28 mag 2017

Gli anziani possono darci cultura - Starejši lahko na nas prenašajo kulturo

Ukve/Ugovizza
Nella Valcanale, geograficamente più vicina al sistema scolastico bilingue della Carinzia che alla scuola bilingue di San Pietro al Natisone/Špeter, le locali lingue minoritarie – accanto all’italiano, sloveno, tedesco e friulano – fanno fatica a consolidare la propria presenza nel sistema scolastico locale. Spesso contribuiscono all’insegnamento le associazioni delle comunità linguistiche. Sloveno e tedesco, da secoli parlati in Valcanale nelle rispettive varianti dialettali, giocano ancora un ruolo importante soprattutto nelle usanze locali. Al prestigio dello sloveno dà il proprio contributo il mantenimento del rito bilingue a Ugovizza/Ukve e Camporosso/Žabnice, dove cantano in sloveno anche i locali cori parrocchiali. A Ugovizza, per alcuni oggigiorno “il paese più sloveno” della Valcanale plurilingue, abita Rossella Lupieri, che ha 15 anni e frequenta la seconda classe del liceo scientifico dell’ISIS Magrini-Marchetti di Gemona.
La Valcanale è spesso associata alla presenza di tutte le lingue minoritarie parlate in regione – oltre all’italiano, anche dello sloveno, del tedesco e del friulano. Come vedi la situazione a Ugovizza?
«A Ugovizza le lingue locali sono ancora abbastanza presenti, soprattutto lo sloveno. Nel mio paese, infatti, sono ancora vivi i canti tradizionali in questa lingua o nel nostro dialetto; la messa viene celebrata in sloveno e spesso nelle famiglie si parla in dialetto. Il friulano è poco parlato perché il nostro territorio è più sentito come sloveno o tedesco, dal momento che dietro a queste lingue c’è una tradizione secolare. Per quanto riguarda il friulano, la sua diffusione in Valcanale è un fenomeno relativamente recente».
Che ruolo giocano le associazioni delle comunità linguistiche locali?
«Le associazioni svolgono un ruolo molto importante perché coinvolgono i giovani con progetti e organizzano eventi, come i concerti, per unire non solo le località della Val Canale ma anche quelle dell’Austria e della Slovenia, creando comunità tra le varie lingue».
Quanto parlano lo sloveno e le lingue locali i giovani?
«I giovani parlano poco lo sloveno e le altre lingue locali. Parlano perlopiù il dialetto sloveno locale, in quelle famiglie dove ci sono ancora nonni o genitori che lo parlano, oppure parlano in sloveno quando rivivono quelle tradizioni che sono strettamente legate alla parlata slovena locale o allo sloveno. Lo imparano anche a scuola e devo dire che si sforzano di parlarlo, quando vanno in Slovenia».
A Ugovizza, in genere, la generazione dei tuoi nonni e dei tuoi genitori parla il dialetto sloveno o le altre lingue locali, mentre la tua generazione spesso li capisce, ma non li parla. Secondo te perché?
«Questo accade perché una volta l’italiano si parlava poco o non era affatto conosciuto. La lingua madre, primaria e di comunicazione, era appunto lo sloveno locale; le scuole venivano frequentate nel proprio paese e, quindi, la gente non aveva contatti col mondo italiano. Adesso i giovani vanno a scuola molto spesso lontano da casa, dove questi dialetti non sono conosciuti e, quindi, non hanno la possibilità di parlarli, se non a casa. La situazione è molto cambiata».
Quali iniziative potrebbero, secondo te, portare a un maggiore uso quotidiano dello sloveno e delle altre lingue tradizionali della Valcanale tra i giovani?
«Si potrebbero fare più progetti per valorizzare queste lingue, soprattutto al di fuori delle scuole; organizzare gite dove si ha l’opportunità di parlarle, laboratori, incontri con altri giovani che le parlano, incontri con gente del posto e altre iniziative rivolte a questi scopi».
Da tempo per la Valcanale si parla dell’inserimento stabile delle lingue locali nelle scuole, ultimamente entro una scuola trilingue. Secondo te quali effetti potrebbe portare questo per la comunità valcanalese?
«Questo inserimento permetterebbe ai giovani di imparare le lingue dei nostri vicini, sviluppare degli interessi e magari trasmetterli agli amici. Però non è solo importante insegnare la lingua, ma anche la cultura e le tradizioni di questi popoli a noi confinanti, soprattutto rispettandoli».
Come giovane, quali potenzialità e criticità noti nella zona in cui vivi, anche rispetto al costruirsi un futuro?
«Nella zona in cui vivo non ci sono grandi opportunità per noi giovani. Il turismo è sottovalutato; non è sfruttato al meglio il nostro patrimonio culturale. In questo campo c’è ancora molta strada da fare, bisognerebbe iniziare non solo coinvolgendo i giovani, ma anche gli anziani, che ci potrebbero dare informazioni sulla nostra storia e sulle nostre lingue, ampliando ancor più la nostra cultura».

