici.
Negli anni passati anche il comune di Bardo/Lusevera ne ha accolto un bel gruppetto in alberghi,li ha scolarizzati nella lingua  italiana e non ci sono stati problemi di nessun genere.

Friuli , patria di emigranti che sono andati in tutto il mondo,ricordati che i profughi sono persone fuggite da chissà che situazioni.Anche a noi potrebbe succedere di dover fuggire! 
(guerre,attacchi,inquinamenti ,scoppi ecc) Non  ci porteranno via il lavoro ,accoglierli è un dovere civico e morale di ogni paese.
vedi questo sito :
http://piazzatraunikgorizia.blogspot.it/search?updated-min=2014-01-01T00:00:00Z&updated-max=2015-01-01T00:00:00Z&max-results=50


Distribuzione di minestra ai profughi del Friuli
da google



Letteratura slovena : le origini

Il più antico manoscritto redatto in lingua slovena risale al X sec. e consiste in un manoscritto contenente un'antica formula di confessione generale.E' noto sotto il nome di Brižinski spomeniki (Monumenti di Frisinga).Ma fino al sec.XVI non abbiamo delle opere degne di qualche rilievo.


Brižinski spomeniki (Monumenti di Frisinga)
Appena l'anno 1551 segna il vero inizio della letteratura slovena.Quell'anno uscì il primo libro stampato in lingua slovena del sacerdote protestante Primož Trubar (1508-1586) che viene considerato virtualmente il primo scrittore sloveno e che si distinse per le sue traduzioni di scritti religiosi (Bibbia ed altro).
Primož TrubarKatekizem (Catechismo), cui seguì Abecedarium(Abecedario )
   Il primo poeta (in ordine cronologico) è invece,Valentin Vodnik (1758-1819) che scrisse poesie liriche spesso d'intonazione allegra.Notevole è la sua ode Ilirja oživljena (Illirja reddiviva) scritta in onore di Napoleone I.

immagini da wikipedia -Licenza Creative Commons

fonte  del testo: Grammatica della lingua slovena di Nemec-casa ed.Lucchesi- 3 ed.1947

"Ritornerò per Natale", a Cividale il secondo film di Paolo Rojatti



rojattiSarà proiettato sabato 10 gennaio, alle 21, al teatro Ristori di Cividale il secondo film di Paolo Rojatti (già autore di ‘L’uomo di Stregna’) dal titolo ‘Ritornerò per Natale’. Il film, ambientato e girato nelle valli del Natisone, racconta la vita di una povera famiglia che, con il tempo, vede guastarsi il buon rapporto che c’era al suo interno. Gli attori protagonisti (Sergio Fon, Edda Duriavig e Matteo Osgnach) sono del luogo e non sono professionisti. Alle riprese, che sono durate complessivamente tre anni, ha collaborato Oddo Lesizza, che ha saputo trovare i luoghi adatti per ambientare la storia.
L’entrata alla proiezione è gratuita.

27 dic 2014

Piazza Traunik: L'ordinanza anti bivacco: ancora umiliazione e ver...

succede a Gorizia-se dogaja v Gorici!VERGOGNA-SRAMOTA!!!





Piazza Traunik: L'ordinanza anti bivacco: ancora umiliazione e ver...: Pubblichiamo l'appello del Forum Cultura di Gorizia : gli effetti dell'ordinanza del sindaco, l'azione deivolontari, le dom...

In Val Torre è arrivata la neve







Lusevera/Bardo
foto di Tatjana



Po cjeli Terski dolini pada snjeh.

In tutta la Val Torre sta nevicando.



Čezmejni koledar 2015 Calendario transfrontaliero

dal dom
Tudi za novo lieto 2015 so v Benečiji, Reziji in Kanalski dolini parparvli puno kolendarju. Tipajski in kobariški kamun ter zadruga Most so izdali čezkonfinski kolendar z liepimi fotografijami, ki ga ljudje v Benečiji in Posočju imajo zelo radi. Z veseljam ga obiesijo na zid ne samuo v svojih hišah pa tudi v pisarnah in drugih mestak, kjer dielajo. Koledar je dvojezičen, se pravi po italijansko in po slovensko. Označeni so prazniki in diela prosti dnevi naj v Italiji, naj v Sloveniji. Vsak miesac je liepa fotografija o teritoriju tipajskega kamuna al’ Posočja. Za nje do poskarbieli Maurizio Buttazzoni, Igor Baloh Parin in Jernej Bric.
»Želim, da bo leto 2015 za naše ljudi skupno onbzorje univerzalne solidarnosti,« se glasi voščilo tipajskega župana Claudia Grassata. »Prihajajoče leto naj bo prepleteno s pogumom, srečo in zadovoljstvom. Želim vam mirne božične praznike in srečno, zdravo ter veselja polno Novo leto 2015!« vošči kobariški župan Robert Kavčič.

