30 giu 2014

Postaja-Stazione Topolò

Dall’11 al 20 luglio la 21a edizione della Stazione di Topolò animerà il piccolo e grazioso paese del comune di Grimacco, nelle valli del Natisone. Abbiamo chiesto a Donatella Ruttar (che con Moreno Miorelli cura la direzione artistica della kermesse) di illustrarci in breve il programma di questa edizione. La Postaja verrà inaugurata con l’apertura della Piccola Biblioteca Libera di Topolò e con la presentazione della pubblicazione “Binari d’Europa” di Romano Vecchiet… “Sì, iniziamo così, aprendo una Piccola Biblioteca Libera nella nostra Stazione, una piccola casetta dove poter prendere e lasciare un libro, in uno scambio libero perché la lettura è fondamento di conoscenza ed è, da sola, viaggio. L’inaugurerà il direttore della biblioteca di Udine, Romano Vecchiet, che poi presenterà il suo libro, “Binari d’Europa – Viaggi in treno fra biblioteche e stazioni”. Ricordo che la Stazione ha una magnifica Sala d’aspetto nella quale, ogni anno, possiamo ascoltare le Voci di poeti e scrittori che raggiungono e incontrano Topolò. Chiuderemo con Pif, autore televisivo, che torna per mettere in scena Racconti di mafiaun teatro civile su un tema che è più vicino di quanto immaginiamo”. La Stazione di Topolò accoglie artisti da tutto il mondo. Per esiguità dello spazio a disposizione vediamo quali sono i punti più importanti in programma. Cominciamo con il cinema all’aperto… “Abbiamo un cinema sotto le stelle nel quale da vent’anni si vedono film di qualità e a volte delle vere rarità. Quest’anno il programma delle visioni è molto ricco. Il regista Gregor Božič presenterà Šuolni iz Trsta il corto che ha girato in Benečija con protagonista Dora Ciccone. Arriverà Alberto Fasulo con il suo film TIR, premiato a Roma e con lui ci sarà il protagonista Branko Završan, in una serata che con occhi curiosi scruterà il mondo slavo con le nuove proposte dell’emergente cinema serbo, rarità che arrivano dal festival Kino otok con cui da anni collaboriamo. Un altro importante film friulano, premiato a Locarno è The special need, di Carlo Zoratti con i protagonisti Enea Gabino e Alex Nazzi e poi perle come Afghanistan 1969 musicato dal vivo e ancora An Anarchist Lifeun film di Ivan Bormann e Fabio Toich sulla vita dell’anarchico triestino Umberto Tommasini.” Ricco il programma musicale, che prevede anche laboratori e progetti aperti… “Odparti vrti (Orti aperti, ndt.), sono i laboratori e i progetti aperti della Postaja, dedicati in particolare ai ragazzi. Quest’anno ci saranno diversi laboratori musicali: uno sulla musica dei Lager, curato da Davide Casali; uno dedicato alle percussioni con Enrico Malatesta; il grande laboratorio della TMO che unisce studenti di musica e professionisti nella Topolovska Minimalna Orkestra. E ancora, Figurstreet…dedicato a chi mai avrebbe pensato di suonare uno strumento, con Gabriella Ferrari. La ricerca musicale e sonora ci interessa molto. Lo scorso anno abbiamo dedicato una giornata allo Škampinjanje, antica tradizione del suono delle campane. Quest’anno continuiamo sul tema con due musicologi: Claudio Montanari e Giancarlo Gasser che si incontreranno sul tema Le campane: una scrittura musicale negata. Avremo molta musica dal vivo, concerti e performance. Opere come video-concerti dal vivo: Cre(azioni) e Il ritmo dell’acqua. Il concerto-installazione del praghese Martin Janicek. Musica sacra antica in chiesa e le grandi orchestre: la TMO che con Lep pozdrav InC per i cinquant’anni dell’InC, di Terry Riley e Remembering Topolò dell’Udine Jazz Collective e, da tradizione, il concerto in piazza grande di LTdT”. Quali, invece, le escursioni in programma? “Ci metteremo in cammino più volte per conoscere il paesaggio e le tracce che la storia ha depositato. Ricorderemo la Grande guerra con una passeggiata Sui passi di Carlo Emilio Gadda, a cura della Pro Loco nediske doline, insieme alla prof. Paola Italia, studiosa dell’opera gaddiana. Passeggeremo anche lungo i terrazzamenti di Topolò per scoprire che Le pietre raccontano (Kamani guorjo) la storia dei luoghi e lo faremo con i giovani della Stazione che danno avvio ad un progetto autogestito di studio e creazione”.Che cosa ci riserveranno la Sala d’aspetto e il progetto Koderjana?“ Dal 3 al 10 ottobre scorso la poetessa slovena Barbara Korun ha vissuto a Topolò, ne è venuta fuori l’operaČečica, motnjena od ljubezni _ Čečica, turbata d’amore tradotta dal curatore Miha Obit. Koderjana è un’edizione limitata e di pregio, son libri che tengono vicine l’opera scritta dall’autore e un’opera visiva di un artista della Stazione. Quest’anno il libro accoglierà i disegni di Serafino Loszach di Topolò. Il progetto editoriale è realizzato insieme al K.D.Ivan Trinko”. La Stazione di Topolò prosegue nonostante la crisi finanziaria che stiamo attraversando. Come riuscite a superare le difficoltà e a portare avanti un progetto così ambizioso? “La Stazione-Postaja è un progetto conosciuto, apprezzato e condiviso da molti, lo abbiamo capito lo scorso anno quando, dopo i tagli ai finanziamenti, sono accorsi a sostenerci da mezza Europa. È un progetto locale, perché guarda con amore a Topolò e alla nostra storia ma è aperto alla contemporaneità e al mondo propone un modo diverso di lavorare insieme. La forza è nella condivisione e negli affetti. Invitiamo tutti a venire alla Stazione, un tempo durante il quale a Topolò si può incontrare e conoscere tanti artisti e autori che, per alcuni giorni, vivono in paese. Alla Stazione si può assistere e partecipare a tutto gratuitamente”. (Larissa Borghese)
 continua a leggere
 http://www.dom.it/postaja-topolove_od-11-do-20-julija/

