31 ott 2012
30 ott 2012
USANZE DI OGNISSANTI E MORTI
Za Vahte, dan bot ,ospodinje so kuhale "očikano" anu kostanj pečen na špolertu.
************************************************************************************
Per i Santi e Morti un tempo le donne di casa preparavano la ocikana( gnocchi di polenta conditi con burro fuso,batuda-latticello e formaggio vecchio gratuggiato),le castagne arrostite sul spolert.
La ocikana era preparata con la prima farina di mais dell'anno.
Oggi e un tempo il primo novembre si assiste alla S.Messa,si portano i fiori e si accendono le candele , al pomeriggio c'è la funzione in cimitero e se piove si fa in chiesa.Il due novembre viene celebrata la S. Messa in cimitero.
*Vahti: parola di origine germanica e deriva dal medio alto tedesco wahte (guardia,controllo)
LA GROTTA DI ANTRO SABATO IN TV SU RAI UNO
fonte: http://www.dom.it/landarska-jama-na-televizijiemgrotta-dantro-sabato-su-rai-unoem/
Oltre 3000 visite, da inizio 2012 e fino a oggi, per la Grotta di San Giovanni d’Antro, a Pulfero, splendida località delle Valli del Natisone al confine con la Repubblica di Slovenia. “Un risultato eccellente e per certi versi inaspettato – commenta il sindaco di Pulfero, Piergiorgio Domenis -. Rispetto alla scorsa stagione l’incremento degli accessi supera il 30%. Un traguardo fortemente voluto dall’amministrazione comunale, con un impegno costante, che comincia a dare importanti frutti. Le richieste di visita, anche in questi giorni, continuano a essere numerose nonostante l’arrivo della stagione fredda”.
La Grotta di Antro, inoltre, ha vissuto quest’anno un’intensa stagione televisiva. Dopo il servizio trasmesso all’interno di una recente puntata di “Sereno variabile” , un’altra troupe televisiva Rai ha realizzato, esclusivamente negli spazi della grotta, un’intera puntata. Si tratta di “A Sua immagine”, trasmissione a carattere religioso presentata da padre Ermes Ronchi dell’Ordine dei Servi di Santa Maria. Il religioso, pur operando da tempo a Milano, ha origini friulane, essendo nato a Racchiuso di Attimis. All’interno del programma, padre Ronchi commenta il Vangelo della settimana. La puntata ambientata ad Antro sarà trasmessa da Rai 1 alle 17,10 di sabato 3 novembre 2012.
La Grotta resta aperta ancora per questo finesettimana, quindi fino a domenica 4 novembre, per poi chiudere e riaprire nel mese di aprile 2013. “In questo lasso di tempo saranno eseguiti diversi interventi di miglioria del sito – spiega il primo cittadino -. Grazie a un fondo di circa 200mila euro, infatti, parte erogato da Regione, parte dal nostro Comune e parte dalla Fondazione Crup, si andrà a mettere in sicurezza più parti della grotta”.
In particolare si procederà con un restauro conservativo degli affreschi e con interventi mirati a evitare che l’umidità danneggi gli splendidi arredi sacri della prima sala. Sarà messo a norma l’impianto di illuminazione, sempre del vano che ospita l’altare ligneo dorato e, per gli esterni, sarà avviato un lavoro che consenta al turista di raggiungere ancora più agevolmente la cavità: si andrà a operare, in questo senso, con la posa di una pavimentazione migliore lungo il sentiero che dal posteggio conduce alla scalinata di ingresso.
“Tanti i progetti in cantiere per la stagione turistica 2013 – annuncia Domenis – : coinvolgeremo le scuole e realizzeremo eventi ad hoc in collaborazione con i gruppi speleologici del territorio, abbinando così didattica, fede, arte ed esplorazione, nell’intento di far conoscere a tutti un luogo di grande fascino, dalla storia ricchissima”.
La Grotta di Antro, inoltre, ha vissuto quest’anno un’intensa stagione televisiva. Dopo il servizio trasmesso all’interno di una recente puntata di “Sereno variabile” , un’altra troupe televisiva Rai ha realizzato, esclusivamente negli spazi della grotta, un’intera puntata. Si tratta di “A Sua immagine”, trasmissione a carattere religioso presentata da padre Ermes Ronchi dell’Ordine dei Servi di Santa Maria. Il religioso, pur operando da tempo a Milano, ha origini friulane, essendo nato a Racchiuso di Attimis. All’interno del programma, padre Ronchi commenta il Vangelo della settimana. La puntata ambientata ad Antro sarà trasmessa da Rai 1 alle 17,10 di sabato 3 novembre 2012.
La Grotta resta aperta ancora per questo finesettimana, quindi fino a domenica 4 novembre, per poi chiudere e riaprire nel mese di aprile 2013. “In questo lasso di tempo saranno eseguiti diversi interventi di miglioria del sito – spiega il primo cittadino -. Grazie a un fondo di circa 200mila euro, infatti, parte erogato da Regione, parte dal nostro Comune e parte dalla Fondazione Crup, si andrà a mettere in sicurezza più parti della grotta”.
In particolare si procederà con un restauro conservativo degli affreschi e con interventi mirati a evitare che l’umidità danneggi gli splendidi arredi sacri della prima sala. Sarà messo a norma l’impianto di illuminazione, sempre del vano che ospita l’altare ligneo dorato e, per gli esterni, sarà avviato un lavoro che consenta al turista di raggiungere ancora più agevolmente la cavità: si andrà a operare, in questo senso, con la posa di una pavimentazione migliore lungo il sentiero che dal posteggio conduce alla scalinata di ingresso.
“Tanti i progetti in cantiere per la stagione turistica 2013 – annuncia Domenis – : coinvolgeremo le scuole e realizzeremo eventi ad hoc in collaborazione con i gruppi speleologici del territorio, abbinando così didattica, fede, arte ed esplorazione, nell’intento di far conoscere a tutti un luogo di grande fascino, dalla storia ricchissima”.
