29 apr 2016

Qui il terremoto continua da 40 anni


Nel quarantesimo del terremoto, che il 6 maggio del 1976 (con replica il successivo 15 settembre) devastò l’area montana e collinare della nostra regione, come in ogni anniversario del sisma, l’accento viene posto sul cosiddetto «modello Friuli», cioè sul processo che ha permesso in una quindicina di anni la ricostruzione degli insediamenti colpiti. Ancora una volta si dirà come, grazie alla solidarietà dell’Italia intera e dei Paesi vicini e lontani, di un’ampia delega amministrativa ai Comuni, il territorio sia risorto – i paesi «dov’erano e com’erano» – e alla ricostruzione sia stato coniugato lo sviluppo economico e sociale, tanto da fare del Friuli una delle regioni più progredite dell’Italia e dell’Europa. Questo tuttavia vale solo per l’area collinare, che è effettivamente cresciuta all’inverosimile, tanto da risultare ai vertici del reddito pro capite. L’area montana, infatti, ha avuto sì i paesi ricostruiti, ma è letteralmente crollata dal punto di vista demografico, sociale ed economico. Valli del Natisone e del Torre – la nostra Benečija – nonché Resia ne sono, purtroppo, l’esempio più eclatante e triste. Case e chiese sono state ricostruite ancor più belle di prima, ma sono restate vuote. Come sono abbandonati i capannoni delle attività industriali sorte negli anni Ottanta del secolo scorso. Lentamente la popolazione se n’è andata e continua ad andarsene alla volta della città, della pianura e della collina. Piaccia o non piaccia, la prima ipotesi, fatta da tecnici americani, di concentrare la popolazione dell’area terremotata in una «nuova Udine» alle spalle del capoluogo, all’epoca sdegnosamente rigettata, in quarant’anni ha trovato riscontro nei fatti. «Purtroppo un terremoto etnico, economico, culturale e sociale ancora imperversa nella nostra Benečija. Il numero delle persone nei nostri paesi scende sempre più velocemente e ora abbiamo case ristrutturate, ma vuote. Il nostro territorio, bonificato attraverso molti secoli dai nostri avi con grande impegno e fatica, ora è abbandonato ai rovi e alla boscaglia», scrisse il compianto don Emilio Cencig, da suo osservatorio di Tribil Superiore, sul Dom nel decimo anniversario del sisma, nel 1986. Figurarsi cosa scriverebbe ora. Più che «modello Friuli» da esportare, dunque, per quanto ci riguarda si dovrebbe scrivere di esempio da non seguire. (M. Z.) continua in sloveno ...
http://www.dom.it/spoznali-smo-solidarnost_qui-il-terremoto-continua-da-40-anni/

Lo sviluppo dalla legge di tutela - Iz zaščitnega zakona tudi razvoj

Un bilancio positivo sull’utilizzo delle risorse pubbliche previste dalla legge di tutela della minoranza slovena e destinate allo sviluppo dei territori dei comuni della provincia di Udine compresi nelle Comunità montane del Canal del Ferro – Val Canale, Valli del Torre e Valli del Natisone è stato tracciato il 26 aprile nel corso del quarto incontro del ciclo organizzato dalla SKGZ (Unione economica e culturale slovena) «Il futuro nelle nostre mani». Nel confronto, moderato da Livio Semolič nella casa della cultura slovena di San Pietro al Natisone, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, è stato dettagliato l’utilizzo delle risorse che derivano dall’articolo 21 della legge 38/2001 di tutela della minoranza linguistica slovena della regione FVG, integrato dall’articolo 20 della legge regionale 26/2007.
Per la Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, Michele Coren ha evidenziato che a decorrere dal 2010 sono stati spesi su base annua 1.979.117,00 euro, dei quali più della metà (1.151.517,00) per opere pubbliche e la restante porzione per interventi a favore delle piccole e medie imprese (737.599,00) e per opere pubbliche nei settori del Commercio e del Turismo (90.000,00). Quanto alla Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, le risorse complessive, pari a 1.698.396,00 euro, vedono una prevalenza di interventi per opere pubbliche (648.919,00 euro, pari al 38%) seguiti da 398.862,00 euro per interventi a favore delle Piccole e Medie Imprese (PMI) e dalla somma di altre voci (650.615,00) destinate a iniziative a favore delle associazioni culturali slovene locali e dei Comuni per interventi culturali e turistici e interventi di restauro delle facciate dei centri storici.
Torrenti ha espresso apprezzamento in particolare per le risorse destinate alle PMI, osservando che queste possono costituire un moltiplicatore di sviluppo. Per quanto riguarda gli aspetti suscettibili di miglioramento, nel corso del dibattito è emersa l’opportunità di superare una certa parcellizzazione della spesa nell’ottica di sfruttare pienamente le opportunità di risorse pubbliche che derivano, oltre che dalle norme di tutela, come ha ricordato Semolič, dall’Interreg V-A Italia-Slovenia e dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Inoltre, le associazioni slovene si sono ripromesse di “trovare sintesi per una migliore collaborazione”, come ha suggerito il presidente di SKGZ Rudi Pavsič, e “l’esempio – secondo Pavsič – dev’essere dato da SKGZ e SSO (Confederazione delle organizzazioni slovene)”, per la quale è intervenuto nell’incontro il presidente, Walter Bandelj. Tutti d’accordo sulla necessità di una gestione trasparente dei fondi.
L’assessore regionale ha rassicurato i sodalizi sloveni sulla transizione dalle Comunità montane alle Unioni Territoriali Intercomunali (UTI), che potrà essere delicata all’inizio, ma che in prospettiva potrà offrire nuove opportunità per accrescere gli ambiti effettivi di tutela, anche sotto il profilo linguistico. Unanime favore è stato espresso a tale proposito per la previsione di varare il Centro regionale di interpretariato, mentre Coren ha sottolineato la novità rappresentata dalla modulistica interamente bilingue utilizzata per i bandi emanati dalla Comunità del Torre, Natisone e Collio sui fondi de minimis  destinati alle PMI.
In generale i rappresentanti delle associazioni hanno insistito sulla necessità di evitare che le risorse previste per la minoranza siano stornate su interventi impropri, ma soprattutto hanno chiesto di porre in atto quelle misure che consentano agli sloveni delle Valli di rimanere forza propulsiva sul territorio. La risposta strategica, è stato evidenziato nel dibattito, va ricercata nella Macroregione Alpina, l’unica che preveda investimenti sulle connessioni, e non solo sulle strutture, del territorio montano.
Al confronto, che ha chiuso il ciclo di incontri tematici promosso dalla SKGZ, era presente in sala anche il sindaco di San Pietro al Natisone Mariano Zufferli. (ARC/PPH/EP)
V sklopu srečanj SKGZ na temo “Naša prihodnost v naših rokah” je v Slovenskem kulturnem domu vŠpietru 26. aprila potekalo srečanje o razvojnih možnosti, ki jih omogoča 21. člen zakona št. 38/2001. Govorili so deželni odbornik za kulturo, šport in solidarnost Gianni Torrenti, in funkcionar na Gorski skupnosti Ter, Nadiža, Brda Michele Coren. Alessandro Oman, ki bi moral zastopati Gorsko skupnost za Guminsko, Železno dolino in Kanalsko dolino, je poslal pisni referat. Povezoval je deželni tajnik SKGZ Livio Semolič.