STORIE DI TEMPI PASSATI

Il nonno di mio marito di Villanova dei Monti -Zavarh (1862-1942) era un'impresario edile .Dopo il terremoto (tres anno 1895) di Lubiana andò a lavorare in  Slovenia (allora Austria) per la ricostruzione della città.Prendeva lavori in appalto ed assumeva operai del luogo.Lavorò anche a Mokronog dove capitò un fatto increscioso  che racconterò alla fine.
Rientrò a Zavarh e fu fatto sindaco di Bardo-Lusevera dal 1916 al 1924 , si abbonò al giornale sloveno "Goriška Straža " (Guardia di Gorizia )scritto in lingua cragnolina. Fu così che in casa impararono nuove parole slovene,perchè il nonno  leggeva  le notizie.
Il fattaaccio
A Mokronog successe che un sabato , giornata di paga, i salari  erano stati rubati e il nonno dovette chiudere l'impresa e ritornarsene a Zavarh.
Dopo tanti anni , un inverno arrivò a piedi da Njivica, un suo vecchio operaio un po' malandato . Gli erano morte le bestie nella stalla (acquistate con i soldi del furto ),la moglie e una figlia .L'uomo disperato e preso dal rimorso, era andato da un frate a confessare il furto. Il religioso gli consigliò di andare  a Zavarh , di restituire ciò  che gli era rimasto e di chiedere perdono .
Sembra una storia inventata , ma è successa veramente al nonno di mio marito.
Una volta esistevano questi episodi  in cui la fede invogliava a  restituire e chiedere perdono. Oggi , purtroppo ,questi fatti sono molto rari !


Flaipano-Feplan

Flaipano-Feplan
Nimis/Neme
foto di Janoš Ježovnik
Mio pensiero del mattino.
Flaipano-Feplan tabella sulla quale si vede la scritta ORICA parola di derivazione slovena. Orìca:collinetta attesta che qui un tempo si parlava lo sloveno che ora è estinto.,qualche anziano lo parlava fino agli '60.
Se non si salvaguarda lo sloveno della benecija si farà la stessa fine.Perciò ben venga la scuola bilingue anche nella Val Torre ,questo è l'ultimo treno per la salvezza!!!

28 giu 2014

Maria Del Fabbro,la prima donna direttore di un giornale in Friuli

immagine da Google

Personaggi che han fatto la storia del Friuli

"Voi sul Friul" , ovvero Sguardi sul Friuli ,Pogledi na Furlanijo,è il titolo della rubrica nata dalla collaborazione tra Novi Matajur e la Patrie dal Friul  www.lapatriedalfriul.org ,due testate che raccontano la nostra terra,utilizzando le lingue proprie di questa terra,ormai per fortuna,non più luogo di confine,ma cuore d'Europa.Un modo per raccontarsi e conoscersi meglio e ridurre le distanze tra le due lingue che,seppur vicine,hanno ancora molto da scoprire una dall'altra.

Continuiamo nel viaggio alla scoperta dei personaggi che hanno fatto la storia del Friuli,pur rischiando di essere dimenticati dalla storiografia " ufficiale ".Accade spesso , purtroppo, che i libri di storia sono scritti dai  " vincitori " e personalità che si sono distinte per il loro impegno a favore della popolazione locale non vengono ricordate come meritano.

" UN SOGJET DI FEMINA "
 E' un pomeriggio del mese di maggio di circa dieci anni fa quando,un po' dopo aver superato Socchieve, Max ed io arriviamo a Mediis e lasciamo la macchina davanti alla chiesetta di San Biagio. Proprio lì vicino abita Maria Del Fabbro o" Maria di Placa " come la conoscono qui.E' la casa dove viveva col marito,Felix Marchi,il fondatore de "La Patrie dal Friul ",negli ultimi anni di una lunga vita. Lui era udinese ma vivere qui in Carnia era quasi un  "tornare ",visto che il padre risulta nato ad Ampezzo.

PICCOLA ED ELEGANTE
 Ci apre la porta di casa una donna minuta, che vive il suo essere anziana con un' eleganza semplice,con gli occhi allegri e vispi; una donna che è quasi  un monumento della storia del Novecento ma che non si atteggia nè con superbia nè presunzione ; anzi con la dote di molta autoironia:mentre ci sediamo ci dice sorridendo:"Dovete parlare forte.Sono un po' sorda  e poi,quando dà un giudizio colorito ""Trovate un bel tipetto di donna,ehi!"
Mentre parla,dietro a lei c'è il ritratto del marito;un anarchico dice,non in senso stretto,pacifista, ma che su molte cose la pensava proprio come i libertari. Del resto dice "idee di anarchia le ho anch'io ". In effetti se uno guarda l'impostazione che emerge da " La Patrie " ,settimanale e poi quindicinale e mensile,il futuro del Friuli libero è sui binari del federalismo libertario : federazione delle regioni e dei popoli del mondo e più in piccolo dei paesi del Friuli.

CONTRO IL NAZIONALISMO
Il nemico numero uno è il nazionalismo italiano.Quando Maria nomina i nazionalisti arriccia il naso e con fastidio esclama "Il loro nazionalismo maledetto!"Nel gennaio 1952 diventa la prima donna direttore responsabile di un giornale in Friuli.:si chiama "Il Cjavedal " ; e nel settembre 1953 assume la direzione de  "La Patrie " che dirigerà fino al 1965.Un impegno straordinario,sempre in pericolo a causa delle tipografie che non vogliono stampare il giornale, di fondi e pubblicità che mancano, di collaboratori che se ne vanno.

