28 feb 2015

lezione 22 di Sloveno/Pronome interrogativo e indefinito



Il secondo gruppo dei pronomi aggettivali, dopo i possessivi e dimostrativi, è costituito da quelli interrogativi ed indefiniti. Si possono frammentare questi ultimi in vari sottogruppi (globali, negativi, discrezionali, quantitativi, caratteriali, valutativi, ecc.) ma al lato pratico non sono distinzioni rilevanti. Formalmente sono tutti aggettivi e si flettono come tali.

Pronomi interrogativi

Nel contesto della frase, i pronomi aggettivali interrogativi possono chiedere informazioni su:
  • qualifica: kateri? (quale?)
  • qualità: kakšen? (com'è?)
  • appartenenza: čigav? (di chi?)
  • quantità: kolikšen? (di che capienza?)
Esempi: Katero knjigo bereš? (Quale libro leggi?) – la risposta dovrà qualificare il libro, ad esempio indicandone il titolo:Berem Homerjevo Ilijado. (Leggo l'Iliade di Omero).
Kakšno knjigo bereš? (Com'è il libro che leggi?) – la risposta dovrà descrivere il libro, ad esempio lepo, novo (bello, nuovo) per una descrizione esterna, oppure kriminalko, pravljico (un giallo, una favola) per una descrizione del contenuto.
Čigavo knjigo bereš? (Di chi è il libro che leggi?) – la risposta dovrà essere un possessivo, ad esempio tvojo, stričevo(tuo, dello zio).
Kolikšno knjigo bereš? (Di che dimensioni è il libro che leggi?) – la risposta dovrà essere un'indicazione di misura, ad esempio drobno, debelo (piccolo, grosso).

Pronomi indefiniti globali

La parte più consistente dei pronomi aggettivali indefiniti sono i pronomi globali che descrivono la globalità o una caratteristica accertata di un sostantivo.
  • Un primo gruppo include vsak (ogni), vsakršen (di ogni tipo), ves (tutto) e oba (ambedue); dei due ultimi vedi declinazione a fine capoverso.
  • Nel secondo gruppo troviamo isti (lo stesso), enak (uguale), drug (altro) e drugačen (diverso)
  • Il terzo gruppo include noben (nessun) e nIkakršen ( di nessun tipo)
Esempi: Vsak dan grem v službo. (Ogni giorno vado al lavoro.) Z vsakršnim človekom se rad pogovarja. (Gli piace parlare con ogni tipo di persona.) Nisem še videl vsega filma. (Non ho ancora visto tutto il film.) Obema otrokoma sem olupil pomaranče. (Ad ambedue i bambini ho sbucciato le arance.) To je popolnoma ista stvar. (Questo è esattamente la stessa cosa.) Našli smo pet enakih napak. (Abbiamo trovato cinque errori eguali.) Sedaj stanujem pri drugih ljudeh. (Ora abito presso altra gente.) Zavzeti bi morali drugačno stališče. (Dovremmo prendere una diversa posizione.) Nobene besede ni bilo slišati. (Non si sentiva [ness]una parola.) Doslej se ni lotil nikakršnih popravil. (Finora non ha iniziato alcun tipo di riparazione.)
Viene riportata la declinazione di ves e di oba. Ovviamente il pronome oba conosce solo il duale, e si flette come il numerale dva (due).
casosingolaredualeplurale
maschilefemminileneutromaschilefemminileneutromaschilefemminileneutro
1vesvsavsevsavsivsivsivsevsa
2vsegavsevsegavsehvsehvsehvsehvsehvseh
3vsemuvsejvsemuvsemavsemavsemavsemvsemvsem
4vsega,ves(1)vsovsevsavsivsivsevsevsa
5o vsemo vsejo vsemo vseho vseho vseho vseho vseho vseh
6z vsemz vsoz vsemz vsemaz vsemaz vsemaz vsemiz vsemiz vsemi
(1) per soggetto animato o inanimato

casoduale
maschilefemminileneutro
1obaobeobe
2obehobehobeh
3obemaobemaobema
4obaobeobe
5pri obehpri obehpri obeh
6z obemaz obemaz obema

Pronomi indefiniti discrezionali

I pronomi aggettivali indefiniti che descrivono una parte del concetto esposto o una sua eventuale peculiarità, si dicono discrezionali. I principali sono neki,nekaterinekak ed i loro composti.
Neki significa "un tale", "un certo", molte volte sta semplicemente per "uno" quale articolo indeterminativo. Per esempio Moram govoriti s teboj o neki zadevi.(Devo parlarti di una certa cosa.) oppure Odkrilli so neko novo jamo. (Hanno scoperto una nuova grotta.)
Nekateri si usa solo al plurale col significato di "alcuni", per esempio Nekateri stoli so polomljeni. (Alcune sedie sono rotte.) oppure Zaradi nekaterih žalitev je prišlo do prepira. (A causa di alcune offese si giunse alla lite.)
Kateri sta per "qualche" nel significato di "qualcuno o qualcosa di noto o definito", per esempio: Če bi vas kateri profesor videl, bi bili kaznovani. (Se vi vedesse qualche professore, sareste puniti.) oppure Ko so dobili katero naročilo, je bilo dovolj dela za vseh. (Quando arrivava qualche ordinazione, c'era abbastanza lavoro per tutti.)
Kak e kakšen sono quasi equivalenti al precedente, cioè "qualche", ma nel senso più generico possibile, per esempio Ali je prišel v trgovino kak tujec? (E' venuto qualche straniero in negozio?) oppure Hodi kot kakšna kraljica. (Cammina come una [qualche] regina.)
Nekak e nekakšensi potrebbe tradurre con "un qualche" o "un tipo di", per esempio Napadla ga je nekaka bolezen. (Venne assalito da una qualche malattia.) oppure Skuhala je nekakšno kosilo. (Cucinò qualcosa di simile ad un pranzo.) oppure Stanoval je pri nekakšnih umetnikih. (Abitava presso una sorta di artisti.)