Belle case e paesi ma case vuote !

           

Monte Santo di Lussari - Svete Višarje

28 apr 2016

Uscito il Dom del 30 aprile - Ne prezrite v Domu 30. aprila

Nel numero del 30 aprile, il quindicinale Dom dedica l’apertura al 40° del terremoto, che nel 1976 devastò anche la Slavia friulana e Resia e offre una riflessione su come in questi luoghi il tanto decantato modello Friuli non si sia realizzato. Lo dimostra lo stato di abbandono e lo spopolamento progressivo del territorio. In primo piano testimonianze di persone che hanno vissuto il sisma del 1976 e le varie iniziative organizzate nelle valli del Natisone e del Torre e in Val Resia per ricordare il sisma.
Anche la valle dell’Isonzo in Slovenia, anch’essa colpita dal terremoto di 40 anni fa, ricorderà attraverso varie iniziative l’anniversario.L’editoriale, firmato dal direttore, mons. Marino Qualizza, mette in primo piano la solidarietà che è stata vero motore della ricostruzione e della rinascita dopo il terremoto del 1976.
La pagina dedicata alla vita religiosa evidenzia l’esortazione di papa Francesco, espressa in occasione della sua recente visita a Lesbo, a focalizzare l’attenzione sulla grave crisi umanitaria. Vi si accosta l’appello dei vescovi del nordest che contro la chiusura dei confini europei per fermare l’arrivo dei profughi invocano strumenti umanitari e non barriere.
All’interno del giornale due eventi di rilievo in ambito religioso: domenica 8 maggio il pellegrinaggio delle foranie delle valli del Natisone a Castelmonte e sabato 14 la raccolta degli indumenti usati indetta dalla Caritas diocesana.
Quattordici sindaci delle valli del Natisone e del Torre hanno sottoscritto un documento in cui devolvono le quote dei fondi destinate ai Comuni per le opere pubbliche, in base all’art. 21 della legge 38/2001 per permettere la conclusione dei lavori di ristrutturazione della scuola bilingue a San Pietro al Natisone e un avvio regolare dell’anno scolastico. Un significativo atto di solidarietà e speranza assunto in tempi difficili di crisi economica anche per i Comuni.
Ricordiamo che l’Istituto comprensivo bilingue di San Pietro con la classe prima della scuola primaria ha partecipato lo scorso 19 aprle ai festeggiamenti per il 70° anniversario delle scuole slovene in Italia.
La riforma delle autonomie locali resta ancora incompiuta e genera forti malumori nelle valli del Natisone. È quanto è emerso dal recente incontro con l’assessore regionale alle autonomie locali, Paolo Panontin, che, organizzato dalla lista civica, ha avuto luogo a San Pietro. Per ora nell’Uti del Natisone sono entrati a fare parte i Comuni di Savogna e Stregna, mentre gli altri attendono la sentenza del Tar del prossimo 26 maggio.
È motivo di orgoglio per la comunità slovena vedere riconosciuto dalla vicina Slovenia l’operato di suoi esponenti. Martedì 26 aprile il presidente sloveno Borut Pahor ha conferito la medaglia al merito tra gli altri a Giorgio Banchig, tra i soci fondatori dell’editrice Most che pubblica il Dom, di cui per lunghi anni è stato caporedattore.
A Platischis nelle valli del Torre è stata razziata la chiesa, chiusa da due anni perché inagibile. Sono stati rubati arredi sacri risalenti al 1800. A Montemaggiore di Taipana/Brezje sono stati festeggiati i 104 anni di nonna Maria Sturma.
In Valcanale a Valbruna progettano un’area giochi per bambini. In Val Resia a Stolvizza è atteso l’intervento di riqualificazione di borgo Les.
La pagina dello sport evidenzia gli appuntamenti sportivi che nei primi due weekend di maggio animeranno le valli del Natisone e l’impegno profuso nella Slavia friulana per accogliere il Giro d’Italia. In primo piano il manifesto gigantesco con cui a Ponte San Quirino le valli salutano il Giro. Peccato però che la lingua slovena sia quasi assente. Da qui l’appello a mettere in luce le radici culturali e linguistiche slovene in questa preziosa occasione di rilancio turistico ed economico per il territorio.continua in sloveno qui 

Medaglia al merito a Giorgio Banchig - Giorgio Banchig prejel medaljo RS za zasluge