SICARI E POTERI FORTI
  Di poteri forti che si muovono contro. Nel 1956,ad esempio,Maria querela l'associazione Combattenti che si sono offesi per un articolo de "La Patrie"intitolato "Talians e Furlans" e hanno diffuso un comunicato di censura che lei ritiene diffamatorio. La sentenza è di archiviazione ,ma vale la pena riportare un estratto della sentenza  "Le frasi (dei combattenti ) rappresentano una pacata,serena, dignitosa protesta (contro insinuazioni)gravemente lesive dell'adamantino sentimento patriottico dei friulani stessi ed offendendo anzi la sacra memoria dei gloriosi combattenti di questa nobilissima terra che in ogni tempo immolarono la loro vita per la difesa e la grandezza della Patria. "Altro che un comunicato,la frusta ci vorrebbe contro gli  autonomisti!Nel 1960 è un sicario,in veste di giornalista del Messaggero Veneto,che inventa e pubblica una storia di nudismo in cui Maria e Felix andrebbero in giro nudi "grufolando" con i loro "corpi squamosi" per i prati di Mediis.

UN IMPEGNO SENZA SOSTA
  Nonostante tutto ciò,per anni,terminato di lavorare per guadagnarsi di vivere e pagarsi l'affitto,iniziarono a fare "La Patrie" e a mezzanotte lasciano l'appartamento di via della Posta "che non aveva alcuna comodità" e se ne vanno a spasso per i portici di Udine parlando "mano nella mano,anche se avevano 25 anni di differenza.Eravamo contenti perchè vivevamo questo ideale ".L'intervista  è finita ;ci saluta con una gentilezza autentica e colma di interesse per noi.Saliti in macchina decidiamo di portare un saluto a Marchi sulla sua tomba;sopra si legge "Un uomo forte e libero,ha dedicato la sua lunga vita per la dignità e per la libertà della sua terra ".Ora lì vicino anche Maria riposa per sempre,o almeno così dice.

fonte: copiato interamente dal Novi Matajur dell'11 giugno 2014.

27 giu 2014

L'aglio-strok di Resia-Rezija

L'aglio-strok di Resia/Rezija è di piccole dimensioni e si trova nel comune di Resia/Rezija.L'isolamento geografico ha facilitato la conservazione dell'aglio-strok di Rezija.
Il bulbo (testa:glaua o laua dallo sloveno glava) è di  piccole dimensioni , i bulbilli cioè gli spicchi (noize-noghize)  variano da 6 a 8,ed è privo di spicchi centrali..Ha un caratteristico colore rossastro  di solito dal secondo strato delle tuniche che rivestono il bulbo,gli spicchi invece sono bianchi .Presenta delle caratteristiche di odore e sapore più accentuate dell'aglio in commercio.
Viene coltivato in fazzoletti di terreno sparsi a ridosso delle frazioni,fino all'altezza di 1000 m.I bulbi vengono interrati a circa 3 cm di profondità,dopo una lavorazione fatta a mano.Gli spicchi vengono messi  con l'apice rivolto in alto ad una distanza di  25 - 30 cm tra le file.La piantagione viene fatta nel mese di novembre con i primi geli o in marzo dopo il disgelo.La concimazione è fatta con il letame bovino.Quando il germoglio ha raggiunto i 3 cm ,viene cimato cioè vengono tolte le "uorè" che bollite e condite  vengono mangiate in insalata.La sarchiatura( smutikat) è fatta in primavera ,le erbacce vengono tolte a mano .Non ha bisogno di essere innaffiato essendo la zona molto piovosa.Viene raccolto in agosto,le piante vengono collocate su graticci o marciapiedi (scialisc),di rado estirpate e lasciate sul terreno per 2 o 3 giorni .Poi i bulbi vengono privati delle tuniche esterne e delle radici che si tagliano.Le teste migliori vengono conservate per la semina dell'anno successivo.I bulbi sono intrecciati in trecce (kitte dallo sloveno kite) e messi nei fienili o sotto la tettoia per essere vendute.Oggi lo strok è confezionato in mazzetti da 4-5 bulbi e si conserva per un anno.La liliacea resiana è rientrata tra i Presidi di Slow Food,progetti che tutelano piccole produzioni di qualità da salvaguardare,realizzate secondo pratiche tradizionali.www.presidislowfood.it
L'inizio della coltivazione di questo aglio è molto antica ,non ci sono documentazioni.
Giovanni Clemente,scrittore resiano ,nel libro Torna al suo paesello - Memorie di vita resiana dice che già dai tempi passati  era un rimedio contro i vermi intestinali (glìsti dallo sloveno gliste).Venivano fatte delle collane con gli spicchi.Queste collane erano messe  di notte attorno al collo dei bambini che erano affetti da verminosi,un' usanza comune in tutta la Terska Dolina (Val Torre).
In un negozio del paese e durante la festa dell'aglio è possibile acquistarlo.

riadattamento dell'articolo di:

http://www.ersa.fvg.it/divulgativa/prodotti-tradizionali/vegetali-naturali-o-trasformati/aglio-di-resia
e da altre fonti reperite sul web.