Landarska jama na televiziji
V saboto 3. novemberja bo Landarska jama na narbuj gledanim televizijskim programu v Italiji, se pravi “Rai Uno”. Ob 17.10 bojo pokazali versko oddajo “A sua immagine”, ki so jo posneli v jami. Vodi jo p. Ermes Ronchi iz Milana, ki pa je rojen v Ahtnu. Televizijska oddaja bo seviede nova parložnost tudi za turistično promocijo Landarske jame samuo ‘an miesac po oddaji “Sereno veriabile” na “Rai Due”, ki je zbudila veliko zanimanje za Benečijo. “Lietošnja sezona je bla zaries dobra, saj je Landarsko jamo obiskalo vič ku 3000 ljudi, kar je 30 par stuo vič ku lani,” pravi podbunieški šindik Piergiorgio Domenis. Jama bo odparta do nedieje 4. novemberja, potle bo zaparta do obrila prihodnjega lieta. Do tekrat bojo v nji napravli potriebne diela, za katere bojo špindali 200 tavžint evru, ki sta jih dala dežela Furlanija Julijska krajina, Podbunieški kamun in fundacija Crup.29 ott 2012
Vicenza:chiude l'ultimo arrotino resiano
http://www.ilgiornaledivicenza.it/
La città da l'addio al suo ultimo arrotino. Lame, coltelli, forbici e quant'altro di tagliente e affilato. Se in città c'è chi di questi utensili ha fatto decisamente un uso improprio, visti i tre recenti accoltellamenti nell'arco di una settimana, c'è anche chi invece ne ha fatto un'utile e stimata professione durata oltre mezzo secolo. Dopo una lunga attività avviata nel lontano 1955, lo storico negozio d'arrotino “Madotto” di via Pasubio sta per abbassare le serrande, dopo aver venduto ai cittadini di Schio e dintorni decine di migliaia di coltelli, forbici, materiale da taglio e tanti altri prodotti affini. Chissà quante volte la mola del laboratorio nel retrobottega ha girato per ripristinare il filo delle lame, prima con il capostipite Stefano Madotto e poi con il figlio Giorgio, che dal 1995 ha preso in mano le redini dell'attività, da sempre ubicata in via Pasubio, anche se in tre locali differenti. «Questo mestiere è una tradizione nella nostra famiglia, ma anche nel nostro paese d'origine friulano, la Val di Resia - spiega Giorgio -, un po' tutti erano arrotini. In epoche passate infatti gli abitanti di quella zona d'estate lavoravano nei pascoli e d'inverno, per riuscire comunque a guadagnare qualcosa, con la bicicletta e la mola giravano per i paesi ad affilare le lame. Erano diventati talmente professionali che hanno anche “espatriato”, tanto che io ad esempio ho parenti a Milano e perfino a Tripoli. Una storia molto caratteristica, tanto che è stato perfino pubblicato un libro a riguardo intitolato “Val di Resia terra d'arrotini”».
La città da l'addio al suo ultimo arrotino. Lame, coltelli, forbici e quant'altro di tagliente e affilato. Se in città c'è chi di questi utensili ha fatto decisamente un uso improprio, visti i tre recenti accoltellamenti nell'arco di una settimana, c'è anche chi invece ne ha fatto un'utile e stimata professione durata oltre mezzo secolo. Dopo una lunga attività avviata nel lontano 1955, lo storico negozio d'arrotino “Madotto” di via Pasubio sta per abbassare le serrande, dopo aver venduto ai cittadini di Schio e dintorni decine di migliaia di coltelli, forbici, materiale da taglio e tanti altri prodotti affini. Chissà quante volte la mola del laboratorio nel retrobottega ha girato per ripristinare il filo delle lame, prima con il capostipite Stefano Madotto e poi con il figlio Giorgio, che dal 1995 ha preso in mano le redini dell'attività, da sempre ubicata in via Pasubio, anche se in tre locali differenti. «Questo mestiere è una tradizione nella nostra famiglia, ma anche nel nostro paese d'origine friulano, la Val di Resia - spiega Giorgio -, un po' tutti erano arrotini. In epoche passate infatti gli abitanti di quella zona d'estate lavoravano nei pascoli e d'inverno, per riuscire comunque a guadagnare qualcosa, con la bicicletta e la mola giravano per i paesi ad affilare le lame. Erano diventati talmente professionali che hanno anche “espatriato”, tanto che io ad esempio ho parenti a Milano e perfino a Tripoli. Una storia molto caratteristica, tanto che è stato perfino pubblicato un libro a riguardo intitolato “Val di Resia terra d'arrotini”».
26 ott 2012
Osservatorio sul monte Matajur
Na Matajurju, na kraju, ki mu domači ljudje pravijo Na lazeh – tamgor je tudi koča Pelizzo – bojo hamlu končali diela, de bi zazidali astronomski observatorij. De bi ga napravila, je gorska skupnost Ter, Nediža in Barda prerunala hram, ki je ankrat služu ku začetna postaja te parvega škilifta, ki je vozu smučarje na Matajur. Zazidali so ga bli na koncu šestdesetih liet prejšnjega stuolietja. Po kakih dvejstih lietah so spoznali, de narbuj vesaka gora v Benečiji nie parmierna za zimske športe in so oba škilifta pobrali. Hrama pa nieso podarli. Pomislili so, de bi ga nucali v druge turistične namiene. Pred lieti se je v pro loko Nediške doline in v astronomskim društvu Afam iz Armezaga rodila ideja, de bi v tistih prestorah namestili teleskop in vse kar je potriebno, de bi gledali planete in zveze. Strokovnjaki pravijo, namreč, de je tist kraj zaries posebno dobar za tist namien. Pogled je šarok in luči, ki so v ravnici, malo in nič motijo. Afam je petnajstdnevniku Dom poviedala, de bojo obsevatorij odparli spomladi hlietu. Sigurno ga bo obiskalo puno ljubitelju astronomije in tudi puno radoviednih ljudi. Prava rieč bo za razvoj turizma.
Sarà attivo probabilmente dalla prossima primavera l’osservatorio astronomico sul Matajur. La struttura, realizzata dalla Comunità montana del Torre, Natisone e Collio nell’edificio che un tempo era la stazione di partenza delle sciovie, in località «Na lazeh» (rifugio «Pelizzo»), non è ancora stata consegnata ufficialmente all’Associazione friulana astronomia e meteorologia (Afam) di Remanzacco, che la gestirà. La fine dei lavori è prevista per i primi giorni di novembre. Non c’è, quindi, ancora un piano delle attività per quanto riguarda l’osservatorio. Dovranno essere attuati ulteriori interventi all’interno, ma intanto, sono già state organizzate alcune serate grazie alle strutture mobili dell’Afam. L’ultima era in programma sabato 13 ottobre.
Da Taipana
Per risparmiare Taipana spegne l’illuminazione pubblica
fonte: http://www.dom.it/per-risparmiare-taipana-spegne-lilluminazione-pubblica/
Il Governo italiano pensa al risparmio energetico, anche con lo spegnimento «intelligente» o «intermittente» di una porzione dei punti luce attivi nei paesi, di competenza diretta degli enti locali. Ma a Taipana l’economia in questo senso è già realtà da parecchi mesi. Con un bilancio sempre più risicato, su volontà del sindaco Elio Berra e della giunta che lo sostiene, il Municipio ha già avviato a inizio anno una procedura di limitazione dell’illuminazione.
«Da tanti siamo considerati, e a torto, un paese arretrato, o peggio, morente – dice ironicamente il primo cittadino –; mentre siamo ben consci, noi che lo amministriamo e che ci confrontiamo giornalmente con chi lo vive, di operare al meglio a favore della comunità. Abbiamo sempre gestito i soldi pubblici, e continueremo a farlo, con oculatezza e lungimiranza. C’è chi, nelle Valli del Torre, di recente ha dichiarato d’essere il primo Comune ad avviare, oggi, una procedura di spegnimento intelligente di parte dell’illuminazione. Senza sapere che a Taipana è da inizio 2012 che lavoriamo in questo senso. A oggi, infatti, anche se non abbiamo dati precisi alla mano, sappiamo di aver risparmiato parecchio sulla bolletta elettrica, in questo settore, almeno il 50%. Senza contare il minore bisogno di interventi di manutenzione».
