28 giu 2015

PLATISCHIS – PLATIŠČA



 Anche la «Zdravljica» per la Forestale

Il 23 maggio è stato scoperto il monumento restaurato dal Comune, Crup e Forestale Il canto di «Zdravljica», l’inno sloveno di France Prešeren, proposto dai coristi forestali di «Voci della foresta», ha caratterizzato, sabato 23 maggio a Platischis, la cerimonia di inaugurazione del restaurato monumento al Corpo forestale, manufatto realizzato nel 1951 dai giovani della splendida frazione di Taipana. «Proporre questo canto, subito dopo l’inno forestale e quello nazionale “Fratelli d’Italia”, è stata una scelta naturale – ha spiegato il comandante della stazione forestale di Attimis,Giovanni Marassi – a dimostrazione che, impegnati a far rispettare l’ambiente, siamo tenuti anche al rispetto di quanti lo abitano, compresa la componente etnica slovena». Erano da poco suonate le campane a festa e padre Biju, frate della congregazione vallombrosiana di san Gualberto, patrono dei forestali, benediva il manufatto, unica espressione in Friuli nei confronti di un corpo militare che più di altri è impegnato a dialogare con i cittadini. «Siamo saliti a Platischis – ha esordito Marassi, nelle vesti anche di cerimoniere – per esprimere sentimenti di vicinanza del Corpo forestale regionale verso le popolazioni del territorio, per assicurare loro un sempre maggiore impegno, improntato a professionalità, competenza e spirito di servizio, qualità che ci contraddistinguono». Neppure il maltempo ha ostacolato l’affluenza di un numeroso pubblico che ha fatto ala al sindaco di Taipana, Claudio Grassato, al vice Elio Berra, agli assessori Alan Cecutti e Maurizio Marconi, all’assessore provinciale Marco Quai, all’assessore di Faedis Simone Grando, all’esponente regionale dell’associazione forestali d’Italia Marvi Poletto, nel contorno dell’aprezzato coro «Voci della foresta», diretto dal maestro Marco Scrignaro. Una cerimonia perfetta per scandire il trinomio «tutori-ambiente-popolazione». Pochi in Italia, unico in Friuli, il monumento al Corpo forestale, realizzato a Platischis, ha il sapore di un attestato per una istituzione che da sempre ha coniugato lo specifico mandato operativo al rapporto diretto con quanti popolano il territorio, in particolare con quanti dal bosco traggono sostentamento. Immancabile il ringraziamento agli autori materiali del recupero del manufatto, finanziato dall’associazione Forestali d’Italia, con una menzione particolare nei confronti di Franco Santese, storico comandante forestale della stazione di Attimis, che, nel dopoterremoto, provvide a sue spese ad un primo recupero del monumento. Oggi l’aquila che campeggia la stele gode anche di un tocco di classe, ad opera dell’artista locale Luigino Moderiano.

Gianpiero Carniato (Dom,31.5,2015)

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