Come ormai consolidata tradizione, la cooperativa Most in collaborazione con i comuni di Taipana e Kobarid ha edito l’unico calendario transfrontaliero. Si tratta di un calendario murale che ha il suo punto di forza nelle splendide fotografie di Maurizio Butazzoni, Igor Baloh Parin e Jernej Bric, che ritraggono scorci della valle del Cornappo e dell’alta valle dell’Isonzo.
 «L’augurio è che il 2015 sia per le nostre genti l’orizzonte comune di solidarietà universale», scrive il sindaco di Taipana, Claudio Grassato. «L’anno nuovo sia un intreccio di coraggio, felicità e soddisfazioni. Vi auguro serene festività natalizie e un felice, salutare e ricco di soddisfazioni anno nuovo 2015!», gli fa eco il collega di Kobarid, Robert Kavčič.
http://www.dom.it/cezmejni-koledar-2015_calendario-transfrontaliero/

immagine da Google





Persone da ricordare :don Arturo Blasutto e la sua via crucis


Persone nate nel Comune di Taipana/Tipana che si sono distinte per aver valorizzato la lingua  e cultura slovena .
Chiesetta della Ss.Trinità - Monteaperta/Viškorša
LA VIA CRUCIS di don Arturo Blasutto ( 1913- 1994)

"Naj vam bo lahna zemlja vaše Viškuorše" l'augurio di don Renzo Calligaro,parroco di Bardo-Lusevera ,al termine della lunga liturgia funebre è andato al di là della tradizionale formalità ed è stato sentito come richiesta di perdono e come preghiera perchè questo sacerdote umiliato e dimenticato dagli uomini riceva la ricompensa per la sua fedeltà a Cristo,alla sua gente e ai principi che dovrebbero animare ogni cristiano.
Gran parte della vita sacerdotale di don Arturo,infatti,è stata una via crucis di incomprensioni,solitudine,diffamazioni che lo hanno costretto appena 42enne a ritirarsi in silenzio nel paese natale,in seno alla propria famiglia,che da allora lo ha assistito e curato.