Scuola bilingue in forse Težave z dvojezičnostjo

Scuola-Hill-Lusevera-436x291Il no dell’Ufficio scolastico regionale al progetto di avvio graduale dell’insegnamento bilingue italiano-sloveno nei plessi scolastici dei comuni di Lusevera e Taipana concordato a fine marzo in accordo tra gli istituti comprensivi di Tarcento e bilingue di San Pietro al Natisone, rischia di minare l’estensione alle Valli del Torre del modello educativo che da ormai trent’anni miete crescente successo nelle Valli del Natisone. La direttrice scolastica regionale, Daniela Beltrame, ha comunicato alle due amministrazioni comunali interessate, prima con una lettera e poi direttamente in un incontro svoltosi il 18 giugno alla presenza anche dell’assessore regionale all’istruzione, Loredana Panariti, che in ottemperanza alle disposizioni normative della legge di tutela della minoranza slovena, non è possibile l’insegnamento bilingue italiano-sloveno nell’ambito dell’istituto comprensivo di Tarcento e che questo si può attuare solamente nell’ambito dell’istituto comprensivo bilingue di San Pietro. La necessità del passaggio delle proprie scuole da Tarcento a San Pietro ha immediatamente provocato un passo indietro dell’amministrazione di Taipana, la municipalità delle Valli del Torre che per prima aveva chiesto l’insegnamento bilingue. «Il Comune di Taipana – ha scritto alle autorità competenti e ai genitori il sindaco, Claudio Grassato – attualmente ritiene di non aderire all’offerta di includere le proprie scuole dell’infanzia e primaria nel progetto di sperimentazione bilingue facente capo all’istituto di San Pietro al Natisone». In ogni caso la rinuncia alla scuola bilingue non è definitiva. Grassato fa sapere, infatti, di voler «osservare attentamente l’evolversi della situazione e di attivarsi in percorsi possibili da concordare con istituzioni e genitori». E per quanto riguarda Lusevera? «Al momento la situazione è di stallo. La Regione non ha deciso ancora niente. Il nostro Comune porterà avanti il progetto di scuola bilingue nell’ambito dell’istituto comprensivo di San Pietro al Natisone. Se ci riusciremo bene, altrimenti si proseguirà come adesso, come vuole Tarcento, per arrivare alla chiusura tra qualche anno». Quanto alla tempistica del passaggio alla scuola bilingue il primo cittadino non si sbilancia. «Se lo faremo – afferma – lo faremo con San Pietro al Natisone. Poi le tempistiche non ce le abbiamo, nessuno le sa ancora. Non si può dire a settembre partiamo con la bilingue. Magari fosse così! Ma non sarà così». In tal modo Marchiol smentisce che nella riunione del 18 giugno in Regione si sia deciso l’avvio dell’insegnamento bilingue fin dal prossimo settembre nella scuola dell’infanzia di Vedronza. «C’è un documento inviato all’assessore regionale Panariti e alla direttrice Beltrame da una parte consistente dei genitori che avevano iscritto i bambini alla scuola e alla primaria di Vedronza – evidenzia Lucio Tollis, assessore di Tarcento – con la quale manifestano indisponibilità al progetto di bilinguismo legato a San Pietro e non graduale. E questo non riguarda solo l’avvio dalla scuola dell’infanzia, ma anche il numero delle ore di insegnamento in sloveno. Mentre si trovavano d’accordo con il progetto proposto dal nostro istituto comprensivo. Molti iscritti provengono dal Comune di Tarcento e non parlano in casa lo sloveno o il dialetto sloveno, per cui i genitori sono preoccupati che i figli si trovino a disagio con un insegnamento totalmente bilingue». Da parte sua, la dirigente dell’istituto comprensivo di Tarcento, Annamaria Pertoldi, non vuole commentare la situazione. Si limita a dire che non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale al progetto, redatto assieme all’istituto bilingue di San Pietro e accolto con i genitori a fine marzo. (E. G.)
Prišlo je do novih zapletov pri uvedbi dvojezičnega italijansko-slovenskega pouka na Njivici in v Tipani. V novem šolskem letu dvojezičnega dvojezičnega pouka najbrž  še ne bo, saj je deželni šolski urad zavrnil načrt, ki ga je marca letos pripavil večstopenjski inštitut v Čenti v sodelovanju z večstopenjskem dvojezičnim inštitutom v Špietru. Deželni šolski urad je namreč odgovoril, da je slovensko-italijanski pouk možen le v okviru dvojezičnega večstopenskega inštituta v Špietru. Nato je tipajska občinska uprava odločila, da bodo njene šole ostale s Čento. Občina Bardo podpira priklučitev s Špietrom pa so težave s starši učencev, ki tega nočejo.
Mi dispiace  perchè io ,come avrete ben compreso, cari lettori anche anonimi ,sostengo l'importanza dell'insegnamento bilingue. Se si fosse trattato di una lingua come l'inglese ,tutti  avrebbero aderito.
Non capisco che problemi ci siano per i genitori se l'ipotetica bilingue di Lusevera venisse accorpata a quella di San Pietro.Quei bambini  provenienti dal comune di Tarcento che in casa non parlano nè sloveno,nè dialetto  sloveno non si troveranno a disagio con un insegnamento bilingue.Ricordo che si tratta di scuola d'infanzia e scuola elementare,per cui tutto viene appreso in modo piacevole e giocoso.Naturalmente i bambini  devono sentire i genitori che appoggiano questo percorso,altrimenti troveranno mille scusanti per lamentarsi.

Voglio precisare che io non ho alcun interesse  riguardo all' istituzione o no dell'insegnamento bilingue,non perdo il posto ,sono felicemente pensionata e non faccio parte di alcuna organizzazione.
 In questo blog riporto gli articoli del Dom e del Novi Matajur  e a volte come in questo caso esprimo la mia opinione.
A me,sin dalla prima  infanzia,  è stata insegnata la lingua slovena ,non ho avuto mai alcun problema a scuola ,anzi la conoscenza dello sloveno (come lo sarebbe stato per qualsiasi altra lingua) ha sviluppato abilità e forme di pensiero e di espressione più sofisticate rispetto ai miei coetanei.


 La psicolinguistica moderna considera il bilinguismo una risorsa cognitiva importante per il bambino più di quanto invece non si pensasse prima. Sopra tutto se viene introdotto in tenera età, contribuisce in maniera decisiva a favorire un rapporto molto più evoluto con la realtà semantica del linguaggio. In effetti, il bilinguismo, non solo stimola un rapporto complesso e arricchente nei confronti delle costrizioni linguistiche grammaticali di una determinata lingua, ma propizia anche padronanza nella gestione delle categorie cognitive con cui il bambino costruisce i suoi rapporti emotivi e relazionali con il mondo reale.
Parlare quindi una seconda lingua o comunque esserne a contatto prima dei 5 anni, dà al bambino la possibilità di sviluppare abilità, forme di pensiero e di espressione più sofisticate dei bambini monolingui. Il bambino riesce a capire il senso simbolico delle parole e a ragionare molto più velocemente. Uno degli aspetti su cui insistono i psicolinguisti, per evitare ritardi .
In conclusione, i bambini bilingui possiedono più strumenti per risolvere problemi, perché sono più abituati a pensare in una lingua quando ascolta parlare in un’altra, e quindi, riescono a differenziare ciò che è importante da ciò che non lo è.