De Anna bacchetta Chinese
V Reziji živi slovenska manjšina
«Il Comune di Resia è stato inserito nella Tabella dei comuni del Friuli-Venezia Giulia nei quali si applicano le misure di tutela della minoranza slovena» in quanto fa parte del territorio «in cui la minoranza è tradizionalmente presente». E il console della Repubblica di Slovenia a Trieste, Dimitrij Rupel «sulla questione ha fatto delle affermazioni legittime in sintonia con precisi provvedimenti, legislativi ed amministrativi, adottati dalle più alte autorità dello Stato italiano».
La risposta dell’assessore regionale alla Cultura, ai Rapporti internazionali e alle Autonomie locali, Elio De Anna, all’interrogazione presentata dal consigliere regionale Paolo Menis (Pd), che si lamentava dell’intervento del console sloveno a Trieste presso il sindaco di Resia a proposito della locale casa della cultura, suona come un sonoro schiaffo alla politica linguistica condotta dall’amministrazione Chinese.
«Che accanto a una parte della popolazione residente che sostiene i legami del resiano e della cultura locale con la lingua e la cultura slovene ci sia un’altra parte della popolazione (forse anche maggioritaria) che rivendica un’assoluta diversità del resiano dalla lingua slovena – afferma De Anna – è un fatto di cui questa amministrazione prende atto, ma non per questo può negare l’applicazione di norme esattamente previste da leggi dello Stato in vigore».
Deželni odbornik za kulturo, mednarodne odnose in lokalno upravo Elio De Anna je odgovoril vprašanju svetnika Paola Menisa (DS) v zvezi Rezijo. Odgovor komentira deželni svetnik Slovenske skupnosti Igor Gabrovec:
»Evropska slavistična stroka je že od nekdaj brez vsakega dvoma sklenila, da spada rezijanščina v sklop slovenskih primorskih narečij in s tem zaseda polnopravno mesto v kulturni etnični zakladnici slovenskega naroda. Na isti valovni dolžini je bil državni in deželni zakonodajalec, ki je zaščito, razvoj in promocijo rezijanščine zaupal zakonom, ki ščitijo in promovirajo slovensko manjšino v FJk. Po zaslugi tega so tako slovenske organizacije in ustanove kot tudi krajevne javne uprave v vseh teh letih izvedle in financirale celo vrsto projektov, ki so spodbujali ohranjanje in spoznavanje rezijanskega jezika, kulture in tradicij. Enako se je zgodilo s finančnimi sredstvi iz državnega proračuna Republike Slovenije.
24 ott 2012
Don Renzo Calligaro-parroco Bardo-Zavarh
Libera traduzione dall'allegato sulla Benečija del settimanale cattolico carinziano "Nedelja" scritto dallo sloveno Dejan Valentinčič che collabora con questo giornale.
http://issuu.com/nedelja/docs/benecija_priloga_screen/3
Don Renzo Calligaro,friulano di nascita (Buia), è parroco a Bardo-Lusevera dal 1973.Ha imparato lo sloveno, fatto non usuale fra i sacerdoti italiani e friulani ed ha contribuito alla traduzione delle letture di messa nel dialetto della val Torre.
All'inizio è stato minacciato,perchè predicava in sloveno,alcune persone uscivano dalla chiesa quando sentivano la parola slovena.
Oggi per fortuna le cose sono migliorate.Don Renzo nell'archivio parrocchiale ha trovato canzoni slovene ormai dimenticate e le ha insegnate. I parrocchiani hanno iniziato nuovamente a cantare in sloveno durante la messa domenicale,dopo più di un secolo in Chiesa è nuovamente presente la parola slovena.
Prima dell'istituzione a Bardo della Glasbena Matica (scuola di musica),si è dedicato all'alfabetizzazione musicale dei bambini insegnando a suonare vari strumenti.
Durante le prediche domenicali, sottolinea molto spesso che non si deve dimenticare le proprie radici,la lingua e la cultura degli antenati che sono una grande ricchezza.
BUOH LONI DON RENZO !!!
http://issuu.com/nedelja/docs/benecija_priloga_screen/3
Don Renzo Calligaro,friulano di nascita (Buia), è parroco a Bardo-Lusevera dal 1973.Ha imparato lo sloveno, fatto non usuale fra i sacerdoti italiani e friulani ed ha contribuito alla traduzione delle letture di messa nel dialetto della val Torre.
Oggi per fortuna le cose sono migliorate.Don Renzo nell'archivio parrocchiale ha trovato canzoni slovene ormai dimenticate e le ha insegnate. I parrocchiani hanno iniziato nuovamente a cantare in sloveno durante la messa domenicale,dopo più di un secolo in Chiesa è nuovamente presente la parola slovena.
Prima dell'istituzione a Bardo della Glasbena Matica (scuola di musica),si è dedicato all'alfabetizzazione musicale dei bambini insegnando a suonare vari strumenti.
Durante le prediche domenicali, sottolinea molto spesso che non si deve dimenticare le proprie radici,la lingua e la cultura degli antenati che sono una grande ricchezza.
BUOH LONI DON RENZO !!!
Dalla confinante Slovenia: BOVEC (PLEZZO) chiesa restaurata di SV.Urh
Bovec ha subito danni con i terremoti del 1976 e 98,è stato ricostruito e ristrutturato.
Nel centro del paese su una collina si trova la chiesa dedicata a Sveti Urh (San Ulderico)originariamente gotica(13-14 sec), in seguito ricostruita in stile neo-romanico.
Nel mese di agosto di quest'anno è stata inaugurata la ristrutturazione.
Il soffitto ora è abbellito dai nuovi magnifici affreschi della nota pittrice nata a Mosca e vivente in Slovenia Maša Bersan Mašukov.
![]() | ||||
Sveti Urh-Bovec-foto web |
fonte web
Strassoldo - Frutti, Acque e Castelli
Pubblicato in data 21/ott/2012 da giovannirosin in youtube
Sabato 20 ottobre 2012 - Castello di Strassoldo di Sotto. L'evento offre al pubblico la possibilità di entrare nei castelli di Strassoldo di Sopra e di Sotto e vivere un magico intreccio tra storia, fantasia, creatività ed ambiente naturale. Rivolto ad una nicchia di persone romantiche ed allo stesso tempo esigenti in fatto di qualità, questa iniziativa affascina per l'atmosfera suggestiva e pregna di storia del luogo e per l'eccellenza degli espositori (artigiani, antiquari, decoratori ed artisti d'eccellenza) che propongono ogni volta creazioni ed oggetti nuovi negli interni dei due castelli, nella cancelleria, nel foledôr, nella pileria del riso e nella vicinìa, tra mobili antichi e quadri d'antenati.
L'atmosfera dei castelli d'acqua, così chiamati perché localizzati sulla linea delle risorgive, tra il Tagliamento e l'Isonzo, dà luogo ad una magia quasi surreale: la natura ed i parchi sono splendidi e le antiche mura del borgo medievale sono intrise delle vicende storiche che qui si sono susseguite a partire dall'epoca romana. (descrizione dal sito ufficiale).