Particolarità

Ad appesantire ulteriormente questo gruppo si aggiungono i pronomi composti con i prefissi marsi-, malo- e redko- col significato di molto, poco e raramente. Allacciandoci al paragrafo "Particolarità" del pronome indefinito, riportiamo le stesse frasi usando però il pronome aggettivale invece di quello sostantivale.
Marsikaterega pisatelja sem spoznal in marsikatero knjigo sem videl. (Ho conosciuto parecchi scrittori, e ho visto parecchi libri.)
Mnogokatere napake moram popraviti. (Molti errori devo correggere.)
Ta pot je malokateremu izletniku znana. (Questo sentiero è noto a pochi gitanti.)
Redkokatera oseba pride, redkokateri dogodek se pripeti. (Di raro qualcuno [rare persone] viene, di raro qualcosa [rari avvenimenti] succede.)

27 feb 2015

Restituire dignità alle persone conosciute in«Tempi difficili»


foto da
http://www.dom.it/category/knjige-libri/


Una carrellata di personaggi e di storie locali rappresenta un indicatore utile a ricostruire i modi di vivere della società contadina della Slavia italiana tra ‘800 e ‘900, ma anche una testimonianza delle proprie radici, della propria storia, della propria lingua. Quanto un tempo si tramandava per trasmissione orale, oggi necessita di un supporto editoriale per non rischiare di perdere traccia di una microstoria che, pur dimensionata a un fazzoletto di territorio (nel caso specifico quello di Taipana), rispecchia una costante dell’intera fascia del Nord-est friulano.
Questa, in breve sintesi, la motivazione che ha stimolato Sandrino Coos a produrre ‘Tempi difficili — Težko živenje’, una pubblicazione bilingue (italiano-po našen) edita dalla società cooperativa Most e dal Comune di Taipana, con il contributo della Comunità montana Torre, Natisone e Collio, e che gode di una veste grafica impreziosita dalle illustrazioni di Moreno Tomasetig che, in simbiosi con l’autore, ha saputo sintetizzare per immagini i vari racconti, specchio di semplicità, di ristrettezze economiche, ma di grande solidarietà e partecipazione.
È, infatti, del tutto inesistente ai giorni nostri l’abitudine di secoli passati del racconto, in osteria e in famiglia, quando gli anziani affidavano ai giovani il patrimonio culturale del paese, fatto di tradizioni, aneddoti, fiabe e proverbi carichi di saggezza.
Partendo da questo aspetto fondamentale, Sandrino Coos ha saputo trarre dal passato fatti e personaggi che possono suscitare consapevolezze, ricostruire il percorso storico locale, tracciare nuove prospettive e aiutare a meglio comprendere la situazione attuale.
Ed è lo stesso autore a spiegare il perché dai contenuti del libro prende spunto il titolo ‘Tempi difficili — Težko živenje’, quasi che del passato debba rimanere traccia unicamente di fatti negativi, comunque legati alla miseria.
«La fede e la tradizione — afferma Coos — hanno per secoli costituito l’alveo in cui scorreva la vita della nostra gente, un alveo che ha subito violenti scossoni, inevitabili svolte e accelerazioni al termine d’ogni conflitto. In questo grande fiume sono rimasti a galla soltanto i più abili, mentre tanti altri sono stati penalizzati dai vortici della corrente. A questi vanno le mie simpatie, perché sono persone più autentiche, anche se meno fortunate, proprio perché attente ai compagni di sventura, disponibili a condividere anche le poche cose nella loro disponibilità».
Questa la considerazione di fondo che ha indotto l’autore a rivisitare il proprio paese, «spinto dalla volontà — spiega ancora Coos — di restituire dignità e di esprimere gratitudine alle persone semplici e care che mi hanno donato, nella concretezza di ogni giorno, un pregevole bagaglio di valori”.
Tuttavia, merita sottolineare che la pubblicazione è bilingue, italiano e po našen, quest’ultima la vera e unica parlata di matrice slovena, patrimonio dei soggetti che animano i raccolti riportati nel libro, particolarità che ha richiesto un notevole impegno.
«Il po našen — spiega l’autore — era il mezzo espressivo autentico di una civiltà contadina e artigiana legata alla concretezza e al lavoro quotidiano. La parlata è rimasta confinata nell’oralità non soltanto per il basso livello di istruzione delle persone, ma soprattutto a causa della pressione politica, che si è adoperata in tutti i modi per tentare di sradicarla dal territorio, secondo una cieca prospettiva nazionalistica, vietandone rigorosamente l’uso».
Allora, per trasferire su carta gli aneddoti da ‘Tempi difficili’ a ‘Težko zivenje’, Coos ha preteso di attingere al vocabolario della lingua slovena, al ‘Naše besiede’ di Dino Del Medico, alla grammatica di Anton Kacin.
«Ma il risultato che stavo ottenendo — confessa l’autore — non mi pareva soddisfacente, pur a fronte del grande impegno profuso. Mi sono pertanto affidato ai suggerimenti e alle ‘cure’ di Giorgio Banchig, al quale esprimo tutto il mio apprezzamento per l’indispensabile supporto, anche perché mi aveva fatto notare che l’ortografia delle lingue slave è strettamente connessa alla fonetica, dalla quale non si può prescindere nell’uso scritto anche del dialetto».
Un ulteriore ringraziamento è indirizzato a Moreno Tomasetig, autore delle illustrazioni del libro.
«L’artista — afferma Coos —, con mano felice, ha tradotto in immagini le situazioni dei racconti, interpretando con efficacia le mie intenzioni attraverso tocchi raffinati che sintetizzano personaggi e avvenimenti».
Da parte sua, il sindaco di Taipana, Elio Berra, parla di «un libro che valorizza la cultura locale e, in primo luogo, la parlata slovena dei nostri paesi, elevandola a mezzo d’espressione letteraria. Il fatto non è trascurabile, poichè l’autore restituisce dignità a una parlata che, nel corso dei due secoli scorsi, subì ogni sorta di vessazioni e divieti. Per questa ragione, si può ben dire, senza timore di smentita, che la sua sopravvivenza ha dello straordinario. Questa amministrazione comunale, nell’ambito del suo programma di valorizzazione della cultura locale, ha finanziato, con il contributo della Comunità montana Torre-Natisone-Collio, la stampa del libro, nella convinzione di poter aggiungere un ulteriore tassello alla conoscenza del nostro passato»
.

