12 nov 2012

Contea di Tribil Superiore: I VIDEO DEL XXX SENJAM BENEŠKE PIESMI

Contea di Tribil Superiore: I VIDEO DEL XXX SENJAM BENEŠKE PIESMI: Tinac, Emma, Gianni Floreancig e Beti Strgar (vincitrice) Si è concluso il XXX SENJAM BENEŠKE PIESMI con il solito TUTTO ESAURITO!  La ...

10 nov 2012

SVET MARTIN-SAN MARTINO


Il padre, un ufficiale dell'esercito dell'Impero Romano, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Con la famiglia il giovane Martino si spostò a Pavia, dove trascorse la sua infanzia e dove, contro la volontà dei suoi genitori, cominciò a frequentare le comunità cristiane. A quindici anni, in quanto figlio di un ufficiale, dovette entrare nell'esercito e venne quindi inviato in Gallia.

La tradizione del taglio del mantello Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che divenne l'episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall'iconografia e dalla aneddotica. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella. (wikipedia)


Nel periodo di S.Martino 11-12 novembre le giornata sono solitamente tiepide e soleggiate tanto da meritarsi la definizione di"estate di S.Martino".I primi giorni di novembre si fanno i primi assaggi dalle botti e si stappa il vino novello.Il tutto accompagnato da castagne e dolci tipici. 
In questa giornata la Chiesa fa delle liturgie per il Ringraziamento.

SAN MARTINO IN SLOVENIA

Il periodo intorno alla Festa di San Martino è il periodo in cui i contadini svolgono gli ultimi lavori autunnali e iniziano a preparasi per l’inverno. Specialmente in campagna è anche il periodo in cui avvengono celebrazioni rituali tradizionalmente intrecciate con la vita rurale. 

Per la Festa di San Martino, cioè l’11 novembre, si rievoca l’onomastico di San Martino, il santo che secondo la leggenda trasforma l’acqua in vino. Ogni anno, in omaggio alla Festa di San Martino, si svolgono per l’intera settimana numerose celebrazioni tradizionali in onore di San Martino. Il santo è festeggiato in tutta la Slovenia, sia in paesi sia in città. 

Proprio in questo periodo il vino matura e le celebrazioni di solito comprendono la benedizione della trasformazione del mosto “torbido” e “peccaminoso” in vino puro. Le feste in onore di San Martino di regola abbondano di gioia, musica, specialità gastronomiche locali e ovviamente – vino. 

Sebbene le feste siano organizzate dappertutto, l’esperienza più genuina la si vive nelle cantine, nelle rivendite di vino sfuso e nei casotti tra i vigneti
fonte:web




7 nov 2012

IL TIGLIO-LIPA PRESSO IL POPOLO SLOVENO

lipa.tiglio

Il tiglio e il re Matjaž

L’albero, che protende ver ž so il cielo la sua cima, venne ritenuto giá in epoca preistorica un legame tra il mondo terreno e quello divi­no.

 Più tardi ogni popolo raffiguró la propria esistenza e la propria sorte attraverso una certa specie vegetale, particolarmente importante nel suo habitat.


Nella tradizione slovena, il tiglio-lipa é l’albero sacro o della vita: esso cresceva solitamente al centro del villaggio e sotto le sue fronde si riuniva la comunitá o «vicinia»( sosednja), presieduta dal sindaco (župan), che era coadiuvato dal Consiglio dei dodici dvanajstija); a livello di mandamento, l’as­emblea si denominava «cavalcata» (pojezda), nentre a livello nazionale si chiamava «veča» (placito); il giudizio di queste assemblee era vincolante anche per i feudatari.