L'atmosfera dei castelli d'acqua, così chiamati perché localizzati sulla linea delle risorgive, tra il Tagliamento e l'Isonzo, dà luogo ad una magia quasi surreale: la natura ed i parchi sono splendidi e le antiche mura del borgo medievale sono intrise delle vicende storiche che qui si sono susseguite a partire dall'epoca romana. (descrizione dal sito ufficiale).
22 ott 2012
MOJE DEKLE JE ŠE MLADO/LA MIA RAGAZZA E' ANCORA GIOVANE....
MOJE DEKLE JE ŠE MLADO
Moje dekle je še mlado
Moje dekle je še mlada, o ja,
moje dekle je še mlada, o ja,
moje dekle je še mlada, o ja,
ima komaj šestnajst let.
Še štiri leta jo bom čakal, o ja,
še štiri leta jo bom čakal, o ja,
še štiri leta jo bom čakal, o ja,
da bo stara dvajset let.
.......................................
LA MIA RAGAZZA E' ANCORA GIOVANE
La mia ragazza è giovane, oh, sì,
la mia ragazza è giovane, oh, sì,
la mia ragazza è giovane, oh, sì,
ha appena sedici anni.
Altri quattro anni io ti aspetterò, oh, sì,
quattro anni starò in attesa, oh, sì,
quattro anni starò in attesa, oh, sì,
fino a quando non avrai vent' anni.
.........................................................
LUSEVERA-BARDO
Bardo-Lusevera |

Bardo,mala vasica pod Muško goro,po tresu je zelo oživela z novimi hišami,z vrnitvijo emigrantov na rojstni kraj,z inicijativami za ohraniti slovenski jezik, ki na žal izginja.Mogoče je preveč pozno, vendar upam da" novi mladi" se bodo prepričali na bogastvo ki vsaki dan izgubljajo. O.T.
Bardo,piccolo paese al di sotto della Catena dei Musi ,dopo il terremoto è rinata con nuove case, col rientro degli emigranti al paese natio,con iniziative per mantenere la lingua slovena che sta scomparendo.Forse è troppo tardi, ma spero che la "nuova gioventù" si convinca della ricchezza che sta perdendo ogni giorno.
Spes Ultima Dea! (la speranza è l'ultima a morire)
SUPERMERCATO DELLA POESIA,RACCONTI,MUSICA,ARTE, ECC.: Poesia di Aleš Debeljak
SUPERMERCATO DELLA POESIA,RACCONTI,MUSICA,ARTE, ECC.: Poesia di Aleš Debeljak: Ljubljana-capitale della Slovenija IERI LA CASA,OGGI NULLA Včeraj hiša, danes nič Prule, Lubiana Accanto alla casa che ha u...
20 ott 2012
DAN BOT TOU TERSKI DOLINI/UNA VOLTA NELLA VAL TORRE
Dan bot tou Terski dolini kostanj je bilo no jedilo za vsaki dan.Smo klatili kostanj s prjetlo, smo pobrali riče in jih nesli na čašt.Ko so bli pronti smo jih jedli kuhane,pečene na špolertu,tou mljeku,tou mešti an pači.
Bilo je dolčo,doro!!!
Un tempo nella Terska e Nadiška dolina le castagne con la polenta erano uno dei pricipali alimenti e fonte di guadagno con la vendita.Per risparmiare la farina di mais era usanza mettere nel paiolo qualche manciata di castagne lessate.Piaceva specialmente ai bambini per il sapore dolciastro.
Nella Terska dolina le donne per i morti (Vahti)preparavano la "pača":un dolce di farina di mais,uova,zucchero,lievito,latte e castagne.Veniva cotta sotto la brace quando ancora non c'era il "spolert".
Bilo je dolčo,doro!!!
Un tempo nella Terska e Nadiška dolina le castagne con la polenta erano uno dei pricipali alimenti e fonte di guadagno con la vendita.Per risparmiare la farina di mais era usanza mettere nel paiolo qualche manciata di castagne lessate.Piaceva specialmente ai bambini per il sapore dolciastro.
Nella Terska dolina le donne per i morti (Vahti)preparavano la "pača":un dolce di farina di mais,uova,zucchero,lievito,latte e castagne.Veniva cotta sotto la brace quando ancora non c'era il "spolert".
16 ott 2012
Il Sogno Di Beatrice: L'ammazzablog minaccia la rete
Il Sogno Di Beatrice: L'ammazzablog minaccia la rete: Ci risiamo. Deve essere davvero irresistibile per alcuni Parlamentari italiani la tentazione di imbavagliare il web costringendo la blogos...
15 ott 2012
LA BENEČIJA SULLA RIVISTA "DOLCE VITA"
La rivista slovena ,DOLCE VITA che tratta argomenti enogastronomici sloveni e stranieri,nel numero di ottobre parla delle valli del Natisone, della Val Cornappo,della Val Resia e della Val Canale.Il reportage di Tomaž Sršen che si intitola "La Slovenia nascosta e le sue bontà-Skrita Slovenija in njene dobrote"fa conoscere le tradizioni culinarie di queste valli dando un' immagine culturale e linguistica di questa zona. L'autore mostra il caso della lingua resiana ed afferma che il dialetto resiano è classificato tra i microdialetti slavi".
Il giornalista all'inizio dell' articolo esprime il suo entusiasmo nel scoprire la Benečija: "Quando si visita questi luoghi magici e s' incontra un popolo generoso, si è ammaliati dai ricchi sapori della cucina e dalle inestimabili bellezze naturali".
Il viaggio enogastronomico inizia dal Monte Lussari-locanda Al Convento (Il Monastero), seguita dalla visita di Resia -ristorante Alla Speranza , della val Cornappo-agriturismo:Brez Mej a Prossenicco(senza confini) e dell' azienda Zore (Platischis),per finire con le valli del Natisone-Al vescovo (Pri škofu),Sale e pepe (Sol in poper).
tradotto dal http://www.primorski.it/
Il giornalista all'inizio dell' articolo esprime il suo entusiasmo nel scoprire la Benečija: "Quando si visita questi luoghi magici e s' incontra un popolo generoso, si è ammaliati dai ricchi sapori della cucina e dalle inestimabili bellezze naturali".
Il viaggio enogastronomico inizia dal Monte Lussari-locanda Al Convento (Il Monastero), seguita dalla visita di Resia -ristorante Alla Speranza , della val Cornappo-agriturismo:Brez Mej a Prossenicco(senza confini) e dell' azienda Zore (Platischis),per finire con le valli del Natisone-Al vescovo (Pri škofu),Sale e pepe (Sol in poper).
tradotto dal http://www.primorski.it/
12 ott 2012
BUONGIORNO A TUTTO IL MONDO !!!
Buongiorno a tutto il mondo
Good morning to all over the world
Bonjour à tous dans le monde entier
Bom dia para todo o mundo
Buenos días a todo el mundo
Добро утро на всички краища на света
Dobro jutro cijelom svijetu
Magandang umaga sa buong mundo
Καλημέρα σε όλο τον κόσμο
Dzień dobry na całym świecie
...