Ma era comprensibile che,in una situazione di crisi ,non  sarebbe stata  data l'autorizzazione ad una nuova scuola bilingue!

26 giu 2014

Njiva/Gniva di Resia-Rezija Kriss/Falò

Njiva-Gniva di Resia -Rezija
28 giugno 2014 ore 18:00
Kriss-Falò

La tradizione di accendere un gran falò alla vigilia del Santo Giovanni e S. S. Pietro e Paolo è molto antica; veniva praticata un tempo in tutti i paesi della valle e nelle località d'alpeggio. Tutti i presenti si potranno mettere alla prova lanciando le "cibule", rotelle di legno che vengono arroventate sul fuoco e lanciate in aria.
fonte:http://www.tarvisiano.org/Evento/119693/Kris-Falo

Sto liet terskaa turma an mužki polovin, pouno iniciativ za Sv. Ivana


turma

V soboto, 21. junija, Terjani nu so praznovali 100 liet njih turma. Turan so a zgradili lieta 1914 prau vaščani anu je najvenčesi turan, ki a ima Terska dolina. Fiešta bo učnela ta na 11.00 z majšo tou vaški cierkui. Po majši na će bití pročesijon. Ta na koncu Terjani nu ćo ponuditi kej za jesti nu za piti.
San po zvečae Mužčeni nu šinjé organizujajo fiešto Sv. Ivana. Dan bot usaka mužka famea na cielo lieto spraujala snopé brušč za narediti polovin Sv. Ivana. So nastaujali pouno krieseu, zake so jih žažguali še ta na planinah okou vasi: na Kisalici, Pod Tamorjan, Za Topolan, Par Žualdesi. Dan prej kuj fiešta, ti mladi nu so z doró vojo parpraujali “kopo” za polovin. Viljo Sv. Ivana še usaki mužki bork u naredou svoj polovin: u bi dan čiu Zatopou, dan drui Ta na Toviele, ti trenći ta na Lavi, ti zadnji par Simacu. Kar to zatómelo, so dali onj polovinan anu judje, ki so stali okou so moćno uriskali anu ti mladi so veselo plisali. Injelé Mužčeni nu revajo parpraviti kuj dan polovin ta na Toviele. Program u predvidi majšo ta na sedan zvečar. Po majši na će biti pročesijon po vasici. Poten, sousje nu se morejo ustaviti par koči od Alpine za sniesti no pašto anu kej popiti. Okou 21.00 Mužčeni nu ćo dati onj polovinu. Poten to će bití šenjé malo muzike nu plesanja.
fonte:tratto interamente da 
Festeggiamenti per i cento anni della costruzione del campanile di Pradielis e i fuochi di San Giovanni a Musi.

Affresco con invocazione in sloveno a Canalutto/Skrìla in comune di Torreano-Tavorjana

foto di LucaPb
grazie Luca e Stefano per l'autore dell'affresco

*MARIA DEI*      * GLORIA IN EXCELSIS DEO *

O SANTO ANTONIO TU CHE DEGNO SEI
PREGA GESU' - MARIA PER I TUOI FEDELI
II.X.1906


Torreano (Toreàn in friulanoTavorjana in sloveno), è un comune italiano, di 2.270 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia.
Peculiarità del territorio di Torreano è di trovarsi a cavallo tra l'area linguistica friulana (della quale fa parte la maggioranza dei locutori) e quella slava della Benecia, in cui è ancora diffuso un dialetto legato al sistema linguistico sloveno. Nelle frazioni della parte alta del comune (Costa/Podgrad, Canalutto/Skrìla, Masarolis/Mažeruola, Reant/Derjan, Tamoris/Tamora) è tuttora parlato il locale dialetto sloveno, tutelato ai sensi della Legge 38/2001.

Questo affresco su una casa rurale di CANALUTTO/SKRILA è la dimostrazione che nel secolo scorso anche qui si pregava e parlava in sloveno.

Oggi è una zona italianizzata e friulanizzata,senza tabelle con toponimi in sloveno.

 Affresco su una casa rurale a Canalutto/Skrìla con diciture in latino-italiano-sloveno .

Opera probabilmente anche se rimaneggiata di Jacum Pitor /Giacomo Meneghini  di Cergneu-Cerneja


OJ MARIJA OD VECNO POMOC
 POMAJ SINOVE TVOJE
 VSMILISE CES NAS

traduzione letterale
o Maria ausiliatrice aiuta i tuoi figli
abbi pietà di noi

Jacun Pitôr-Giacomo Meneghini
 uno dei più popolari artisti näif attivi nella nostra regione
 tra ‘800 e ‘900


Personaggio vagabondo e solitario, unico nel suo genere, Jacun Pitôr è stato
 uno dei più popolari artisti näif che hanno vissuto e lavorato nella nostra regione
 a cavallo tra ’800 e ‘900. Durante i suoi spostamenti ha lasciato diverse
 testimonianze della sua eclettica arte in osterie, chiesette di campagna, 
casolari e case nobili in cambio di ospitalità e di modesti compensi.
Nelle sue opere si respira la tipicità della cultura popolare: i temi pittorici trattati,
 con armonia e semplicità, spaziano dal sacro al profano, accompagnati
 molte volte da autentiche perle di saggezza rurale friulana, intrise di sottile ironia.
continua a leggere : http://www.jacunpitor.it/