L’area sottostante al tiglio era dunque il centro della vita comunitaria; colá si svolge­vano gli  incontri e le feste da ballo; ogni anno vi aveva luogo la «prima danza», un rito che sanciva l’entrata dei giovani nella vita adulta (usanza conservatasi tuttora in Carinzia, nella valle della Zila).
Il tiglio aveva un suo ruolo anche nel mondo spirituale sloveno; veniva piantato vicino alle chiese, sia in campagna che in cittá; e nelle leggende, offre un riparo ai giusti; anche Maria con il Bambino riposa alla sua ombra.

Il tiglio accompagna pure il mitico Re Mania (Kralj Matjaž), che impersona il popo­lo sloveno e la sua storia; il superbo eroe pro­vocó Iddio stesso e fu sconfitto nella battaglia combattuta sotto un tiglio, in mezzo alla cam­pagna; Mania ed i suoi ultimi soldati restarono imprigionati in una grotta e caddero in un sonno lungo e profondo, che sarebbe durato fino a quando (in una notte di Natale) fosse cresciuto e fiorito un tiglio davanti alla cavitá in cui si trovavano, per seccarsi dopo un’ora soltanto.
Mattia si sarebbe allora svegliato, guidando i suoi fedeli nella battaglia decisiva; il profumo del tiglio fiorito li avrebbe rinvigo­riti e la vittoria definitiva sarebbe arrisa loro; infine, la pace universale sarebbe stata stipula­ta sotto il tiglio dalle sette cime, sul quale Mattia avrebbe posto uno scudo, simboleg­giante la resistenza della fede, invano colpita dalle frecce delle tentazioni.

Il Re Mania non va peró identificato con l’ungherese Mania Corvino, come avrebbero invece voluto filotedeschi e panslavisti, per negare agli Sloveni la capacitá di esprimere un proprio autentico eroe nazionale.

Il tiglio é presente anche nelle tradizioni popolari dell’Europa centrale, piú precisamen­te nell’area popolata in epoche remote dai Vendi, Venedi, ossia Veneti; esso é pertanto il testimone di un’antichissima cultura popolare mitteleuropea e l’emblema della civiltá rurale venetica, matrice comune delle genti che vis­sero nella vasta area compresa tra il mar Balti­co e l’Adriatico.
fonte: Dom 1995

LIPA/TIGLIO



Il  tiglio(tilia) è un genere di piante della famiglia delle Tiliacee originario dell'emisfero boreale. .
Il nome deriva dal greco ptilon (= ala), per la caratteristica brattea fogliacea che facilita la diffusione eolica(attraverso il vento) dei grappoli di frutti.
Sono alberi di notevoli dimensioni, molto longevi (arrivano fino a 250 anni), dall'apparato radicale espanso, profondo.
Possiedono tronco robusto, alla cui base si sviluppano frequentemente numerosi polloni, e chioma larga, ramosa e tondeggiante.
La corteccia dapprima liscia presenta nel tempo screpolature longitudinali.
Ha foglie alterne, asimmetriche, picciolate con base cordata e acute all'apice, dal margine variamente seghettato.
I fiori, ermafroditi, odorosi, hanno un calice di 5 sepali e una corolla con 5 petali di colore giallognolo, stami numerosi e saldati alla base a formare numerosi ciuffetti; il pistillo è unico con ovario supero pentaloculare; sono riuniti a gruppi di 3 (o anche 2-5) in infiorescenze dai lunghi peduncoli dette antele (cioè infiorescenze in cui i peduncoli fiorali laterali sono più lunghi di quelli centrali). Le infiorescenze sono protette da una brattea fogliacea ovoidale di colore verde-pallido, che rimane nell'infruttescenza e come un'ala agevola il trasporto a distanza dei frutti. Questi sono delle nucule ovali o globose, della grossezza di un pisello, con la superficie più o meno costoluta, pelosa e con un endocarpo legnoso e resistente, chiamata carcerulo.