Don Arturo Blasutto era figlio di Anna De Bellis e di Giovanni che di mestiere faceva il muratore.Frequentate le scuole elementari, entrò in seminario e dopo il liceo e gli studi di teologia venne ordinato sacerdote il 19 luglio 1936 dall'arcivescovo mons.Giuseppe Nogara nel duomo di Udine.Celebrò la prima messa il 26 luglio a Monteaperta e fu mandato  come vicario ad Oseacco in sostituizione di don Valentino Birtig  nominato cappellano  a Mersino .Don Arturo seguì la prassi pastorale e continuò ad insegnare il catechismo e a predicare in dialetto resiano.
Scoppiò la seconda guerra mondiale,dal settembre 1944 in Val Resia c'era una formazione partigiana che faceva azioni contro la linea ferroviaria della Val Canale.Si dice che  offrì il suo aiuto e svolse la sua azione pastorale anche in mezzo ai partigiani ,perchè diceva che erano tutti figli di Dio.La fama e le calunnie che lo ritenevano collaborazionista dei partigiani del IX Corpus ebbero il sopravvento.Sopra la sua testa venne messa una taglia,fu ricercato ma,avvertito dalla sua gente,all'inizio del '45 lasciò Oseacco e si rifugiò presso i sacerdoti amici delle Valli del Natisone e poi a Monteaperta.
Finita la guerra nell'aprile del '46 ,fu nominato vicario a Liessa (Grimacco).Don Arturo  coerente con l'insegnamento della Chiesa riprese a predicare nel dialetto sloveno,ma fu preso di mira per le sue prediche in sloveno.In quei tempi c'era una campagna anticlericale ed antislovena contro i sacerdoti della Benecia.
Visti i continui attacchi,l'arcivescovo Nogara intervenne con una difesa  scritta :
"Nei giorni passati nella stampa nazionale e locale sono state lanciate accuse circa i sentimenti  e l'atteggiamento dei sacerdoti delle valli del Natisone quasi fossero avversi dell'Italia e favoreggiatori del comunismo.Tali accuse sono ingiuriose ed insane ,basta una sola considerazione per dimostrarlo.Tutti,anche quegli stessi giornali che li criticano,esaltano l'altissimo senso d'italianità di quelle popolazioni.Ora come potrebbe avvenire ciò se i sacerdoti fossero antiitaliani,dato che i fedeli lassù sono attaccatissimi alle loro chiese e ai loro sacerdoti?"
Don Arturo fu particolarmente preso di mira anche dalle accuse che provenivano da Resia,ma lui continuò la sua azione pastorale in collaborazione con gli altri sacerdoti sloveni della zona.
Nel 1950 ,su suggerimento dell'Arcivescovo Nogara ,insieme agli altri parroci sloveni firmò una lettera  inviata al Prefetto di Udine nella quale si ribadiva che "la popolazione di queste valli ha note di origine e una parlata dialettale slovena che fu sempre di pacifico uso",dichiarano che"siamo sempre stati i primi a dare ogni nostra attività perchè anche i problemi di queste valli abbiano soluzione anche nell'ambito nazionale italiano" e si augurano che "la vita di queste popolazioni e la nostra ,possa in base alla Costituzione ,svolgersi in piena libertà e nella più leale adesione alla Patria italiana,con rispetto della nostra parlata e della naturali esigenze sue e di vita religiosa e civile".
Questa lettera non bastò,calunnie ed accuse continuarono soprattutto contro don Arturo.I suoi superiori affidarono l'incarico di svolgere un'indagine sul suo operato a un sacerdote locale,ma non fu trovata nessuna conferma alle accuse mossegli.
Nonostante ciò nel 1955 don Arturo fu rimosso dal suo incarico.
Ancora oggi sono molti a chiedersi il perchè di questa decisione dell'autorità diocesana.Ci sono due possibili chiavi di lettura che possono essere fuse in una sola.
Alcuni avanzano l'idea che a causare il provvedimento fu un'interpretazione affrettata e distorta di una sua presa di posizione nei confronti di una persona responsabile dell'Azione cattolica;altri sostengono che la rimozione è da mettere in relazione con la vicenda di don Boldarino,il vicario di Cosizza che fu allontanato per i suoi collegamenti con gruppi nazionalisti della zona:si è voluto così intervenire sugli estremi di due posizioni come se i loro principi e finalità potessero essere messe sullo stesso piano.Quanto le accuse fossero infondate e strumentali lo rivela la testimonianza di un sacerdote delle valli che,in un memoriale inviato all'arcivescovo Zaffonato nel 1957 dai sacerdoti della zona,affermava che il brigadiere dei carabinieri di Clodig aveva dichiarato:
"Se don Blasutto di Liessa parlasse italiano,non avrebbe nessuna accusa".
Una tipica vicenda da "Gladio nostrano"
Il 25 novembre 1955 don Arturo si ritirò a casa sua.Rifiutò un sussidio inviatogli dall'arcivescovo:voleva giustizia,non elemosina.
In famiglia e in alcuni amici trovò conforto ed assistenza.Celebrava la messa nella chiesa parrocchiale senza il suono delle campane.Qualche tempo dopo gli fu negato di celebrare in chiesa.
Non si abbattè;continuò nel silenzio e nella preghiera la sua via crucis.
Negli ultimi anni della sua vita si adoperò perchè fosse ripresa l'antica tradizione del bacio delle croci presso la chiesa della Santissima Trinità di Monteaperta.Invitò i sacerdoti e le comunità della zona e delle valli dell'Isonzo con le loro croci.
E' un'iniziativa che ha preceduto in qualche modo l'incontro dei tre popoli che si svolge a turno nelle diocesi di Udine,Lubiana e Klagenfurt.
In una lettera scriveva che :
" la mia gente guarda alla chiesa della Ss.Trinità come i Magi alla stella cometa che li ha condotti al Presepio".
Il 26 luglio 1986 celebrò con gioia il suo 50° anniversario della sua prima messa attorniato da parenti e da due sacerdoti nativi di Monteaperta :don Luigi e don Celeste Blasutto.
il bacio delle croci
Monteaperta