25 giu 2014

Na Solbici že diši po “stroku” Stolvizza già profuma d’aglio

articolo e foto tratti da
http://www.dom.it/na-solbici-disi-po-stroku_stolvizza-gia-profuma-daglio/
Il primo caldo dei giorni scorsi ha prodotto, in Val Resia, una forte accelerazione nella crescita delle coltivazioni presenti, una crescita delle piantine presenti tale da creare uno straordinario colpo d’occhio in tutti quei piccoli appezzamenti ricavati a fatica dalle rocce delle montagne che circondano la Valle. In particolare è ben evidente il lussureggiante verde smeraldo delle patate, il tenue verde pisello dei fagioli e il verde bottiglia delle piante di aglio che stanno lentamente portando a termine la loro crescita. Un ventaglio di colori che la pioggia di questi ultimi giorni ha, se possibile, ulteriormente fatto esplodere dando a tutto il paesaggio un suggestivo cromatico aspetto. Non solo colori ma anche straordinari profumi come quello fine dei fiori di aglio, leggeri e delicati germogli i quali, raggiunta la maturazione, vengono dolcemente staccati dalla pianta madre, una operazione necessaria ma anche preziosa in quanto questi fiori vengono utilizzati per profumatissime pietanze come il famoso pasticcio al profumo d’aglio, la zuppa d’aglio e i crostini al paté di aglio. Nelle aree intorno a Stolvizza, nel cuore di produzione dell’aglio, questo prodotto di nicchia diventato ormai famoso, si respira già il suo profumo, grazie ai tanti piatti preparati, con bella maestria, dai gestori del locale “Bar all’arrivo”, una realtà ormai consolidata dove, con prenotazione, Severino cellulare 339.2257403, si possono gustare queste squisite pietanze insieme a altri piatti tipici della montagna resiana. Stolvizza rappresenta una bella opportunità non solo sul versante della cucina caratteristica di montagna, ma anche del tempo libero; sono infatti agibili e perfettamente tenuti efficienti dall’Associazione “ViviStolvizza” numerosi sentieri di grande pregio ambientale e culturale che rappresentano una bella opportunità per quanti amano camminare in sicurezza in montagna.”Ta lipa pot”, il “Sentiero di Matteo”, il suggestivo “Pusti Gost sulle tracce del passato” sono solo alcune importanti proposte che l’associazione “ViviStolvizza” consiglia a quanti amano la montagna, suggerendo a tutti quindi una salutare camminata in questi incontaminati luoghi per poi godere delle proposte gastronomie a base di prodotti a cui la montagna ha dato sapori e profumi di grande qualità. (Giuliano Fiorini)


VSE NAJBOLJŠE SLOVENIJA TANTI AUGURI SLOVENIA!

Il 25 giugno in Slovenia si celebra il "Dan državnosti", in ricordo del 25 giugno 1991, giorno in cui è stata formalmente dichiarata l'indipendenza dalla Jugoslavia.
VSE NAJBOLJŠE SLOVENIJA - TANTI AUGURI SLOVENIA!
immagine da google

24 giu 2014

Nalac (po Terskem)-il davanti di dietro

Nella Val Torre-Terska dolina c'è un'espressione che non ho trovato in altre lingue:NALAC nella parlata locale(variante dialetto sloveno)
Quando si indossa un indumento mettendo il davanti  di dietro si dice NALAC.

60. oblietnica msgr-ja Trinka 60° di mons. Ivan Trinko

Trinko-webV četartak 26. junja ob 20. uri v farni cierkvi svetega Ivana na Tarčmuni bo sveta maša ob 60. oblietnici smarti msgr-ja Ivana Trinka. Mašo bo po slovensko darovau domači famoštar g. Božo Zuanella, pieu bo zbor “Pod lipo”. Msgr. Trinko se je rodiu na Tarčmunu (kamun Sauodnja) 25. ženarja 1863 in je adan od te narguorših mož, če ne te narbuj veliki, ki jih je rodila Benečija. Zaslužu se je mest med velikimi Slovenci a tudi med Furlani. Biu je duhovnik, profesor, filozof, pistelj, poet, glasbenik (muzicist), prvajalec in politik. Puno je dielu za domači slovenski jezik. Učiu je v vidanskim seminarju in je zadnje lieta svojega življenja preživeu v domači vasi. Umaru je na Tarčmunu 26. junja 1954. Takole je napisu Benečanam v molitveniku “Naše molitve”, lieta 1950: “Ljudstvo moje drago! Tebi sem živel. Tebe so spremljale moje skrbi in zate je tuklo moje srce. S teboj sem delil lepe in bridke dneve in tvoja usoda je bila moja usoda (…). Ljudstvo moje! Kakor do zdaj tudi v bodoče ljubi sovjo zemljo in ohrani vero svojih očetov, da se nekoč vsi znajdemo v večni domovini.”
Giovedì 26 giugno, alle 20. nella chiesa di San Giovanni Battista a Tervimonte, sarà celebrata una santa messa di suffragio nel 60° della morte di mons. Ivan Trinko. La celebrazione sarà presieduta dal parroco, don Natalino Zuanella, e accompagnata dal canto del coro “Pod lipo”. Mons. Trinko nacque a Tercimonte (comune di Savogna) il 25 gennaio 1863 ed è uno dei figli più illustri, se non il più illustre, della Slavia. Con il proprio impegno e le proprie opere si è conquistato un posto tra i grandi presonaggi sloveni e friulani. Fu sacerdote, professore, filosofo, scrittore, poeta, musicista, traduttore e politico. Molto ha lavorato per l’identità slovena delle Valli. Insegnò a lungo nel seminario di Udine e negli ultimi anni si ritirò nel paese natale, dove morì il 26 giugno 1954. Ai beneciani ha lasciato un testamento spirituale nel libro di preghiere in sloveno edito nel 1950. “Popolo mio amato – vi si legge –, per te ho vissuto, per te mi sono preoccupato, per te ha battuto il mio cuore. Con te ho spartito i gioni belli e quelli tristi, il tuo destino è stato il mio destino (…). Popolo mio, come hai fatto finora, anche in futuro ama la tua terra e conserva la fede dei tuopi padri, affinché un giorno ci ritroviamo tutti nella patria eterna”.

Avevo 7 anni quando mons.Ivan Trinko morì,lo ricordo perfettamente. I miei genitori mi non mi fecero partecipare alla cerimonia funebre, perchè  per arrivare a Tercimonte bisognava fare un tratto di strada a piedi. Mi dispiacque molto ,perchè in casa nostra si parlava spesso del monsignore e mio papà andava spesso a fargli visita.