Nei silenzi delle Giulie

26 mag 2017

Santuario della Beata Vergine di Castelmonte (Stara Gora)

Il santuario della Beata Vergine di Castelmonte (Madone di Mont in friulanoStara Gora ossia "monte antico" in Sloveno) si trova nel comune di Prepotto (UD). Sorge a 618 m a ridosso delle Alpi Giulie, a 7 km da Cividale del Friuli.
continua qui 
https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_della_Beata_Vergine_di_Castelmonte

La forania di S. Pietro a Castelmonte - Špetrska dekanija na Stari gori


Si terrà domenica, 28 maggio, nella solennità dell’Ascensione, l’appuntamento tradizionale con il pellegrinaggio foraniale al santuario di Castelmonte/Stara gora.
I fedeli delle parrocchie delle Valli del Natisone, precedute dalle rispettive croci, si troveranno alle ore 11.00 sul piazzale sotto il santuario, dal quale alle 11.15 partirà la processione accompagnata dalle litanie alla Madonna. 
Alla messa, prevista per le 11.30, seguirà un momento conviviale organizzato in collaborazione con gli alpini. 
L’evento religioso, iniziato nel 2000, anno del Giubileo, su ispirazione di Giovanni Paolo II quale eredità dell’anno Santo e momento di aggregazione tra le genti, s’inserisce nel particolare momento storico di cambiamento e riorganizzazione della diocesi di Udine.
A questo proposito il vicario foraneo di San Pietro, don Michele Zanon, ha dichiarato che «è emersa la necessità di avere un occhio di riguardo verso il nostro territorio, per le sue peculiarità. Per quanto riguarda le collaborazioni pastorali ci stiamo attivando per intensificarle. A breve ci troveremo tra sacerdoti delle Valli del Natisone per valutare il percorso e le scelte da fare».
V nediejo, 28. maja, na guod Kristusovega vnebohoda (Velik križ) se bojo na Stari gori zbrali duhovniki in vierniki špietarske foranije. Vse fare Nediških dolin se bojo, ku ponavadi, vsaka s svojin oflokanin križan, srečale ob 11. na starogorskin placu. Ob 11.15 bo precesija do svetišča, med katero bojo piel’ litanije Device Marije. Ob 11.30 bo sveta maša.
Po maši bojo vierniki imieli parložnost, de se srečajo, spoznajo in guorijo med sabo. Alpini iz Nediških dolin bojo skuhali pašto.
Lietošnje bo že 18. ruomanje na Staro goro. Lieta 2000, kàr je sveti papež Janez Pavel II vprašu odpuščanje za karvice, ki jih je katoliška cierku zagrešila, so duhovniki in pastoralni svet (konsej) špietarske foranije pomislili, de bi bluo dobro, če bi se ljudje Nediških dolin med sabo buojš spoznali in če bi odpustili zamiere, ki jih imajo med sabo.

Flora da tutelare

Una botta di colore!
Le specie ritratte nelle foto sono tutte protette e tutelate da normative europee e/o regionali in quanto a rischio per la raccolta indiscriminata o per la distruzione del proprio habitat !! 
Colonna di sinistra dall’alto verso il basso: Gladiolo palustre, Serapias vomeracea, Iris sibirica.
Colonna di destra: Narcisi selvatici (x2) e Orchis mascula
Grazie Studioforest per il prestito della magnifica foto!

22 mag 2017

Rimbocchiamoci le maniche o sarà la fine - Zavihnimo rokave, čené na bo nič

A un anno di distanza dal passaggio del Giro d’Italia nelle valli del Natisone e del Torre, il direttore responsabile del Dom, mons. Marino Qualizza, constata che il grande evento sportivo non ha avuto l’effetto miracoloso sul turismo, e quindi sull’economia del territorio. Esorta, pertanto, a non farsi illusioni che la soluzione dei problemi possa cadere dal cielo, come la manna nel deserto, ma a rimboccarsi le maniche, pronti a lavorare duramente. Altrimenti sarà la fine della Benecia.
Lansko lieto je bluo miesca maja veliko navdušenje po vsi Benečiji v parčakovanju, de se v naših dolinah, gorah an vaseh parkaže mitični »Giro d’Italia«. Zaries je velika kolesarska dirka šla skuoze našo deželo 20. maja. Vasi so bile vse oflokane, ljudjè so pozdravljali an ploskali čiklištam posebno v Matajuru, v Kraju v dreskim kamune, v Purčinju an Podcirkvi.
Turistična, športna an tudi kulturna društva so se zbrale v komitate, ki so ob parložnosti »Gira« parpravli iniciative, de bi gostje spoznali lepote in kulinarične dobruote Benečije. Nastavili so napise in druge podobe.
Parčakovanje je bilo šele buj nestarpno, zak’ se je guorilo an pisalo, de bo tele dogodek prerodiu Benečijo, novuo an srečno življenje se bo začelo, vasi se napunijo ljudì an bo veselje trajalo vekomaj.
Ries je, de je vas sviet spoznu Benečijo, a se jo je samuo ogledu. Potlè je vse zamučalo. Samuo ob sabotah an nediejah so se kajšni forešti čiklišti martrali po naših ciestah an se hitro varnili damu. Nič druzega. Končali so cajti, kàr je mana ku snieg padala z neba. Človek se muora zavihniti rokave an se parjeti diela. Čene na bo nič.
Miesca marca je biu v Tolmeču poseban seminar o življenju v goratih deželah. Zanimiu nastop je imeu prof. Igor Jelen, ki ucì na Univerzi v Tarste an je doma v Beli peči v Kanalski dolini. Lepuo pozna razmiere gorskih kraju an je poviedu, de smo predvsem v naši deželi nardili velike napake, zak’ smo mislili, de se v gorskih vaseh more živieti ku v miestu. Kjer tuo nie bilo mogoče an smo par rokah imieli druge an buojše izbiere, smo popunoma zapustili gore, senozeta, hlieve, puoje, varte an hiše. Takuo de je par nas vse tiho, če ne kajšno lajanje lesic, kruljenje te dujih prasiču an ukrakanje uran.
Prof. Jelen je poviedu, de ostajajo še možnosti, de lahko ohranimo an uveljavimo, kar imamo. Sevieda muoramo za tuo dobiti moči, ki nam bojo pomagale se ganiti od martvega položaja an začeti s kustjo an modruostjo obdelovati, kar so naši te stari takuo lepuo parpravili, mi pa smo takuo klavarno zapustili an zgubili.
Tajšne pobude nam bojo dale novo muoč, posebno če mlade družine zberejo nazaj rojstni kraj. Tuole bi bilo pravo vstajenje.  Marino Qualizza