M.D.J. da Dom 1994

fonte:http://www.lintver.it/storia-personaggi-arturoblasutto.html
immagine di Pierinut da http://it.wikipedia.org/wiki/Monteaperta#mediaviewer/File:Chiesa_Monteaperta.JPG
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BREZ MEJ, una storia di confine ita

Alan Cecutti ha intrapreso un cammino controcorrente per sviluppare un progetto in uno dei punti più disagiati e difficili del territorio montano friulano. Una sfida per la quale a 25 anni ha lasciato un lavoro sicuro in azienda per aprire un agriturismo a Prossenicco. Un film presentato alla 62ma edizione del Trento Film Festival
fonte http://www.balcanicaucaso.org/Media/Multimedia/Brez-Mej-una-storia-di-confine

26 dic 2014

Pravljica v rezijanskem narečju/favola in resiano

S-prehodi;Tv Koper
Domača pesnica in pisateljica Silvana Paletti  je povedala eno izmed številnih pravljic, ki so nastale v Reziji. Ta govori o starem volku, ki je v zimskih dneh počival na skali in opazoval pastirja s čredo ovac. Upal je, da bo dobil kaj za pod zob, a zaradi starosti in slabovidnosti ostane lačnih ust.

La scrittrice e poetessa resiana Silvana Paletti  ci ha raccontato una delle innumerevoli favole di Resia.Questa parla di un vecchio lupo che riposava in inverno su una roccia mentre osservava un pastore  che pascolava  il suo gregge .Sperava di trovare qualcosa da mettere sotto i denti,ma a causa della vecchiaia e della vista poco acuta rimase a bocca asciutta.
Brava Silvana!!!

Oggi è la festa dell'Indipendenza ed unità in Slovenia

26 dicembre 1990

I nostri vicini di casa,gli Sloveni,oggi festeggiano una data che cambiato la loro storia: la festa dell'Indipendenza e dell' unità.Infatti Il 26 dicembre 1990 furono comunicati i risultati ufficiali del referendum della secessione dalla Jugoslavija.


24 dic 2014

Oggi Babbo Natale arriva a Pradielis/Ter



Un'altra bella iniziativa nella Terska dolina/Alta Val Torre, peccato che ci siano pochi bambini!

Oggi 24 dicembre alle ore 16 a Pradielis al centro Lemgo arriva BABBO NATALE che portera' un dono ai bambini dai zero agli undici anni residenti nel Comune di Lusevera presenti alla festa.


23 dic 2014

Božična maša po slovensko Messa di Natale in sloveno

Za Božič se bojo cierkva po naših vaseh napunle vierniku, tudi takih ki na gredo v cierku celuo lieto. Vsierode bojo molili lepuo parpravjene in zbrane svete maše. Sevieda je liepa navada iti k maši ponoči. V farni cierkvi v Špietru bo 24. dičemberja ob 22. uri  sveta maša po slovensko, ki jo bo molu msgr. Marino Qualizza. Vierniki, ki vsako saboto hodijo k maši po slovensko v Špietru, so se parpravili, de bojo pieli tradicionalne božične piesmi. Vse te druge maše bojo po italijansko. Ob 23. uri bo tradicionalna maša v landarsi jami. Pounočnice bojo v Briščah, na Liesah, v Podutani, v Špietru in v Sauodnji. V terskih dolinah bojo maše o punoci v Subidu, v Tipani, v Platiščah, v Viškuoši in v Bardu. V Reziji bo maša ob 10.30 na Solbici in opunoči na Ravanci. V Kanalski dolini bojo svete maše o punoči v farnih cierkvah v Ukvah, v Žabnicah in na Trbižu. Božič je narlieuši praznik v cielim lietu. Tudi Benečija se je oblikla za guod. V cierkvah, hišah in po vaseh so postavili lepe jaslica, lepe prežepije, oflokali so smriekice, paržgali so vsierode luči vsieh farb, ki migajo.

Anche quest’anno la notte di Natale i fedeli della Benecia potranno accogliere il bambino Gesù pregando e cantando nella lingua materna. Infatti il 24 dicembre alle ore 22 mons. Marino Qualizza presiederà la santa messa in sloveno nella chiesa parrocchiale di San Pietro al Natisone. La celebrazione sarà accompagnata dai canti natalizi tradizionali delle Valli del Natisone. I fedeli che ogni sabato partecipano alla messa in sloveno a San Pietro li hanno provati per diverse settimane.

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