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Bonjour à tous dans le monde entier
Bom dia para todo o mundo
Buenos días a todo el mundo
Добро утро на всички краища на света
Dobro jutro cijelom svijetu
Magandang umaga sa buong mundo
Καλημέρα σε όλο τον κόσμο
Dzień dobry na całym świecie
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Buna dimineata la toata lumea
Доброе утро всем мире
Добро јутро широм света
Dobré ráno na celom svete
Goede morgen naar alle uithoeken van de wereld
Dobro jutro vsem svetu
Guten Morgen auf der ganzen Welt
Доброго ранку всім світі
Jó reggelt, hogy a világ minden tájáról
Bundì a dut al mont... mandi mandi
Доброе утро всем мире
Добро јутро широм света
Dobré ráno na celom svete
Goede morgen naar alle uithoeken van de wereld
Dobro jutro vsem svetu
Guten Morgen auf der ganzen Welt
Доброго ранку всім світі
Jó reggelt, hogy a világ minden tájáról
Bundì a dut al mont... mandi mandi
11 ott 2012
I DIALETTI DELLA SLAVIA SONO SLOVENI
tratto interamente dal :http://www.dom.it/
Non c’è dubbio. I dialetti
Nonostante le leggi di tutela 38/2001 e 26/2007, la vicinanza al confine sloveno, la scuola bilingue, c’è ancora chi afferma che i dialetti parlati nelle Valli del Natisone, Valli del Torre e Val Resia non siano sloveni, ma che siano dei misteriosi «idiomi arcaici di origine slava». Le persone che parlano questi dialetti vengono definite «slavofone» o addirittura «popolazioni autoctone di origine slava». Tra le più varie, poi, le definizioni degli idiomi. Quello parlato nelle Valli del Natisone viene definito, per esempio, «po našin» (nostro) o natisoniano. Tutte definizioni volte a negare l’appartenenza e la connessione alla comunità linguistica e culturale slovena.
La polemica si è riaccesa mentre si stanno scrivendo gli statuti delle nuove Unioni montane. È del tutto politica, considerando che la scienza linguistica si è espressa in merito più volte e in maniera inequivocabile.
Come leggiamo nel documento redatto dall’Associazione degli slavisti italiani (si tratta di docenti universitari, ndr), in occasione della sua assemblea tenutasi a Udine il 21 settembre 2006, l’«arcaicità dei dialetti sloveni in uso nelle località della provincia di Udine non è dovuta a una presunta e scientificamente inesatta estraneità di questi dialetti alla lingua slovena, bensì a fattori storici e amministrativi che hanno determinato la situazione linguistica attuale».
Gli sloveni della zona di confine della provincia di Udine, infatti, dall’insediamento, avvenuto nel VII secolo, fino al 1866 rimasero isolati da resto della popolazione slovena non solo a causa delle barriere naturali, ma anche per l’appartenenza a entità statali diverse. Il distacco divenne poi definitivo con il passaggio all’Italia nel 1866, a cui seguì una forte politica di snazionalizzazione.
Nel giornale di Udine, uscito a un mese dal plebiscito con cui gli sloveni delle valli del Natisone, Torre e Resia entrarono a far parte del Regno dei Savoia, troviamo scritto: «Questi slavi bisogna eliminarli, ma col benefizio, il progresso e colla civiltà» italiana «che deve brillare ai confini, tra quelli stessi che sono piuttosto ospiti nostri».
Non c’è dubbio. I dialetti
della Slavia sono sloveni
La polemica si è riaccesa mentre si stanno scrivendo gli statuti delle nuove Unioni montane. È del tutto politica, considerando che la scienza linguistica si è espressa in merito più volte e in maniera inequivocabile.
Come leggiamo nel documento redatto dall’Associazione degli slavisti italiani (si tratta di docenti universitari, ndr), in occasione della sua assemblea tenutasi a Udine il 21 settembre 2006, l’«arcaicità dei dialetti sloveni in uso nelle località della provincia di Udine non è dovuta a una presunta e scientificamente inesatta estraneità di questi dialetti alla lingua slovena, bensì a fattori storici e amministrativi che hanno determinato la situazione linguistica attuale».
Gli sloveni della zona di confine della provincia di Udine, infatti, dall’insediamento, avvenuto nel VII secolo, fino al 1866 rimasero isolati da resto della popolazione slovena non solo a causa delle barriere naturali, ma anche per l’appartenenza a entità statali diverse. Il distacco divenne poi definitivo con il passaggio all’Italia nel 1866, a cui seguì una forte politica di snazionalizzazione.
Nel giornale di Udine, uscito a un mese dal plebiscito con cui gli sloveni delle valli del Natisone, Torre e Resia entrarono a far parte del Regno dei Savoia, troviamo scritto: «Questi slavi bisogna eliminarli, ma col benefizio, il progresso e colla civiltà» italiana «che deve brillare ai confini, tra quelli stessi che sono piuttosto ospiti nostri».
Sabato conferenza sugli sloveni
tratto interamente dal:http://www.dom.it/
Deželna konferenca o Slovencih
V soboto, 13. oktobra, se bo v Gorici (Deželni avditorij-ul. Roma št.5) odvijala prva Deželna konferenca o zaščiti slovenske jezikovne manjšine, ki predstavlja priložnost za srečanje in soočanje med osebki in institucijami, ki se tako ali drugače ukvarjajo z obravnavo problematik tegavprašanja. Cilj pobude je preveriti stanje udejanjanja posegov, ki jih predvideva deželni zakon št. 26 iz leta 2007, zbrati predloge za njihovo prilagoditev novim zahtevam in določiti nove razvojne smernice.
Konference naj bi se udeležili deželni svetniki, člani Deželnega odbora, Deželne posvetovalne komisije za slovensko jezikovno manjšino, Institucionalnega paritetnega odbora in skupščine izvoljenih predstavnikov slovenskega jezika v krajevnih upravah. K sodelovanju so nadalje bili povabljeni predstavniki organizacij, ki so vpisane v Deželni seznam organizacij slovenske manjšine, glavni ravnatelj in drugi vodilni kadri Deželne uprave ter deželnih ustanov, ki imajo pristojnosti na področju zaščitnega zakona.
Po pozdravih goriškega župana, Ettoreja Romolija, predsednika Deželnega sveta, Maurizia Franza in predsednika Deželne posvetovalne komisije za slovensko manjšino, Elia De Anne, bo dogajanje na konferenci stopilo v živo. Dopoldanski spored le-te (9.30-13.00) predvideva, v režiji Slovenskega raziskovalnega inštituta, številna strokovna poročila o: današnjem stanju manjšine (stopnja izvajanja drž. zakona št. 38/01 in dež. zakona št. 26/07, institucionalna ureditev, finančna podpora dejavnostim, odnosi z drugimi jezikovnimi skupnostmi v FJk, čezmejno sodelovanje); uporabi slovenskega jezika v javnih upravah; izvajanju ukrepov v korist rezijanščine in jezikovnih različic v Kanalski, Terskih in Nediških dolinah; percepciji in stopnji zadovoljstva prebivalcev z zaščito slovenske manjšine.