Iniziativa ecoturistica

 Parte la prima iniziativa ecoturistica tematica nel Parco Naturale Prealpi Giulie (Regione Friuli Venezia Giulia) dove i vostri veri accompagnatori saranno proprio persone che convivono direttamente con i grandi carnivori, orso in particolare! L' Alta Val Torre (comune di Lusevera, provincia di Udine), una valle straordinaria dove la natura fa da padrona..tutta da scoprire anche nei luoghi e nelle persone. Il meraviglioso paesaggio basterebbe già a stupirvi da solo ma, grazie alle ricerche condotte dall' Università degli Studi di Udine, prof. Stefano Filacorda informazioni e aneddoti sui grandi carnivori saranno svelati, grazie agli amici dell' Associazione per l'Ape Carnica Friulana scoprirete il mondo delle Api e l' escursione,che è per tutti, a tappe, si concluderà attorno alla tavola della trattoria Alle Sorgenti di Alessandro Dosmo, allevatore e ristoratore che racconterà la sua storia di convivenza con l'Orso...Alessandro prima e..gli altri poi! non mancate, vi aspettiamo, prenotate a info@parcoprealpigiulie.it e prendete nota delle altre opportunità!!!!!

da https://www.facebook.com/pg/Il-Villaggio-degli-Orsi-155013801203955/posts/?ref=page_internal

Asfo, la Regione plaude la lotta all’abbandono dei terreni incolti

Settantasette soci, quasi cinquanta ettari in gestione suddivisi nei territori attorno a Stregna, Oblizza e Tribil superiore, sono questi i numeri dell’Associazione fondiaria Erbezzo che hanno meritato il plauso dell’assessore regionale alla pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, intervenuta a conclusione dell’assemblea annuale dei soci che si è tenuta nell’ex scuola di Tribil martedì 9 maggio.
È stato il presidente dell’associazione, Michele Qualizza, a invocare in apertura un intervento legislativo della Regione nel settore. Quindi il segretario Luca Postregna, che è anche sindaco di Stregna, si è soffermato sulle possibilità di utilizzo dei terreni. Tra lo scorso anno e questo ci sono stati dei sopralluoghi di potenziali utilizzatori, in particolare da Moggio Udinese, interessati ad allevamenti caprini per la trasformazione di latte in formaggio, ma proprio la mancanza di una struttura a questo scopo ha frenato il progetto.
Sopralluoghi sono stati fatti anche per allevare una dozzina di capi di angus, in questo caso però non si è trovata una superficie contigua adeguata.
Sembra essere questo il problema maggiore dell’Asfo, quello cioè di ‘riempire’ gli spazi tra le varie parcelle per fare in modo che si possano gestire terreni di ampia metratura, in questo senso da parte dell’associazione – comunque soddisfatta per le adesioni fin qui ottenute – è stato fatto un appello
ai proprietari affinché aderiscano all’iniziativa. La buona notizia è l’interesse di un imprenditore agricolo cividalese per avviare un’attività pascoliva.
Dopo un intervento del sindaco di San Leonardo, Antonio Comugnaro, che ha avviato anche sul suo territorio un’iniziativa simile, l’assessore Santoro ha annunciato che il Piano paesaggistico regionale verrà portato all’adozione prima delle ferie estive. Subito dopo verranno approvati dei bandi con la
previsione di finanziamenti per progetti specifici di territorio, come può esserlo l’associazione fondiaria. “Le aree che si connotano con questi progetti saranno privilegiati”, ha assicurato l’assessore, che ha preannunciato finanziamenti alle amministrazioni locali che vorranno adattare il proprio Piano regolatore al nuovo Piano paesaggistico regionale. L’assemblea ha anche eletto la nuova vicepresidente dell’associazione. A sostituire Valeria Crainich,recentemente scomparsa, sarà la figlia, Marzia Ursic.
http://novimatajur.it/attualita/asfo-la-regione-plaude-la-lotta-allabbandono-dei-terreni-incolti.html

20 mag 2017

Občni zbor Kmečke zveze v Podrati - Kmečka zveza in assemblea a Clap

La sezione in provincia di Udine dell’Associazione Agricoltori-Kmečka zveza ha indetto la propria assemblea ordinaria per venerdì, 19 maggio, alle 20.00 all’agriturismo «Pantanali Luca» di Clap/Podrata (Faedis/Fuojda).
L’ordine del giorno prevede la relazione del presidente Alan Cecutti, la relazione del segretario Stefano Predan, nonché l’approvazione del bilancio consuntivo relativo all’anno trascorso e di quello preventivo relativo all’anno in corso. Seguiranno i saluti e la discussione.
L’Associazione Agricoltori-Kmečka zveza riunisce e aiuta, in Friuli-Venezia Giulia, i contadini che tengono a lingua e cultura slovene.
Si è sviluppata anche in provincia di Udine e ora conta membri in Valcanale, a Resia e nella Benecia occidentale e orientale.
Kmečka zveza za vidensko provinco bo imiela svoj redni občni zbor v petak, 19. maja, ob 20. uri v kmečkem turizmu »Pantanali Luca« v Podrati v kamunu Fuojda.
Na dnevnem redu so poročilo predsednika Alana Cecuttija, poročilo sekretaria Stefana Predana in odobriteu obračuna za lanske lieto in predračuna za lietošnje lieto. Natuo bojo pozdravi in razprava.
Kmečka zveza v Furlaniji-Julijski krajini darži kupe in pomaga kmetam, ki majo par sarcu tudi slovenski jezik in kulturo.
Lepuo se je arzvila tudi v videnski provinci, saj ima člane v Kanalski dolini, Reziji, zahodni in vzhodni Benečiji.
http://www.dom.it/obcni-zbor-kmecke-zveze-v-podrati_kmecka-zveza-in-assemblea-a-clap/