15 giu 2014

Papa Francesco in visita a Redipuglia -Papež bo prišel v Furlanijo Julisko Krajino

Papa Francesco il 13 settembre pregherà per le vittime di tutte le guerre al Sacrario di Redipuglia. A dare l’annuncio è stato lo stesso Pontefice nell’udienza in Piazza San Pietro a 50 mila Carabinieri, in occasione del 200° anniversario della istituzione dell’Arma. “L’occasione – ha detto papa Francesco – è il centenario dell’inizio di quella enorme tragedia che è stata la Prima Guerra Mondiale”. ”E’ una notizia di straordinaria importanza – ha commentato la presidente della Regione, Debora Serracchiani -, che ci consegna con orgoglio la possibilità di accogliere il Pontefice, pellegrino di pace”. Redipuglia, il più grande sacrario militare italiano, raccoglie le spoglie di 100.187 soldati caduti durante la prima guerra mondiale. Di questi 39.857 soldati sono stati identificati, i restanti 60.330 sono ignoti.
13. septembra letos bo papež prišel v Furlanijo Julijsko krajno. Priložnoat je stoletnica prve svetovne vojne. Papež bo obiskal kostnico v Sredipolju.

14 giu 2014

Blog in vacanza/ na počitnice

Cari lettori,fa troppo caldo per stare al PC ,faccio un break.Intanto leggete,COMMENTATE e VOTATE.
A presto-se vrnem kmalu!

13 giu 2014

Sagra di S.Antonio a Uccea Učja

dal web
ballo resiano
Nella frazione di Uccea-Učja sabato 14 e domenica 15 giugno,ci saranno i consueti festeggiamenti per la sagra di S.Antonio.Durante la sagra si terranno le esibizioni del coro e del Gruppo Folcloristico Val Resia.Si potrà gustare un ricco menù e  la specialità della sagra: le lumache.


Le nuove giunte comunali

 Definita la nuova giunta di Bardo/Lusevera

sindaco Guido Marchiol   affari generali,urbanistica,personale e scuola

Pier Paolo Zanussi vice sindaco (assessorato alla cultura,turismo,rapporti col territorio e media
Angelina Sittaro      deleghe ambiente,associazionismo,attività produttive e sport
Dario Molaro          assessore ai lavori pubblici,manutenzione e assistenza sociale
Paolo Marchiol       patrimonio comunale,agricoltura e protezione civile
il sindaco Guido Marchiol affari generali,urbanistica,personale e scuola

Il nuovo consiglio comunale si è riunito ieri 13 giugno alle 18.30 per la convalida del sindaco , dei consiglieri e il giuramento del sindaco

Nominata la giunta comunale di Taipana


sindaco Claudio Grassato
Elio Berra vice sindaco
Sabrina Semic
Alan Cecutti
Maurizio Marconi




   
           

Na pravila nona Bepa/raccontava nonna Bepa

Kuo to buska anu armi ,muž muore nesti cjandrej zuna na predkišu,anu jo obratiti zdole,zgore. Žena na ma obute mudante tuo tasprej,ta zat.(nalac)
Skarifič u se prestraši anu ubiži,anu  na ne pride touča.

Quando tuona e lampeggia,l'uomo deve portare le sedie davanti alla casa e metterle con le gambe in su.
La donna deve indossare le mutande a rovescio e mettere la parte posteriore davanti (nalac po terskem).
Il diavolo si spaventa e scappa,così non viene la grandine.

Orso catturato dall'Università di Udine in Friuli Venezia Giulia, il quarto dal 2007

dal web
Nell’ambito dei progetti pluriennali di studio sulla fauna selvatica
L’operazione è avvenuta all’alba di ieri, giovedì 12 giugno

Impegnati gli operatori dell’Ateneo friulano e la Polizia Provinciale di Udine,
con Corpo Forestale regionale e i volontari dell’Associazione Villaggio degli orsi
foto di archivio
dal web
Un esemplare maschio di orso bruno del peso di oltre 160 chili per oltre 2 metri e 20 di altezza, dell’età di circa 5 o 6 anni, è stato catturato e successivamente liberato ieri, giovedì 12 giugno, verso le 3 e mezza del mattino, nella zona del Gran Monte fra i comuni di Lusevera e Taipana, in provincia di Udine. L’orso è il quarto catturato dall’Università di Udine in collaborazione con la Provincia di Udine dal 2007. L’operazione è stata eseguita a fini di studio e ricerca dagli operatori dell’Università di Udine e della Polizia Provinciale di Udine con il supporto del Corpo forestale regionale e di volontari della locale Associazione del Villaggio degli Orsi. Subito dopo la cattura, avvenuta grazie a una particolare gabbia ideata dai ricercatori dell’ateneo friulano, l’orso, prima di essere liberato, è stato narcotizzato, visitato e dotato di radio collare satellitare, grazie al quale sarà possibile studiarne i movimenti e così aggiungere importanti informazioni riguardo al comportamento degli orsi nell’area del Friuli Venezia Giulia.
L’operazione rientra nelle attività di una ricerca triennale dell’Università di Udine, autorizzata dal ministero dell’Ambiente, che prevede la cattura a fini scientifici e lo studio, grazie ai radio collari, di sei orsi su una popolazione di circa 10-15 esemplari presenti in Friuli Venezia Giulia. Questa ricerca si integra inoltre con il progetto pluriennale Life Arctos, di cui è responsabile la Regione Friuli Venezia Giulia, che prevede il campionamento genetico non invasivo e senza cattura degli animali per lo studio di tutti gli esemplari presenti in regione.
Il collare di cui è stato dotato l’orso bruno catturato e liberato ieri prevede un sistema di rilascio a tempo e a distanza, in questo modo si staccherà dall’animale dopo la fine del periodo di studio oppure in situazioni di emergenza. «Grazie a questo evoluto collare – spiega Stefano Filacorda, responsabile dell’equipe di ricercatori dell’Università di Udine – si prevede di raccogliere un numero variabile di 7-12 punti Gps al giorno per un totale di 6 mila punti in tutto il periodo ricerca, ovvero di individuare grazie al sistema satellitare e radio le aree dove l’animale vive, dove va ad alimentarsi o a rifugiarsi e i suoi movimenti. Il tutto, al fine di fornire un adeguata protezione a questi siti e contemporaneamente capire se questo individuo è responsabile di attacchi al bestiame domestico che ultimamente sono molto frequenti sulla parte slovena dell’area delle Prealpi Giulie, sul monte Stol». Il collare di cui vengono dotati questi esemplari, dunque, «potrebbe essere utile – spiega Filacorda - a prevenire i danni e fare azioni di dissuasione, anche, se possibile, evitando l’abbattimento su parte slovena, dove gli animali che sono responsabili di danni ripetuti possono essere oggetto di abbattimento in deroga».