Po posegih (ob 11.45) in razpravi (ob 14.uri) bodo zaključke konference ob 17ih podali ravnatelj Slori-ja, Devan Jagodic, deželni odbornik za kulturo, šport, mednarodne in evropske odnose, De Anna in predsednik Deželnega sveta Franz.
Il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz ha presentato a Udine la Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena, che si terrà sabato prossimo (13 ottobre) a Gorizia, e che si pone come un momento di verifica sullo stato di attuazione degli interventi, oltre a essere un adempimento previsto dall’articolo 10 della legge regionale 26 del 2007.
Deželna konferenca o Slovencih
Sabato conferenza sugli sloveni
Konference naj bi se udeležili deželni svetniki, člani Deželnega odbora, Deželne posvetovalne komisije za slovensko jezikovno manjšino, Institucionalnega paritetnega odbora in skupščine izvoljenih predstavnikov slovenskega jezika v krajevnih upravah. K sodelovanju so nadalje bili povabljeni predstavniki organizacij, ki so vpisane v Deželni seznam organizacij slovenske manjšine, glavni ravnatelj in drugi vodilni kadri Deželne uprave ter deželnih ustanov, ki imajo pristojnosti na področju zaščitnega zakona.
Po pozdravih goriškega župana, Ettoreja Romolija, predsednika Deželnega sveta, Maurizia Franza in predsednika Deželne posvetovalne komisije za slovensko manjšino, Elia De Anne, bo dogajanje na konferenci stopilo v živo. Dopoldanski spored le-te (9.30-13.00) predvideva, v režiji Slovenskega raziskovalnega inštituta, številna strokovna poročila o: današnjem stanju manjšine (stopnja izvajanja drž. zakona št. 38/01 in dež. zakona št. 26/07, institucionalna ureditev, finančna podpora dejavnostim, odnosi z drugimi jezikovnimi skupnostmi v FJk, čezmejno sodelovanje); uporabi slovenskega jezika v javnih upravah; izvajanju ukrepov v korist rezijanščine in jezikovnih različic v Kanalski, Terskih in Nediških dolinah; percepciji in stopnji zadovoljstva prebivalcev z zaščito slovenske manjšine.
Po posegih (ob 11.45) in razpravi (ob 14.uri) bodo zaključke konference ob 17ih podali ravnatelj Slori-ja, Devan Jagodic, deželni odbornik za kulturo, šport, mednarodne in evropske odnose, De Anna in predsednik Deželnega sveta Franz.
Il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz ha presentato a Udine la Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena, che si terrà sabato prossimo (13 ottobre) a Gorizia, e che si pone come un momento di verifica sullo stato di attuazione degli interventi, oltre a essere un adempimento previsto dall’articolo 10 della legge regionale 26 del 2007.
10 ott 2012
UNA VOLTA IN OTTOBRE/ EN BOT OTUBERJA
UNA VOLTA IN OTTOBRE
Nella Terska dolina in OTTOBRE quando cadevano le foglie si rastrellava con le rabje (rastrello di legno)e con la "zbrincija"le portavano a casa per fare la lettiera-steja agli animali della stalla.
Alla fine del mese si iniziava a raccogliere le castagne-kostanj(klatiti riče s pretlo-battere i ricci con un bastone lungo, flessibile e leggero).
Le castagne più belle venivano vendute in pianura in cambio di mais-sierak:3 misure"kuodu" di castagne in cambio con 1"kuodu "di mais.Quelle più scadenti venivano usate per la famiglia e per ingrassare i maiali.
Si mangiavano bollite,arrostite,nella mešta(polenta tenera che si mangiava a colazione-obed),nella paača (pane di mais).
Altri lavori :si toglievano le patate-ruti krompier.
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rabje |
Alla fine del mese si iniziava a raccogliere le castagne-kostanj(klatiti riče s pretlo-battere i ricci con un bastone lungo, flessibile e leggero).
Le castagne più belle venivano vendute in pianura in cambio di mais-sierak:3 misure"kuodu" di castagne in cambio con 1"kuodu "di mais.Quelle più scadenti venivano usate per la famiglia e per ingrassare i maiali.
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kostanj |
9 ott 2012
ALBERO-POPOLO-RADICI-TERRA/DREVO-NAROD-KORENINE-ZEMLJA
Le radici di un albero e le radici di un popolo sono legate alla propria terra.La sopravvivenza fisica dei primi come dei secondi ,dipende in buona parte da questa intima fusione.Se un popolo perde il suo territorio è destinato di regola a scomparire entro breve tempo.
Korenine drevesa in korenine ljudi so vezane na njihovo zemljišče. Fizično preživetje je v veliki meri odvisna od te intimne združitve .Če narod izgubi svoje ozemlje je namenjen izginiti v kratkem času.
BOŽO ZUANELLA
Korenine drevesa in korenine ljudi so vezane na njihovo zemljišče. Fizično preživetje je v veliki meri odvisna od te intimne združitve .Če narod izgubi svoje ozemlje je namenjen izginiti v kratkem času.
BOŽO ZUANELLA
8 ott 2012
BK EVOLUTION: Burjanka 2012 - Quartetto d'archi Calisto
BK EVOLUTION: Burjanka 2012 - Quartetto d'archi Calisto: Domenica 14 ottobre ore 15.00 - Lusevera, chiesa di San Giorgio Nedelja 14. oktobta ob 15.00 - Bardo, cerkev Sv. Jurija Program: ...
Contea di Tribil Superiore - Stregna di Udine - Italia: Burnjak vs Burjanka. Chi vincerà la prima domenica...
Contea di Tribil Superiore - Stregna di Udine - Italia: Burnjak vs Burjanka. Chi vincerà la prima domenica...: Sabato 13 e domenica 14 ottobre 2012 si apre ufficialmente l'autunno degli eventi legati alle castagne. Finalmente, dopo molte difficolt...
6 ott 2012
Autunno,raccolto molto scarso quest'anno in Benečija.
E' arrivato l'autunno e abbiamo visto che il raccolto delle mele quest'anno è dimezzato rispetto all'anno scorso.In giugno la grandine ha danneggiato gli alberi,in luglio ed agosto c'è stata una grande siccità,ha detto Stefano Predan,segretario dell' Associazione degli agricoltori del cividalese.La stessa cosa per gli altri frutti,il castagno è stato colpito dal Cinipide galligeno( Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, è un piccolo imenottero considerato uno degli insetti più dannosi per il castagno).I danni che compie l’insetto sono molto evidenti: provoca la formazione di galle, cioè ingrossamenti di varie forme e dimensioni, a carico di gemme, foglie e amenti del castagno.
Da queste galle nel mese di giugno e luglio fuoriescono le femmine alate che vanno a depositare le uova nelle gemme presenti.
Dalle uova fuoriescono le larve che si sviluppano molto lentamente, sempre all’interno delle gemme, senza che queste presentino sintomi esterni della infestazione.