LA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI MUSI/MUŽAC

Il borgo di Musi/Mužac, in Alta Val Torre/Terska dolina, è uno di quelli che maggiormente hanno subito gli effetti del terremoto del 1976. L’abitato è stato interamente ricostruito. Compresa la sua chiesa.
Dell’originario edificio sacro ci resta l’immagine di una bella chiesa con il campanile in pietra e il paese ai suoi piedi. La sua edificazione, come racconta Giacomo Baldissera in «Memorie storiche. La Pieve di Tarcento» del 1933, rientrava «in una nuova fase di sviluppo compresa tra il 1800 e il 1932».
«Col crescere della popolazione e del progresso economico e civile, si riprende anche lo sviluppo del sentimento religioso, dell’edilizia ecclesiastica, secondo le esigenze dei tempi moderni – scrive –. Sono ben 9 gli edifici nuovi, tra grandi e piccoli, che vennero innalzati in questo periodo. Senza dire poi delle riforme e degli ampliamenti apportati nelle altre chiese».
Come nuove opere figurano San Giuseppe di Collerumiz e la cappella del cimitero del capoluogo di Tarcento/ Čenta; la chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato a Cesariis/Podbardo, in Alta Val Torre, quella di Santa Maria Bambina di Bulfons che è una delle poche che si è mantenuta come in origine e a cui sono legati tanti ricordi della processione sulla passerella del fiume Torre, non più percorribile per motivi di sicurezza. Furono erette in quel periodo la cappella- chiesa della Beata Vergine di Useunt/Lofjana, a mezzo monte Bernadia, ancora meta di pellegrinaggi, e quella della Beata Vergine Addolorata nel cimitero di Loneriacco.
A Musi la chiesa è stata ricostruita ex novo e oggi un dipinto con una poesia raccontano dell’amore della comunità per il suo luogo di culto: «Chiesetta alpina di Musi. Sembra un dipinto di un paese finto. Un ciuffo magico, di casette a un campanile strette. Eppure è una realtà che ai piedi dei Musi sta. Infondo al paese appare improvvisa a farti sognare; 22 anni al paese sei mancata però oggi ti hanno ricostruita. Sembra incredibile ma qui ci siamo riusciti e siamo stati anche applauditi. Dalla montagna hanno preso i colori per creare i tuoi capolavori. In ogni stagione sai stupire, chi la montagna sa capire. Ma è certo d’inverno che sai ammaliare chiunque si fermi a osservare. Sotto la neve immacolata diventi bella, direi fatata. Sembri quasi irreale nel gelido paesaggio invernale. Ma il tuo magico splendore del freddo annulla il rigore e il pensiero corre già al geranio che fiorirà».
Paola Treppo 
dal dom del 15 maggio 2017

19 mag 2017

Il ministro Žmavc in Slavia e a Resia - Minister Žmavc v Benečiji in Reziji

Il ministro per gli Sloveni oltreconfine e nel mondo, Gorazd Žmavc, accompagnato dai funzionari del suo dicastero e dalla console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Ingrid Sergaš, lo scorso 17 maggio ha visitato la Slavia e la Val Resia. A San Pietro al Natisone, Cividale e Stolvizza (dove era presente anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Igor Gabrovec) ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni slovene. Dopo aver appreso della situazione, delle attività, delle critcità e delle attese, si è impegnato per un maggiore sostegno della Slovenia alla salvaguardia delle comunità slovene in provincia di Udine.
Minister za Slovence v zamejstvu in po svetu Gorazd Žmavc je 17. maja v okviru celodnevnega obiska pri slovenski avtohtoni narodni skupnosti v Videnski pokrajini opravil več delovnih sestankov s predstavniki slovenskih organizacij, ki delujejo na tem območju. Ministra Gorazda Žmavca je na obisku spremljala tudi generalna konzulka Republike Slovenije v Trstu Ingrid Sergaš (na Solbici je bil prisoten tudi podpredsednik Deželnega sveta FJK Igor Gabrovec, op. ur.). V prvem delu programa se je v Slovenskem kulturnem domu v Špetru sestal s predsedniki deželnih in pokrajinskih odborov obeh krovnih organizacij Slovencev v Furlaniji Julijski krajini, Sveta slovenskih organizacij in Slovenske kulturno gospodarske zveze ter s predstavniki Inštituta za slovensko kulturo in Zavoda za slovensko izobraževanje. V popoldanskem delu programa se je minister Gorazd Žmavc srečal s predstavniki slovenskih organizacij v Čedadu, in sicer z Združenjem Evgen Blankin, Zadrugo Most, uredništvom Doma, Glasbeno matico, Kulturnim društvom Ivan Trinko, uredništvom Novega Matajurja, Zvezo slovenskih kulturnih društev, društvom Slovencev po svetu in Kmečko zvezo. Osrednje teme pogovorov so bile šolstvo, jezik in mediji. Minister se je ob obisku seznanil z delovanjem vseh organizacij, kakor tudi s problemi, s katerimi se soočajo Slovenci v Videnski pokrajini. Pohvalil je njihova prizadevanja za ohranitev slovenskega jezika, kulture in identitete ter si v prihodnosti želi opraviti več delovnih srečanj, katerih fokus bi bil na glavnih temah, ki so bile izpostavljene na srečanjih. V okviru obiska si je minister Gorazd Žmavc ogledal tudi Slovenski multimedijski center SMO – Slovensko multimedialno okno, ki je nastal kot del evropskega projekta Jezik – Lingua, in prenovljene prostore nastajajočega etnografskega muzeja na Solbici v Reziji, ki bo odprt v letošnjem letu. (www.uszs.gov.si)
http://www.dom.it/minister-zmavc-v-beneciji-in-reziji_il-ministro-zmavc-in-slavia-e-a-resia/

