6 ago 2019

Stop alla ciclabile -Loch/Log-Robič Birokracija ovira kolesarsko stezo


Rischia di diventare una chimera la pista ciclabile lungo il Natisone da Loch di Pulfero al confine di Stato a Stupizza/ Robič. Il Comune di Pulfero sognava di realizzarla speditamente e di aprirla già la prossima primavera, ma ora si trova sul tavolo i rilievi degli uffici regionali che chiedono di rivedere il tracciato per non interessare il Sito d’interesse comunitario (Sic) e Zsc (zona speciale di conservazione) «Forra del Pradolino e Monte Mia». Ma per evitare il passaggio del percorso sulla riva destra del fiume all’altezza delle gallerie sulla statale 54 prima di Stupizza i costi di realizzazione lieviterebbero dai 3,7 milioni di euro, già disponibili, a qualcosa come 13 milioni. Quindi, oltre a rinviare l’inizio dei lavori di almeno un anno, ci sarebbero da reperire quasi dieci milioni di finanziamento. Missione (quasi) impossibile!
«Ritardare la realizzazione di quest’opera fondamentale per il nostro sviluppo turistico è quasi un colpo al cuore», sbotta il sindaco di Pulfero, Camillo Melissa. «Per il nostro Comune e anche le altre amministrazioni delle Valli quest’opera è strategica, nel senso che dovrebbe incrementare in maniera notevole il flusso cicloturistico dal nostro versante verso la Slovenia, ma soprattutto dalla valle dell’Isonzo verso l’Italia»,aggiunge. Ora tutto è fermo. «In settembre – fa sapere Melissa – arriverà il geologo a fare le verifiche per quel tratto non previsto nel progetto e conseguentemente il progetto dovrà essere aggiornato, anche nei costi, e bisognerà approvare una nuova variante urbanistica. Tutto per inghippi di carattere burocratico che vengono messi in campo da parte di funzionari regionali che – avranno anche i loro buoni motivi, io non voglio entrare nel merito – non si rendono conto del danno che ci fanno». Il primo cittadino di Pulfero non sa come si riuscirà a chiudere il cerchio. «Certo è che il sottoscritto, la nostra amministrazione e le altre delle Valli – afferma con forza – non siamo disposti a subire questa situazione per tanto tempo. Mi sto attivando per organizzare un incontro a livello politico-amministrativo per trovare una soluzione dal punto di vista politico. Ho in agenda un incontro con il vicepresidente della Giunta regionale, Riccardo Riccardi, che però non ha competenza diretta. È chiaro che bisogna arrivare a un incontro politico con i rappresentanti di tutte le forze di maggioranza, che dovranno cercare una soluzione perché lo stanziamento per la pista c’è già e non intendiamo rinunciarvi. Se saranno necessari altri fondi, bisognerà necessariamente reperirli. Quest’opera rappresenta un’esigenza imprescindibile per il nostro territorio. Il Natisone è una risorsa e questa pista ciclabile è l’inizio della soluzione di vari problemi che abbiamo. Capisco le obiezioni che arrivano dagli uffici regionali, ma bisogna guardare più in alto, fatte salve tutte le esigenze di carattere ambientale».
Camillo Melissa
Per Melissa la pista ciclabile è fondamentale per intercettare e beneficiare del boom turistico in atto nell’alta valle dell’Isonzo. Infatti è inserita nell’anello Tolmin-Nova Gorica- Brda-Collio-Cividale-Valli del Natisone-Kobarid ideato con il progetto europeo «Bimobis» del 2018 e che ha tutte le potenzialità per bissare lo strepitoso successo della ciclovia Alpe Adria in Canal del Ferro e Valcanale. Nella strategia si inserisce anche la gestione del campeggio di Podpolizza da parte del proprietario del Kamp Nadiža. «Una persona – sottolinea – competente, con un’esperienza ormai ventennale nel settore e che ha l’esigenza concreta di portare da noi i turisti che non riesce più ad ospitare nel suo campeggio a Podbela. Quando saranno completati i lavori, il prossimo inverno partirà anche il centro di ristoro. Se ci sarà la pista ciclabile tutto funzionerà». (Ezio Gosgnach)
Občina Podbuniesac razpolaga s 3,7 milijoni evrov, da bi zgradila odsek čezmejne kolesarske steze med Logom in državno mejo na Robiču, kjer bi se spojil z odsekom v kobariški občini. Izgradnja bi morala steči jeseni letos, tako da bi dela končala spomladi 2020. Dežela pa zaradi geoloških in okoljevarstvenih razlogov zahteva spremembo trase, kar bi stalo dodatnih 10 milijonov evrov.

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