Il libro è edito dalla casa ed.Most ed è uscito nel gennaio 2012


Carnevale a Micottis/ Pust v Sedliščah

Ricordo  che domani, sabato 28/02/15 con inizio alle ore 14,00 a Micottis- Sedlišče ci sarà il Veliki Pust che è stato rimandato  a causa del maltempo. Una manifestazione carnevalesca dove le scenette (che prendono in giro tante persone della Val Torre-Terska dolina) si svolgono in gran parte in po' našem. Pridite sousie cjemò se smejate - Venite tutti ci sarà da ridere!!!

A Resia nuovo consiglio pastorale /V Reziji novi pastoralni svet

Sabato 21 febbraio presso la casa canonica di Prato di Resia è stato costituito il consiglio pastorale interparrocchiale per la Val Resia che comprende le parrocchie di Santa Maria Assunta in Prato, dei Santi Vito – Modesto e Crescenzia in Oseacco e San Carlo Borromeo in Stolvizza.
All’incontro presieduto dal parroco mons. Lorenzo Caucig, oltre a don Gianluca Molinaro vicario parrocchiale per la Val Resia, erano presenti altre 14 persone della vallata che hanno accettato di impegnarsi nella promozione dell’attività pastorale delle varie parrocchie e così coadiuvare don Gianluca nei vari ambiti previsti quali liturgia, giovani, carità, anziani e famiglie.  Questo consiglio pastorale, in previsione dell’imminente riorganizzazione dell’arcidiocesi di Udine, rimarrà in carica solo due anni e non cinque come previsto dallo statuto.
In Val Resia, anticamente, gli affari amministrativi ed economici delle chiese erano deputati alla cameraria, istituzione documentata, in valle, dal XV secolo. Cameraro è un termine che designava la persona addetta alla custodia e all’amministrazione dei beni di una comunità religiosa. Dalla metà del XIX secolo invece, l’amministrazione finanziaria passò alla fabbriceria. A differenza del cameraro che, come avviene ancora oggi, si auto investiva di tale carica pubblica, i fabbriceri venivano eletti dalla popolazione tra vari candidati. Questa ulteriore istituzione nel tempo è venuta a mancare e si è resa necessaria l’istituzione del consiglio pastorale.
Dopo la preghiera introduttiva e la spiegazione di mons. Caucig su ruolo e attività del consiglio pastorale, c’è stata l’approvazione del calendario delle feste liturgiche per l’anno 2015 e l’elencazione delle varie attività programmate per l’anno pastorale foraniale.
V Reziji so v soboto, 21. februarja ustanovili nov pastoralni svet. 14 ljudi bo pomagalo g. Gianlucu Molinanaru pri različnih pastoralnih dejavnostih.