17 mag 2017

" Gli Sloveni non devono rimanere senza parlamentare"

Dove  ci sono minoranze, c'è una cultura. Si tratta di una risorsa che dobbiamo sostenere, mantenere e valutare. Questa dovrebbe essere una preoccupazione di tutti i giorni della regione caratterizzata da multilinguismo e il multiculturalismo, che ha un' autonomia speciale solo per la presenza di minoranze sul suo territorio.La presenza delle minoranze è anche un segno di sviluppo della democrazia ". Così ha detto convinto il prefetto do Udine Vittorio Zappalorto al SMO museo di San Pietro ospite delle organizzazioni SKGZ e SSO.
continua in sloveno http://www.primorski.eu/stories/alpejadran/270479_slovenci_ne_smejo_ostati_brez_parlamentarca/#.WRwEA-vyiUl

A Savogna il duello sarà tra Cendou e Trinco

Saranno l’attuale sindaco Germano Cendou e Roberto Trinco a contendersi, il prossimo 11 giugno, la carica di primo cittadino del comune di Savogna. Nessuna sorpresa quindi dalla presentazione ufficiale delle liste, lo scorso 8 maggio, rispetto a quanto annunciato già nelle scorse settimane. L’uscente Cendou tenta la riconferma per il secondo mandato in un contesto diverso rispetto a quello che portò alla sua elezione cinque anni fa: allora a contendergli la carica c’erano Marisa Loszach e Paolo Cariola che l’11 giugno non saranno della partita. A sfidarlo, come detto, sarà il solo Roberto Trinco sostenuto dalla lista ‘Quota 1641’ composta da dieci candidati consiglieri: Sandra Cudrig, Dino Azzolini, Cinzia Gosgnach, Daniele Carlig, Romano Golles, Francesca Saltarelli, Sabrina Marchig, Simone Loszach, Giuseppe Donati e Ilaria Feruglio. Cendou invece, si presenta con la storica lista civica del comune composta da Fabio Trinco (l’attuale vicesindaco), Paolo Cernotta (attualmente terzo componente della giunta comunale), Tatiana Bragaglini, Patrizia Cernoia, Matteo Chiabai, Alex Cromaz, Matteo Golop, Greta Massera, Ezio Mazzarella, Mariagiulia Pagon e Nico Sinuello.
Rinnoveranno le amministrazioni comunali il prossimo 11 giugno (urne aperte dalle 7 alle 23) anche i comuni di Cormons, Gorizia e Duino Aurisina/Devin-Nabrežina.
A Cormons nel segno della continuità è la candidatura di Lucia Toros, vicesindaco uscente, che si propone con due liste civiche. Le contenderanno la carica di primo cittadino Roberto Felcaro e Simone Bressa.
A Gorizia sono ben 10 i candidati sindaco: Rodolfo Ziberna (centrodestra), Giancarlo Maraz (M5S), Roberto Collini (PD e civiche), Roberto Criscitiello (Sinistra Unita), Renato Fiorelli e, appoggiati da diverse liste civiche, Ilaria Cecot, Silvano Gaggioli, Andrea Picco, Federico Portelli e Franco Bertin. Avendo Gorizia più di 15 mila abitanti è previsto un eventuale ballottaggio il 25 giugno fra i due candidati più votati nel caso nessuno al primo turno raggiunga il 50% più uno dei consensi.
A Duino Aurisina/Devin-Nabrežina si sfideranno invece Daniela Pallotta (centrodestra), Mitja Ozbič (centrosinistra), Lorenzo Celic (M5S), Federico Barbieri (Verdi e civiche) e Martina Svetlič (civica).
http://novimatajur.it/attualita/a-savogna-il-duello-sara-tra-cendou-e-trinco.html