Posvet o literaturi v Beneški Sloveniji / Convegno sulla letteratura nella Slavia Friulana

Datum, Ura
Date(s) - Thu 19 Jun
9:00 - 13:30
Slovenski raziskovalni inštitut (Slori), Inštitut za slovensko kulturo iz Špetra in Univerza v Vidmu  organizirajo v četrtek, 19. junija, v dvorani občinskega sveta v Špetru znanstveni posvet z naslovom “Sodobna literatura v Beneški Sloveniji med tradicijo in novimi izzivi”. Na njem bodo predstavili sodobno slovensko literaturo oziroma literaturo v narečju v Benečiji in njen razvoj. Cilj posveta, ki sodi med pobude ob praznovanju 40. obletnice ustanovitve Slorija, je na novo opredeliti, ovrednotiti in kanonizirati to literarno ustvarjanje. Posvet bo razdeljen na dva dela in se bo začel ob 9. uri. Prvi del bo posvečen vprašanju identitete in ga bo moderiral Roberto Dapit, predavatelji pa bodo Danila Zuljan Kumar, Mateja Curk, Jadranka Cergol, Bogomila Kravos in David Bandelj. Drugi del bo posvečen ustvarjalnosti, povezoval ga bo David Bandelj, svoja razmišljanja pa bodo podali Roberto Dapit, Janoš Ježovnik, Irena Novak Popov in Michele Obit.
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Si intitola ‘La letteratura contemporanea nella Slavia friulana tra tradizione e nuovi orizzonti’ il convegno scientifico organizzato da Slori (Istituto sloveno di ricerche), Istituto per la cultura slovena e Università di Udine che si terrà giovedì 19 giugno nella sala consiliare di S. Pietro al Natisone. Con questo appuntamento, a detta degli organizzatori, si desidera intervenire nell’area della Slavia Friulana presentandone la produzione letteraria contemporanea e il suo sviluppo contenutistico, linguistico e stilistico. L’obiettivo del convegno, che rientra tra le iniziative dedicate al 40° anniversario di fondazione dell’Istituto sloveno di ricerche, è ridefinire, valorizzare e canonizzare il sottosistema di questa letteratura, con tutte le dinamiche che la rendono artisticamente valida. La letteratura slovena, o meglio la letteratura che viene prodotta nel dialetto sloveno in Benecia, che è nata e si è per molto tempo sviluppata con tratti popolari, negli ultimi anni ha saputo trovare una sua nuova forma con la consapevolezza di essere anche pronta a nuove sfide. Il convegno, che avrà inizio alle 9, si suddividerà in due parti: nella prima, che sarà dedicata alla sfida dell’identità e avrà come moderatore Roberto Dapit, sono previsti gli interventi di Danila Zuljan Kumar, Mateja Curk, Jadranka Cergol, Bogomila Kravos e David Bandelj. Dopo una pausa si passerà alla seconda parte che sarà incentrata sulla sfida della creatività e, con la moderazione di David Bandelj, vedrà susseguirsi, come relatori, Roberto Dapit, Janoš Ježovnik, Irena Novak Popov e Michele Obit.

12 giu 2014

Viškorša / Monteaperta novice-notizie


Buone notizie da Monteaperta di Taipana dove,dopo lungo periodo di chiusura riapre l'ex agriturismo.A decidere di riattivare i locali,che fungeranno da importante punto di riferimento per la comunità del posto e anche da richiamo turistico per tutto il paese,è stato un cittadino di Nimis,Fabio Sacchetti.La conduzione dell'esercizio sarà familiare: il nuovo gestore, infatti, che ha già ricevuto il benvenuto dal neoeletto sindaco Claudio Grassato,curerà l'accoglienza assieme alla moglie e ai figli,due dei quali,i più grandi, daranno una mano al banco e in cucina.Tra le novità la presenza,vicino all'ex-agriturismo,di due cavalli. E' intenzione,infatti,di Sacchetti e della sua famiglia ,di avviare anche un progetto legato all'ippoterapia; le competenze della moglie del titolare,che è originaria di Vienna e che vanta una laurea in pedagogia,risulteranno in questo senso più che mai preziose.Bar e cucina funzioneranno a pranzo e a cena tutti i giorni della settimana.L'inaugurazione,cui tutti sono invitati,si terrà domenica 15 giugno.


Poljubljanje križev v Viškorši / Bacio delle croci a Monteaperta  


autore Jean Marc Pascolo
da wikipedia


Domenica 15 giugno,alle ore 15,a Monteaperta sarà ripetuto nel Santuario dedicato alla Trinità,proprio nel giorno della sua festa liturgica, l'antico rito del Bacio delle croci-Poljubljanje križev.
La celebrazione sarà guidata dall'archivista e bibliotecario arcivescovile ,mons.Sandro Piussi,assieme al vicario foraneo di Nimis,mons.Rizieri De Tina.Dopo il "bacio" con il quale le croci delle valli del Cornappo e del Torre si snoderà la processione attorno alla chiesa.Seguirà la celebrazione eucaristica.La festa prenderà avvio alle 11 con la Messa celebrata dal parroco don Vittorino Ghenda.Anche quest'anno al "Bacio" non parteciperanno le croci delle chiese della valle dell'Isonzo che fino ad un decennio fa convenivano numerose.


Entrambi gli articoli sono tratti interamente dal dom



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