Nella primavera successiva, alla ripresa vegetativa, si ha un rapido sviluppo delle larve che determina la formazione di caratteristiche galle, prima verdastri e poi tendenti al rosso.
Le larve stesse spesso determinano un arresto dello sviluppo delle gemme, da cui si sviluppano foglie di dimensioni ridotte.
Da queste galle nel mese di giugno e luglio fuoriescono le femmine alate che vanno a depositare le uova nelle gemme presenti.
Dalle uova fuoriescono le larve che si sviluppano molto lentamente, sempre all’interno delle gemme, senza che queste presentino sintomi esterni della infestazione.
Nella primavera successiva, alla ripresa vegetativa, si ha un rapido sviluppo delle larve che determina la formazione di caratteristiche galle, prima verdastri e poi tendenti al rosso.
Le larve stesse spesso determinano un arresto dello sviluppo delle gemme, da cui si sviluppano foglie di dimensioni ridotte.
Un forte attacco di quest’insetto può determinare un consistente calo della produzione, una riduzione dello sviluppo vegetativo e un forte deperimento delle piante colpite.
Il mais e il frumento sono stati danneggiati dai cinghiali(più del 40 per cento)
Anche se il raccolto quest'anno è stato molto scarso,l'Associazione agricoltori ha partecipato all'organizzazione della Burjanka a Bardo/Lusevera del 13-14 ottobre.Saranno presenti anche gli agricoltori della Slovenia (Kobarid-Caporetto;Tolmin-Tolmino;Bovec-Plezzo) con i loro prodotti.
A TAVOLA NELL'ALTA VAL TORRE- JESTI TOU TERSKI DOLINI
Si rinnova anche quest’anno il tradizionale appuntamento
gastronomico “A tavola nell’Alta Val Torre – Jesti tou Terski dolini”,
promosso dall’amministrazione comunale di Lusevera. A partire da sabato
13 ottobre e per tutti i fine settimana di ottobre si potranno
degustare nei locali della valle sapori e prodotti tipici di questo
territorio.
I prezzi variano dai 20 ai 22 euro per menù. Cifre, dunque, decisamente concorrenziali considerata la ricchezza dell’offerta che, in ogni caso, si compone di antipasto, primo, secondo, contorno e dolce. All’iniziativa aderiscono tutte le trattorie della valle: “Ai Ciclamini” (Pian dei Ciclamini), “Ai Templari” (Villanova delle Grotte), “Alle Sorgenti” (Musi), “Bar Do / Nova Coop” (Lusevera), “Da Stefanutti” (Vedronza), “La Zucule” (Villanova delle Grotte), “Terminal Grotte” (Villanova delle Grotte).
Un modo questo ormai collaudato per scoprire e promuovere il territorio di Lusevera, la sua storia e la sua secolare cultura, che ha nella cucina una delle sue espressioni più sinteticamente rappresentative.
Per conoscere i menù visita:
http://www.comune.lusevera.ud.it/
I prezzi variano dai 20 ai 22 euro per menù. Cifre, dunque, decisamente concorrenziali considerata la ricchezza dell’offerta che, in ogni caso, si compone di antipasto, primo, secondo, contorno e dolce. All’iniziativa aderiscono tutte le trattorie della valle: “Ai Ciclamini” (Pian dei Ciclamini), “Ai Templari” (Villanova delle Grotte), “Alle Sorgenti” (Musi), “Bar Do / Nova Coop” (Lusevera), “Da Stefanutti” (Vedronza), “La Zucule” (Villanova delle Grotte), “Terminal Grotte” (Villanova delle Grotte).
Un modo questo ormai collaudato per scoprire e promuovere il territorio di Lusevera, la sua storia e la sua secolare cultura, che ha nella cucina una delle sue espressioni più sinteticamente rappresentative.
Per conoscere i menù visita:
http://www.comune.lusevera.ud.it/
5 ott 2012
4 ott 2012
Attenzione alle zecche! Pozor na klope!
Giovane rischia la vita
per la puntura d’una zecca
Proprio sul fronte Wnv sono tre i pazienti colpiti in regione: uno nell’area isontina e due nel Pordenonese. «Si tratta di casi autoctoni – precisa Tolinda Gallo, medico responsabile del servizio malattie infettive dell’Azienda per i servizi sanitari 4 Medio Friuli – anche se per una delle due persone ricoverate nel Pordenonese si può parlare soltanto di caso probabile in quanto manca la conferma degli esami».
Invece non è ancora stato registrato alcun caso di febbre del Nilo nell’area udinese, ma nel 2011 furono due i pazienti colpiti: un uomo di 63 anni residente a Codroipo, ristabilitosi completamente dopo il ricovero, e uno di 71 anni di Basiliano. Secondo Gallo, ora è importante tranquillizzare la popolazione. «L’infezione è endemica già dal 2008 in tutte le regioni vicine al Friuli Venezia Giulia: si va dal Veneto all’Emilia Romagna, fino alla Lombardia. In questo quadro, il Friuli è da tempo un’area di sorveglianza veterinaria. I primi episodi sono stati isolati nei cavalli e in altri animali cosiddetti sentinella. È bene sottolineare che nell’80% dei casi in cui la malattia viene contratta non si manifestano neppure i sintomi, nel 19% si sfoga sotto forma di una febbre estiva e nel restante uno possono insorgere problemi più gravi, fino a un interessamento neurologico».
per la puntura d’una zecca
Un allevatore ricoverato all’ospedale con una grave forma di encefalite. Prevenzione anche sul fronte della febbre del Nilo, tre casi registrati in regione
UDINE. Dopo essere stato punto da una zecca finisce all’ospedale con una grave forma di encefalite. È accaduto a un giovane allevatore di cavalli del Cividalese che, dopo aver passato alcune settimane ricoverato al Santa Maria della Misericordia, è stato dimesso nei giorni scorsi. «La Tbe era molto aggressiva – spiega Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie infettive – e il giovane se l’è vista davvero brutta. È impensabile in questi casi non prevedere una vaccinazione obbligatoria. È arrivato al pronto soccorso lamentando febbre alta e malessere generale e, dopo gli esami di rito, che comprendono anche una Tac, abbiamo prelevato il “liquor” per inviarlo come da prassi ai laboratori di Trieste per l’analisi. Non appena abbiamo ricevuto il riscontro positivo, è stata avviata la profilassi contro la Tbe».
Un caso particolarmente recidivo, dunque, che ha colpito un giovane in buona salute. Ecco perché Bassetti auspica l’introduzione della vaccinazione obbligatoria contro la Tbe almeno per tutte le persone a stretto contatto con gli animali. «Oltre al rischio per la salute della persona – spiega Bassetti – bisogna calcolare un aggravio di costi per il sistema sanitario regionale». L’apparato di sorveglianza monitora costantemente i casi di encefalite da zecca e da West Nile virus sul territorio. «Ma sarebbe opportuno un tavolo di confronto anche con i medici di base per avere piena conoscenza di tutte le febbri estive – aggiunge Bassetti – e non soltanto dei casi acuti che arrivano al pronto soccorso».Proprio sul fronte Wnv sono tre i pazienti colpiti in regione: uno nell’area isontina e due nel Pordenonese. «Si tratta di casi autoctoni – precisa Tolinda Gallo, medico responsabile del servizio malattie infettive dell’Azienda per i servizi sanitari 4 Medio Friuli – anche se per una delle due persone ricoverate nel Pordenonese si può parlare soltanto di caso probabile in quanto manca la conferma degli esami».