16 mag 2017

Primavera per lo sloveno in Val Torre - Pozabljeni Slovenci se spet prebujajo

Molti pensavano che si fosse spento, ma nella zona oggi trilingue che va dalle zone a monte di Tarcento, Nimis, Attimis, Faedis, Torreano e fino a Prepotto lo sloveno, col suo ricco patrimonio dialettale e in simbiosi col friulano e l’italiano, ancora c’è. Magari è sfumata quella distinzione storica che lo vedeva presente nei centri montani a svantaggio del friulano in quelli di pianura, complice il graduale spostamento di abitanti dai primi ai secondi.
A volte lo sloveno è ridotto a un ricordo, come nella zona di Ciseriis/Čežarje, poco distante da Tarcento, o a Flaipano/Fejplan e Frattins/Fratiči di Montenars, dove, comunque, qualche anziano sa ancora dire: «E ne ćekeran po našin» («Non parlo a modo nostro»).
In molti casi ha retto ai colpi infertigli da proibizioni ed emarginazione e sta venendo recuperato con sempre maggiore dignità.
Migliore è la situazione nei due comuni di Lusevera/Bardo e Taipana/Tipana interamente sloveni, nei quali la toponomastica è bilingue e operano associazioni culturali slovene.
A Lusevera, poi, un pilastro è il parroco don Renzo Calligaro, che usa regolarmente il locale dialetto sloveno nelle celebrazioni.
Di recente a Taipana/Tipana, nel ricordare i propri 50 anni di sacerdozio, don Giacinto Miconi, amministratore parrocchiale anche a Cornappo/Karnahta, Debellis/Debeleš e Monteaperta/Viškuorša, ha chiesto alle comunità di riportare il dialetto sloveno nelle chiese, dal momento che «nulla come la lingua madre fa vibrare le corde della nostra anima» (leggi articolo a pag. 9).
Nell’elenco dei Comuni nei quali la minoranza slovena è ufficialmente riconosciuta ci sono, come abbiamo già scritto, Attimis/Ahten, Faedis/Fojda, Nimis/Neme, Torreano/Tavorjana e Prepotto/Prapotno, dove la parlata slovena è presente nelle frazioni di montagna.
A Porzus/Purčinj di Attimis, borgata con poco più di una decina di abitanti stabili, la Pro loco prosegue nella rivitalizzazione del paese anche con un corso di sloveno (è iniziato l’8 maggio), organizzato insieme all’associazione «Don Eugenio Blanchini» di Cividale. Per Porzus, del resto, sono sempre più frequenti i contatti coi numerosi pellegrini sloveni che giungono in visita al luogo dove, secondo la tradizione, nel 1855 la Madonna apparve alla piccola Teresa Dush parlando in dialetto sloveno (l’unica lingua in cui la piccola si esprimeva). E se il Comune non ha provveduto a installare cartelli bilingui, sono stati gli stessi abitanti a scrivere i nomi dei borghi nella parlata originale.
A Masarolis/Mažeruola, Tamoris/Tamora, Reant/Derjan e Costa/Podgrad, in comune di Torreano, dove il dialetto sloveno è ancora radicato tra chi ha più di 55 anni, aspettano iniziative volte a valorizzare e tramandare ai più giovani la propria cultura.
In tutte queste zone è sempre presente, inoltre, il desiderio d’istruzione in sloveno. Al momento viene soddisfatto come possibile, a periodi e per alcune ore a settimana a seconda dei finanziamenti statali disponibili, almeno nei plessi scolastici di Vedronza e Taipana nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Tarcento, e a Prepotto nell’ambito di quello di Cividale. Ma del resto, come notato da Francesco Turco, giovane apicoltore di Cergneu di Sotto con radici etniche slovene a Porzus e friulane a Ravosa, da noi intervistato per lo scorso numero del Dom: «Nell’Europa unita le scuole bilingui non dovrebbero essere l’eccezione, ma dovrebbero essercene una per comune su tutta la fascia confinaria e, prevedendo l’insegnamento anche in tedesco a Tarvisio o a Timau, per esempio».
Tuttavia la scuola non basta; anche al di fuori, prosegue Francesco: «Bisognerebbe portare avanti un discorso culturale di recupero perlomeno di autocoscienza», nonché «spiegare alle persone che si tratta di un’opportunità». Di un’opportunità che in provincia di Udine cominciano (o continuano) a desiderare molti, da Tarvisio, passando per Lusevera, fino a Prepotto e da Porzus fino a Udine. (Luciano Lister)
5Bork KrasV ponedeljek, 8. maja, je v organizaciji združenja don Eugenio Blanchini stekel tečaj slovenskega jezika v vasi Purčinj v občini Ahten. Po vsej verjetnosti je prvič, da imajo domačini priložnost, se v svoji vasi učiti svojega jezika. Gre za začetni tečaj bolj praktikčnega značaja, pri katerem bodo več govorili in se manj pasivno učili. Pobudo so dali mladi, ki delujejo v okviru krajevnega turističnega društva (Pro loco Porzus), še posebej Francesco Turco. »Oče z mano ni govoril v slovenskem narečju, zato ga ne govorim. Slovenščino pa imam za jezik svoje družine. Lahko bi rekel, da jo čustveno dojemam kot del svoje identitete, ki mi pripada in so mi ga odvzeli,« je razložil v pogovoru za Dom.
Žerjavica slovenstva, ki je tlela pod pepelom, se je torej spet pojavila in je upanje, da se z njo spet zakuri ogenj. In to v vasi, v kateri se je pred 162 leti Božja Mati prikazala mali Tereziki Dush in z njo seveda govorila po slovensko, saj je deklica razumela le domači jezik. To privablja v Porčinj vse več romarjev iz Slovenije in je pri domačinih zbudilo zanimanje tudi do knjižnega jezika.
Želja po ponovnem odkritju in ovrednotenju jezikovnih in kulturnih korenin pojavlja tudi v drugih slovenskih vaseh v pretežno furlanskih občinah Ahten, Fojda, Neme, Tavorjana in Prapotno. In to prav ko so nekateri mislili, da so tamkajšnje Slovence popolnama asimilirali. Zgovorno je, da  jih je predlani Pokrajina Viden popolnoma zamolčala v svoji brošuri o slovenski manjšini, četudi spadajo v seznam občin, v katerih se izvaja zaščitni zakon. Žalostno je tudi, da so jih pogostoma prezrle tudi slovenske organizacije.
Slovenci v Zahodni Benečiji so vseskozi bili v slabšem položaju v primerjavi s Slovenci v Nediških dolinah, saj niso imeli skupnega političnega in cerkvenega središča. Vedno so bili manjšina v občinah (z izjemo Barda in Tipane) in dekanatih, zato je bil asimilacijiski pritisk med njimi še močnejši. Čudežno so do današnjih dni ohranili svoje slovenske govorice in je skrajni čas, da jim celotna slovenska skupnost v Italiji skoči na pomoč. (E. G.)
http://www.dom.it/pozabljeni-slovenci-se-spet-prebujajo_primavera-per-lo-sloveno-in-val-torre/

14 mag 2017

Il torrente Cornappo

Debellis, comune di Taipana.  Il Cornappo . è un torrente che nasce nella frazione di Cornappo, nel comune di Taipana, in provincia di Udine. Il fiume, nel paese di Nimis diventa affluente del torrente Torre (affluente a sua volta dell'Isonzo). Il torrente in questione è luogo di vita di molte trote, e nel paese di Nimis sono presenti alcune peschiere. L'acquedotto del comune di Tricesimo usa l'acqua del fiume Cornappo. da  https://it.wikipedia.org/wiki/Cornappo
foto di Jean-Marc Pascolo che ringrazio

13 mag 2017

Alla scoperta della grotta di Taipana

Il giorno di Pasquetta il Centro Ricerche Carsiche  Seppenhofer di Gorizia ha organizzato una visita alla grotta di Taipana sita nei pressi della strada che porta a Subit.La grotta negli anni '40/'60 era molto conosciuta dagli anziani,ma ora è caduta nel dimenticatoio.Questa è stata un'occasione per farla conoscere .