Proprietà dei fiori di tiglio


I fiori di questo profumatissimo albero contengono un olio essenziale, saponine, mucillaggini, zuccheri ed un alcaloide ad azione sudorifera. 
Le proprietà medicinali della pianta sono sedative, antispasmodiche, emollienti e antireumatiche. Contro l’insonnia e gli stati di agitazione ottimo rimedio sono i bagni di tiglio. Si lascia in infusione una manciata di fiori per una notte e il giorno successivo si fanno sbollentare in un paio di litri d’acqua. si filtra spremendo bene la droga e si prepara il bagno con l'acqua tiepida. 
Le proprietà calmanti del tiglio si espletano anche nella confezione di impacchi di foglie, caldi o freddi, particolarmente consigliati contro le emorroidi infiammate. L’infuso di tiglio viene usato oltre che come sedativo anche come bando sudorifero e antiflogistico. 
Per uso cosmetico l’infuso di un cucchiaio di fiori fatti riposare in un pentolino d’acqua bollente per 10 minuti e applicati a mò di compresse sul viso, sono un rimedio contro la stanchezza degli occhi. Per i piedi gonfi lo stesso infuso viene messo in una bacinella e diluito con acqua calda per fare pediluvi.
fonte:web

BK EVOLUTION: Concerto di San Martino a Bardo (Lusevera) 11.11.2...

BK EVOLUTION: Concerto di San Martino a Bardo (Lusevera) 11.11.2...: Domenica 11 novembre alle ore 15.00 la chiesa di Bardo, in occasione della celebrazione di san Martino, ospiterà un concerto dei più rinom...

6 nov 2012

Bardo festeggia San Martino

Bardo festeggia S.Martino con la musica barocca
Il 10 novembre esibizioni di Rika Murata e Dalibor Miklavčič

Domenica 10 novembre a Bardo-Lusevera si festeggerà S.Martino,co-patrono insieme a S.Giorgio del capoluogo della Terska dolina.Quest'anno l'evento avrà una valenza straordinaria considerata la presenza di due artisti di fama internazionale.La Messa delle 11.30 sarà accompagnata dal suono della viola da gamba,da Rika Murata,violinista giapponese che risiede col marito liutaio a Viškorša-Monteaperta(Taipana).
La viola da gamba è uno strumento barocco,ha una forma più piccola e tozza di un violoncello e,rispetto ad esso,presenta tastature e due corde in più.
Nel pomeriggio del 10 novembre,alle ore 15.00,la chiesa di S.Giorgio ospiterà il concerto di Dalibor Miklavčič.Anche in questo caso si potranno ascoltare suoni di antichi strumenti come l'organo,opera del fabbricatore barocco della Dalmazia Pietro Nacchini,nonchè del pedalcembalo.Si tratta di un bizzarro strumento a corde pizzicate sopra il quale è possibile appoggiare qualsiasi tipo di clavicembalo.Davvero un evento unico che conferma la vivacità della piccola comunità di Bardo che continua a proporre eventi culturali di altissimo livello.(I.C)
fonte:novimatajur.it/

Riaperta la strada per Caporetto-Kobarid


Riaperta la strada per Caporetto-Kobarid(SLO)

Sono state riaperte al traffico tutte le strade nell’alta Valle dell’Isonzo. Pompieri, protezione civile, tecnici e operai comunali nonché delle società di manutenzione hanno lavorato alacremente per portare la situazione alla normalità dopo le forti pioggie della notte tra domenica 4 e lunedì 5 novembre. Una frana sulla statale nei pressi dell’ex valico di Stupizza, dopo circa un chilometro in direzione Robič, aveva interrotto il collegamento tra Italia e Slovenia.  Interrotta al traffico, per un allagamento, anche la strada tra Kobarid e Bovec. Quest’ultima cittadina, stante anche l’interruzione del traffico sulla strada che porta al Vrsič e a Kranjska gora è stata per molte ore raggiungibile solo attraverso il passo del Predil.
http://www.dom.it/

ALLUVIONE A TOLMINO


Il livello più alto raggiunto dall'Isonzo.

postato su youtube da Aleš   Mišič

4 nov 2012

BENEŠKA MODRUOST/SAGGEZZA POPOLARE

Listje pada,gol je svijet,pa u novembru je pouna kliet.
Le foglie cadono,il mondo è nudo,ma in novembre la cantina si riempie.