A Taipana vivono 649 persone V Tipani živi 649 ljudi

Sostanzialmente stabile la popolazione del comune di Taipana. Un po’ a sorpresa, visto il trend negativo che caratterizza l’andamento demografico dei centri abitati della montagna, in particolare della «montagna povera».
Al 31 dicembre dello scorso anno i cittadini residenti sono risultati essere in totale 649, appena due in meno rispetto al numero registrato negli uffici anagrafici del Municipio il 31 dicembre del 2013. Taipana, quindi, «resiste», nonostante tutto, anche grazie al costante impegno dell’amministrazione municipale nel cercare di mantenere sul territorio tutti i servizi indispensabili, tra cui la scuola in primis, per cui tutte le giunte si sono sempre battute, ma anche la farmacia, fortemente voluta dal già sindaco Elio Berra, la stazione dei carabinieri e la casa famiglia per anziani, costantemente oggetto di lavori di miglioria nonostante i bilanci sempre più magri del Comune.
Giocano un ruolo importante le associazioni, in particolare quelle sportive, e la parrocchia che, insieme ai comitati pastorali, favoriscono l’aggregazione dei giovani e dei giovanissimi.
Le famiglie sono 347, con una media di 2 o 3 componenti per nucleo. Gli stranieri rappresentano una piccola fetta della «torta demografica»: sono 69 in tutto, di cui 37 maschi e 32 femmine; arrivano perlopiù da Romania e da Bosnia con minori presenze da altri stati europei (come la Francia) ed extraeuropei (come la Thailandia).
Nel corso del 2014 sono nati 2 maschietti e una femminuccia, per la gioia di tutta la comunità che invece ha dato l’ultimo saluto a 4 uomini e due donne. Il saldo tra iscritti e cancellati è di sostanziale in pareggio: 10 maschi e 14 femmine tra gli iscritti, contro 9 maschi e 14 femmine tra i cancellati.
L’area di Taipana più densamente abitata è il capoluogo, dove i residenti sono numericamente molto simili a quelli che vivono a Monteaperta; seguono, a scalare, Platischis, Prossenicco, che vive una felice stagione di rinascita negli ultimi anni, Cornappo e Montemaggiore. Restano abitate anche le località minori come Campo di Bonis, Zore, la Val Calda e Ponte Sambo, animate da locali che si occupano di accoglienza turistica, sport, e da realtà agricole e zootecniche.
V občini Tipani živi 649 ljudi, kar pomeni, da v primerjavi z letom 2013 število prebivalstva je le isto. To je presenetljivo, če pomislimo, de v goratih območjih na splošno se število prebivalstva zmanjša. Največ ljudi živi prav v vasi Tipana.

26 feb 2015

Concorso "Naš domači jezik" alla classe V° della scuola di Taipana-Tipana va il secondo premio

torrente Cornappo - Karnahta a Torlano (vista Ponte degli Angeli) 


Questa canzone in dialetto, cantata dagli alunni di V° della scuola elementare di Taipana,è arrivata seconda.Gli alunni hanno scritto il testo e l'insegnante Arianna Trusgnach ha composto la musica  ed ha accompagnato gli alunni  con la chitarra.


KARNAHTA ROCK

Telè on je dan cjant
ke on prave od naše vasi
kle ne so dighe an poče
brez bezunje magene.

Pridi dan tjedan
tu Veškurše an tu Tipane
sehurno cješ se divertite
an naturo cješ škuprite.
Kle cješ obrieste hore
doline an njive
patoke an virje
ejtu ke nu peščjauajo ribe.

Kle te se čuješ tu kompanije
vesel an pouan legrije
tu avoštu ne stuj mancjate
kar souse fješte mas provate.

Complimenti  ai ragazzi e all'insegnante !!!

immagine da http://it.wikipedia.org/wiki/Cornappo  CC BY-SA 3.0
foto di Jean-Marc Pascolo

Barski oktet zapeu na prazniku slovienske kulture čiu Nabrežini/L'ottetto di Bardo si è esibito ad Aurisina per la festa della cultura slovena

Nedijo, 22. fevrarja Barski oktet je zapeu čiu Nabrežini za Prešernovo proslavo, ki jo je organizalo društvo Igo Gruden u njeá liepin Kulturnem domu. Lietošnja proslava je bla namenjena Terski dolini in nje kulturi nu zgodovini.
Zahvaljoć se občutljvosti predsednice društva Igo Grubarskirskiden Marise Skerk, barjeni Viljem Černo, Luisa Cher in Igor Cerno so predstavili dielo Centra za kulturne raziskave u Bardu, inciative Muzeja nu težko živjenje slovienske skupnosti, ki stoji u Terski dolini.
Pred začetkom kulturnega programa, predsednik ZSKD-ja Igor Tuta je pozdravou staraa znanca Viljema z branjem naá kosa spisa, ki je biu objavljen v Trinkovem koledarju, kjer je napisau nekaj anedoktou Černovaá živjenja.
Poten Barski oktet je liepo zapeu beneške piesmi tej, ke so je priredili Pavle Merkù, Davide Clodig, Luciano Chiabudini nu Oreste Rosso.
S pomočjo slik in filmatou Igor Cerno je pokazou kako se je spremeniu obraz vasi in način živjenja po potresu 6. maja lieta 1976. Poviedou je, ke ćeran to ostalo malo judí, nekaj jih je še, ki se zanimajo za braniti besiedo nu kulturo tele doline. Eden med njimi je far don Renzo Calligaro, ki je narediu križevi poti u zavarški in barski cierkui s napisi u terskem narečju in usako nedijo bere eno berilo u stari slovenščini Terske doline. Luisa Cher je prau rečitala no berilo od tieh, ki so zbrani tou zbirki Boava Besieda.
Na koncu je Viljem Černo poviedou o težkostih, ki jih je imeu ko se je trudiu za braniti sloviensko kulturo in ni bilo zakonou, ki bi priznali prisotnost slovenske manjšine tou videmski pokrajini. Na koncu je povabou znance iz Trsta, naj pridejo na obisk tou Tersko dolino, da bi boljše spoznali te kraje liepe, pa nimar već zapuščene.
http://novimatajur.it/cultura/barski-oktet-zapeu-na-prazniku-slovienske-kulture-ciu-nabrezini.html