È motivo di orgoglio per la comunità slovena vedere riconosciuto dalla vicina Slovenia l’operato di suoi esponenti. Martedì 26 aprile il presidente sloveno Borut Pahor ha conferito la medaglia al merito tra gli altri a Giorgio Banchig, tra i soci fondatori dell’editrice Most che pubblica il Dom, di cui per lunghi anni è stato caporedattore.
Predsednik Republike Slovenije Borut Pahor je 26. aprila na slovesnosti v Predsedniški palači vročil državna odlikovanja medalje za zasluge. Za prizadevno delo za ohranitev slovenskega jezika, kulture in zavesti je medaljo za zasluge prejel Giorgio Banchig, novinar, publicist, zgodovinar, dolgoletni urednik mesečnika oziroma štirinajstdnevnika Dom ter vsestranski kulturni delavec, ki velja za enega najboljših poznavalcev zgodovine Benečije. Predsedniku republike je v zahvali za prejeto odlikovanje izrazil globoko hvaležnost za to prizanje, ki ga je sprva presenetilo, saj je svoje delovanje smatral kot dolžnost do maternega jezika in slovenske kulture, in ni deloval zaradi odlikovanj. “Poznavanje lastne zgodovine je pravica, ki se je še posebej zavedaš, če si odrinjen na obrobje,” je bilo bilo izhodišče delovanja Giorgia Banchiga, ki je s svojim delom in delovanjem trajno zaznamoval prisotnost Slovencev v Benečiji.
Za neomajno prizadevnost pri delu v dobrobit zamejskih Slovencev v Italiji ter za krepitev njihove narodne in jezikovne zavesti je medaljo za zasluge prejel Drago Štoka, tržaški odvetnik, ki je s svojim javnim delovanjem začel že kot študent, svojo globoko zakoreninjenost v slovenstvu ter zavzetost za nacionalno emancipacijo in enakopravnost Slovencev v Italiji pa je izpričeval skozi celotno kulturno, publicistično in družbenopolitično kariero. Na današnji slovesnosti je izrazil zadovoljstvo, da je nagrajena zvestoba maternemu jeziku in koreninam, zvestoba zemlji in tradiciji, zvestoba slovenskemu narodu – “in prav zvestoba je vrednota brez katere naš narod ne bi obstal v svoji zgodovini.”

Medalje za zasluge so prejeli še goriški podjetnik Marjan Terpin, dopisnica RTV Slovenije iz FJK Mirjam Muženič, Karl Gadany, Gernot Kocher in Alojz Kos.

Nuovo direttivo dell’ICS di S. Pietro-Novo vodstvo ISK v Špietru

L’Istituto per la cultura slovena ha un nuovo consiglio di amministrazione. Nell’assemblea del 27 maggio a San Pietro al Natisone sono stati eletti Giorgio Banchig, Larissa Borghese, Luisa Cher, Davide Clodig, Živa Gruden, Luciano Lister, Luigia Negro, Sandro Quaglia, Loretta Primosig, Riccardo Ruttar e Margherita Trusgnach. Il nuovo collegio dei revisori è composto, invece, da Sandra Manzini, Michele Qualizza e Lucia Trusgnach. Il neoletto consiglio di amministrazione si riunirà mercoledì 3 maggio per eleggere il presidente. Bruna Dorbolò, che è stata al vertice dell’istituzione fin dalla fondazione il 7 dicembre 2006, questa volta non si è ricandidata. L’Istituto per la cultura slovena è stato costituito dagli sloveni della Valcanale, di Resia, delle Valli del Torre e del Natisone con lo scopo di promuovere, diffondere e valorizzare la lingua, la storia e la cultura della comunità slovena della provincia di Udine nonché l’affermazione della sua identità, coordinando le iniziative culturali su tutto il territorio provinciale dove vivono gli sloveni, valorizzando i legami con altre comunità linguistiche.

Inštitut za slovensko kulturo ima novo vodstvo, ki so ga izvolili v sredo, 27. aprila, na občnem zboru, ki je potekal v slovenskem kulturnim domu v Špietru. Sestavlja ga 11 članov in sicer Giorgio Banchig, Larissa Borghese, Luisa Cher, Davide Clodig, Živa Gruden, Luciano Lister, Luigia Negro, Sandro Quaglia, Loretta Primosig, Riccardo Ruttar in Margherita Trusgnach. V nadzornim odboru so pa Sandra Manzini, Michele Qualizza in Lucia Trusgnach. Inštitut za slovensko kulturo je kulturna in raziskovalna institucija slovenske narodne skupnosti v Italiji. Novi upravni odbor se bo stestal v sredo, 3. maja, da bi izvolil predsednika. Inštitutu je od ustanovitve 7. decembra 2006 vseskozi presedovala Bruna Dorbolò, ki pa tokrat ni kandidirala. Inštitut za slovensko kulturo promovira, širi in vrednoti jezik, zgodovino in kulturo ter identiteto slovenske skupnosti s posebno pozornostjo na videnski pokrajini, kjer koordinira tudi kulturne pobude. Obenem povezuje skupnost s slovenskimi in furlanskimi oz. italijanskimi sosedi ter z drugimi manjšinami.
http://www.dom.it/novo-vodstvo-isk-v-spietru_nuovo-direttivo-dellics-di-s-pietro/