 Svet Martin iz mošta nardi vin.
A San Martino ogni mosto è vino.  

Sveta Katarina je paršla,snijeg čez vrata je parnesla.
E' arrivata Santa Caterina e ha portato la neve sulla porta.


2 nov 2012

MINISTRO DELLA DIFESA DELLA REPUBBLICA SLOVENA IN VISITA A CIVIDALE E RESIA


Ministro Hojs a Cividale e Resia

dal quindicinale dom.it
Non dimenticare le atrocità delle guerre per proseguire con convinzione sulla strada della pace, della collaborazione e dell’amicizia tra Italia e Slovenia sotto il tetto della casa comune europea. È questo il messaggio della cerimonia tenutasi mercoledì 31 ottobre davanti al monumento alla Resistenza a Cividale. 
Dopo aver deposto una corona d’alloro, il ministro della Difesa della Repubblica di Slovenia, Aleš Hojs, ha sottolineato che la commemorazione dei caduti non deve essere fine a se stessa. “Deve essere infatti un monito – ha affermato nel suo discorso – e un impegno nei confronti delle nuove generazioni di educarle a vivere nella pace, nella libertà e nella democrazia nell’Europa unita e senza confini”.
Lo stesso concetto è stato espresso anche dal sindaco di Cividale, Stefano Balloch. “La sua presenza, signor ministro, testimonia, se ce ne fosse ancora il bisogno, la volontà di superare diversità e incomprensioni che tanti sacrifici sono costati alle nostre terre in passato – ha affermato –. La nostra città ha saputo conquistarsi negli anni un ruolo nuovo nell’ambito di progetti internazionali che condividiamo con le vicine municipalità della Slovenia. Nel ricordo di quanti hanno perso la vita nella lotta contro il nazifascismo e in tutti il conflitti, perseguiamo la pace e la collaborazione nell’ambito della nostra patria comune europea”.
Alla cerimonia hanno partecipato numerosi amministratori comunali della fascia confinaria di Italia e Slovenia, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, esponenti delle forze dell’ordine.
Il ministro Hojs, con al seguito anche i militari della guardia nazionale slovena in alta uniforme, si è poi recato anche a Resia per rendere omaggio ai caduti della Resistenza nel cimitero di Oseacco. È stato accolto con tutti gli onori dal sindaco, Sergio Chinese, e dai rappresentanti delle organizzazioni slovene che operano in valle.

Mir,sodelovanje in prijateljstvo

 Ne semo pozabiti na grozoto vojn, da lahko nadaljujemo z odločnimi koraki na poti miru, sodelovanja in prijatljestva med Italijo in Slovenijo pod skupno evropsko streho. To je sporočilo slovesnosti, ki je potekala v sredo 31. oktobra v Čedadu pred spomenikom padlim v protifastičnem odporu.

GONARS COMMEMORAZIONE VITTIME CAMPO CONCENTRAMENTO FASCISTA

Ieri mattina, appuntamento annuale a Gonars, dove sono state ricordate le vittime del campo di concentramento fascista.La cerimonia ha avuto inizio con i discorsi delle autorità presenti: il sindaco Marino del Frate,il rappresentante dell'Assemblea nazionale RS Alenka Pavlic, il vice Console croato a Trieste, il deputato Ivano Strizzolo,le  rappresenze antifasciste di Fiume, il Consigliere regionale FVG Annamaria Menosso e Dino Spanghero vicepresidente dell' ANPI della provincia di Udine. Quindi è seguita la deposizione delle corone all' ossario del cimitero e al sito dell'ex campo di concentramento.

per saperne di più:http://bardo-lusevera-news.blogspot.it/2012/01/giornata-della-memoria-i-campi-in.html


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