Domenica 22 febbraio l'Ottetto di  Bardo  si è esibito ad Aurisina per la celebrazione del giorno della cultura slovena, organizzato  dall'Associazione culturale Igo Gruden . La celebrazione  di quest'anno era dedicata alla val Torre, alla  sua storia e cultura.
Luisa Cher ed Igor Cerno hanno presentato il lavoro del Centro di ricerche culturali di Lusevera e le iniziative  del Museo.
L'Ottetto ha cantato le canzoni della Benecia di Pavle Merkù, Davide Clodig, Luciano Chiabudini e Oreste Rosso.
Con l'aiuto di immagini e filmati  Igor Černo ha mostrato  ai presenti come è cambiato l'aspetto e la vita della Val Torre dopo il terremoto.Anche se la popolazione è in diminuzione ci sono ancora persone che si prodigano per mantenere viva la parola slovena nella Terska dolina.Uno di questi è il parroco don Renzo Calligaro che ha fatto fare a Villanova e Lusevera  la Via Crucis con iscrizioni nel dialetto del Torre. Ogni domenica si leggono letture nell'antico linguaggio della Val Torre da uno dei libri della raccolta "Boava Besieda-La Parola di Dio" quindi Luisa Cher ha letto proprio un brano da questi libri.Alla fine, il prof.Viljem Černo ha parlato delle difficoltà avute per far accettare e difendere la minoranza slovena nella provincia di Udine quando non c'era ancora nessuna legge.Il prof. Černo ha invitato gli amici di Aurisina a visitare la Valle per conoscere questi bei luoghi sempre più abbandonati.
  traduzione di o.t.







25 feb 2015

La Polenta

foto di o.t.


Polenta je tarda al pa mehna,
ta tarda polenta se ne more jesti,
ta mehna se rejši je.


La polenta può essere dura o tenera,
quella dura non si può mangiare,
quella tenera si mangia volentieri.

traduzione letterale


močnik=polenta tenera di farina di mais con fagioli lessi

testo in Tersko narečje da 

http://bos.zrc-sazu.si/c/Dial/JanBaudouindeCourtenay/LSM_CD/APERT.htm

24 feb 2015

Concorso" Naš domači izik" agli alunni della scuola elementare di Taipana il secondo posto




Sabato 21 febbraio, nella Giornata internazionale della lingua madre, si è tenuta a San Pietro la premiazione del concorso “Naš domači izik”, promossa proprio dal Comune di San Pietro al Natisone. Ecco i premiati.
Nella sezione “gruppi”, primo posto assegnato alla 2. B della scuola bilingue, che insieme alla maestra Claudia Salamant e con l’aiuto del maestro Damjan Visentin, hanno messo in scena »Majhan malon«. Al secondo posto gli alunni della scuola elementare di Taipana con la canzone "Kar naš tarok", accompagnati alla chitarra dalla maestra Arianna Trusgnach. Al terzo posto ex equo la 2. A, che hanno spiegato come si fanno gli “štrukji” e la 5. della scuola bilingue che accompagnati alla chitarra dal maestro Damjan hanno messo in scena »Kuo je lepuo poslušat«.
Per la categoria dei giovani fino ai 18 anni, premio assegnato a Stefano Tomasetig che ha partecipato con un racconto sulla prima guerra mondiale
Nella categoria adulti primo premio assegnato ad Adriana Scrignaro di Vernasso che ha raccontato i ricordi della vita nei campi.

Al secondo posto Andreina Trusgnach con una poesia sui paesi Novca e Čišnje abbandonati. Terzo premio, invece, ad Andrea Trusgnach con la poesia »Setemberju daž«.


Na Dan maternih iziku,

23 feb 2015

Barbara Jelenkovich's Blog: BERTA IN MOSTRA

post condiviso


Barbara Jelenkovich's Blog: BERTA IN MOSTRA: UNA GIORNATA CON BERTA La mostra delle illustrazioni per il libro Una giornata con Berta, di Giovanna Zordan edito dalla Società filo...

Precisazione

foto personale di o.t.