27 apr 2016

14 sindaci per la scuola bilingue

La scuola bilingue di San Pietro al Natisone/Špietar ha superato abbondantemente ogni migliore aspettativa da quando, nel 1984, ha aperto i battenti ad un manipolo di scolaretti i cui genitori hanno avuto il coraggio e la lungimiranza di tentare un esperimento socialmente e culturalmente così innovativo per questo territorio soggetto per oltre un secolo ad una pressante italianizzazione forzata. E pensare che il riconoscimento della nostra comunità come appartenente alla minoranza linguistica slovena in Italia doveva ancora avvenire 15 anni dopo con la legge 482 del 1999 e confermata dalla L. 38/2001. Solo quest’ultima ha permesso alla scuola bilingue di ottenere la patente di «statale» con i conseguenti diritti e doveri. Avrebbe dovuto avere, anche di fatto non solo giuridicamente, lo status di una qualsiasi istituzione scolastica italiana. Perché «italiana» è a tutti gli effetti ma con una specificità in più. Nel marzo del 2010 lo stabile che l’ospitava era stato definito non agibile per non essere antisismico e i circa 280 alunni sono distribuiti qua e là. Per fortuna o, piuttosto, per l’impegno di molti c’è la fondata speranza che col prossimo anno scolastico questa grande famiglia ora dispersa si ritrovi sotto lo stesso tetto nei locali ristrutturati in viale Azzida. La via crucis pare alla fine, con l’aiuto di diversi Cirenei e la spinta costante espressa dalle famiglie e dalla organizzazioni slovene. Carenze finanziarie, burocrazia, inghippi di diversa natura han segnato il lungo percorso, ma ora siamo in dirittura d’arrivo. Speriamo venga superato l’inghippo del CIPE che ha congelato il finanziamento previsto, dopo che la Regione ha stanziato 140 mila euro come contributo straordinario. Ma per completare i lavori manca ancora altro. E qui interviene, in modo imprevisto ed encomiabile, un fatto che, personalmente mi ha fatto gridare al miracolo. Il sindaco di San Pietro, Mariano Zufferli, nell’incontro che ha voluto con me e Luigia Negro, quali presidenti provinciali delle organizzazioni di raccolta Sso e Skgz, ha posto sul tavolo un documento. Vi si legge. tra l’altro: «Considerato che l’Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno – italiano… svolge il servizio scolastico per l’ambito territoriale delle Valli del Torre e Valli del Natisone oltre ad altri comuni limitrofi, permettendo ai cittadini che lo desiderano l’accesso scolastico al modello di insegnamento bilingue sloveno-italiano. Preso atto che l’Istituto … è l’unica scuola della Provincia avente caratteristiche bilingui (sloveno-italiano) svolgendo un ruolo insostituibile sul territorio. Considerate le vicende collegate alla sicurezza… i lavori di ristrutturazione. Ritenuto urgente e necessario prevedere adeguati investimenti… Chiedono che le quote dei fondi di cui all’art.21 della Legge 38/2001 eventualmente destinata ai comuni delle opere pubbliche venga destinata al Comune di S. Pietro per le necessità… per permettere un avvio regolare dell’anno scolastico. Il preventivo di spesa è di 210.000,00 euro». La cosa bella, che mi ha dato una sferzata di speranza e una visione prospettica di un futuro migliore per la nostra comunità slovena, è stato leggere l’elenco dei 14 sindaci sottoscrittori di questa richiesta indirizzata al commissario straordinario della Comunità montana. Sappiamo come ora per ogni amministrazione comunale rinunciare anche a spiccioli sia una scelta difficile e sapere che San Pietro ha stanziato 20 mila euro del suo bud-get per le finalità dette sopra, fa pensare che esista ancora qualche angelo che dal paradiso scende a dare man forte alla buona volontà di qualcuno. Ci sono tutti, nel seguente ordine: Drenchia, Faedis, Grimacco, Lusevera, Nimis, Prepotto, Pulfero, San Leonardo, San Pietro, Savogna, Stregna, Taipana, Torreano e Attimis. È indubbio che questo sia un segno di un nuovo senso di collaborazione e corresponsabilità nella gestione della questione slovena. (Riccardo Ruttar)
http://www.dom.it/14-sindaci-per-la-scuola-bilingue_14-zupanov-v-prid-dvojezicni-soli/

Pazza primavera - Velazim nora

da https://www.facebook.com/Grotte-di-Villanova-148566898587114/?fref=photo

LOKIJA

Kar to 
re boe orko
anu snieh
u se tae,
ali kar dež
u se ulije ta
na snieh,
na se stori
lokja,ke na 
souse
lieposti snea
odnese


NEVISCHIO

Quando è più caldo
e la neve si scioglie,
o quando la pioggia
cade sulla neve,
si forma il nevischio
che porta via tutta 
la bellezza della neve

dal calendario del Centro ricerche culturali di Bardo-Lusevera

26 apr 2016

Resia ricorda il terremoto - Rezija se spominja na potres

Anche Resia si appresta a ricordare il quarantesimo del terremoto del 1976. Il programma predisposto dal Comune inizierà il 6 maggio con una santa messa, una commemorazione e un concerto a Prato. Le manifestazioni proseguiranno, poi, fino al 15 settembre.
Te rozajonski kumün zdila vëdët, da za spomanot 40 lit od te dwa zadnja möćna potresa, ki sta bila lëta 1976, so parvïdinane već rači. W petek, 6 dnuw moja, na ne 7 or zvëčara ta-na Ravanci tu-w carkvi bo ta sveta miša, komemoracjun ano koncert, za spomanot wse rejnike ki so wmorli tu-w potreso. W saböto, 7 dnuw moja, na ne 10 pojütrë tu-w Pöjo blizo Bile Protezione civile comunale bo pokazala, kako so ma dëlet, ko jë potres aliboj slaba ura. Tu-w Osajoni na ne 5 populdnë bo oğono pa kazanjë litratöw ano na ne 6 populdnë tu-w carkvi bo pa taa sveta miša. Rüdi iti din ano rüdi tu-w Osajoni na ne 8 zvečara bo fiaccolata dardo ta-na Njüvi ano spet nozëd. W nadëjo 8 dnuw moja na ne 3 populdnë tu-w Pöjo blizo Bile, tu-w ki bojo tinde, bo oğono ano bo na vïdanjë kazanjë »Resia: Prima, Durante, Dopo«. Wse ise rëči parvïdinane bojo norëd za spomanot potresa bojo zarobjane 15 dnuw setembarja na ne 11 pojütrë tu-w Osajoni. Wsi so poklïcani ledet. (s.q.)