Poesia

dahttp://www.casadellapoesia.org/poeti/kosuta-miroslav/albatro/poesie Albatros, plamen iz južnega morja,in v grlu kalne vodelava zažari,
s kriki se ljudje iz sna zbudijo
v pesem,
ki v besede ne najde poti.
Albatros, plamen iz južnega morja,
in je nevihta
in je ocean
in je ledena gora zavesti,
da je vse zaman.
Albatros, plamen iz južnega morja,
in ribiči v mojih krajih
o njem ne vejo nič
ne vejo, če je veter
ali riba,
na misel jim ne pride,
da je ptič.

Miroslav Košuta

da https://it.wikipedia.org/wiki/Thalassarche_melanophrys

Albatro, fiamma di mari del sud,
e nella gola di torbida acqua
la lava riluce,
alle grida la gente si desta
in un canto
che in parola non si traduce.
Albatro, fiamma di mari del sud,
ed è oceano
ed è uragano
ed è iceberg della coscienza
che è tutto vano.
Albatro, fiamma di mari del sud,
ma ai pescatori del mio paese
sembra un indovinello:
sarà un vento
o un pesce,
neppure li sfiora l’idea
che un uccello.
Daria Betocchi



12 mag 2017

Indumenti usati per solidarietà - Stare oblieke za te potriebne

Si terrà sabato, 13 maggio, la raccolta annuale degli indumenti usati (inclusi giocattoli e calzature) organizzata dalla Caritas diocesana di Udine. Gli indumenti raccolti verranno quindi conferiti a Prato, in Toscana, alla ditta Tesmapri, che seleziona i capi in buono stato e li destina al riciclo e riutilizzo. Il ricavato, legato alla qualità degli indumenti, verrà devoluto alla mensa diocesana di Udine «La Gracie di Diu». La mensa, luogo di accoglienza e di ascolto, garantisce oltre 300 pasti al giorno a persone in difficoltà, italiane e straniere, che spesso sono senza reddito, dimora e risorse. Il servizio quotidiano della mensa è frutto dell’impegno di tante persone: 4 cuochi, 8 operatori e oltre 130 volontari. Nelle Valli del Natisone i sacchi gialli della Caritas sono a disposizione presso tutte le chiese e la raccolta verrà effettuata secondo le modalità già collaudate nei vari paesi. A San Pietro al Natisone nell’area parcheggio di fronte alla chiesa sarà a disposizione un container; gli abitanti del comune di Pulfero possono portare i sacchi nella canonica di Brischis o direttamente a San Pietro; a San Leonardo i sacchi verranno conferi- ti presso la chiesa del Sacro Cuore; nelle parrocchie di Liessa e Drenchia la raccolta verrà effettuata a domicilio. La responsabile foraniale della Caritas ringrazia i Comuni, la Protezione civile e i volontari che contribuiscono alla buona riuscita dell’iniziativa di solidarietà.
 V saboto, 13. maja, bojopo vaseh Nadiških dolin pobieral’ stare oblieke, čaruje, igrače, borše. Karitas videnske nadškofije, ki vsako pomlad organizava telo iniciativo, bo prodala pobrano blaguo specializiranemu podietju v Pratu, ki ga preruna an lože spet v predajo. Kar se zasluži, bo Karitas namenila menzi za ubuoge »La grazie de Diu«, ki vsak dan v Vidnu 300 potriebnim ljudem, ne samuo foreštim a tudi Italijanom, daje zastonj kjek gorkega za pod zob. Takuo oblieke, čarjevji (šuolne) an druge reči, ki jih na nucata vič, lahko ratajo kosilo al’ vičerja za te potriebne ljudi. Odgovorna za Karitas v špietarski foraniji se zahvale kamunam, ki skoze civilno zaščito an ljudi dobre voje, dajo veliko pomuoč par teli iniciativi.http://www.dom.it/stare-oblieke-za-te-potriebne_indumenti-usati-per-solidarieta/