La grafie delle espressioni in "po' našim",cioè il dialetto sloveno (che un tempo tutti parlavano nella Terska dolina-Alta Val Torre) che trovate in questo blog ,non esistendo una grammatica ,si rifanno alla grafia della lingua slovena alla quale il dialetto appartiene.(secondo la mia interpretazione)
A  tal proposito ci sono attualmente gli studi dei prof.Milko Matičetov,  Pavle Merkù ,Liliana Spinozzi  Monai...
per approfondire ...
http://bos.zrc-sazu.si/c/Dial/JanBaudouindeCourtenay/Liliana%20Spinozzi%20Monai%202009%20--%20Il%20Glossario%20del%20dialetto%20del%20Torre%20di%20Jan%20Baudouin%20de%20Courtenay.pdf

22 feb 2015

Dolce povero di un tempo

immagine dal web
Le šnite/fette
Ho sentito la ricetta a "Vita nei campi"di domenica scorsa, ma le faceva anche mia nonna nella Terska dolina quando voleva accontentare i nipoti.Nella trasmissione diceva che è un dolce tipico di carnevale delle Valli del Natisone.
Ingredienti
-Pane raffermo
-  uova
-grappa
-latte
-burro
-zucchero

-Si taglia a fette il pane e lo si ammolla nel latte nel quale è stata messa un po' di grappa
- Passare nell'uovo sbattuto
- Friggere nell'olio caldo
-cospargere con lo zucchero

BUON APPETITO!

Ottimo per riciclare il pane avanzato e migliore delle solite merendine.

20 feb 2015

21 febbraio :Giornata internazionale della madrelingua

La giornata internazionale della lingua madre è una celebrazione indetta dall'UNESCO per il 21 febbraio di ogni anno per promuovere la diversità linguistica eculturale e il multilinguismo. Istituita nel 1999, è celebrata dall'anno seguente; nel 2007 è stata riconosciuta dall'Assemblea Generale dell'ONU, contemporaneamente alla proclamazione del 2008 come Anno internazionale dei linguaggi.[1]
Il 21 febbraio è stato scelto per ricordare il 21 febbraio 1952, quando diversi studenti bengalesi dell'Università di Dacca furono uccisi dalle forze di polizia del Pakistan (che allora comprendeva anche il Bangladesh) mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale.


 La madre lingua è la lingua che si impara  per prima , è quella con la quale capiamo, abbiamo emozioni e pensieri,è la lingua con la quale  sogniamo. Ogni giorno con essa comunichiamo e usiamo parole diverse, perché la lingua  è viva e si creano sempre  nuove parole. Probabilmente ognuno di noi usa parole diverse da quelle usate dai i nostri genitori e nonni. 

Parlare a qualcuno in una lingua che comprende consente di raggiungere il suo cervello. Parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore” 
Nelson Mandela

Lusevera Comune virtuoso nella raccolta differenziata

altLusevera entra a pieno titolo tra i comuni “ricicloni”. L’iniziativa di Legambiente premia le comunità locali, gli amministratori ed i cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione sostenibile dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata. Per entrare nella classifica dei ricicloni, le municipalità devono raggiungere il 65 percento di raccolta differenziata. Obiettivo che l’amministrazione comunale di Lusevera non solo ha centrato, ma grazie alla collaborazione dei cittadini ha superato grandemente attestandosi al 79,69%, tanto da ricevere anche gli elogi scritti della Provincia di Udine. 
Nella classifica assoluta Lusevera si è classificata al 218° posto su 1.328 municipalità partecipanti ma, nella classifica dei Comuni al di sotto dei 10 mila abitanti si è guadagnato il 72° posto, con un incremento di più del 10% nella percentuale di raccolta differenziata rispetto all’anno precedente. 
Un sentito ringraziamento va a tutta la cittadinanza per la pazienza e la disponibilità dimostrata dal 2013 sul cambiamento dei sistemi di raccolta e per la fattiva collaborazione e l’impegno nella raccolta differenziata, fattori che hanno contribuito in maniera determinante all’ottenimento di questo traguardo. 
Resta costante l’impegno dell’amministrazione comunale verso i cittadini e l’ambiente, con la volontà di migliorare ulteriormente la percentuale di differenziata e offrire all’utenza servizi sempre più efficienti.http://luseverainforma.it/2015/02/20/lusevera-comune-virtuoso-nella-raccolta-riciclata/