24 apr 2016

25 APRILE festa della Liberazione

25 Aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita.
(Enzo Biagi)



 “Monumento in memoria alle donne della Resistenza friulana” che è stato collocato a Udine in Piazzale Cavedalis di fronte all'Istituto Zanon.

monumento alla Resistenza a Udine
P.le XXVI Luglio opera dell'architetto Gino Valle

23 apr 2016

Le rogazioni di San Marco

da Slomedia
archivio
Valli del Natisone
Nella ricorrenza di San Marco, anche quest’anno il 25 aprile nelle Valli del Natisone si terranno le tradizionali processioni rogazionali a Mersino, Rodda, Montemaggiore/Matajur, Tercimonte, Cosizza e Oborza.Si tratta di una festa di speranza, gli abitanti chiedono a Dio di proteggere le persone e il loro lavoro, in particolare quello nel campo e nel bosco.
Kot tradicionalno bodo v ponedeljek, 25. aprila, tudi letos procesije sv. Marka, med katerimi se prepevajo litanije vseh svetnikov (ali moli rožni venec) in se blagoslavlja polja Gospodu v zahvalo za vse, kar nam daje v vsakdanjem življenju. Na Tarčmunu bo procesija krenila ob 8. uri od cerkve skoze vasi Jelina, Mašera, Garbrovica, Polava, Čeplešišče in se nato ponovno vrnila k cerkvi, kjer se bo slavje zaključilo s sveto mašo. V Matajurju se procesija začne pred cerkvijo ob 9. uri in gre skozi vasi Barca, Gorenje in Dolenje Pečnije, Starmico, Ložac ter spet v Matajur, kjer bo sledila sveta maša. Nato domače društvo poskrbi za kosilo in veselo srečanje med ljudmi. V Roncu pripravijo procesijo vaščani, ki se ob 9. uri zberejo pri cerkvi sv. Lenarta v Ošjaku. Šli bodo skozi Butera, Tuomac, kjer bo sveta maša ob 9.30, nato proti Vodnjaku do Bizonte, kjer se bo slavje zaključilo s krožnikom pašte in veselim druženjem. V Marsinu se procesija prične ob 9. uri pri cerkvi v Dolenjem koncu, šla bo skozi Pocero in Gorenji konec do cerkvice sv. Lovrenca, kjer bo ob 11. uri sveta maša. Procesija se nato zaključi pri Obalah, kjer bo v stari mlekarnici na voljo kaj za pod zob. V Kozici se bo procesija začela ob 9. v vasi Poštak, od koder bodo šli do Gorenje Kozice in nato do dolenjega konca vasi, kjer bo v cerkvi sv. maša. V Oborčah se procesija začne ob 8. uri, šla bo zkozi vas Podklanec do Kodermacev, kjer bo ob 11. uri sveta maša, ki jo bo daroval praproški župnik pater Elio Battaglia. V soboto, 30. aprila, se bo pričela procesija ob 14.30 pri Cedronu. Krenila bo skozi Podbarnas, Polje in Gorenji Barnas vse do Koste, kjer bo maša. V nedeljo, 24. aprila bo na Lesah praznik Matere dobrega sveta. Ob 11. bo sveta maša s procesijo s sveto podobo Device Marije. V soboto, 30. aprila, bo ob 18.30 sveta maša v Topolovem, nato bo procesija do kapelice sv. Jožefa, do katere pelje stezica, ki gre proti gori Svetega Martina.V nedeljo, 22. maja, se bo ob 11.30 v Hostnem pričela procesija iz kapelice v vasi do cerkvice sv. Matije, kjer bo sveta maša, nato bo sledilo družabno srečanje. (L. B.)

I più poveri della provincia di Udine-Najrevnejši v videnski pokrajini

Sembrava che ne potessero uscire ammaccati, ma meno malridotti del previsto. Il colpo di coda finale della crisi economica mondiale, invece, ha sferzato seriamente anche le Valli del Natisone ed il Cividalese. I nomi di tre aziende in crisi nella zona sono già comparsi sulla stampa locale. Tra questi, meno sorpresa ha suscitato quello dei grandi magazzini Vidussi, che conta 47 dipendenti; accanto ad esso figurano quello di Elettrica Ducale Impianti s.r.l. di Cividale/Čedad con 45 dipendenti e quello di Envigo Research Models and Services s.r.l. di Azzida/Ažla con 49 dipendenti. Le conseguenze, quindi, coinvolgerebbero 141 persone – e gli eventuali nuclei familiari. Nel caso della filiale dell’olandese Envigo (già Harlan e prima ancora Fidia), lo stabilimento di Azzida specializzato in allevamento e selezione di cavie per certificazioni farmaceutiche chiuderebbe per assenza di mercato. L’attività era legata alla disponibilità di fondi per la ricerca; in Italia questi sono molto diminuiti e, quindi, Envigo punterebbe su paesi ritenuti più appetibili, come Francia, Germania o Inghilterra.Il sindaco di San Pietro al Natisone/ Špietar, Mariano Zufferli, è già venuto a sapere che, dopo la cessazione delle attività a dicembre, lo stabilimento difficilmente riaprirà i battenti e per gli operai ha in mente una formazione che li riqualifichi. La situazione dei dipendenti di Vidussi e E.D. Impianti s.r.l. è, per ora, diversa. Le due aziende hanno avviato le procedure di liquidazione e concordato e le speranze dei dipendenti sono riposte in un subentro di terzi. La crisi economica ha, in verità, accentuato difficoltà presenti da diversi anni e conseguenza di mutate dinamiche su scala globale e mondiale. In passato, a spendersi per la nascita di un’area industriale a San Pietro al Natisone, in qualità di sindaco, è stato Firmino Marinig – che ora non può fare altro che constatare il grosso problema occupazionale e di potenziale futuro spopolamento che le tre aziende colpite pongono nelle Valli del Natisone (soprattutto Envigo) e nel Cividalese. «Ciò che sta succedendo – è convinto Marinig, attualmente vicepresidente del Comitato istituzionale paritetico per la minoranza slovena – è la coda finale della crisi, la più pesante e la più dura. La gente dovrà emigrare, con altro spopolamento. La “mazzata finale” all’economia delle Valli sta mandando in fumo il lavoro fatto negli anni Ottanta e Novanta – e qui m’inserisco come sindaco di allora con la Lista civica». Nell’analizzare la situazione, l’ex sindaco di San Pietro al Natisone rivolge un appello per maggiore coesione e coordinamento: «I Comuni delle Valli, la Comunità montana, la Provincia e tutti gli enti competenti devono rimboccarsi le maniche, organizzando iniziative di sensibilizzazione della gente circa queste problematiche. Interessano tutti, non solo i sindacati. Certo, la comunità montana è commissariata da anni e, quindi, non è nelle condizioni di effettuare ciò che normalmente effettuerebbe; tuttavia oggi i sindaci sono presi da altri problemi e affaccendati nel distruggere quanto fatto negli anni di governo della Lista civica. Sia dal punto di vista culturale, sia degli statuti, sia per quanto riguarda la presenza di una comunità linguistica diversa nelle Valli del Natisone – che merita rispetto, tutela e valorizzazione nei modi previsti dalle leggi nazionali e regionali». (Luciano Lister)