Invece non è ancora stato registrato alcun caso di febbre del Nilo nell’area udinese, ma nel 2011 furono due i pazienti colpiti: un uomo di 63 anni residente a Codroipo, ristabilitosi completamente dopo il ricovero, e uno di 71 anni di Basiliano. Secondo Gallo, ora è importante tranquillizzare la popolazione. «L’infezione è endemica già dal 2008 in tutte le regioni vicine al Friuli Venezia Giulia: si va dal Veneto all’Emilia Romagna, fino alla Lombardia. In questo quadro, il Friuli è da tempo un’area di sorveglianza veterinaria. I primi episodi sono stati isolati nei cavalli e in altri animali cosiddetti sentinella. È bene sottolineare che nell’80% dei casi in cui la malattia viene contratta non si manifestano neppure i sintomi, nel 19% si sfoga sotto forma di una febbre estiva e nel restante uno possono insorgere problemi più gravi, fino a un interessamento neurologico».
2 ott 2012
Buon compleanno "MATAJUR ", portavoce della Benecija
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n° 1 del Matajur |
Il 3 ottobre 1950 a San Pietro al Natisone uscì il primo numero del periodico Matajur,portavoce della Benečija.L'idea di istituire questo giornale venne a Vojmir Tedoldi, a sua moglie Jožica Miklavčič ,a Mario Cont e a Izidor Predan (Dorič).Il nome Matajur lo prese da un giornale partigiano del 1944.
Inizialmente la redazione ebbe sede a San Pietro al Natisone,ma poi a causa dei movimenti antisloveni di allora, fu trasferita a Udine dove vi rimase fino alla fine del 1973.Inizialmente si stampava a Gorizia nella tipografia Lukežič e poi a Udine da Marioni. Fino ad allora il direttore responsabile del Matajur fu Vojmir Tedoldi,giornalista di Cornappo,che con la moglie Jožica si è impegnato per la diffusione della lingua slovena in Benečija attraverso il Matajur.
All'inizio usciva su due,a volte quattro pagine ,poi si arricchì di più fogli ed iniziò a pubblicare un'appendice linguistica in italiano che presentava, in modo semplice,le regole della grammatica slovena (le declinazioni).
Successivamente diventò quindicinale con più pagine ed immagini a colori.
Il Matajur era scritto nei vari dialetti della Benečia, in sloveno ed italiano.
Essere direttore di un giornale sloveno in provincia di Udine per gli anni 50'-60'non era era facile.
Gli abbonati del Matajur erano Benečani delle varie valli ed emigranti sloveni dell' Europa e del mondo.
Attraverso la lettura del giornale generazioni di benečani hanno imparato a leggere e a scrivere nelle varianti di dialetto e si sono avvicinati alla lingua slovena letteraria.
Dal 1 gennaio 1974 il periodico prese il nome di Novi Matajur,la redazione da Udine si trasferì a Cividale,dove ha sede tuttora.Il direttore responsabile era Izidor Predan fino all' 84, con il primo gennaio 1985 il giornale è diventato settimanale, la direzione è stata affidata a Iole Namor.
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Mons.Ivan Trinko e Vojmir Tedoldi 1° direttore del Matajur |
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disegno del prof.Emilio Kavcic |
RICONOSCIMENTO AL PROF. VILJEM CERNO
Lubiana 20 settembre
Il Prof. Boris Pahor e il prof. Viljem Cerno vincitori del distintivo d'oro d'onore e della targa del Circolo TIGR.
Congratulazioni prof. Viljem Cerno!
Čestitke prof. Viljem Černo!
Il Prof. Boris Pahor e il prof. Viljem Cerno vincitori del distintivo d'oro d'onore e della targa del Circolo TIGR.
Congratulazioni prof. Viljem Cerno!
Concorso di fisarmonica
Tretji na svetovnem natečaju
I nostri terzi a Castelfidardo
“No border accordion orchestra” je osvojila tretje mesto v kategoriji za skupine in orkestre na znamenitem mednarodnem harmonikarjDal 20 al 23 settembre si è svolto a Castelfidardo il 37° concorso internazionale di fisarmonica al quale partecipano i migliori fisarmonicisti da tutto il mondo. Nella categoria 1 (gruppi e orchestre di fisarmoniche) ha partecipato anche la “No border accordion orchestra”, ensamble transfrontaliero formato per l’occasione dal maestro Aleksander Ipavec con giovani ragazzi di Tolmino e delle Valli del Natisone nonché con il gruppo “Etnopločč trio”. Giovedì 20 settembre la “No border accordion orchestra” si è esibita con un programma da concerto che coprendeva anche brani musicali composti dello stesso Ipavec. La giuria, composta da grandi nomi internazionali del mondo della fisarmonica, tra il grande stupore degli stessi fisarmonicisti della Benecia e di Tolmin, ha assegnato alla “No border accordion orchestra” il terzo premio.
http://www.dom.it/
1 ott 2012
Le mazze di tamburo-Macrolepiota procera
![]() |
https://it.wikipedia.org/wiki/Macrolepiota_procera |
La mazza di tamburo
nome scientifico Macrolepiota procera, è un fungo mangereccio dalla carne molto prelibata.
Si utilizza solo il cappello che solitamente viene cucinato impanato. Si devono raccogliere solo funghi allo stadio giovanile e, in caso si volesse usare anche il gambo, è
possibile, dato la sua consistenza un po' fibrosa, tritarlo finemente ed utilizzarlo nella preparazione dei sughi.Si utilizza solo il cappello che solitamente viene cucinato impanato. Si devono raccogliere solo funghi allo stadio giovanile e, in caso si volesse usare anche il gambo, è
Per il suo caratteristico aspetto, la mazza di tamburo con cappello aperto, non può essere confusa con alcuna specie velenosa. Bisogna invece prestare un po’ di attenzione quando il fungo è ancora molto giovane poiché può essere confuso con esemplari dello stesso genere e per giunta velenosi,anche mortali.Il termine deriva dal latino "procerus e significa letteralmente "cresciuto di più"proprio a testimoniare le dimensioni di questo fungo.
Kam gremo-dove andiamo?
![]() |
KAM GREMO V OKTOBRU? DOVE ANDIAMO? |
ORE 11.00
SANTA MESSA CON IL CORO
"NAŠE VASI" (TAIPANA)
PROCESSIONE LUNGO LE VIE DEL PAESE
CON LA MADONNA
- ORE 12.30
PRANZO CON I PIATTI TIPICI
LOCALI
- POMERIGGIO INSIEME
CON I CANTI POPOLARI
Saggezza popolare della Val Natisone/Nediška modruostt
Ottobre donami il succo del paradiso,la dolce seuka,frutto della Benečija !
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