19 feb 2015

LEGGE DI TUTELA E GRAFIA RESIANA


Riflessioni del Rozajanski dum

E' stato di recente divulgato dall'amministrazione comunale un avviso riguardante un corso di resiano finanziato,si legge nei volantini http://www.comune.resia.ud.it/uploads/media/Corso_di_resiano_2015_01.pdf "...dalla Legge 38/2001,art.8 e della L.R. 26/2007,art.19..."
La Legge 38/2001,lo sappiamo bene,reca "Norme e tutela della minoranza linguistica slovena della Regione Friuli Venezia Giulia".
In merito è doveroso ricordare almeno due aspetti:
1.La legge di tutela,come è noto,è stata fortemente osteggiata dall'amministrazione comunale di Resia con tanto di delibera consigliare con la quale si chiedeva la fuoriuscita dall'ambito di applicazione della stessa.
2. Il corso si svolgerà,si presume,con la grafia adottata dall'amministrazione comunale,usando,per semplificare la questione,una grafia  alla italiana sostituendo la "slovena"C,prevista anche nelle pubblicazioni del prof.Han Steenwijk,con l'italiana Z.
Che l'amministrazione comunale chieda e riceva contributi in base alla legge di tutela della minoranza slovena fa pensare diverse cose.In tutto questo,mi preme ancora una volta sottolineare la lungimiranza dei consiglieri comunali che avevano allora visto queste leggi con positività e,basandosi sugli studi scientifici e non su convinzioni ed idee personali,hanno chiesto la loro applicazione anche a Resia.E,per questo,è risaputo,sono stati fortemente criticati.
Come Circolo culturale resiano "Rozajanski Dum" a partire 2000-grazie alla collaborazione del prof.Matej Šekli ed agli studi del prof. Steenwijk-e fino al 2006 abbiamo organizzato,sempre in base alle leggi di tutela,corsi di resiano in collaborazione con il Comune e con l'Istituto sul Plurilinguismo dell'Università di Udine,con l'intento di fornire,assistiti dal mondo scientifico,un servizio di qualità per la nostra comunità.
Si può sperare che,dopo questa presa di confidenza con le leggi di tutela della minoranza slovena possa maturare altrettanta confidenza con la C,oltre che nello sloveno,è usata in altre lingue slave che usano i caratteri latini.Al riguardo riporto una indicazione del prof.Steenwijk  pubblicata nel periodico "Naš Glas-La nostra voce:"...Con queste il resiano,in quanto idioma slavo,condivide una parte della  sua struttura fonologica-di cui fa parte la c come usata sopra-e non esistono motivi di ordine linguistico per non rendere quella struttura con gli stessi grafemi che sono,con buona ragione,in uso altrove.Anzi ,esistono  motivi linguistici per non scegliere grafemi alternativi per rendere la pronuncia ,come spiegato in altra sede.(v,Ortografia resiana,pp.67-73)"

 articolo tratto dal Novi Matajur del 21 gennaio 2015


Corso per la raccolta dei funghi

La Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio organizza a Tarcento (Via C. Frangipane n. 3) un corso a frequenza facoltativa per la preparazione al colloquio finale d’esame, finalizzato al conseguimento dell’autorizzazione regionale (patentino) che abilita il possessore alla raccolta dei funghi epigei nella Regione Friuli Venezia Giulia.
Il corso è gratuito ed avrà una durata complessiva di sedici ore, suddivise in otto lezioni di due ore cadauna, dalle ore 20 alle 22 da martedì a venerdì, per 2 settimane consecutive, nel mese di marzo p.v.. Il numero massimo di partecipanti ammessi sarà di 30 unità, ed i colloqui finali d’esame si svolgeranno successivamente in data da stabilire.
Le lezioni verteranno sulla conoscenza e riconoscimento delle più diffuse specie regionali di funghi eduli e velenosi, delle norme vigenti in materia di raccolta e trasporto, dei corretti metodi di preparazione e conservazione dei funghi raccolti e del loro peculiare rapporto con l’ambiente.
Info e iscrizioni: www.cm-torrenatisonecollio.it; uffici di Tarcento (tel. 0432 798218) o San Pietro al Natisone (tel. 0432 727552).
Le iscrizioni sono aperte a tutti

18 feb 2015

Beneški kulturni dnevi Giornate della cultura beneciana ....

Do/Fino al/Fintremai il/Bis zum: 20. 2. 2015 - Kobarid-Liesa/Kobarid-Liessa/Cjaurêt-Liesse

“Beneški kulturni dnevi” – Giornate della cultura beneciana/Zornadis de culture de Sclavanie/Tage der Kultur der Slavia Veneta