Občine, v katerih živijo Slovenci, so najbolj revne v videnski pokrajini. To je razvidno iz podatkov iz lanskih davčnih prijav (o osebnih dohodkih 2014), ki jih je pred kratkim objavilo Ministrstvo za ekonomijo in finance in uredil inštitut IRES. Na repu lestvice je Dreka, kjer je bil leta 2014 povprečen dohodek 11.815 evrov na osebo. Pomislite, da je bila Dreka tudi pred petimi leti zadnja, leta 2009 pa je znašal dohodek na osebo 15.031 evrov. Se pravi, de je po petih letih 3.216 evro manj, to je 21,39 % manj. Na predzadnjem mestu je Forni di Sotto v Karniji, nato je kar pet naših občin. V Savodnji je bil leta 2014 povprečni dohodek 14.141 evrov na osebo, v Tipani 14.419, v Grmeku 14.434, v Srednjem 14.503, v Bardu 14.674. Samo štiri mesta višje je Rezija s 15.277 evrov na osebo, pet mest višje pa Podbonesec s 15.308. V Prapotnem je bil zaslužek leta 2009 15.975 evrov na glavo, v Ahtnu 17.123, v Svetem Lenartu 17.265 evrov na glavo, v Fojdi 17.284, v Nemah 17.364, v Tavorjani 17.506, v Naborjetu-Ovčji vasi 18.858, v Špetru pa 19.117 na osebo. Najvišje sta vsekakor mesti Trbiž z 19.678 evrov na osebo in Čedad z 20.300 evri. Gospodarska slika Benečije je še bolj črna, potem ko so šla v krizo podetja Envigo RMS v špetrski industrijski coni, Vidussi in E. D. Impianti v Čedadu. 141 ljudi bo izgubilo delo in v med njimi je veliko Beneških Slovencev. Treba pa je povedati, de dela na našem teritoriju na manjka. Na domači zemlji se lahko zasluži vsakdanji kruh, kot kmet, kot gozdar, kot obrtnik, turistični delavac in tudi kot kulturnik. Sila kola lomi, pravi stara modrost. Ko more človek preživeti, dobi v sebi moč, pogum in pamet. Iznajde veliko novih in lepih idej, ki so dobre zanj in tudi za celo skupnost. Vidi priložnosti, ki jih prej ni videl ali jih ni vzel v poštev. V zvezi z zaprtjem podjetja Envigo RMS v špetrski industrijski coni se je oglasil dolgoletni špetrski župan Giuseppe Firmino Marinig, ki je zdaj podpredsednik Paritetnega odbora za slovensko manjšino. “Priča smo zadnjemu dejanju v dolgi krizi. Naši ljudje bodo spet morali s trebuhom za kruhom in bo Benečija še izgubila na prebivalstvu. To je zadnji udarec ekonomiji Nediških dolin in gre v nič veliko delo, ki smo ga naredili v Osedemdesetih in Devetdesteih letih prejšnjega stoletja, da bi ustvarili delovna mesta pri nas,” je povedal za petnajstdnevnik Dom. “Potrebno je, da se občine Nediških dolin, Gorska skupnost, Pokrajina in vse ostale ustanove zavihnejo rokave. Rešitev teh problemov je delo vseh in ne samo sindikatov. Pa kaj more Gorska skupnost, če je že vrsto let po komisarsko upravo, in kaj se lahko naredi, če današnji župani imajo po glavi druga opravila in gledajo uničiti to, kar so naredile naše uprave”. Nekdanji grmiški župan Fabio Bonini v svojem članku v Domu poudarja, da je slovenska identiteta “edina moč Benečije”. Treba je nanjo staviti, saj končno tudi daržavni zakon za slovensko manjšino v 21. členu nakazuje finančno podporo za socialno in ekonomsko rast občin videnske pokrajine, v katerih je priznana slovenska manjšina. (U. D.)
http://www.dom.it/najrevnejsi-v-videnski-pokrajini_i-piu-poveri-della-prononcia-di-udine/

Camminata tra Platischis e Prossenicco


22 apr 2016

IspirazioneZERO

post condiviso da IspirazioneZERO

Giornata mondiale della Terra


La Slovenia al terzo posto tra i paesi europei con più boschi .