11 mag 2017

Progetto "Cividale: po slovensko Čedad", primi risultati

Mentre prosegue la raccolta di testimonianze sul mercato cittadino (che avviene nelle varianti dialettali dello sloveno nei Comuni delle Valli del Natisone e del Torre che hanno aderito all’iniziativa), il progetto ‘Cividale: po slovensko Čedad’ presenterà prossimamente i primi risultati ottenuti.
L’iniziativa intende valorizzare il ruolo di Cividale del Friuli quale centro di riferimento commerciale e sociale delle Valli del Natisone e del Torre, facendo conoscere aspetti e luoghi pressochè inediti della storia recente della città. Tale studio ha come focus la toponomastica dialettale in sloveno della città e produrrà un nuovo itinerario cittadino alla scoperta dei vecchi mercati che animavano le piazze cittadine.
Per lunedì 15 maggio è programmato l’orienteering in città, curato dal Convitto Paolo Diacono in collaborazione con l’Associazione Friuli MTB&Orienteering, che vedrà protagonisti i ragazzi del Convitto, dell’Istituto Comprensivo Elvira e Amalia Piccoli, nonché degli Istituti comprensivi Dante Alighieri e Paolo Petricig di San Pietro al Natisone.
I ragazzi saranno impegnati in due percorsi cittadini con diversi punti di controllo, dove dovranno rispondere a varie domande riguardanti la storia recente e la toponomastica in sloveno della città.
Sullo stesso argomento è basato lo spettacolo di burattini che i ragazzi della prima media della scuola Piccoli presenteranno al Mittelteatro – rassegna di teatro dei ragazzi per i ragazzi.
Al teatro Ristori – lunedì 22 maggio alle 20.30 e in replica martedì 23 maggio alle 10.00 – andranno in scena le avventure di Tin da Cepletischis che, nascostosi su un carro per evitare la scuola, si trova catapultato nel vivace mercato di Cividale.
Sabato 20 maggio, invece, appuntamento alle 16.30 all’Ufficio Turistico cittadino per la visita guidata alla scoperta dei mercati di un tempo e dei personaggi che li animavano, ricostruiti sulla base dei ricordi dei valligiani che hanno collaborato al progetto, condividendo la propria testimonianza.
La visita guidata è gratuita, ma è gradita la prenotazione presso lo sportello Informacittà di Cividale, attivo ogni giorno dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 (informacitta@cividale.net – tel. 0432 710460).
Chi invece vuole collaborare all’iniziativa condividendo i propri ricordi può rivolgersi allo sportello sloveno (sportello.sloveno@cividale.net – 0432 710465) e allo sportello friulano (sportello.friulano@cividale.net – 0432 710462) attivi presso il Comune di Cividale del Friuli nelle giornate di giovedì e venerdì, dalle 9.00 alle 14.00.
L’iniziativa, finanziata dalla Regione FVG con i fondi destinati alle varianti dialettali dello sloveno, vede il Comune di Cividale come capofila e coinvolge i territori di Stregna, Savogna, Torreano, Faedis e Lusevera, oltre agli istituti comprensivi del territorio e alle associazioni Ivan Trinko, don Eugenio Blanchini, Beneško gledališče e Scopri con noi.

http://novimatajur.it/cultura/cividale-po-slovensko-cedad-primi-risultati.html

Al nuovo Ufficio per la lingua slovena tre traduttori, un giurista e un informatico

Al nuovo Ufficio per la lingua slovena tre traduttori, un giurista e un informatico Oltre alla dirigente, Erika Hrovatin, che è già stata nominata, nel neonato Ufficio regionale per la lingua slovena saranno impiegati cinque dipendenti altamente qualificati – ossia tre traduttori ovvero interpreti, un giurista e un esperto informatico. La Regione assumerà tutti e cinque i dipendenti con un bando, cui potranno concorrere candidati con formazione a livello universitario (categoria d’impiego D). Inizialmente l’amministrazione regionale aveva pensato solo a mansioni d’ufficio (categoria E). A comunicare ciò alla riunione del Comitato paritetico per la minoranza slovena è stata, ieri, la presidente, Ksenija Dobrila. Il comitato paritetico ha dato incarico alla presidente e a un gruppo di membri di seguire più da vicino la nascita di questa struttura regionale, importante per la comunità slovena. Dobrila ha, invero, espresso rammarico per il certo ritardo nell’istituzione di quest’ufficio, che rivestirà un ruolo molto importante nell’affermazione della lingua slovena nelle amministrazioni e negli enti pubblici. La dirigente Hrovatin è stata selezionata in base a un bando regionale interno, per i dipendenti saranno, invece e come detto, predisposti dei bandi di concorso. La presidente ha messo il Comitato paritetico al corrente degli ultimi sviluppi rispetto alla questione dei segni diacritici sloveni sui documenti ufficiali e nella cosiddetta base di dati statale. La commissaria del governo in Friuli-Venezia Giulia, Annapaola Porzio, nell’ultimo mese ha convocato due incontri di lavoro inerenti queste due questioni. Al primo la funzionaria statale ha invitato Dobrila e i presidenti di Sso e Skgz, Walter Bandelj e Rudi Pavšič, al secondo anche i funzionari degli enti pubblici che emettono documenti personali e di vario tipo. La presidente ha giudicato i due incontri fruttuosi; ora tocca a Roma, soprattutto all’ente Sogei, che si occupa della base informatica di dati del ministero dell’Economia. Dobrila ha ammesso che si tratta di una questione molto complessa, per la cui risoluzione la prefetto di Trieste-Trst e la società informatica regionale Insiel hanno mostrato buona volontà. Ora tocca all’amministrazione statale, dove i singoli servizi (anche all’interno di uno stesso ministero) comunica- SLOVIT n° 4 del 30/4/17 | pag. 5 no male, oppure a volte proprio non comunicano tra loro. Per la patente di guida, ad esempio, nel giro di tre giorni si può sopperire ai segni diacritici sloveni, altrove la questione si protrae a lungo o proprio non va avanti. Il comitato paritetico si è nuovamente occupato del proprio regolamento interno, approvato nel 2002 dall’allora governo di Silvio Berlusconi. Il regolamento è diventato obsoleto e molto restrittivo per la comunità slovena, visto che, tra l’altro, nei documenti ufficiali non determina la pariteticità delle lingue italiana e slovena, cosa che rappresenta un’autentica assurdità. Qualcuno può depositare al Comitato un qualche documento in sloveno; valore legale e ufficiale ce l’ha, però, solo il testo in italiano. I presidenti e i membri lavorano gratuitamente (l’unico diritto è relativo alle spese di viaggio) e a giudizio di Dobrila ciò non è controverso; piuttosto le sembra controverso che il comitato non possa pagare onorari agli esperti e consulenti invitati. Tutto gratis, quindi. Secondo la presidente, il nuovo regolamento dovrà anche determinare la durata in carica del comitato paritetico, che è un organo assembleare, la cui composizione, almeno sulla carta, è temporalmente illimitata. Il mandato del prossimo comitato durerà cinque anni; un membro potrà essere assente giustificato al massimo cinque volte. Dopo tre assenze ingiustificate il suo mandato decadrà automaticamente. S. T. (Primorski dnevnik, 6. 4. 2017)
dal Slovit 4 del 30 /04/2017

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