  • V četrtek, 19. februarja ob 19.00 v prostorih Fundacije Poti miru v Posočju bo Giorgio Banchig predstavil knjigo “Slavia-Benečija. Ko se mala in velika zgodovina srečata”; Lucia Trusgnach pa bo predstavila “Trinkov koledar za leto 2015″. Večer bo vodil načelnik upravne enote Zdravko Likar. Glasbeno bo dogodek spremljal mladinski pevski zbor “Sedlo”.
  • V petek, 20. februarja ob 20.00 bo v telovadnici na Liesah spevoigra Rafaele Dolenc z naslovom “Magdalenca” – v izvedbi igralske skupine “Drežnica”.
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  • Giovedì 19 febbraio alle 19.00 nei locali della Fondazione Vie di pace si svolgerà la prima giornata della cultura Beneciana. Dopo il saluto del sindaco di Kobarid Robert Kavčič, interverranno Giorgio Banchig – che parlerà dei volumi sulla storia della Slavia e del diario di Antonio Cuffolo, usciti l’anno scorso  – e Lucia Trusgnach – che presenterà il Trinkov koledar per l’anno 2015. L’incontro sarà condotto dal prefetto di Tolmin Zdravko Likar. L’intermezzo musicale sarà a cura del coro “Sedlo”.
  • Venerdì 20 febbraio alle 20.00 nella palestra di Liessa in scena il musical “Magdalenca” di Rafaela Dolenc. Reciterà il gruppo teatrale “Drežnica”.
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  • Joibe ai 19 di Fevrâr aes 19.00 li de Fondazion Poti miru/Vie di pace (“Viis di pâs”) a inmanein la prime zornade de culture de Sclavanie. Dopo dal salût dal sindic di Kobarid, Robert Kavčič, a intervignaran Giorgio Banchig – che al favelarà dai libris su la storie de Sclavanie e dal diari di Antonio Cuffolo, dâts fûr l’an passât – e Lucia Trusgnach – che e presentarà il Trinkov koledar par l’an 2015. A moderâ l’incuintri al sarà il prefet di Tolmin Zdravko Likar. L’interludi al sarà par cure dal côr “Sedlo”.
  • Vinars ai 20 di Fevrâr aes 20.00 li de palestre di Liesse a metin in sene il musical “Magdalenca” di Rafaela Dolenc. Al recitarà il grup teatrâl “Drežnica”.
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  • Am Donnerstag, den 19. Februar um 19.00 wird im Saal der Stiftung Poti miru/Vie di pace (“Friedenswege”) der erste Tag über die Kultur der Slavia Veneta organisiert. Nach den Grüßen des Bürgermeisters von Kobarid, Robert Kavčič, wird Giorgio Banchig über die im letzten Jahr veröffentlichten Bücher über die Geschichte der Slavia Veneta und das Tagebuch von Antonio Cuffolo reden. Lucia Trusgnach wird der Trinkov koledar fürs Jahr 2015 vorstellen. Als Moderator wird der Präfekt von Tolmin, Zdravko Likar, auftreten; musikalisch wird die Veranstaltung vom Chor “Sedlo” begleitet.
  • Am Freitag, den 20. Februar um 20.00 wird von der Theatergruppe “Drežnica” in der Turnhalle von Liessa das Musical der Autorin Rafaela Dolenc unter dem Titel “Magdalenca” aufgeführt.
  • http://www.kdajkam.eu/beneski-kulturni-dnevi/

I dubbi degli amministratori locali sull’Unione del Torre

Diversi sindaci hanno già preannunciato di voler far ricorso al TAR contro la riforma regionale degli enti locali che prevede l’istituzione di 17 Unioni territoriali di almeno quarantamila abitanti ciascuna. La delibera della giunta regionale che perimetra le UTI, i cui confini sostanzialmente ricalcano quelli degli ambiti socio-assitenziali, è considerata incostituzionale da un’ottantina di sindaci che si sono dati appuntamento venerdì 13 a Palazzo Belgrado per annunciare una battaglia istituzionale contro la riforma.
In attesa del verdetto dei giudici, tuttavia, la riforma continua il suo corso. I sindaci dell’istituenda UTI del Torre si sono incontrati mercoledì 11 a Tarcento per fare un punto della situazione. Tricesimo e Reana del Rojale hanno già preannunciato di voler far richiesta di entrare a far parte della ‘Grande Udine’, una super Unione da 200 mila abitanti. Il sindaco Honsell sta cercando di convincere anche Povoletto a prendervi parte, ma il solo primo cittadino Andrea Romito sembra, per il momento, intenzionato a rimanere con l’UTI del Torre.terska2
Magnano in Riviera, considerata la dipartita di due importanti Comuni, ha lanciato la proposta di creare una super unione con il Gemonese e il Sandanielese. Proposta bocciata dagli altri sindaci che, invece, preferiscono mantenere l’UTI del Torre puntando sulle deroghe al numero minimo di abitanti previste dalla legge. Tali eccezioni valgono per i Comuni appartenenti alla ex Comunità montana ovvero inseriti nella tabella di cui al Decreto del Presidente della Repubblica Italiana 12 settembre 2007 nei quali si applicano le misure di tutela della minoranza linguistica slovena a norma dell’art. 4 della Legge 23 febbraio 2001 n. 38.
Si delineerebbe così un’unione ristretta ai ‘soli’ comuni di Attimis, Cassacco, Faedis, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Povoletto, Taipana e Tarcento, per un totale di meno di 29 mila abitanti. Tale soluzione sembra piacere, in particolare, ai Comuni più piccoli.
“A nostro avviso – spiega il sindaco di Lusevera Marchiol – tale UTI più ristretta, oltre a presentare comunque la ‘massa critica’ sufficiente per essere autonoma e politicamente rilevante, potrà sicuramente attuare una politica più attenta al territorio montano, alla sua cultura, alle sue esigenze, in quanto caratterizzata da un tessuto socio-economico più compatto, meno lacerato da priorità strategiche completamente diverse”.
La strada che porterà all’istituzione delle nuove Unioni è comunque ancora lunga e, a quanto pare, si prospetta piuttosto incerta.
http://novimatajur.it/attualita/i-dubbi-degli-amministratori-locali-sullunione-del-torre.html

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