Nel 1970 iniziò la lunga marcia per coinvolgere le persone sulle tematiche ambientali, cercando di convogliare le loro energie e conoscenze per uno stile di vita più sostenibile. Quarantasei anni dopo gli ideali non sono affatto cambiati, anche se la battaglia per la difesa del nostro pianeta si è fatta ardua, considerato il peso di cambiamenti climatici che sembrano inarrestabili. “Iniziamo adesso e non fermiamoci” è lo slogan globale che rimbalza di continente in continente e che incita a un attivismo ambientalista che può ancora salvare il nostro pianeta.
dal web

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Piano Paesaggistico Regionale

Contributo al Piano Paesaggistico Regionale dei bambini di quarta e quinta (residenti a Lusevera) della scuola di Vedronza
Ecco come vedono il proprio paese gli alunni di 4^ e 5^!

Cicloturismo transfrontaliero-Za čezmejno kolesarjenje

In Valcanale cresce il turismo delle due ruote, ma al sistema delle piste ciclabili mancano i servizi transfrontalieri. Si attendeno novità dalla nuova strategia di Kranjska Gora per il turismo estivo, che punterà proprio su bicicletta e podismo.
Novi direktor javnega zavoda Turizem Kranjska Gora je pred kratkim postal Blaž Veber. Devetintridesetletni magister turizma, ki je doma iz Podkorena, je v zadnjih osmih letih delal prav za ustanovo, ki jo zdaj vodi in ima torej zelo dobro izhodišče za prihodnje izzive. V svojih prvih izjavah za javnost je že napovedal, da naj bi Javni zavod Turizem Kranjska Gora po novem večjo pozornost namenil promocij in razvoju ponudbe v poletni sezoni in še posebej pohodništvu in kolesarjenju. Prav slednje ima po Vebru izjemen potencial. Upati je, da bodo v tem primeru turistični operaterji na obeh straneh meje vsem v prid začeli staviti na čezmejno kolesarjenje, saj se vse večjega turističnega prometa po kolesarski stezi trenutno zavedajo tudi v Kanalski dolini. Vedno več ljudi odkriva lepote v Kanalski dolini in v obmejnih deželah s kolesom. Gostilničarji v bližini odseka kolesarske steze med Belo pečjo in Ratečami ugotavljajo, da veliko kolesarjev iz Italije uživa v kolesarjenju v smer Jesenice, ker je tista pot primerna bodisi za družine bodisi za bolj urjene kolesarje. Obenem je ob kolesarski stezi raznolika paleta dodatnih ponudb, saj se kolesarji po poti lahko tudi ustavijo in odločijo za treking in pohode ali kar enostavno za obisk posameznih vasi. Kolesarji se običajno vozijo v majhnih skupinah. Poleg za obrok in pijačo se med poletno sezono zanimajo tudi za možnost tuširanja, še posebej v primeru, da se po kolesarjenju vrnejo domov z avtom. Zelo priljubljena je seveda tudi možnost izposoja koles, ki jo po zimskem odmoru prav v teh tednih v Kanalski dolini spet ponujajo. Tisto, kar trenutno kolesarji pogrešajo po kolesarskih stezah ob Tromeji, so čezmejne storitve. Že dobro bi bilo, če bi spet obratovala avtobusna povezava med Italijo in Slovenijo, saj se dosti kolesarjev zato zanima. (Luciano Lister)

21 apr 2016

Alla scoperta degli abitanti del Parco

driomio da wikipedia
Arrivata la primavera, contrassegnata per il 2016 da temperature superiori alla norma rispetto al periodo, torna la voglia di camminare e trascorrere le giornate all’aria aperta, scoprendo le bellezze dei paesaggi dell’Alta Val del Torre. Per questo l’Ente Parco Prealpi Giulie, che a maggio, tra l’altro, festeggia i suoi “primi” vent’anni di attività, sta organizzando una serie di escursioni guidate nell’area protetta. Le iniziative prenderanno avvio già alla fine del mese di aprile con un primo incontro che si terrà nel locale di Musi, a Lusevera, “Alle Sorgenti”, trattoria gestita da Alessandro Dosmo, imprenditore impegnato anche nell’area protetta con allevamenti di bestiame. Il tema della serata, cui prenderanno parte due esperti che collaborano con l’Ente con sede a Resia, è duplice e consentirà ai partecipanti di conoscere la realtà, curiosissima, dei piccoli mammiferi che vivono nella zona protetta, in particolare in quella dell’Alta Val Torre. Chi poi calcherà i sentieri durante le escursioni, libere o guidate, potrà riconoscere i simpatici abitanti del parco. Alcuni sono “tipici” della zona, altri sono più comuni ma non per questo meno interessanti. Partiamo dal riccio, per passare all’amata talpa e arrivare al toporagno, che si chiama così per il suo musetto molto appuntito. Di toporagno, un animale piccolo sì ma molto combattivo, esistono diverse specie: se ne sono state avvistate, infatti, sei in tutto, in zona, ognuna con peculiarità e particolarità specifiche: spiccano, nel gruppo, il toporagno alpino e quello nano. Tra alberi e sottobosco si potrà andare “a caccia”, rigorosamente fotografica e senza disturbare i mammiferi, anche di altri abitanti del parco: lo scoiattolo e le arvicole – che sono dei simpatici topolini – ma anche il ghiro, tanto amato dai più piccoli. Meno conosciuto il driomio che è una specie di piccolo ghiro con occhi grandi, che fa molta tenerezza. La fauna dei “micro” mammiferi è insomma ricchissima, tutta da scoprire, nella sua vita segreta, nelle sue abitudini e per le caratteristiche dell’habitat che la ospita. Durante l’incontro, dove si parlerà anche del curioso topo selvatico dal collo giallo, un esperto di serpenti tratterà pure del tema più “pericoloso” delle vipere, attraverso l’illustrazione di una guida, realizzata da uno specialista di Sedilis di Tarcento che collabora sempre con la direzione del Parco. La vipera, al di là della sua pericolosità, resta un rettile fondamentale nell’equilibrio della natura. L’importante è non disturbarla e, camminando sui sentieri, far sentire la propria presenza battendo il terreno con un bastone o con gli scarponi, così da farla allontanare; si tratta, infatti, di animali che non attaccano l’uomo e che fuggono se sentono vibrazioni, percepite attraversi il terreno. (P. T.)
http://www.dom.it/alla-scoperta-degli-abitanti-del-parco_pohodi-v-parku-julijskih-predalp/

20 apr 2016

Val Resia escursione

Suggestiva escursione in Val Resia nel cuore del Parco!

PRIMORSKA POJE / IL LITORALE CANTA

Domenica, 24 aprile 2016 alle ore 15:30, nella Chiesa di San Floriani/Sv. Florijan di VILLANOVA DELLE GROTTE / ZAVARH avrà inizio la rassegna corale PRIMORSKA POJE / IL LITORALE CANTA. Si esibiranno i cori:
MePZ Sv. Lucija, Lucija - Portorož (dir. Uroš Savec), MoPZ Janez Svetokriški - Vipavski križ (dir. Peter Vidrih), MePZ Duri Col (dir. Veronika Škedelj), ŽePZ Marjetice - Podkraj (dir. Alijana Trošt Rupnik) in Komorni zbor Plejade - Ajdovščina (dir. Patrick Quaggiato).

“La santa che dorme” al festival di Cannes

Valli del Natisone
La ‘prima’ de La santa che dorme, il corto d’esordio della giovane regista Laura Samani, si terrà al festival del cinema di Cannes. Il film, girato interamente nelle Valli del Natisone con attori e comparse del posto, è stato infatti selezionato (insieme ad altri 17 lavori di altrettanti giovani artisti) fra 2300 concorrenti per la sezione Cinéfondation, dedicata alle scuole.
La regista, con questo lavoro interamente in dialetto sloveno (e presentato con i sottotitoli in italiano) ha infatti completato la scorsa settimana il suo percorso di studi al Centro sperimentale di cinematografia nazionale a Roma. Una sceneggiatura che parla di crescita e formazione, una ‘favola’ senza tempo in una comunità che custodisce la ricchezza delle propria tradizione. Per questo, ci ha spiegato Laura, la  ‘location’ delle Valli del Natisone era perfetta. Così, quella del festival cinematografico più prestigioso che si terrà dall’11 al 21 maggio, sarà una vetrina anche per questo territorio.
“Sono di Trieste – sono le parole della giovane regista, che abbiamo interpellato – e con questo lavoro, per la prima volta, ho avuto la possibilità di avvicinarmi alla mia terra.
Nel dicembre del 2014 ho iniziato una serie di ricerche, per trovare il luogo che più si adattava ad una storia già scritta con gli sceneggiatori, anche loro diplomandi al Centro sperimentale di cinematografia, Elisa Dondi e Marco Borromei. Non ero mai stata più in su di Cividale prima, delle Valli avevo sentito solo parlare per via della Stazione di Topolò. Quando ci sono arrivata è stata per me una folgorazione. La storia poi era nata in italiano, la scelta di tradurla in dialetto sloveno (grazie al lavoro di Marina Cernetig) le ha dato un taglio diverso e per me ancora più intimo. Avendo io origini slovene, mi ha riportato ancora più vicina alle mie radici”.
Ci puoi dire qualcosa della storia del corto?
“È un film che ha come tema la crescita di due ragazzine, due amiche, Giacomina (interpretata da Denise Vallar) e Silene (Sara Sclausero). Alla vigilia della festa patronale dedicata a Santa Achillea  (che si ispira un po’ alla tradizione delle rogazioni delle valli) hanno sentimenti contrastanti: Giacomina vuole crescere, mentre Silene vuole restare bambina. Così Silene chiede l’intercessione della Santa e cade in uno stato di morte apparente.
La comunità del paese si convince quindi che Silene sia la reincarnazione della santa stessa e, per la prima volta, al posto della statua porta in processione Silene esanime. Tutta la vicenda però è vista dal punto di vista di Giacomina, l’unica del paese a non celebrare l’evento. Alla fine Mina capirà che la crescita porta con se una sorta di baratto: la perdita inevitabile di qualcosa – che passa anche attraverso alcuni traumi affettivi – in cambio di tutto ciò che si conquista con il raggiungimento dell’età adulta. Le dinamiche relazionali sono quindi basiche, ataviche. Per questo la scelta è stata quella di ambientarla in una sorta di bolla temporale a sottolineare l’eternità della tematica e dei sentimenti che la accompagnano. E in questo caso, scenografia e comunità delle Valli del Natisone si sono rivelate perfette.”

Il nocciolo

infiorescenze di nocciolo
foto di Alida Alida fb
Il nocciòlo (Corylus avellana L.1753) è una pianta appartenente alla famiglia Betulaceae

19 apr 2016

Morchelle o spugnole

In Alta Val Torre sono cresciuti i primi funghi primaverili:le spugnole .
Morchella è un genere di funghi appartenenti alla famiglia delle Morchellaceae.
Volgarmente questi funghi sono noti come "spugnole".
Ottime come sugo per pasta,in rete trovate molte ricette.Io porto ad ebollizione in acqua tutti i funghi perchè tutti contengono tossine.
foto di Stefano Vigant

Video di Mariutine

E' un ponte ferroviario sopra il fiume Isonzo, presso Salcano, alle pendici del monte Sabotino in Slovenia.
Venne costruito per consentire il passaggio sul fiume Isonzo della linea ferroviaria Jesenice – Trieste, inaugurata nel 1906, ma fu distrutto durante il primo conflitto mondiale dalle truppe austriache in ritirata e ricostruito durante il periodo fascista. È il ponte ad arcata unica in pietra tagliata più lungo del mondo, con i suoi 85 m di estensione.

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